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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />
smo» artistico. Secondo Aristotele, Sofocle stesso diceva<br />
di rappresentare gli uomini come dovrebbero essere,<br />
mentre Euripide li rappresentava come sono (Poet.,<br />
1460 b, 33-35). Ma queste parole non sono che una<br />
diversa formulazione del concetto aristotelico, secondo<br />
cui le figure di Polignoto e i caratteri di Omero «sono<br />
migliori di quel che noi siamo in realtà» (Poet., 1448 a,<br />
5-15), sicché probabilmente il detto attribu<strong>it</strong>o a Sofocle<br />
non è autentico. Comunque, – sia stato Sofocle il<br />
primo a formularla, oppure Aristofane, o Aristotele, o<br />
altri – la definizione dello stile classico come «idealismo»<br />
e dell’arte classica come rappresentazione di un<br />
mondo perfetto, di un’uman<strong>it</strong>à migliore, caratterizza<br />
bene la forma mentis aristocratica predominante in quell’epoca.<br />
L’idealismo estetico della cultura aristocratica<br />
si fa sentire anz<strong>it</strong>utto nella scelta dei soggetti. L’aristocrazia<br />
preferisce, anzi sceglie esclusivamente, i temi dell’antico<br />
m<strong>it</strong>o ellenico, le storie degli dei o degli eroi; i<br />
motivi del presente e della v<strong>it</strong>a quotidiana le sembrano<br />
volgari e insignificanti. Sulle prime, lo stile naturalistico<br />
susc<strong>it</strong>a la sua avversione solo indirettamente, in<br />
quanto è lo stile corrente per trattare i temi moderni;<br />
ma quando, ed è il caso di Euripide, essa lo vede cimentarsi<br />
coi grandi soggetti storici, lo aborre ancor piú che<br />
nei generi popolareschi, dove almeno è adeguato alla trivial<strong>it</strong>à<br />
dei soggetti.<br />
La tragedia è la creazione piú caratteristica della<br />
democrazia ateniese; in nessun altro genere si esprimono<br />
con tanta chiarezza e immediatezza le intime contraddizioni<br />
della sua struttura <strong>sociale</strong>. La sua forma esteriore,<br />
il suo rivolgersi a un gran pubblico, è democratico;<br />
ma aristocratico è il contenuto, il m<strong>it</strong>o eroico e il<br />
senso eroico-tragico della v<strong>it</strong>a. Fin <strong>da</strong>ll’inizio la tragedia<br />
si rivolge ad un pubblico piú numeroso e piú vario di<br />
quello del carme eroico, destinato ai nobili conv<strong>it</strong>i, e<br />
forse anche di quello dell’epos; d’altra parte, essa è tutta<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 97