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da Storia sociale dell'arte - Artleo.it

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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />

figurative nei confronti della letteratura, chiaramente<br />

testimoniata <strong>da</strong>ll’antich<strong>it</strong>à classica. E qui, nell’antico<br />

Oriente, la valutazione <strong>sociale</strong> doveva dipendere, ancor<br />

piú strettamente che presso i Greci e i Romani, <strong>da</strong> quel<br />

concetto prim<strong>it</strong>ivo di prestigio per cui si r<strong>it</strong>eneva degra<strong>da</strong>nte<br />

il lavoro manuale 8 . Comunque, col progredire<br />

della civiltà crebbe la considerazione per l’artista. Già<br />

durante il Regno Nuovo molti artisti appartengono ai<br />

ceti superiori, e in molte famiglie ci si mantiene fedeli<br />

per piú generazioni alla professione artistica; il che, in<br />

sé e per sé, può significare una coscienza professionale<br />

relativamente elevata. Ma anche ora, nella v<strong>it</strong>a <strong>sociale</strong>,<br />

la parte dell’artista è piuttosto secon<strong>da</strong>ria, se la confrontiamo<br />

con la funzione dell’artista-mago della preistoria.<br />

Il tempio e la reggia erano certo i principali, ma non<br />

i soli cantieri del lavoro artigiano; c’erano botteghe<br />

anche nei latifondi e nei bazar delle maggiori c<strong>it</strong>tà 9 .<br />

Questi ultimi riunivano molte piccole officine indipendenti,<br />

che – diversamente <strong>da</strong>lle aziende del tempio, del<br />

palazzo e del latifondo – impiegavano esclusivamente<br />

lavoratori liberi. Questa associazione mirava, sia a facil<strong>it</strong>are<br />

la cooperazione dei diversi artigiani, sia a fabbricare<br />

e vendere le merci in uno stesso luogo, e a rendere<br />

l’artigiano indipendente <strong>da</strong>l mercante 10 . Nelle officine<br />

del tempio, della reggia, dei ricchi, gli artigiani lavorano<br />

ancora nel quadro di una un<strong>it</strong>à economica chiusa,<br />

autarchica, che si differenzia <strong>da</strong>ll’un<strong>it</strong>à economica rurale<br />

dell’età neol<strong>it</strong>ica solo perché è immensamente piú<br />

vasta e tutta fon<strong>da</strong>ta su lavoro estraneo, spesso servile.<br />

Di fronte all’una e all’altra, il sistema del bazar, con la<br />

sua separazione del lavoro professionale <strong>da</strong>ll’economia<br />

domestica, rappresenta una nov<strong>it</strong>à rivoluzionaria; contiene<br />

in germe l’industria indipendente e regolare, che<br />

non si lim<strong>it</strong>a piú a lavori occasionali, ma viene eserc<strong>it</strong>ata<br />

come professione esclusiva e produce per il mercato<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 38

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