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da Storia sociale dell'arte - Artleo.it

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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />

quello dell’esperienza e della prassi, implica in una certa<br />

misura un ripiegamento nella pura contemplazione e la<br />

rinuncia a trasformare la realtà 47 . Un simile atteggiamento<br />

finisce sempre per favorire le minoranze dominanti,<br />

che non a torto si vedono minacciate <strong>da</strong>l pos<strong>it</strong>ivismo,<br />

di cui la maggioranza non ha nulla <strong>da</strong> temere. La<br />

dottrina platonica delle idee adempie, nell’Atene del<br />

secolo iv, alla stessa funzione <strong>sociale</strong> dell’idealismo tedesco<br />

nel Sette e nell’Ottocento; coi suoi argomenti contro<br />

il realismo e il relativismo fornisce le armi piú valide<br />

alla reazione. Al conservatorismo pol<strong>it</strong>ico si ricollega<br />

anche l’estetica arcaicizzante di Platone, che respinge<br />

la nuova tendenza illusionistica delle arti figurative<br />

(Soph., 234 b), predilige la classic<strong>it</strong>à dell’epoca di Pericle<br />

e ammira l’arte degli Egizi, dominata <strong>da</strong>lla forma e<br />

retta <strong>da</strong> leggi apparentemente immutabili. Egli si oppone<br />

al nuovo qui come dovunque, e fiuta in ogni nov<strong>it</strong>à<br />

anarchia e decadenza 48 .<br />

Platone bandisce il poeta <strong>da</strong>l suo stato ideale, perché<br />

il poeta rimane attaccato alla realtà empirica, all’impressione<br />

sensibile del mondo fenomenico, cioè a una<br />

mezza ver<strong>it</strong>à o a una ver<strong>it</strong>à apparente, e materializza e<br />

falsa le idee pure, che sono puro spir<strong>it</strong>o e dover essere,<br />

non appena cerca di coglierle e di esprimerle coi suoi<br />

mezzi sensibili e grossolani. Questa prima «iconoclastia»<br />

della storia – fino a Platone non c’è ostil<strong>it</strong>à di sorta verso<br />

l’arte – questa preoccupazione di fronte ai possibili<br />

effetti dell’arte, appartiene alla stessa epoca in cui<br />

appaiono i primi segni di quella visione estetizzante del<br />

mondo, in cui l’arte non soltanto ha un suo posto, ma<br />

già minaccia di dilatarsi a spese delle altre forme culturali<br />

e di ingoiarle. I due fenomeni sono strettamente<br />

congiunti. L’arte non è temibile, finché rimane mezzo,<br />

in sé neutrale, di propagan<strong>da</strong>, utilizzabile a piacere, e<br />

una forma espressiva lim<strong>it</strong>ata al proprio campo; solo<br />

quando la cultura estetica assume uno sviluppo tale che<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 113

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