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da Storia sociale dell'arte - Artleo.it

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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />

essenza della composizione figurativa. Questa discor<strong>da</strong>nza<br />

è semplicemente dovuta al fatto che l’epos si sviluppa<br />

in Asia Minore, nel crogiolo in cui si fondono la<br />

civiltà egea e le civiltà orientali, nel centro del commercio<br />

mondiale del tempo; mentre il geometrismo delle<br />

arti figurative è di casa in Grecia, presso i contadini<br />

dorici e beoti. Lo stile dei poemi omerici è il linguaggio<br />

di una popolazione urbana, mista di elementi internazionali,<br />

mentre il geometrismo è l’espressione di un<br />

popolo di contadini e di pastori, chiuso ad ogni influsso<br />

esterno. La sintesi delle due tendenze, <strong>da</strong> cui risulta<br />

l’arte greca successiva, si compie soltanto dopo la fusione<br />

economica delle regioni costiere dell’Egeide, cioè ad<br />

uno stadio evolutivo che sarà raggiunto solo dopo la fine<br />

dell’epoca geometrica.<br />

Intorno alla fine del decimo secolo, dopo circa duecento<br />

anni di ristagno e d’imbarbarimento, il primo stile<br />

geometrico segna, in Occidente, l’inizio di una nuova<br />

evoluzione artistica. In un primo tempo, troviamo <strong>da</strong>ppertutto<br />

le stesse forme pesanti, goffe, spiacevoli, lo<br />

stesso linguaggio sommario e schematico; poi, lentamente,<br />

si delineano e si differenziano gli stili locali. Il<br />

piú noto, e artisticamente piú pregevole, è lo stile del<br />

Dipylon, fiorente in Attica fra il 900 e il 700: un linguaggio<br />

ormai raffinato, già quasi di maniera, con locuzioni<br />

leggiadre, rilisciate, già ridotte a formule. Esso<br />

mostra come persino un’arte rustica, attraverso un lungo<br />

e ininterrotto esercizio, possa assumere un certo preziosismo;<br />

e come una forma decorativa, organicamente<br />

determinata <strong>da</strong>lla struttura dell’oggetto <strong>da</strong> decorare,<br />

possa trasformarsi col tempo in uno «stile decorativo<br />

pseudotettonico» 20 , in cui l’astrazione <strong>da</strong>lla realtà – la<br />

deformazione violenta e spesso gratu<strong>it</strong>a della natura –<br />

non cerca piú neppure di giustificarsi con la forma dell’oggetto.<br />

Per esempio, sui frammenti di un vaso del<br />

Dipylon, conservato al Louvre, c’è una «lamentazione<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 77

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