Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
aveva avuto natos “figli” e Anna la invita alle nozze con Enea anche perché la sorella possa<br />
conoscere le gioie della maternità. Vedremo più avanti che Didone forse era ster<strong>il</strong>e. Ciò,<br />
anziché essere un connotato negativo, la potrebbe assim<strong>il</strong>are - nelle antiche versioni<br />
leggendarie della sua figura - ad una Artemide vergine e guerriera.║(*) Id cinerem aut manis<br />
credis curare sepultos? ”Tu credi che gliene importi alla cenere [di tuo marito] o ai mani<br />
dei defunti?”. Anna intende dire a Didone che i morti non si curano di ciò che avviene sulla<br />
terra e che, quindi, nulla può offenderne la memoria; Didone convoli pure a nozze con Enea!<br />
Ecco una di quelle affermazioni epicuree (si guardi quella concernente Tifeo e Panto nel II<br />
Libro) che stonano con l’impronta moralizzatrice voluta da Augusto.║posce Deos veniam<br />
“cerca <strong>il</strong> favore degli Dei”, nel significato originario (venia) di chiedere la benevolenza, <strong>il</strong><br />
favore e non certo le “scuse”, come nell’italiano attuale. Ciò dimostra che <strong>il</strong> <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />
“cacozelico” o “<strong>segreto</strong>” non addita Didone quale fautrice di guerra, come sarà costretto a<br />
fare più avanti, dipingendo la sua maledizione sugli Eneadi.║aquosus Orion “<strong>il</strong> piovoso<br />
Orione”, costellazione posta a cavallo dell’Equatore, una delle poche che deriva <strong>il</strong> suo<br />
simbolismo direttamente da fenomeni astronomici più che da fatti mitologici. Orione è un<br />
riferimento stagionale ideale, segnato da due splendide stelle, Betelgeuse, che appare rossa,<br />
sulla spalla destra del Cacciatore, e Rigel, dai riflessi bluastri, sul suo piede destro.║le saltus<br />
dictaeus “forre dittee”, le strette valli selvose del monte Ditte, nell’isola di Creta. Alto 2148<br />
metri, l’attuale Dikti non è <strong>il</strong> monte più alto dell’isola ma è famoso per la grotta dove si vuole<br />
fosse stato nascosto Zeus. La grotta che però vanta più credito per aver ospitato <strong>il</strong> Dio è<br />
quella del monte Ida (attuale Ps<strong>il</strong>oritis 2.450 m). Sovrana del monte Ditte era la dea Dictynna,<br />
conosciuta dai Micenei come Britomartys. C’è da domandarsi come mai <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> in questo<br />
paragone ricorra all’isola di Creta: famoso topos venatorio o perché retaggio di antichi<br />
racconti di viaggi micenei (e già minoici) da Creta per l’Africa? L’originaria storia mitica<br />
dovrebbe essere la seguente: la flotta “eneade” lasciata Creta e trovandosi in prossimità del<br />
famoso capo Malea, investita dal vento del Nord, sarebbe stata spinta verso le coste libiche<br />
(quindi nessun viaggio verso le coste ioniche della Grecia né lungo quelle della Magna<br />
Grecia). Curiosamente già Erodoto (IV, 179) aveva scritto di una sim<strong>il</strong>e eventualità narrando<br />
la storia di Giasone: “…nei pressi del promontorio Malea, lo colse di sorpresa <strong>il</strong> vento del<br />
Nord, che lo allontanò dalle coste, portandolo verso la Libia, e prima ancora che vedesse<br />
terra si trovò incagliato nei bassifondi del lago Tritonide [Sirte]. Ora, mentre egli non sapeva<br />
come uscire dalle secche, dicono che gli apparve Tritone…”. E poi qualcuno osa ancora<br />
affermare che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> non scopiazzò! Più avanti (IV, 191) Erodoto riferisce addirittura di un<br />
antico racconto che voleva <strong>il</strong> popolo nord-africano dei Massi discendere direttamente da<br />
antichi troiani: “sostengono di essere discendenti degli uomini venuti da Troia”! Ora, è chiaro<br />
che più di una flotta achea sia stata portata fuori rotta in quella zona, come nel mito avvenne<br />
per i troiani di Antenore. Sicuramente, quindi, ci fu un “Enea” che sposò una “Didone” locale<br />
e dall’unione di due stirpi nacque un nuovo popolo. Uno di questi “Enea” fu Alessidamo di<br />
Cirene, che sposò la figlia del re indigeno 187 ║la malìa d’amore operata dal Dio Cupido è<br />
187 C. Calame: MITO E STORIA NELL’ANTICHITÀ GRECA. Bari, Dedalo 1999: “Forse ciò vuol dire che<br />
prima dell'arrivo degli abitanti di Tera nati dal génos di Theras e guidati da Batto, Cirene sarebbe stata oggetto<br />
di una colonizzazione troiana? E che <strong>il</strong> sito di Cirene sarebbe già stato teatro di un'occupazione greca in epoca<br />
micenea? E’ fac<strong>il</strong>e immaginare che gli storici non si saranno fatti sfuggire l'occasione di separare ciò che<br />
Pindaro aveva voluto mescolare, tentando di ristab<strong>il</strong>ire la linearità della cronologia leggendaria per trasformarla<br />
in «storia»: prima, nel XIII o nel XII secolo, i Troiani o un'altra popolazione «pre-dorica», poi, nel VII secolo,<br />
Batto ed i suoi compagni di origine spartana. Ma un'ipotesi storicista di questo tipo non tiene alcun conto del<br />
processo di eroizzazione che ha effetto a partire dal principio dell'epoca arcaica. Non vi è una sola delle città in<br />
ascesa che, a partire dalla fine del VII secolo, non cerchi di ricollegare <strong>il</strong> proprio presente al passato leggendario<br />
della Grecia. Con un movimento di commemorazione che tende a stab<strong>il</strong>ire un legame di continuità tra la realtà<br />
politica dell'epoca arcaica e quella dell'età eroica, le tracce lasciate dai regni micenei, sia nei monumenti sia<br />
nell'epopea, diventano <strong>il</strong> luogo della celebrazione rituale di queste figure leggendarie elevate allo statuto di eroi.<br />
80