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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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un’orgia bacchica con le donne frigie. Non suona molto bene questa nota dionisiaca che<br />

<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> mette lì, quasi apposta. Non era questo <strong>il</strong> mos maiorum propagandato da Augusto,<br />

ma la cacozelia o non venne notata o fu lasciata correre dal Principe stesso…║se via findit in<br />

ambas La sib<strong>il</strong>la informa Enea che da quel punto <strong>il</strong> cammino si divide in due: a destra si va<br />

verso <strong>il</strong> palazzo del re dell’Ade e poi ai Campi Elisi, mentre a sinistra per l’inferno vero e<br />

proprio: <strong>il</strong> simbolismo lunare della destra positiva e della sinistra negativa è qui<br />

confermato║moenia lata da lungi Enea scorge a sinistra le ampie mura di cinta del Tartaro,<br />

l’inferno vero e proprio che è descritto da <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> come luogo di pena di coloro che<br />

violarono la Legge morale, assecondando qui gli intenti moralizzatori di Augusto e<br />

dimenticando quell’antico detto greco che non è l’aver vissuto moralmente ciò che fa<br />

scampare dagli inferi, bensì l’essere stati iniziati ai Misteri║locos laetos presa la via di destra,<br />

Enea e la sib<strong>il</strong>la giungono al palazzo di Dite che segna l’ingresso di quello che si può<br />

considerare <strong>il</strong> Paradiso pagano e che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> descrive sommariamente come luoghi piacevoli<br />

(ancora l’epicureismo romano), dove c’è un cielo azzurro e giorni e notti proprio come sopra<br />

la terra e dove i beati possono continuare a seguire i piaceri che pred<strong>il</strong>igevano sulla terra. A<br />

differenza del cristianesimo, inferno e paradiso erano posti un un’unica regione, in un unico<br />

“spazio”║threicius…sacerdos <strong>il</strong> sacerdote tracio non è altri che Museo (peraltro<br />

confondib<strong>il</strong>e con Orfeo) e se <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> lo pone al centro dei beati pagani in festa è perché<br />

l’immagine mitica di Museo era quella che meglio si accordava con l’ideale epicureo di vita<br />

felice║Eridani amnis la corrente dell’Eridano, cioè <strong>il</strong> fiume Po, nasce nella terra dei beati<br />

prima di scorrere in alto in Italia. E’ una concessione che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> fa alla sua terra<br />

natale║vates…heros Museo è chiamato vate ed eroe, con <strong>il</strong> che si lascia intendere trattarsi di<br />

un essere umano che si è deificato e che svetta sulla massa dei beati per l’altezza di una<br />

spalla║Quam metui, ne quid Libyae tibi regna nocerent! Quanto ho temuto che quel regno<br />

d’Africa ti potesse nuocere! Dice Anchise ad Enea ritrovato. E’ <strong>il</strong> penultimo accenno<br />

ideologico a Didone contenuto nell’Eneide 211 , <strong>il</strong> trionfo di Roma su Cartagine cui infatti,<br />

subito dopo, segue l’esaltazione dei destini romani║altera fato corpora debentur <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />

afferma qui esplicitamente la dottrina della reincarnazione, parlando di anime che dal destino<br />

sono debitrici di un altro corpo║Sunt geminae Somni portae le porte del Sonno sono<br />

duplici. Anchise dice che per uscire dall’Ade ci sono le porte del Sonno, con <strong>il</strong> che, <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />

ribadisce quanto detto all’inizio del viaggio infernale (ibant…perque domos Ditis vacuas et<br />

inania regna se ne andavano…per la vuota casa di Dite e per <strong>il</strong> vacuo regno), trattarsi di<br />

un’esperienza non fisica ma di ordine extranormale║La prima porta, cornea di corno, è<br />

riservata alle anime dei trapassati che possono da essa uscire fac<strong>il</strong>mente dall’inferno; è quindi<br />

la porta attraverso la quale le anime si reincarnano. Non è diffic<strong>il</strong>e capire per quale motivo<br />

<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> usi <strong>il</strong> simbolismo dell’osso di corno, che riprende da Omero; le corna animali hanno<br />

infatti sempre avuto una connotazione di vir<strong>il</strong>ità creatrice. Nelle ossa, come effettivamente<br />

appare in più punti del poema, vi è la sede dell’anima vegetativa. Attraverso <strong>il</strong> loro culto, gli<br />

antichi avrebbero agevolato la reincarnazione delle anime 212 .║(*) La seconda porta, quella<br />

attraverso cui passano i pochi che da vivi hanno attraversato l’Ade, è invece di candenti<br />

elephanto biancheggiante elefante, cioè d’avorio. Da essa i mani inviano agli uomini falsa<br />

insomnia i sogni falsi. Qui non si capisce bene perché Enea debba sortire da una porta che<br />

manda ai mortali sogni sbagliati, a meno di non leggervi una sfacciata cacozelia<br />

antiaugustea, poiché in Omero (Od.: XIX, 562) si legge: “Due sono le porte dei sogni<br />

impalpab<strong>il</strong>i: una ha battenti di corno, l’altra d’avorio; QUELLI CHE ESCONO DAL<br />

CANDIDO AVORIO, AVVOLGONO DI INGANNI LA MENTE, PORTANDO VANE<br />

PAROLE; invece quelli che vengono fuori attraverso la porta di lucido corno presentano cose<br />

211<br />

In IX, 266 e in XI, 74 essa viene ancora nominata ma indirettamente.<br />

212<br />

Cfr. le interessanti note sul simbolismo delle ossa di R.B. Onians: LE ORIGINI DEL PENSIERO<br />

EUROPEO, p.291. Adelphi, M<strong>il</strong>ano 1998.<br />

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