Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 10 maggio 2007 Verbale

Gruppo.
Concludendo il proprio intervento, l’azionista – ricordate le
proprie origine trentine - fa presente che in tale Provincia
il Gruppo rappresenta una realtà ormai consolidata e formula
l’auspicio che si raggiunga il medesimo risultato anche nella
Provincia di Bolzano, magari grazie alle sinergie conseguenti
dall’aggregazione con HVB e Bank Austria.
Il Presidente, ringraziato il socio Carollo comunica i nomi di
ulteriori giornalisti che si sono aggiunti a quelli precedentemente
comunicati.
Essi sono Nicola Brillo per "Finanza e Mercati", Andrea De
Biase, per "Milano Finanza", Vittorio Eboli per "Class CNBC",
Andrew Frye per "Bloomberg", Alessandro Graziani per "Il Sole
24 Ore", Andrea Greco per "La Repubblica", Francesco Manacorda
per "La Stampa", Egle Pagano per "Il Secolo XIX".
Da quindi la parola al socio Osvaldo Vallese.
Il Socio Vallese richiamata l’importante esperienza vissuta
per diversi anni in qualità di Presidente di ADAC, associazione
dipendenti azionisti del gruppo UniCredit, ricorda che questa
si è sempre presentata in sede di assemblea con grande
spirito di gruppo di appartenenza, e che la sua storia ha costituito
parte dell’identità del Credito Italiano prima e di
UniCredit poi. L’Associazione ha cercato, in questi anni, di
sostenere il ruolo ed il valore dei dipendenti azionisti
nell’ambito del Gruppo nella convinzione che sia per quanto
riguarda l’Europa, che nel campo nazionale, l’argomento riprenderà
nuovo vigore e slancio, poiché rappresenta una delle
concrete e più valide indicazioni di lavoro del programma sociale
e politico della Unione Europea.
A suo giudizio gli eventi e gli avvenimenti della politica
economica nazionale riporteranno alla ribalta in maniera, forse
decisiva, l’esigenza di un nuovo rapporto tra imprese e lavoratori,
sui temi riguardanti la gestione delle risorse umane,
le procedure di consultazione e informazioni dei lavoratori
stessi, l’azionariato ai dipendenti e la loro rappresentanza
societaria. L’esperienza dei dipendenti azionisti iniziata
nel ’94 in ambito Credit, meriterebbe sicuramente il tentativo
di un proprio bilancio, superando quelli che in tempi di rapida
internazionalizzazione si sono rivelati veri e propri ostacoli
strutturali, quali da un lato la prevalenza delle logiche
di creazione di valore per gli azionisti, e lo scarso riconoscimento
dell’associazione quale soggetto legato all’identità
aziendale di UniCredit, e dall’altro, non meno sensibile, la
visione prospettica di un movimento sindacale a suo avviso ancora
troppo legato ai metodi ed alle regole della classica
contrattazione.
Riterrebbe utile dare più spazio e voce alla partecipazione
dei dipendenti azionisti, certo che qualcuno, sicuramente più
di altri, attento e sensibile alla crescita del nostro Gruppo
saprà cogliere adeguatamente le opportunità offerte dal coin-