Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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luogo venne devastato nel 37 a.C.dal generale Agrippa che trasformò <strong>il</strong> lago in una base<br />
navale m<strong>il</strong>itare, con tanto di opere navali, canali sotterranei, un collegamento artificiale con <strong>il</strong><br />
vicino lago di Lucrino, e da qui direttamente al mare║opaca <strong>il</strong>ice nell’ombroso leccio <strong>Il</strong><br />
ramo d’oro svettava nel suo colore in mezzo alle foglie verdescure del leccio (di genere<br />
femmin<strong>il</strong>e in latino), un tipo di quercia. Tuttavia l’analogia che poco prima <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> aveva<br />
posta con <strong>il</strong> ramo di vischio, lascia pensare che <strong>il</strong> ramo d’oro sia un ramo di vischio, pianta<br />
parassita ma dal fortissimo significato simbolico, specie tra le popolazioni celtiche 209 . Infatti<br />
tra questi era in uso un famoso rituale di raccolta del vischio, da compiersi mediante un<br />
falcetto d’oro da parte dei Druidi. Non a caso, Enea non lo tiene per sé ma lo consegna in<br />
mano alla Sib<strong>il</strong>la║tenet per saecula nomen conserva nei secoli <strong>il</strong> nome Grazie alla<br />
preesistente leggenda greca, <strong>il</strong> promontorio aveva già nome di capo Miseno, cosicchè <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />
ha agio nel fare una fac<strong>il</strong>e profezia║Hecaten…Hereboque La Sib<strong>il</strong>la invoca Ecate ed Erebo<br />
prima di accingersi ad entrare nell’Ade; contemporaneamente lei ed Enea scannano quattro<br />
giovenchi, una vacca ster<strong>il</strong>e ed una pecora. Con la grande quantità di sangue raccolta possono<br />
esser sicuri di aver stab<strong>il</strong>ito <strong>il</strong> giusto “collegamento” con <strong>il</strong> mondo dei morti. Come già fu<br />
incombenza di Ulisse allorchè volle consultare l’ombra di Tiresia, <strong>il</strong> sacrificio di vittime e<br />
l’effusione di sangue erano prammatica di ogni rituale evocatorio e necromantico║vaginaque<br />
eripe ferrum e sguaina la spada dal fodero In realtà la spada sguainata non serve a nulla<br />
contro delle ombre ma <strong>il</strong> significato simbolico è chiaro: trattandosi di un’esperienza interiore,<br />
non materiale, la spada simboleggia l’attitudine animica di Enea che deve essere in grado di<br />
dominare e dirigere le forze infernali che lui stesso ha suscitato║furens la Sib<strong>il</strong>la è<br />
forsennata, preda dell’invasamento apollineo; costituisce <strong>il</strong> supporto manifestativo (medium)<br />
nell’evocazione magica di Enea║ibant…perque domos Ditis vacuas et inania regna se ne<br />
andavano…per la vuota casa di Dite e per <strong>il</strong> vacuo regno <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> sottolinea la non<br />
materialità dell’evento descritto: un luogo immateriale e <strong>il</strong>lusorio.║Vestibulum…Orci Proprio<br />
all’ingresso dell’Orco, cioè del reame infernale che prende nome dal dio pre-greco Forco,<br />
<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> pone significativamente come prima entità <strong>il</strong> Lutto, cioè l’ultima cosa che <strong>il</strong> defunto<br />
lascia di sé al mondo dei vivi; e tutta una serie di personificazioni di “emozioni negative” che<br />
accompagnano <strong>il</strong> trapassato lungo i primi passi del suo post-mortem, ma dalle quali l’anima<br />
si sbarazzerà presto o tardi, se vorrà proseguire <strong>il</strong> percorso. Enea, figuratamente, sta quindi<br />
ripercorrendo le tappe che l’essere umano può varcare dopo la morte.║Ulmus al centro della<br />
spianata d’ingresso si erge un grande olmo Quest’albero dal simbolismo ferale 210 ha la<br />
funzione di rappresentare nella sua totalità l’esperienza di quelle emozioni negative che<br />
hanno turbato la coscienza del defunto durante i suoi riposi notturni e che, abbarbicandosi<br />
alla pianta, denotano trattarsi di un habitus che <strong>il</strong> defunto non deve portare con sé lungo <strong>il</strong><br />
tragitto catartico. Bellissimi i versi italiani con cui R. Calzecchi Onesti ha tradotto quelli<br />
latini: nel mezzo, braccia vetuste, apre i suoi rami un olmo ombroso, grande, sede che i Sogni<br />
vani tengono in folla, raccontano, sotto ogni folla s’aggrappano, sim<strong>il</strong>i a tanti pipistrelli a<br />
riposo!║variarum monstra ferarum seguono le apparizioni abnormi di vari esseri ferini,<br />
come i Centauri, entità più psichiche che fisiche, tanto che la Sib<strong>il</strong>la invita Enea a ringuainare<br />
la spada║Hinc via…fert <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> fa capire che da qui, dal reame delle larve umanimali, parte<br />
la via che porta al grande fiume infernale, l’Acheronte, poiché questo è <strong>il</strong> gran digestore, <strong>il</strong><br />
grande elaboratore di tutte le forme astrali con le quali viene rivestita o spogliata, a seconda<br />
della sua purezza, l’anima dell’uomo prima della sua incarnazione o dopo la sua<br />
morte║Charon Caronte, demone traghettatore di anime, efficacemente descritto dalla pittura<br />
etrusca (Charun), rappresenta <strong>il</strong> discrimine per quelle anime che sono riuscite a liberarsi della<br />
zavorra psichica terrestre e sono quindi in grado di venire traghettate negli inferi veri e propri,<br />
209 Sul vischio la dotta dissertazione di P. Davidson, LE GUI ET SA PHILOSOPHIE. Mcor, Apremont 2005.<br />
210 Cfr. J. Brosse: STORIE E LEGGENDE DEGLI ALBERI. Studio Tesi, Pordenone 1989.<br />
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