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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />
magica, ma conserva i tratti del veggente ispirato e la<br />
coscienza del sacro e misterioso vincolo con la Musa, a<br />
cui si rivolge in confidenti invocazioni.<br />
La poesia della Grecia preistorica, come ogni poesia<br />
prim<strong>it</strong>iva, consisteva probabilmente in scongiuri ed oracoli,<br />
formule d’augurio e di preghiera, canti di guerra e<br />
di lavoro. Tutti questi generi avevano un tratto comune:<br />
erano poesia collettiva e sacrale. Ai cantori di scongiuri<br />
e di oracoli, agli inventori di nenie funebri e di<br />
canti guerreschi era estranea ogni nota individuale; la<br />
loro poesia, anonima e destinata a tutta la comun<strong>it</strong>à,<br />
esprimeva idee e sentimenti comuni a tutti. A questa<br />
poesia impersonale e sacrale corrispondono, nell’arte<br />
figurativa, quei feticci, quelle pietre, quei tronchi d’albero<br />
che non si possono ancora chiamare sculture, e<br />
dove la forma umana è appena accennata, venerati ab<br />
antiquo nei templi greci. Come le prime formule d’incantesimo<br />
e gli antichissimi canti r<strong>it</strong>uali, essi sono arte<br />
comun<strong>it</strong>aria prim<strong>it</strong>iva; l’espressione artistica, ancora<br />
assai rozza e impacciata, di una società quasi indifferenziata.<br />
Non sappiamo nulla della condizione <strong>sociale</strong><br />
degli esecutori, quale parte svolgessero nella v<strong>it</strong>a del<br />
gruppo e in quale stima li tenessero i contemporanei;<br />
probabilmente non erano cosí onorati come gli artistimaghi<br />
dell’età paleol<strong>it</strong>ica, o i sacerdoti e i vati della<br />
neol<strong>it</strong>ica. Ma anche gli artisti figurativi avevano i loro<br />
antenati m<strong>it</strong>ici. Si narra che De<strong>da</strong>lo sapeva infondere<br />
v<strong>it</strong>a al legno e far drizzare e muovere la pietra; ch’egli<br />
fabbricasse ali a sé e al figlio per varcare il mare a volo,<br />
non è, per la leggen<strong>da</strong>, piú meraviglioso del fatto che<br />
sapesse intagliare statue e progettare il Labirinto. Egli<br />
non è certo l’unico, ma forse soltanto l’ultimo artistamago.<br />
Comunque, il tema di Icaro che precip<strong>it</strong>a in mare,<br />
perché gli si è fusa la cera delle ali, ha tutto l’aspetto di<br />
un simbolo, e sembra significare che con De<strong>da</strong>lo tramontò<br />
l’era dei maghi.<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 66