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Arnold Hauser <strong>Storia</strong> <strong>sociale</strong> dell’arte<br />
soli<strong>da</strong>rietà. Eschilo crede ancora nella possibil<strong>it</strong>à di conciliare<br />
la democrazia col suo ideale aristocratico della<br />
personal<strong>it</strong>à, benché abbandoni la democrazia proprio<br />
nella fase decisiva dello sviluppo; mentre Sofocle fin <strong>da</strong><br />
principio, sacrifica l’idea dello stato popolare democratico<br />
agli ideali dell’etica nobiliare; e nella lotta fra il<br />
dir<strong>it</strong>to familiare privato e il potere assoluto ed egual<strong>it</strong>ario<br />
dello stato parteggia risolutamente per l’idea tribale.<br />
Nell’Orestiade Eschilo mostra ancora un esempio<br />
raccapricciante di vendetta 42 ; Sofocle, nell’Antigone,<br />
prende già part<strong>it</strong>o per l’eroina che insorge contro lo<br />
stato democratico, e, nel Filottete, esprime senza ambagi<br />
la sua ostil<strong>it</strong>à contro l’astuzia senza scrupoli e l’abil<strong>it</strong>à<br />
«borghese» di Odisseo 43 . Euripide è un sincero<br />
democratico, ma ciò significa, praticamente, che egli è<br />
contro l’antico stato aristocratico, piuttosto che a favore<br />
del nuovo stato borghese. Il suo spir<strong>it</strong>o indipendente<br />
si manifesta in un atteggiamento scettico di fronte<br />
allo stato in generale 44 .<br />
La figura del poeta moderno, che in Euripide trova<br />
il primo rappresentante, si rivela in due tratti caratteristici:<br />
l’insuccesso artistico e la geniale inesperienza del<br />
mondo. Nel corso di cinquant’anni, con una produzione<br />
enorme (ci sono stati traman<strong>da</strong>ti i testi completi di<br />
diciannove drammi, frammenti di cinquantacinque e i<br />
t<strong>it</strong>oli di novantadue), Euripide non ebbe piú di quattro<br />
premi; egli non fu dunque un drammaturgo fortunato;<br />
e certo non fu né il primo né il solo, ma, comunque, il<br />
primo grande poeta di cui ci sia noto l’insuccesso. Ciò<br />
avvenne non perché prima di lui ci fossero piú intend<strong>it</strong>ori,<br />
ma perché c’erano meno poeti; la padronanza meccanica<br />
della tecnica bastava ad assicurare il successo. Al<br />
tempo di Euripide questo stato di cose è ormai superato;<br />
almeno per il teatro, si produce troppo, non già troppo<br />
poco. Ma il pubblico dell’epoca non è fatto solo d’intend<strong>it</strong>ori.<br />
Il suo gusto infallibile è una favola, come<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte Einaudi 110