14.06.2013 Views

Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

LIBRO QUARTO - ‘‘DIDONE’’<br />

(1-705)<br />

1<br />

Mentre Enea raccontava la sua vicenda, proseguiva l’opera del piccolo Dio Cupido, che, su<br />

mandato di Venere, teneva acceso nel petto della regina cartaginese l’insana passione (furor)<br />

per <strong>il</strong> duce troiano. Didone confida alla sorella Anna <strong>il</strong> suo stato d’animo e, allo stesso tempo,<br />

lo strazio di dover tradire col cuore lo spirito del marito morto. Anna, invece, biasima Didone<br />

per la sua fedeltà verso uno sposo defunto e la incita a non negarsi al richiamo dell’amore,<br />

anzi, a fare in modo di procrastinare <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e la partenza dei Troiani. Intanto in cielo,<br />

Giunone - facendo buon viso al cattivo gioco della madre di Enea - cerca di accordarsi con<br />

quest’ultima affinchè Enea sposi Didone; e Venere finge di acconsentire. Giunone quindi fa<br />

in modo che Enea e Didone rimangano isolati in una grotta durante una battuta di caccia. La<br />

notizia dell’amore tra i due viene diffusa in tutta l’Africa settentrionale dalla Dea Fama,<br />

giungendo fino alle orecchie del re getulo Iarba, che contava di convolare a nozze con Didone<br />

e, quindi, di potersi annettere la città cartaginese. Iarba è da sempre un gran devoto di Giove e<br />

del culto del fuoco, pertanto si rivolge al sommo Dio chiedendo che non gli venga sottratta la<br />

sposa agognata. Giove, evidentemente poco attento agli “ozi cartaginesi” di Enea, manda in<br />

tutta fretta Mercurio da Enea con <strong>il</strong> compito di ricordargli la sua missione geopolitica - la<br />

creazione della potenza romana - e, perentoriamente, ordina: “Naviget”, che navighi!<br />

Mercurio sorprende Enea intento a costruire Cartagine e lo investe di improperi,<br />

ricordandogli, senza troppe parole, la sua missione. Detto fatto, scompare. Enea scorda così<br />

immediatamente l’amore per Didone, al punto che la sua unica preoccupazione è quella di<br />

riuscire a gabellare la regina. Ordina pertanto ai suoi fidi di prepararsi in <strong>segreto</strong> per<br />

abbandonare con la loro flotta Cartagine. Didone, con intuito di donna, presentisce l’inganno<br />

e gliene porta conferma ancora la Dea Fama. La regina va su tutte le furie e rinfaccia di<br />

persona ad Enea <strong>il</strong> tradimento che egli sta macchinando in <strong>segreto</strong>. Questi le risponde<br />

burocraticamente che non vorrebbe…, che non era comunque sua intenzione sposarla…, che<br />

deve obbedire al Destino. A quel punto l’amore di Didone si tramuta in odioso disprezzo e<br />

con parole sferzanti - le stesse che più tardi Ovidio riprenderà in una immaginaria epistola di<br />

lei a lui (cfr. Appendici) - incita <strong>il</strong> troiano ad andarsene via, non senza averlo minacciato di<br />

perseguitarlo in spirito: “pagherai, miserab<strong>il</strong>e!”. Dopodichè, giunta a palazzo, per la<br />

commozione perde i sensi. L’indomani, assistendo ai preparativi della partenza dall’alto della<br />

reggia, Didone fa un estremo tentativo verso Enea, pregando la sorella Anna di fargli<br />

l’ambasceria di differire la partenza; solo <strong>il</strong> tempo necessario per abituarsi all’idea del<br />

distacco. Enea è però irremovib<strong>il</strong>e cosicchè Didone prende la decisione di togliersi la vita e di<br />

nuocere nel contempo magicamente contro Enea, dopo una notte passata fra incubi e presagi<br />

funesti. Per nascondere <strong>il</strong> rito sacrificale di se stessa, Didone fa intendere alla sorella Anna di<br />

voler compiere un semplice rito magico contro Enea, e la invita a preparare una grossa pira<br />

dove avrebbe bruciato le testimonianze del troiano. Contemporaneamente Mercurio avvisa in<br />

sonno Enea di partire immediatamente, presagendo <strong>il</strong> pericolo di rimanere in zona dopo la<br />

morte della regina. Nel momento in cui, sul far dell’alba, Didone vede le navi troiane<br />

allontanarsi, proferisce in una terrib<strong>il</strong>e maledizione contro Enea che estende anche per i secoli<br />

futuri, auspicando eterna inimicizia fra Troiani e Cartaginesi. Infine, salita sulla pira, si<br />

trapassa con la spada; Anna, sopraggiunta di lì a poco, l’accoglie agonizzante fra le braccia e<br />

Giunone, vedendo l’agonia della sua d<strong>il</strong>etta, invia Iride a separare l’anima dal corpo.<br />

2<br />

78

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!