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Sviluppo di moduli batterie litio-ioni per avviamento - Enea

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Effetti della tem<strong>per</strong>atura<br />

Durante il funzionamento in bassa tem<strong>per</strong>atura <strong>di</strong>minuisce la velocità della reazione chimica.<br />

L'effetto <strong>di</strong> ridurre la tem<strong>per</strong>atura <strong>di</strong> esercizio è quello <strong>di</strong> ridurre la velocità <strong>di</strong> trasformazione<br />

delle sostanze chimiche attive nella cella: questo si traduce in una riduzione della capacità <strong>di</strong><br />

trasporto <strong>di</strong> corrente della cella, sia in carica che in scarica. In altre parole, la batteria riduce la<br />

propria capacità <strong>di</strong> gestione della potenza.<br />

Inoltre, a bassa tem<strong>per</strong>atura, il tasso ridotto <strong>di</strong> reazione (e anche la contrazione dei materiali<br />

dell'elettrodo) rallenta e rende più <strong>di</strong>fficile l'inserimento degli <strong>ioni</strong> <strong>di</strong> <strong>litio</strong> negli spazi <strong>di</strong><br />

intercalazione. Come accade con il funzionamento <strong>di</strong> alte correnti, quando l’elettrodo non può<br />

accogliere il flusso <strong>di</strong> corrente si ha conseguentemente la <strong>per</strong><strong>di</strong>ta irreversibile della capacità.<br />

Anche l’alta tem<strong>per</strong>atura può comportare <strong>di</strong>versi problemi che possono provocare la<br />

<strong>di</strong>struzione della cella. In questo caso, l'aumento <strong>di</strong> tem<strong>per</strong>atura fa ottenere maggiore potenza<br />

dalla cella, aumentando la velocità <strong>di</strong> reazione, ma correnti più elevate danno luogo ad una<br />

maggiore <strong>di</strong>ssipazione del calore (I 2 R) e quin<strong>di</strong> anche a tem<strong>per</strong>ature più elevate. Questo può<br />

essere l'inizio <strong>di</strong> un feedback positivo <strong>di</strong> tem<strong>per</strong>atura e, se non viene rimosso il calore più<br />

velocemente <strong>di</strong> quanto viene generato, il risultato sarà un incremento eccessivo della<br />

tem<strong>per</strong>atura stessa.<br />

Diverse fasi si hanno prima che la batteria giunga ad avere una tem<strong>per</strong>atura incontrollata e<br />

ogni fase si traduce in un danno progressivamente peggiore <strong>per</strong> la cella:<br />

La prima fase è la sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un sottile strato, denominato SEI (Solid Electrolyte<br />

Interface), isolante <strong>per</strong> gli elettroni ma molto conduttivo <strong>per</strong> gli <strong>ioni</strong> <strong>litio</strong>, che si forma<br />

all’interfaccia anodo/elettrolita (questo strato si crea dalla decomposizione<br />

dell’elettrolita durante le fasi <strong>di</strong> formazione dell’accumulatore ed è <strong>di</strong> particolare<br />

importanza <strong>per</strong> il suo funzionamento, in quanto arresta l’ulteriore decomposizione<br />

dell’elettrolita, <strong>per</strong>mettendo agli <strong>ioni</strong> <strong>di</strong> intercalare). Lo strato SEI inizia a sud<strong>di</strong>vidersi e<br />

una volta che viene violato l'elettrolita reagisce con il carbonio all’anodo proprio come<br />

aveva fatto durante il processo <strong>di</strong> formazione ma ad una tem<strong>per</strong>atura elevata ed<br />

incontrollata. Questa è una reazione esotermica che porta la tem<strong>per</strong>atura a valori più<br />

elevati.<br />

Come la tem<strong>per</strong>atura aumenta, il calore dalla reazione ano<strong>di</strong>ca provoca la ripartizione<br />

dei solventi organici utilizzati nell’elettrolita rilasciando gas <strong>di</strong> idrocarburi infiammabili<br />

(etano, metano e altri), ma senza ossigeno. La generazione <strong>di</strong> gas, a causa della<br />

ripartizione dell’elettrolita, provoca l’aumento <strong>di</strong> pressione all'interno della cella. Anche<br />

se la tem<strong>per</strong>atura aumenta <strong>di</strong> oltre il punto <strong>di</strong> infiammabilità dei gas rilasciati<br />

dall’elettrolita, i gas prodotti non bruciano <strong>per</strong>ché non c'è ossigeno libero nella cella <strong>per</strong><br />

provocare un incen<strong>di</strong>o. Le celle sono normalmente dotate <strong>di</strong> un foro <strong>di</strong> sicurezza che<br />

<strong>per</strong>mette il rilascio controllato dei gas in modo da alleviare la pressione interna nella<br />

cella ed evitare la possibilità <strong>di</strong> una rottura incontrollata (esplosione) della stessa. Una<br />

volta che i gas cal<strong>di</strong> vengono rilasciati in atmosfera possono,naturalmente, bruciare in<br />

aria.<br />

Successivamente il separatore <strong>di</strong> polimero si scioglie, consentendo il corto circuito tra<br />

gli elettro<strong>di</strong>.<br />

Alla fine il calore della ripartizione dell’elettrolita causa la sud<strong>di</strong>visione del materiale del<br />

catodo <strong>di</strong> ossido <strong>di</strong> metallo liberando ossigeno che consente <strong>di</strong> bruciare sia l'elettrolita<br />

che il gas all'interno della cella.<br />

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