ESemplan - Biblioteca Tomás Navarro Tomás - CSIC

76 MARIA GRAZIA PROFETI
che di Bermúdez possa essere la commedia anonima presentata dal Ms. del
British Museum Add. 33, 482, supra rassegnato; ma con la prudenza del ca­
so, visto che si conosce anche una Dama Capitán di Don Diego e Don José
de Figueroa y Córdoba 9. Troppo complesso il panorama del teatro barocco
del Siglo de Oro perché lo si inquini ulteriomente con congetture e attribu­
zioni i potetiche.
E la stessa ripugnanza, e la stessa prudenza, si puo leggere tra le righe
delta mia nota sul Sufn"miento premiado, che mi si concedera di riportare in
maniera sommaria: l' ipotesi del Dixon che essa sia di Lope e non del suo sco­
laro non si appoggia sul ritrovamento di qualche stampa o testimonio con­
temporaneo, ma e stata avanzata sulla base dell'esame della struttura metri­
ca, dei personaggi, del tema, del linguaggio, ecc.; per cui concludevo (p.
504): «Tale supposizione ... e ben lungi da una sicurezza documentale, ... che
si sarebbe voluta ancora piu rigorosa quando il critico ha riproposto la com­
media, attribuendola a Lope, in edizione critica ... Quello che il Dixon effet­
tivamente dimostra e che l' opera potrebbe essere di Lope, non certo che sia
sua: basandosi sugli stessi e1ementi ... ed u tilizzando gli stessi modismi eS2mi­
nati nelle note, si dimostrerebbe facilmente che la commedia potrebbe essere
di Vélez de Guevara; o perché no di Montalbán ». Ora il Dixon ribarte
«I would not claim to have proved to be Lope's lost play ... but if Dr. Profeti
believes she could make as strong a case for attributing it to, say, Vélez de
Guevara, she is welcome to try. Can she really, for instance, find in Vélez
every single allusion worth annotating?» (p. 68).
E qui veramente ci si scontra con una impossibilita comunicativa dovuta
al codice; e non tanto aquello linguistico (italiano vs inglese), quanto a quello
piu latamente «culturale». Forse il mio amico Dixon non avra dato il giu­
sto valore al mio copevole umore toscano, e gli saranno sfuggite le mie striz­
zatine d' occhio. Ma vogliamo (per assurdo: ci sara bisogno di ripeterlo?) di­
mostrare che l'opera e di Vélez? E allora: ecco qualche noticina in merito, li­
mitandomi a confrontare ad apertura di pagina i commenti del Dixon a talu­
ni vv. del Sufn"miento premiado con analoghi modismi rintracciabili appunto
in Vélez 1o :
21-24. Centro (ed esfera) : efr. Virtudes vencen señales. v. 1685 (con menzione di luoghi
di A lo que obliga el ser rey e Más pesa el rey que la sangre).
151. Más que: efr. Virtudes vencen señales, v. 195; El verdugo de Málaga, v. 352; La
montañesa de Astunas, v. 1148; eee.
156. Dueño come 'persona amara' e corrente in ogni drammaturgo ed in turra la poesia
amorosa.
158. Un caballo me arrastrara: efr. El amor en vizcaíno, vv. 1729 sgg.
9 Ricordero anche una Monja alférez. zarzuela , amibuita a Coe llo: Nacional [T-25 97 ].
10 Rimando naruralmente ai luog hi che ho commentati nelle mie edizioni di Virtudes vencen señales.
Pisa 1965; Los Hijos de la Barbuda, Pisa 1970; El verdugo de Málaga. Clásicos Ebro, Zaragoza 1975;
La montañesa de Astunas. Verona 1975; El amor en vizcaíno, Pisa-Verona. 1977 .