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da Storia sociale dell'arte - Artleo.it

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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />

alcune fra le piú grandiose opere d’arte. Esse provano<br />

che la libertà personale dell’artista non ha alcun diretto<br />

influsso sulla qual<strong>it</strong>à estetica delle sue creazioni. Ogni<br />

volontà artistica deve aprirsi la stra<strong>da</strong> fra le maglie di<br />

una f<strong>it</strong>ta rete; ogni opera d’arte scaturisce <strong>da</strong>lla tensione<br />

fra i propos<strong>it</strong>i dell’artista e le resistenze che egli<br />

incontra – <strong>da</strong> parte dei motivi vietati, dei pregiudizi<br />

sociali, dell’insufficienza cr<strong>it</strong>ica del pubblico –; resistenze<br />

che quei propos<strong>it</strong>i hanno già accolto e intimamente<br />

assimilato, o con cui sono in aperto e inconciliabile<br />

contrasto. Se le resistenze non si possono superare<br />

in una certa direzione, allora l’invenzione, la volontà<br />

espressiva e creatrice dell’artista si rivolgono a una meta<br />

accessibile, senza che, per lo piú, egli stesso s’accorga di<br />

compiere una sost<strong>it</strong>uzione. Interamente libero e sped<strong>it</strong>o<br />

egli non è neppure nella piú liberale democrazia:<br />

anche qui lo vincolano innumerevoli riguardi estranei<br />

all’arte; personalmente, il diverso grado di libertà può<br />

essere per lui importantissimo, ma in linea di principio<br />

non c’è differenza fra il diktat di un despota e le convenzioni<br />

della società piú liberale. Se la costrizione in<br />

sé e per sé si opponesse allo spir<strong>it</strong>o dell’arte, capolavori<br />

perfetti potrebbero sorgere soltanto nell’anarchia totale.<br />

Ma in realtà i presupposti <strong>da</strong> cui dipende la qual<strong>it</strong>à<br />

estetica di un’opera trascendono l’alternativa di libertà<br />

e illibertà pol<strong>it</strong>ica. Non meno falso del punto di vista<br />

anarchico è perciò anche l’altro estremo: la tesi per cui<br />

i vincoli che lim<strong>it</strong>ano la libertà di movimento dell’artista<br />

sarebbero in sé e per sé propizi e fecondi, di modo<br />

che per esempio, la libertà dell’artista moderno sarebbe<br />

responsabile degli insuccessi dell’arte piú recente, e si<br />

potrebbero e dovrebbero creare artificialmente obblighi<br />

e vincoli, come pretese garanzie di «stile» vero.<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 34

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