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Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 10 maggio 2007 Verbale

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di 20 mila euro ai componenti il Comitato.<br />

Chiede la parola il Signor D’Atri il quale, nel dare riconoscimento<br />

allo sforzo profuso per fornire in sede assembleare<br />

riscontro esaustivo alle richieste dei soci, si chiede se non<br />

potrebbe in qualche modo essere soddisfatta in via anticipata<br />

l’esigenza informativa degli azionisti, ad esempio utilizzando<br />

a tal fine il website <strong>del</strong>la società.<br />

Proseguendo, relativamente al tema dei compensi degli amministratori,<br />

il Signor D’Atri dichiara di condividere le perplessità<br />

da altri manifestate sulla chiarezza <strong>del</strong>l’informativa resa<br />

al riguardo, con particolare riferimento alla componente<br />

rappresentata dalle stock options e dalle performance shares,<br />

e pertanto chiede all’Amministratore Delegato di fornire qualche<br />

indicazione al proposito.<br />

Da ultimo, e con riguardo al tema fiscale, il signor D’Atri<br />

osserva che – salvo errori – il bilancio <strong>del</strong>la società ha consuntivato<br />

nel 2006 un onere pari a soli 77 milioni di euro,<br />

che è estremamente ridotto se comparato al valore prodotto. Al<br />

proposito, chiede se sia possibile ottenere chiarimenti.<br />

Il Presidente dà la parola al Socio Luigi Barile, il quale riferendosi<br />

al proprio precedente intervento, ritorna sul tema<br />

<strong>del</strong>la partecipazione in Banca d’Italia: al riguardo, preso atto<br />

<strong>del</strong>le considerazioni espresse in punto dall’Amministratore<br />

Delegato sottolinea come le scelte in merito alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>la partecipazione in questione fatte da altre banche<br />

siano diverse e questo potrebbe, secondo la sua opinione, avere<br />

<strong>del</strong>le conseguenze sul mercato.<br />

Chiede la parola la Signora Marianna D’Atri la quale, con riferimento<br />

al suo precedente intervento, chiede di precisare se<br />

i soggetti terzi che curano il recupero di creditorie su incarico<br />

<strong>del</strong> Gruppo siano autorizzati alla spendita <strong>del</strong>la parola<br />

“credit” nella loro denominazione. Al riguardo l'Amministratore<br />

Delegato risponde immediatamente, chiarendo che tale parola<br />

fa parte <strong>del</strong>la ragione sociale <strong>del</strong>la società in questione e,<br />

quindi, se ne deve presupporre la legittimità d’uso.<br />

Interviene il Socio Osvaldo Vallese il quale chiede se il discorso<br />

<strong>del</strong>l’azionariato diffuso dei dipendenti sia da considerare<br />

definitivamente tramontato o se sussista invece la possibilità<br />

che siano esaminate in futuro forme, anche alternative,<br />

di attribuzione di azioni a tutti i dipendenti.<br />

A questo proposito l’Amministratore Delegato risponde che è<br />

questo un tema che la società ha presente e che si sta valutando<br />

la possibilità di riavviare piani di azionariato diffuso,<br />

anche se – come noto - le norme contabili recentemente introdotte<br />

nel nostro ordinamento hanno reso il tema significativamente<br />

più complesso per via <strong>del</strong>l’onerosità di queste forme<br />

di retribuzione.<br />

Proseguendo, l’Amministratore Delegato, con riferimento alle<br />

considerazioni che sono state formulate in merito all'informativa<br />

resa dalla società sui compensi a lui corrisposti sotto-

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