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diritti del creditore di più' coobbligati in solido di cui uno o più' falliti

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(2900c.c.) potrà ancora agire contro gli altri condebitori, debitori <strong>del</strong> suo debitore, ma solo pro quota da<br />

essi dovuta.<br />

Così la sospensione <strong>del</strong>la prescrizione nei confronti <strong>di</strong> un debitore trasforma l' obbligazione<br />

solidale (per l' <strong>in</strong>tero) <strong>di</strong> tutti i debitori <strong>in</strong> un' obbligazione <strong>di</strong>visibile fra i vari debit ori, escluso colui che<br />

rimane obbligato per l' <strong>in</strong>tero e questa azione pro quota dura f<strong>in</strong>ché dura l' azione contro il debitore<br />

<strong>del</strong>l' <strong>in</strong>tero.<br />

29. - La r<strong>in</strong>unzia alla prescrizione fatta da <strong>uno</strong> dei debitori <strong>in</strong> <strong>solido</strong> non ha effetto riguardo agli<br />

altri; fatta <strong>in</strong> confronto <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei cre<strong>di</strong>tori <strong>in</strong> <strong>solido</strong> giova agli altri. Il condebitore che ha r<strong>in</strong>unciato<br />

alla prescrizione non ha regresso verso gli altri debitori liberati <strong>in</strong> conseguenza <strong>del</strong>la prescrizione<br />

medesima (3/1310c.c.).<br />

La prescrizione verificatasi col decorso <strong>del</strong> tempo prescritto è un <strong>di</strong>ritto quesito, il <strong>di</strong>ritto <strong>in</strong>erente<br />

alla già avvenuta liberazione <strong>del</strong> debitore; ma nulla vieta a chi ne è capace <strong>di</strong> r<strong>in</strong>unciare al suo <strong>di</strong>ritto e<br />

non opporre la prescrizione (2/2937 e 2938c.c.). Si può andare anche più <strong>in</strong> là e pagare il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong>; e <strong>in</strong><br />

questo caso non è ammessa ripetizione (2940c.c.) per il pr<strong>in</strong>cipio (electa una via non datur recursus<br />

ad alteram che sta a base <strong>di</strong> tutte le obbligazioni alternative (1285c.c. ss.) <strong>in</strong> <strong>cui</strong> la scelta ammessa<br />

dalla legge <strong>di</strong>viene irrevocabile con l' esecuzione <strong>di</strong> una <strong>del</strong>le vie date dalla legge (v. 1286c.c.).<br />

Così l' obbligazione prescritta si annovera tra le obbligazioni naturali la <strong>cui</strong> caratteristica è quella<br />

<strong>di</strong> non ammettere ripetizione <strong>di</strong> quanto volontariamente pagato (2/2034c.c.) (v. anche 2/627c.c.<br />

2/1933c.c. 1/2034c.c. 2035c.c. 1/2231c.c. 4/2433c.c. 2/2728c.c. 2940c.c. 2920c.c. 2929c.c. 3/140 1.<br />

fall. v. <strong>in</strong>vece 3/39 1. fall.).<br />

Ma appunto per essere un atto volontario e pregiu<strong>di</strong>zievole ai propri <strong>in</strong>teressi è capace <strong>di</strong> esso solo<br />

il debitore unico ed il condebitore solidale, quest' ultimo a tutto suo pregiu<strong>di</strong>zio esclusivo.<br />

Quando i cre<strong>di</strong>tori sono più, ne profitteranno, per le solite ragioni, non solo il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> che riceve il<br />

pagamento, ma anche tutti gli altri, naturalmente nei soli confronti <strong>del</strong> debitore r<strong>in</strong>unziante. E siccome<br />

costui può fare <strong>del</strong> suo patrimonio quello che crede, ma non può fare atti pregiu<strong>di</strong>zievoli ai condebitori,<br />

fatta la r<strong>in</strong>unzia alla prescrizione non ha regresso verso gli altri già liberati <strong>in</strong> conseguenza <strong>del</strong>la<br />

prescrizione medesima (3/1310c.c.).<br />

30. - Il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> che r<strong>in</strong>unzia alla solidarietà a favore <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei debitori conserva l' azione <strong>in</strong> <strong>solido</strong><br />

contro gli altri (1/1311c.c.).<br />

R<strong>in</strong>unzia alla solidarietà:<br />

1° Il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> che rilascia a <strong>uno</strong> dei debitori quietanza per la parte <strong>di</strong> lui senza alcuna riserva;<br />

2° Il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> che ha agito giu<strong>di</strong>zialmente contro <strong>uno</strong> dei debitori per la parte <strong>di</strong> lui, se questi ha<br />

aderito alla domanda, o se è stata pronunziata una sentenza <strong>di</strong> condanna (2/1311c.c.).<br />

Le norme <strong>di</strong> <strong>cui</strong> sopra non hanno bisogno <strong>di</strong> spiegazione essendo <strong>di</strong> <strong>in</strong>tuitiva evidenza.<br />

Basta solo rilevare che, est<strong>in</strong>to parzialmente il cre<strong>di</strong>to esso rimane per il residuo solidamente a<br />

carico degli altri condebitori; ma se <strong>uno</strong> <strong>di</strong> essi <strong>di</strong>venta <strong>in</strong>solvente, anche il debitore liberato dalla<br />

solidarietà è tenuto <strong>in</strong> via <strong>di</strong> regresso a contribuire alla per<strong>di</strong>ta determ<strong>in</strong>ata da questa <strong>in</strong>solvenza (v.<br />

1313c.c. e v. n. 13).<br />

Dal che si deduce pure che l' obbligazione solidale non si est<strong>in</strong>gue def<strong>in</strong>itivamente se non<br />

quando è regolato il rapporto <strong>in</strong>terno tra i cre<strong>di</strong>tori, come <strong>di</strong>cevo appunto al n. 14 <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e.<br />

31. - Il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> che riceve separatamente e senza riserva la parte dei frutti o degli <strong>in</strong>teressi che<br />

sono a carico <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei debitori perde contro <strong>di</strong> lui l' azione <strong>in</strong> <strong>solido</strong> per i frutti e per gli <strong>in</strong>teressi<br />

scaduti, ma li conserva per quelli futuri (1312c.c.).<br />

Si tratta <strong>di</strong> una presunzione juris et de jure (2/2728c.c.) posta dalla legge <strong>di</strong> r<strong>in</strong>uncia alla solidarietà<br />

relativamente ai frutti maturati alla data <strong>del</strong> pagamento pro rata. Ed essa qu<strong>in</strong><strong>di</strong> produce effetti come<br />

previsti dall' art. 1311c.c. (v. n. 30) limitatamente però ai frutti scaduti non a quelli futuri che restano<br />

ripetibili solidalmente da tutti i debitori.<br />

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