diritti del creditore di più' coobbligati in solido di cui uno o più' falliti
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Se <strong>uno</strong> <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>tori ha fatto remissione (v. 1301c.c.) <strong>del</strong> debito o ha consentito a ricevere un' altra<br />
prestazione <strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> quella dovuta, il debitore non è liberato verso gli altri cre<strong>di</strong>tori. Questi tuttavia<br />
non possono domandare la prestazione <strong>in</strong><strong>di</strong>visibile se non addebitandosi ovvero rimborsando il valore<br />
<strong>del</strong>la parte <strong>di</strong> colui che ha fatto la remissione o che ha ricevuto la prestazione <strong>di</strong>versa (1/1320c.c.).<br />
La medesima <strong>di</strong>sposizione si applica, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> transazione (v. 1304c.c. ), novazione (v. 1300c.c. ),<br />
compensazione ( 1302 c.c. ) e confusione (v. 1303 c.c.) (2/1320 c.c.).<br />
Come si vedrà questa regola non è che applicazione particolare alle obbligazioni <strong>in</strong><strong>di</strong>visibili <strong>del</strong>le<br />
regole dettate per le obbligazioni solidali agli artt. 1301. 1304. 1300. 1302. 1303. cod. civ. <strong>di</strong> <strong>cui</strong> <strong>di</strong>rò ai<br />
nn. 15, 19, 16, 17, e 18 seguenti.<br />
Conseguentemente l' erede <strong>del</strong> <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> può agire per l' esecuzione ell' d <strong>in</strong>tera prestazione<br />
<strong>in</strong><strong>di</strong>visibile, ma se agisce per il sod<strong>di</strong>sfacimento <strong>del</strong>l' <strong>in</strong>tero cre<strong>di</strong>to deve dare cauzione a garanzia dei<br />
coere<strong>di</strong>. (1319c.c.).<br />
7. - Le regole <strong>del</strong>le obbligazioni solidali applicabili anche alle obbligazioni <strong>in</strong><strong>di</strong>visibili (1317c.c.)<br />
sono quelle seguenti:<br />
Il debitore ha la scelta <strong>di</strong> pagare all' <strong>uno</strong> o all' altro dei cre<strong>di</strong>tori <strong>in</strong> <strong>solido</strong>, quando non è stato<br />
prevenuto da <strong>uno</strong> <strong>di</strong> essi con domanda giu<strong>di</strong>ziale (1296c.c.). (Si ricorda che cre<strong>di</strong>tori solidali non sono<br />
il proprietario e l' usufruttuario nella riscossione dei capitali gravati da usufrutto, essendo qui necessario<br />
il consenso <strong>del</strong> titolare <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to e <strong>del</strong>l' usufruttuario 1/1000c.c.).<br />
Nel fallimento <strong>del</strong> debitore pertanto <strong>uno</strong> qualsiasi dei suoi cre<strong>di</strong>tori solidali esercita con la domanda<br />
d' ammi ssione al passivo (93. 102.) tutti i <strong><strong>di</strong>ritti</strong> esercitabili nel fallimento <strong>del</strong> debitore e la sua domanda<br />
preclude l' esercizio <strong>del</strong>l' uguale <strong>di</strong>ritto pert<strong>in</strong>ente anche agli altri cre<strong>di</strong>tori solidali con tutte le<br />
conseguenze che ne derivano.<br />
8. - Uno dei debitori <strong>in</strong> <strong>solido</strong> non può opporre al <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> le eccezioni personali agli altri debitori<br />
(1/1297c.c.).<br />
Ad <strong>uno</strong> dei cre<strong>di</strong>tori <strong>in</strong> <strong>solido</strong> il debitore non può opporre le eccezioni personali agli altri cre<strong>di</strong>tori<br />
(2/1297c.c.).<br />
Personali sono tutte le questioni estranee alla obbligazione solidale, ma se ne <strong>in</strong>tenderà meglio la<br />
portata quando si saranno viste le conseguenze <strong>di</strong> altre regole che determ<strong>in</strong>ano i riflessi sul debito o sul<br />
cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> atti o fatti <strong>in</strong>tervenuti nei rapporti con altro <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> solidale <strong>di</strong>verso da colui che si<br />
presenta alla riscossione o <strong>in</strong> rapporti con altro debitore solidale <strong>di</strong>verso da colui al quale il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong><br />
chiede il pagamento.<br />
Ne stu<strong>di</strong>erò pertanto l' applicazione più avanti (v. n. 32) dopo aver detto <strong>del</strong>la natura <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca<br />
<strong>del</strong>l' obbligazione sol idale.<br />
9. - Ma ora è bene ricordare qui che il fideiussore, pur essendo un coobbligato solidale col debitore<br />
pr<strong>in</strong>cipale (1/1944c.c.) può opporre contro il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> tutte le eccezioni che spettano al debitore<br />
pr<strong>in</strong>cipale (1945c.c.), salvo quelle derivanti dall' <strong>in</strong>capacità <strong>del</strong> debitore pr<strong>in</strong>cipale stesso (1945c.c. e<br />
1939c.c.).<br />
Ciò deriva dalla posizione <strong>del</strong> fideiussore nel rapporto obbligatorio: egli è colui che si è costituito come<br />
sostituto <strong>del</strong> debitore nel pagamento, è colui per tramite <strong>del</strong> quale il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> riscuote, garantendo <strong>in</strong><br />
primo luogo la capacità <strong>del</strong> debitore.<br />
Tutte le eccezioni <strong>del</strong> debitore perciò sono anche sue ad eccezione <strong>di</strong> quelle relative all' <strong>in</strong>vali<strong>di</strong>tà<br />
<strong>del</strong>l' obbligazione pr<strong>in</strong>cipale per <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> capacità <strong>del</strong> debitore(1945c.c.),<br />
(v. pure 37 legge cambiaria e<br />
30 legge assegni).<br />
Ed egli deve eccepire per non essere poi resp<strong>in</strong>to dal debitore pr<strong>in</strong>cipale per il motivo che ha<br />
pagato senza avvertirlo e così senza opporre quelle eccezioni che il debitore poteva opporre all' atto <strong>del</strong><br />
pagamento se fosse stato preventivamente escusso (1952c.c.).<br />
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