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diritti del creditore di più' coobbligati in solido di cui uno o più' falliti

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Orbene <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> litisconsorzio necessario il giuramento prestato da alcuni soltanto dei<br />

litisconsorti è liberamente apprezzato dal giu<strong>di</strong>ce (3/2738c.c.). Ne deriva che <strong>in</strong> questo caso — ma<br />

soltanto <strong>in</strong> questo caso — il giuramento prestato può non far v<strong>in</strong>cere la lite a colui che lo presta e il<br />

giuramento rifiutato e non riferito può non far soccombere colui che non lo presta o colui che non lo<br />

deferisce (!).<br />

La <strong>di</strong>scussione si accenderà qu<strong>in</strong><strong>di</strong> sul punto se il litisconsorzio è necessario o meno e, a mio<br />

avviso, non si deve aver riguardo nel processo ai casi <strong>in</strong> <strong>cui</strong> la legge prescrive che una questione debba<br />

essere <strong>di</strong>battuta <strong>in</strong> contrad<strong>di</strong>ttorio necessario con la chiamata <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> altri (ad es.: v. 3/2378 c.c.,<br />

2/2900c.c.; 2/2815c.c.), ma quando lo stesso <strong>di</strong>ritto soggettivo sostanziale <strong>di</strong>battuto <strong>in</strong> causa deve<br />

essere valutato <strong>in</strong> rapporto anche a quello <strong>di</strong> altri.<br />

23. - Parimenti, sempre <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> litisconsorzio necessario (<strong>in</strong>teso nei sensi <strong>di</strong> <strong>cui</strong> sopra), la<br />

confessione resa soltanto da alcuni dei litisconsorti è liberamente apprezzata dal giu<strong>di</strong>ce (3/2733c.c.).<br />

Con l' avvertenza che la confessione a <strong>di</strong>fferenza <strong>del</strong> giuramento che è la prova <strong>del</strong>le prove, oltre la<br />

quale non è possibile più andare) permette <strong>di</strong> resp<strong>in</strong>gere i risultati <strong>del</strong>la confessione per consentire<br />

all' <strong>in</strong>teressato <strong>di</strong> dedurre ali unde, con altri mezzi <strong>di</strong> prova, la prova <strong>del</strong> suo <strong>di</strong>ritto o meglio <strong>del</strong> fatto che<br />

sta a base <strong>del</strong> suo <strong>di</strong>ritto (v. anche 2734c.c.).<br />

24. - Se l' <strong>in</strong>adempimento <strong>del</strong>l' obbligazione solidale è <strong>di</strong>venuto impossibile per causa<br />

imputabile a <strong>uno</strong> o più condebitori, gli altri condebitori, non sono liberati dall' obbligo solidale <strong>di</strong><br />

corrispondere il valore <strong>del</strong>la prestazione dovuta. Il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> può chiedere il risarcimento <strong>del</strong> danno<br />

ulteriore al condebitore o a ciasc<strong>uno</strong> dei condebitori <strong>in</strong>adempienti (1307c.c.).<br />

Ad impossibilia nomo tenetur e perciò le obbligazioni impossibili ad adempirsi sono nulle ed il<br />

contratto con oggetto impossibile (1346c.c.) è anch' esso nullo (2/1418c.c.).<br />

Ma l' impossibilità non derivata da forza maggiore o da caso fortuito bensì da colpa <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei<br />

condebitori non libera il colpevole e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> neppure gli altri <strong>coobbligati</strong>, che erano ugualmente tenuti<br />

all' adempimento.<br />

25. - La costituzione <strong>in</strong> mora <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei debitori <strong>in</strong> <strong>solido</strong> non ha effetto riguardo agli altri, salvo il<br />

<strong>di</strong>sposto <strong>del</strong>l' art. 1310 cod. civ. relativo agli effetti <strong>del</strong>la prescrizione nelle obbligazioni solidali (v. n.<br />

27) (1/1308c.c.).<br />

La costituzione <strong>in</strong> mora <strong>del</strong> debitore (v. 1219c.c.) da parte <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei cre<strong>di</strong>tori <strong>in</strong> <strong>solido</strong> giova agli<br />

altri (2/1308c.c.).<br />

Le ragioni sono sempre quelle esposte (n. 13. 14). Il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> è libero <strong>di</strong> agire contro qualsiasi suo<br />

debitore solidale ed essi sono <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti <strong>uno</strong> dall' altro; il fatto <strong>del</strong> <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> pregiu<strong>di</strong>zievole ad <strong>uno</strong><br />

dei condebitori non gli giova contro tutti gli altri; non pregiu<strong>di</strong>ca gli altri debitori.<br />

Ma se il debitore è <strong>uno</strong> solo, quello che <strong>uno</strong> dei cre<strong>di</strong>tori <strong>in</strong> <strong>solido</strong> fa a suo favore per mettere <strong>in</strong><br />

mora il debitore, giova a tutti gli altri cre<strong>di</strong>tori.<br />

La costituzione <strong>in</strong> mora fa scadere il debito e il debitore, dopo ciò, paga bene a qualsiasi suo <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong><br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>fferente per lui essendo, per la natura stessa <strong>del</strong>l' obbligazione solidale, pagare ad <strong>uno</strong> piut tosto che<br />

ad un altro; anzi se ne può avvantaggiare scegliendo ancora il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> che più gli conviene.<br />

26. - La legge non considera il caso <strong>del</strong>la costituzione <strong>in</strong> mora <strong>del</strong> <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> (1206 c.e. ss.) o dei<br />

cre<strong>di</strong>tori solidali ad opera <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei debitori solidali o ad opera <strong>del</strong> debitore, ma la decisione non può<br />

essere che analoga a quella sopra stabilita rispetto ai debitori tenuti presenti i criteri generali <strong>del</strong>la legge<br />

<strong>in</strong> materia (v. nn. 13. 14).<br />

E pertanto, costituito <strong>in</strong> mora il <strong>cre<strong>di</strong>tore</strong> da <strong>uno</strong> dei debitori, il fatto giova a tutti gli altri debitori;<br />

che la costituzione <strong>in</strong> mora, cioè l' offerta reale seguita dal deposito riconosciuti vali<strong>di</strong>(1210c.c.,<br />

1214c.c.), libera il condebitore e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> tutti gli altri condebitori (1292c.c. v. n. ).<br />

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