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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />
tanto, è senza dubbio un certo progresso; ma la democrazia<br />
pol<strong>it</strong>ica non trapassa mai – neppure alla fine del<br />
secolo – in democrazia economica; tutt’al piú, alla<br />
nobiltà di sangue subentra un’aristocrazia del censo, e<br />
lo stato aristocratico organizzato secondo i cr<strong>it</strong>eri tribali<br />
cede il posto a uno stato plutocratico fon<strong>da</strong>to sulle rend<strong>it</strong>e.<br />
Inoltre, Atene è una democrazia imperialistica:<br />
conduce una pol<strong>it</strong>ica di guerra, di cui godono i vantaggi<br />
i c<strong>it</strong>tadini optimo iure e i cap<strong>it</strong>alisti, a spese degli<br />
schiavi e dei ceti esclusi <strong>da</strong>i prof<strong>it</strong>ti di guerra. Nel<br />
migliore dei casi, i progressi della democrazia significano<br />
un allargamento della classe che vive di rend<strong>it</strong>a.<br />
Poeti e filosofi non amano la borghesia, né ricca né<br />
povera; appoggiano la nobiltà, anche se sono di origine<br />
borghese. Tutti i grandi spir<strong>it</strong>i dei secoli v e iv, ad eccezione<br />
dei sofisti e di Euripide, stanno nel campo dell’aristocrazia<br />
e della reazione. Aristocratici sono Pin<strong>da</strong>ro,<br />
Eschilo, Eracl<strong>it</strong>o, Parmenide, Empedocle, Erodoto,<br />
Tucidide; e Sofocle e Platone, benché figli di borghesi,<br />
sono del tutto soli<strong>da</strong>li con la nobiltà. Perfino<br />
Eschilo, il piú incline alla democrazia, si oppone, nei<br />
suoi anni tardi, ad un’evoluzione, a suo giudizio, troppo<br />
progressiva 31 . Anche i commediografi del tempo –<br />
benché la commedia sia di per sé un genere democratico<br />
32 – hanno un orientamento reazionario; e nulla è piú<br />
significativo per le condizioni di Atene del fatto che un<br />
avversario della democrazia come Aristofane non solo<br />
riesca sempre vinc<strong>it</strong>ore nei concorsi, ma riscuota grandi<br />
successi nel pubblico 33 . Queste tendenze conservatrici,<br />
se r<strong>it</strong>ar<strong>da</strong>no i progressi del naturalismo, non possono<br />
arrestarli. Ma dell’intima connessione fra naturalismo<br />
e pol<strong>it</strong>ica progressista <strong>da</strong> un lato, rigorismo formale<br />
e spir<strong>it</strong>o conservatore <strong>da</strong>ll’altro, troviamo la prova<br />
in Aristofane, che delle tragedie di Euripide cr<strong>it</strong>ica ad<br />
un tempo – e per le stesse ragioni – la violazione degli<br />
antichi ideali di v<strong>it</strong>a aristocratica e dell’antico «ideali-<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 96