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Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 10 maggio 2007 Verbale

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Ricordato come i risultati su base consolidata traggono beneficio<br />

dalla buona diversificazione <strong>del</strong> portafoglio di business,<br />

che è garanzia di stabilità per la generazione di reddito<br />

anche in prospettiva, l’Amministratore Delegato fornisce<br />

alcune informazioni relative alle Divisioni <strong>del</strong> Gruppo, iniziando<br />

da quella Retail che nel 2006 ha originato un margine<br />

di intermediazione di circa 7,7 miliardi di euro, realizzando<br />

un utile ante imposte di 1,349 miliardi con un rapporto fra<br />

costi e ricavi <strong>del</strong> 67,5% (-6,9 punti base rispetto alla fine<br />

<strong>del</strong> 2005).<br />

La Divisione Corporate ha realizzato invece un margine di intermediazione<br />

di circa 4,8 miliardi di euro con un risultato<br />

di gestione di circa 3,1 miliardi ed un rapporto costi/ricavi<br />

molto basso <strong>del</strong> 34,8%. Il rapporto fra ricavi e rischio sugli<br />

asset (c.d. “RWA”) è risultato pari al 3,05%. L’utile ante imposte<br />

è stato di 2,28 miliardi di euro circa, un risultato di<br />

assoluto rilievo.<br />

La Divisione Market & Investment Banking (“MIB”) ha consuntivato<br />

un margine di intermediazione di circa 3,2 miliardi di<br />

euro e a questo riguardo si posiziona tra le prime 15 Investment<br />

Bank <strong>del</strong> mondo. Il rapporto fra costi e ricavi è molto<br />

buono, inferiore al 50%, con un utile ante imposte di 1,6<br />

miliardi di euro, che appare un valore di tutto rispetto.<br />

Ottimi risultati sono stati ottenuti anche dalla Divisione<br />

Private & Asset Management: la “sub-divisione” Asset Management<br />

aveva a fine dicembre 2006 un patrimonio gestito di 245,9<br />

miliardi di euro, con un rapporto fra costi e ricavi <strong>del</strong> 46,2%<br />

ed un utile ante imposte di 667 milioni di euro, in crescita<br />

<strong>del</strong> 30,3% sull’anno precedente.<br />

Il totale <strong>del</strong>le attività finanziarie <strong>del</strong>la “sub-divisione”<br />

Private Banking era a fine dicembre 2006 pari a 184 miliardi<br />

di euro circa, con un utile ante imposte di 339 milioni, in<br />

crescita <strong>del</strong> 43% sull’anno precedente, ed un rapporto fra costi<br />

e ricavi <strong>del</strong> 66,4%.<br />

La Divisione Poland Markets ha realizzato un utile di competenza<br />

<strong>del</strong> Gruppo di 491 milioni di euro, con una crescita <strong>del</strong><br />

46,9% rispetto all’anno precedente e questo nonostante il processo<br />

di integrazione ancora in atto fra le due banche <strong>del</strong><br />

Gruppo in quel Paese.<br />

La Divisione CEE ha contribuito all’utile netto di Gruppo per<br />

749 milioni di euro (con un incremento <strong>del</strong> 53,3% rispetto<br />

all’esercizio precedente): se si sommasse tale apporto a quello<br />

fornito dalla Polonia (complessivamente oltre 1,2 miliardi<br />

di euro), il risultato che si otterrebbe sarebbe comparabile a<br />

quello che nella realtà italiana solo una banca molto grande è<br />

in grado di conseguire in termini di utile netto. Ciò dà<br />

un’idea <strong>del</strong> peso <strong>del</strong>l’attività internazionale <strong>del</strong> Gruppo, ovviamente<br />

svolta anche dalle entità presenti in paesi quali la<br />

Germania e l’Austria e dimostra la bontà <strong>del</strong>la scelta di diversificazione<br />

territoriale a suo tempo effettuata.

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