Cercare-Tartufi-in-Abruzzo_low.pdf - A.R.S.S.A. Abruzzo
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Classificazione dei tartufi<br />
Guida dell’aspirante cercatore di tartufo<br />
Regno Fungi<br />
Divisione Ascomycota<br />
Classe Pezizomycetes<br />
Ord<strong>in</strong>e Pezizales<br />
Famiglia Tuberaceae<br />
Genere Tuber<br />
Specie T. magnatum, T. melanosporum, T. aestivum, ecc.<br />
Ciclo biologico del tartufo<br />
La caratteristica di vivere sotto terra, non consente al tartufo di riprodursi<br />
mediante dispersione delle spore cosi come avviene con gli altri funghi epigei,<br />
tuttavia l’aroma emesso dal carpoforo maturo, richiama <strong>in</strong>setti ed altri animali<br />
(roditori, c<strong>in</strong>ghiali, ecc.) che si cibano del prezioso fungo; questi animali qu<strong>in</strong>di<br />
rappresentano un importante veicolo per la diffusione delle spore anche ad<br />
una certa distanza. Pare <strong>in</strong>fatti che le ascospore, dopo aver attraversato l’apparato<br />
digerente dell’animale, abbiano una maggiore capacità di germ<strong>in</strong>azione,<br />
ciò sarebbe dovuto all’azione dei succhi gastrici sulla parete delle spore.<br />
Le spore possono rimanere nel terreno per molti anni senza germ<strong>in</strong>are,<br />
tuttavia <strong>in</strong> primavera, quando le condizioni di clima e di terreno lo consentono,<br />
possono germ<strong>in</strong>are se vengono a contatto con radici di piante idonee<br />
(piante simbionti). Anche se il meccanismo non è ancora ben noto, pare che<br />
gli essudati radicali abbiano una funzione di richiamo e di facilitazione della<br />
germ<strong>in</strong>azione.<br />
Dalla germ<strong>in</strong>azione della spora si forma l’ifa che per accrescimento genera<br />
il micelio primario; dall’<strong>in</strong>contro di due miceli di questo tipo, si forma il micelio<br />
secondario <strong>in</strong> grado di stabilire la simbiosi micorrizica quando viene a contatto<br />
con i peli radicali della pianta simbionte. Il fungo attraverso le ife del micelio,<br />
avvolge il pelo radicale dest<strong>in</strong>ato all’assorbimento delle sostanze nutritive<br />
del terreno e forma con esso la cosiddetta micorriza.<br />
Se le condizioni lo consentono, le ife fung<strong>in</strong>e tenderanno a colonizzare anche<br />
altri peli radicali per costituire nuove micorrize; <strong>in</strong> altri casi, può succedere<br />
che prendano il sopravvento funghi diversi, detti per questo <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti, che<br />
possono provocare la scomparsa delle micorrize di tartufo.<br />
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