Innovazione 30
31 L’UNITÀ PROVINCIALE PER IL REIMPIEGO UN PROGETTO DI GOVERNO DELLE POLITICHE DEL LAVORO Il seminario svoltosi il 29 maggio presso la CCIAA <strong>di</strong> <strong>Treviso</strong> rappresenta l’attività conclusiva del progetto “Unità provinciale per il reimpiego”, sviluppatosi nel biennio 2006-2008 sotto il coor<strong>di</strong>namento e la responsabilità tecnica <strong>di</strong> <strong>Treviso</strong> Tecnologia. Il progetto si è basato sull’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> uno schema organizzativo aperto alla più ampia partecipazione <strong>di</strong> tutte le componenti del tessuto economico e protagoniste <strong>della</strong> governance del territorio trevigiano, rappresentando un elemento strategico sostanziale, da cui sono derivate tutte le linee operative per l’azione sul campo. Il progetto ha mirato a favorire l’incontro tra la domanda espressa dalle imprese e i lavoratori residenti in provincia, in stato <strong>di</strong> mobilità o Cigs in seguito a chiusure o ristrutturazioni aziendali, sperimentando molteplici forme <strong>di</strong> collaborazione pubblico-private, sia nella mobilitazione delle componenti economico/sociali che nell’utilizzo <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> risorse provenienti dalle imprese – attraverso la CCIAA – cui si sono aggiunte altre risorse, dalla Provincia <strong>di</strong> <strong>Treviso</strong>, per azioni <strong>di</strong> riqualificazione e formazione. Oltre all’articolata organizzazione per l’in<strong>di</strong>rizzo e la gestione delle attività, il progetto si qualifica in maniera innovativa per l’eterogeneità dei soggetti su cui ha operato e per le <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> approccio.Infatti, <strong>di</strong>versamente da numerose esperienze esistenti <strong>di</strong> progetti finanziati sul territorio a supporto <strong>di</strong> singole crisi aziendali – principalmente basati su risorse economiche <strong>di</strong> origine regionale –, questa iniziativa ha inciso su un insieme <strong>di</strong> lavoratori con percorsi professionali molto <strong>di</strong>versi, anche in termini <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> ingresso e permanenza nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> lavoratore in <strong>di</strong>fficoltà. Elementi fondamentali <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione sono senz’altro il settore <strong>di</strong> provenienza, non necessariamente industriale ma anche dell’artigianato e del commercio, e la <strong>di</strong>mensione <strong>della</strong> impresa stessa <strong>di</strong> origine, me<strong>di</strong>amente piccola o microimpresa. Questi elementi hanno condotto quin<strong>di</strong> a sviluppare una particolare attività <strong>di</strong> ascolto ed accompagnamento, mirata a progettare una azione personalizzata sul lavoratore,anche in considerazione <strong>della</strong> rete sociale e familiare e collegata all’impresa stessa.D’altra parte, l’eterogeneità complessiva e una profonda attività <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> orientamento hanno visto lo sviluppo <strong>di</strong> alcuni percorsi <strong>di</strong> riqualificazione, con il risultato <strong>di</strong> una forte <strong>di</strong>stanza tra le posizioni <strong>di</strong> origine e <strong>di</strong> arrivo, più propriamente dal mondo manifatturiero a quello dei servizi. Una lan<strong>di</strong>ng position scelta in numerosi casi, basata su un elevato investimento personale in formazione e coinvolgimento del lavoratore, è quella <strong>di</strong> “Operatore OO.SS.”, anche al fine <strong>di</strong> coniugare esigenze e situazioni familiari. Il progetto ha inoltre sperimentato una innovativa forma <strong>di</strong> convenzione con gli operatori privati (Agenzie per il lavoro) autorizzati alla interme<strong>di</strong>azione, secondo un modello decisamente orientato al risultato occupazionale positivo, in analogia ad altri progetti regionali: assunzione a tempo indeterminato, o assunzione a tempo determinato per almeno 8 mesi continuativi nella stessa azienda.Tale collaborazione ha <strong>di</strong>mostrato come l’efficacia <strong>di</strong> queste collaborazioni sia proporzionale alla specializzazione verticale, e dunque ai settori <strong>di</strong> riferimento, in cui i singoli sono abituati ad operare, quin<strong>di</strong> alla capacità <strong>di</strong> fare matchmaking tra le figure professionali ricercate e le esperienze curriculari raccolte. La collaborazione costante con la Provincia <strong>di</strong> <strong>Treviso</strong>, quale referente istituzionale per il mercato del lavoro, ha permesso <strong>di</strong> accedere alla mappatura aggiornata dei lavoratori target potenziali del progetto, svolgendo l’attività presso i Centri per l’impiego <strong>di</strong> reclutamento, colloquio e definizione del profilo professionale dei singoli. Inoltre, ulteriori risorse hanno permesso <strong>di</strong> attivare significative azioni <strong>di</strong> sistema in termini <strong>di</strong> laboratori <strong>di</strong> orientamento e formazione, basate anche presso la struttura <strong>della</strong> Città dei mestieri, e azioni personalizzate <strong>di</strong> colloquio, orientamento e formazione, mirate a colmare gap professionali specifici in una ottica <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata ricollocazione del lavoratore. La ampia partnership del progetto è stata inoltre protagonista <strong>di</strong> una specifica azione mirata alla ricollocazione dei lavoratori over 45 in <strong>di</strong>fficoltà, finanziata dalla Regione Veneto e che terminerà nel 2008, operando in stretta con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> metodologie e strumenti con l’Unità per il reimpiego. Oltre allo sviluppo articolato delle attività e ai risultati conseguiti, quantitativi e qualitativi, raccontati dai componenti del nucleo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, Giuseppe Antonello e Paolino Barbiero, il seminario ha anche portato la testimonianza dei principali referenti territoriali per il policy making a livello locale nel campo <strong>della</strong> istruzione e del lavoro: Denis Farnea, assessore alle Formazione professionale e Politiche per l’occupazione <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> <strong>Treviso</strong> e Sergio Rosato, <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Veneto Lavoro. Ha concluso il seminario il presidente <strong>della</strong> CCIAA <strong>di</strong> <strong>Treviso</strong> Federico Tessari, ribadendo che “l’impegno <strong>della</strong> CCIAA in questo progetto è stato duplice: verso le aziende, nostri primi stakeholders, e verso i lavoratori, che hanno meno tutele sociali e risorse professionali da far valere sul mercato del lavoro. Abbiamo messo a <strong>di</strong>sposizione delle parti sociali le prime risorse, un progetto per un’occupazione “buona” cioè quanto più possibile stabile, certamente migliore dello stato <strong>di</strong> licenziamento o <strong>della</strong> cassa integrazione. Innovazione Sono sempre stato convinto che il vero vantaggio competitivo del nostro sistema economico è la crescita e la valorizzazione del capitale umano, caposaldo in<strong>di</strong>spensabile per affrontare il futuro. L’Unità per il reimpiego è uno degli aspetti <strong>di</strong> questo impegno ma non l’unico – ha precisato poi –. L’altro forte impegno <strong>della</strong> CCIAA è rivolto al sostegno e alla crescita dei corsi universitari <strong>di</strong> Design del prodotto e <strong>della</strong> moda, che oltre alle lezioni prevedono decine <strong>di</strong> stages nelle aziende del territorio. Il progetto del reimpiego è stata una sperimentazione rilevante per le modalità con cui si svolta e per i numeri delle persone interessate. Dei 456 lavoratori che hanno aderito 264 sono stati collocati o in lavori a tempo determinato, o indeterminato, nel lavoro autonomo o inseriti in corsi <strong>di</strong> formazione”. Il messaggio <strong>di</strong> fondo che ne è emerso evidenzia come organizzando in rete le risorse e le strutture esistenti sia possibile,con una struttura snella,contenere al massimo i costi <strong>di</strong> gestione delle attività, concentrando le risorse per il sostegno ai servizi <strong>di</strong>retti al reimpiego dei lavoratori,esaltando le competenze centrali <strong>di</strong> ciascun soggetto. A conclusione delle attività è possibile identificare il valore ed il significato che questo progetto, articolato e complesso, ha rappresentato per <strong>Treviso</strong> Tecnologia, Azienda speciale per l’innovazione tecnologica e quin<strong>di</strong> apparentemente lontana dai temi affrontati, in alcuni elementi fondamentali: • centralità <strong>della</strong> persona, per la definizione <strong>di</strong> azioni efficaci e personalizzate su professionalità e competenze; • innovazione,per un approccio con<strong>di</strong>viso al fine <strong>della</strong> mobilitazione <strong>di</strong> tutti gli attori del territorio per l’utilizzo delle competenze core; • utilizzo delle tecnologie, per la migliore efficienza in termini comunicativi, informativi e <strong>di</strong>dattici sia all’interno <strong>della</strong> organizzazione che verso gli utenti finali; • motivazione al lavoro, per uno stimolo personale ad azioni <strong>di</strong> ricerca attiva del lavoro e <strong>di</strong> autostima e consapevolezza; • apertura nella identificazione <strong>di</strong> possibili alternative, oltre ad una visione convenzionale orientata al riposizionamento in aziende analoghe a quella <strong>di</strong> provenienza; • con<strong>di</strong>visione delle esperienze positive e negative, per una migliore conoscenza dei lavoratori, delle imprese e del territorio. A ben guardare, questi ingre<strong>di</strong>enti hanno valenza universale e hanno contribuito ad arricchire la nostra visione dell’innovazione, visto che si è <strong>di</strong>mostrato ancora una volta che siamo in presenza <strong>di</strong> progresso o miglioramento solo quando questo è accessibile a ciascuno <strong>di</strong> noi. Roberto Santolamazza