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da Storia sociale dell'arte - Artleo.it

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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />

in certo qual modo la posizione frontale, che guar<strong>da</strong> allo<br />

spettatore, al comm<strong>it</strong>tente, al signore <strong>da</strong> dilettare e <strong>da</strong><br />

servire 20 . L’opera d’arte gli si rivolge come ad una persona<br />

colta, a un iniziato, di fronte al quale sarebbero<br />

fuori posto le arti volgari dell’illusione. Questo atteggiamento<br />

trova la sua tar<strong>da</strong>, ma pur sempre chiara<br />

espressione nelle convenzioni del teatro classico di corte,<br />

dove l’attore, senza riguardi alle esigenze dell’illusione<br />

scenica, si rivolge direttamente allo spettatore, lo apostrofa<br />

– per cosí dire – con ogni parola e ogni gesto, e<br />

non solo ev<strong>it</strong>a di «volgergli le spalle», ma sottolinea<br />

con ogni mezzo possibile che si tratta soltanto di una finzione,<br />

di un trattenimento preparato secondo le regole<br />

del gioco. Il teatro naturalistico rappresenta il passaggio<br />

al polo opposto di quest’arte «frontale»: al film, che,<br />

attivando lo spettatore, e facendolo presenziare direttamente<br />

agli avvenimenti invece di presentarglieli, come se<br />

assistesse ai fatti per caso e cogliesse gli attori in flagrante,<br />

riduce al minimo le finzioni e le convenzioni del<br />

teatro. Nel suo solido illusionismo, nella sua immediatezza<br />

profana e indiscreta, che soggioga e violenta lo<br />

spettatore, si esprime chiaramente la concezione dell’arte<br />

propria delle democrazie, degli ordinamenti liberali,<br />

antiautor<strong>it</strong>ari, livellatori delle differenze ideologiche;<br />

cosí come nell’arte delle autocrazie e delle aristocrazie<br />

già l’amore della cornice, della ribalta, del podio,<br />

del piedistallo mostra che si tratta di artefatti commissionati,<br />

e che il comm<strong>it</strong>tente è un iniziato, un esperto,<br />

che non occorre ingannare.<br />

Oltre alla posizione frontale, l’arte egiziana presenta<br />

tutta una serie di formule costanti, che, pur essendo<br />

meno appariscenti, esprimono con altrettanta forza la<br />

convenzional<strong>it</strong>à della maggior parte dei principî stilistici<br />

validi specialmente per il Regno Medio. Cosí, anz<strong>it</strong>utto,<br />

è di regola r<strong>it</strong>rarre le gambe di una figura sempre<br />

di profilo e tutt’e due <strong>da</strong>lla parte interna, cioè <strong>da</strong>lla parte<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 47

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