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da Storia sociale dell'arte - Artleo.it

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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />

votivi, immagini di esseri viventi, riceve nuova spinta<br />

<strong>da</strong>ll’abil<strong>it</strong>à degli artisti, che le rende sempre piú imponenti,<br />

piú fedeli, piú attraenti e piú grate agli dei; i santuari<br />

si riempiono di sculture 30 . Ma l’artista non dipende<br />

piú <strong>da</strong>l clero, non è piú sotto la sua tutela e non ne<br />

riceve ordinazioni. I suoi comm<strong>it</strong>tenti sono le c<strong>it</strong>tà, i<br />

tiranni e, per lavori piú modesti, i ricchi privati; le opere<br />

che egli esegue per loro non hanno funzioni magiche o<br />

salutari, e, anche quando servono a fini sacri, non si presentano<br />

con la pretesa di essere sacre.<br />

Eccoci di fronte ad un’idea completamente nuova<br />

dell’arte: essa non è piú mezzo ad un fine, ma ha in se<br />

stessa fine e scopo. Da principio ogni forma spir<strong>it</strong>uale<br />

si esaurisce nella sua util<strong>it</strong>à pratica; ma le forme dello<br />

spir<strong>it</strong>o hanno l’att<strong>it</strong>udine e la tendenza a svincolarsi<br />

<strong>da</strong>lla loro destinazione originaria e a rendersi indipendenti,<br />

cioè gratu<strong>it</strong>e ed autonome. Appena l’uomo si<br />

sente sicuro e libero <strong>da</strong>lle preoccupazioni immediate<br />

dell’esistenza, comincia a giocare con gli strumenti dello<br />

spir<strong>it</strong>o, che, nel bisogno, ha creato come armi e arnesi.<br />

Comincia a in<strong>da</strong>gare le cause, a cercare spiegazioni, a<br />

scrutare rapporti che hanno poco o nulla in comune con<br />

la sua lotta per l’esistenza. Dalla conoscenza pratica<br />

nasce la ricerca disinteressata; i mezzi per domare la<br />

natura diventano metodi per scoprire un’astratta ver<strong>it</strong>à.<br />

E cosí, <strong>da</strong>ll’arte che non è se non un elemento della<br />

magia e del culto, uno strumento di propagan<strong>da</strong> e di apologia,<br />

un mezzo per influire sugli dei, sui demoni e sugli<br />

uomini, nasce la forma pura, autonoma, «disinteressata»,<br />

un’arte in funzione di se medesima e della bellezza.<br />

Cosí infine <strong>da</strong>i precetti e <strong>da</strong>i divieti, <strong>da</strong>gli obblighi<br />

e <strong>da</strong>i tabú, che in origine dovevano rendere possibile la<br />

convivenza <strong>sociale</strong> degli uomini e garantire il loro reciproco<br />

accordo, nascono gli imperativi di un’etica<br />

«pura», l’avvio alla formazione della personal<strong>it</strong>à morale.<br />

Il passaggio <strong>da</strong>ll’attiv<strong>it</strong>à pratica all’attiv<strong>it</strong>à ideale,<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 89

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