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da Storia sociale dell'arte - Artleo.it

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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />

<strong>da</strong>lla forma condizionata alla forma astratta, nella scienza<br />

come nell’arte e nella morale, è opera dello spir<strong>it</strong>o<br />

greco; come prima non c’è scienza pura, in<strong>da</strong>gine teoretica,<br />

conoscenza razionale, cosí non c’è arte nel senso<br />

nostro, cioè nel senso che permette di accogliere e godere<br />

le creazioni artistiche come pura forma. Ma questo<br />

passaggio <strong>da</strong>lla concezione per cui l’arte non è che un’arma<br />

nella lotta per la v<strong>it</strong>a – e solo come tale ha senso e<br />

valore – alla concezione per cui essa è indipendente <strong>da</strong><br />

ogni scopo pratico, <strong>da</strong> ogni util<strong>it</strong>à, <strong>da</strong> ogni interesse<br />

eteronomo, come puro gioco di linee e di colori, puro<br />

r<strong>it</strong>mo e armonia, pura im<strong>it</strong>azione e variazione della<br />

realtà, segna forse la piú profon<strong>da</strong> trasformazione che si<br />

sia mai prodotta nella storia dell’arte.<br />

Nei secoli vii e vi a. C., e cioè nello stesso tempo in<br />

cui scoprono la scienza come ricerca pura, i Greci della<br />

Jonia creano anche le prime opere di un’arte pura, disinteressata,<br />

il primo accenno dell’«art pour l’art». Certo,<br />

questo mutamento non si compie nello spazio di una<br />

generazione, e neppure nel corso di tutto il periodo<br />

della tirannide e dell’arcaismo; e forse non è una trasformazione<br />

che si possa esaurire in termini cronologici.<br />

Quella che viene alla luce, è forse una tendenza antica<br />

quanto l’arte. Anche nelle primissime creazioni artistiche<br />

questo o quel tratto può essere stato arte «pura»,<br />

indipendente <strong>da</strong> ogni fine o intenzione pratica: già negli<br />

oggetti della piú antica arte magica, cultuale e pol<strong>it</strong>icopropagandistica,<br />

questo o quello schizzo, questa o quella<br />

variante, poté nascere come puro gioco formale, che<br />

trascurava per un attimo i comp<strong>it</strong>i pratici. Insomma, chi<br />

può dire quanta parte avessero ancora la magia, la propagan<strong>da</strong><br />

e il culto dei morti nella statua di un dio o di<br />

un re egiziano, e quanto fosse già pura forma estetica,<br />

autonoma, libera <strong>da</strong>lla lotta con la v<strong>it</strong>a e con la morte?<br />

Ma grande o piccola che fosse la parte di questo elemento<br />

estetico autonomo nelle creazioni preistoriche e<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 90

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