Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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mentre le altre, non ancora purgate, devono attendere <strong>il</strong> loro tempo sulla riva. Tuttavia in<br />
<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong>, per bocca della sib<strong>il</strong>la, si asserisce che <strong>il</strong> discrimine è dato dall’essere stati sepolti o<br />
meno: solo i riti funebri assicurano <strong>il</strong> passaggio dell’Acheronte. Si tratta, evidentemente, di<br />
una spiegazione simbolica. Efficace la scena virg<strong>il</strong>iana dell’assembramento delle anime sulla<br />
riva del fiume║Centum…annos cento anni è <strong>il</strong> periodo che deve passare affinchè un’essere<br />
insepolto possa acquisire <strong>il</strong> diritto di traghettamento. E’ una cifra anch’essa simbolica, che<br />
denota un’idea di compiutezza (10 x 10)║Dux Anchisiade Ecco un’altra palese cacozelia:<br />
Enea vien detto capo degli Anchiseidi anzichè capo degli Eneadi! Si ribadisce occultamente<br />
quanto in precedenza da noi sottolineato circa <strong>il</strong> ruolo di Anchise.║(*) Desine fata deum<br />
flecti sperare precando! smett<strong>il</strong>a di sperare che i decreti degli Dei si possano piegare<br />
pregando, dice la Sib<strong>il</strong>la a Palinuro, <strong>il</strong> quale spera che Enea lo porti con sé sulla barca di<br />
Caronte, nonostante sia un insepolto. Quindi, nella cacozelia virg<strong>il</strong>iana e nel suo epicureismo,<br />
la preghiera non serve a nulla. Sono inut<strong>il</strong>i tutti gli apparati rituali che prevedono la preghiera<br />
e nella quale tanta sollecitudine stava riversando in quegli anni Augusto!║Umbrarum hic<br />
locus est, Somni Noctisque soporae Questo è <strong>il</strong> dominio delle Ombre, del Sonno e dei<br />
sopori della Notte Caronte intende significare che tutti loro si trovano nell’ambito della<br />
realtà pre-formale e incorporea, laddove tutto si compie e si gestisce prima di uscire alla luce<br />
della vita materiale║ingens…latrans <strong>il</strong> grande latrante, <strong>il</strong> cane guardiano Cerbero, alter ego<br />
dello stesso Caronte, simboleggia <strong>il</strong> potere distruttore e disgregatore della Morte nei confronti<br />
del corpo fisico e dei suoi collegamenti con <strong>il</strong> mondo dei sensi║ramum hunc…adgnoscas!<br />
riconosci <strong>il</strong> ramo! intima la sib<strong>il</strong>la ad un incredulo Caronte. Di fronte alla visione del ramo<br />
d’oro <strong>il</strong> demone guardiano piega <strong>il</strong> capo, riconoscendo la qualità spirituale di Enea, in grado<br />
cioè di passare da vivo nel regno della disgregazione animica senza venirne<br />
menomato║vatemque virumque Cerbero traghetta alfine sia <strong>il</strong> vate sia l’uomo; <strong>il</strong> vate è la<br />
profetessa, poiché in latino la parola è di genere masch<strong>il</strong>e e femmin<strong>il</strong>e, l’uomo in senso<br />
eminente è Enea. Da notare che, a differenza di altri Eroi, Enea per compiere la sua impresa<br />
ha bisogno dell’assistenza di una Donna. Retaggio questo di un’antico Mistero mediterraneo<br />
non indoeuropeo?║trifauci cerbero è detto trifauce, con tre bocche, perché ha gli attributi di<br />
una divinità lunare, cui pertiene <strong>il</strong> numero tre║inremeab<strong>il</strong>is undae l’acqua dell’Acheronte<br />
non può essere risalita contro corrente, perché è <strong>il</strong> fiume stesso della vita<br />
universale║noviens per nove volte è detto che le acque paludose dello Stige avvolgono e<br />
rinserrano coloro che morirono prematuramente, e sono quelli posti ai margini esteriori<br />
dell’inferno vero e proprio. <strong>Il</strong> nove è un simbolo lunare di gestazione: indica <strong>il</strong> tempo<br />
necessario al compimento di qualcosa║lugentes campi i campi dolenti Dopo i morti<br />
anzitempo Enea si addentra nella regione di coloro che morirono per amore, dove trova “la<br />
fenicia Didone dalla ferita ancor aperta che vagava per la grande boscaglia”║(*) iussa<br />
deum gli ordini degli Dei hanno obbligato Enea a fare ciò che non avrebbe voluto:<br />
abbandonare l’amata Didone. Cacozelicamente, <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> ci mostra dunque che <strong>il</strong> fondatore<br />
della stirpe romana non era determinato, non sentiva <strong>il</strong> compito di fondare una nuova città<br />
(già a Troia era tornato indietro abbandonando i suoi per cercare l’amata Creusa) ma non<br />
aveva la forza per disattendere le superne volontà.║arva…ultima…secreta da ultimi quei<br />
campi def<strong>il</strong>ati frequentati da coloro che furono <strong>il</strong>lustri in battaglia. Nella parte iniziale<br />
dell’inferno <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> pone dunque due categorie, gli amanti e i combattenti, i quali sembrano<br />
avere una qualche considerazione rispetto alla gran massa dei morti, pur non meritando la<br />
sorte migliore di coloro che si trovano nei campi Elisi. E’ questa una concezione epicurea che<br />
<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> inserisce? ║(*) Deiphobe…genus alto a sanguine Teucri Riconosciuta l’ombra<br />
spettrale di Deifobo, Enea onora in lui <strong>il</strong> nato dal nob<strong>il</strong>e sangue di Teucro, ramo cadetto,<br />
chè Enea apparteneva ad un ramo secondario║(*) tumulum l’avere eretto un tumulo a<br />
Deifobo è un ulteriore conferma della deferenza di Enea verso la legittima dinastia<br />
troiana║(*) orgia Elena simulava di festeggiare la fine della guerra troiana allestendo<br />
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