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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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si conservavano alcuni di questi vasi? In ogni caso, <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> ricalca un responso oracolare<br />

storico che gli doveva essere noto da Varrone: l’Oracolo aveva vaticinato anticamente ai<br />

Pelasgi di recarsi in Italia centrale e di stab<strong>il</strong>ire colà la loro nuova patria 181 . E’ curiosa<br />

peraltro l’assonanza tra i seguenti nomi: DIONE - DODONA - DIDONE 182 , ma non sta a noi<br />

investigare su un tema così strettamente linguistico 183 ║(*) <strong>il</strong> dono che Eleno fa ad Enea delle<br />

arma Neoptolemi “armi di Neottolemo”, cioè dell’armatura del defunto re Pirro (Neottolemo<br />

figlio di Ach<strong>il</strong>le), simboleggia <strong>il</strong> conferimento di una regalità greca. In pratica, <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />

sottolinea occultamente <strong>il</strong> fatto che Enea è un greco non un vero troiano! Ciò fa <strong>il</strong> paio con i<br />

doni regali che Enea fece a Didone nel Primo Libro: <strong>il</strong> conferimento della regalità troiana in<br />

linea femmin<strong>il</strong>e! 184 ║Anche in questo frangente è Anchises “Anchise” che dà l’ordine di<br />

partire ed a lui Eleno ripete gli avvertimenti dati prima ad Enea║Enea menziona <strong>il</strong> fiume<br />

Thybrim “Tevere” come meta del suo viaggio, reminiscenza del cenno che gli fece l’ombra<br />

di sua moglie Creusa nel secondo Libro (v. 781). In tali versi Creusa disse che avrebbero<br />

raggiunto quell’Esperia nei cui campi scorre <strong>il</strong> Tevere. E’ la visione della scrofa che però<br />

segnerà <strong>il</strong> luogo dove fermarsi, e la scrofa venne vista presso la foce, dove sorgerà Ostia║la<br />

flotta eneade raggiunge la vicina Ceraunia “Ceraunia” - <strong>il</strong> lungo promontorio albanese di<br />

Karaburun che chiude a ovest la baia di Valona; in linea d’aria è <strong>il</strong> tragitto più breve per<br />

raggiungere le coste italiane║Arcturum, Hyadas, Triones, Oriona “Arturo, le Iadi, le Orse,<br />

Orione”; nell’antichità le Costellazioni segnavano la rotta. Eratostene riferisce che “<strong>il</strong> Bovaro<br />

ha quattro stelle che non tramontano mai…e tra i ginocchi una molto br<strong>il</strong>lante chiamata<br />

Arturo”. Sempre Eratostene scrive che le Iadi sono sette stelle che fanno parte della<br />

costellazione del Toro. L’apparizione di queste stelle coincide con la stagione delle pioggie e<br />

con la cessazione della navigazione (cosa che non avviene in <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> per necessità poetica).<br />

Le Orse sono le stelle note come Orsa Maggiore e Minore. Orione è una costellazione<br />

australe che appare luminosa a cavallo dell’Equatore║Anchises “Anchise”, pater e quindi<br />

capo della gente eneade, alla vista delle coste italiane compie una libazione. Come abbiamo<br />

evidenziato anche in occasione di quella voluta da Didone al banchetto con Enea, si tratta di<br />

una cerimonia religiosa che gli Antichi compivano ogni qual volta, nel corso della giornata, si<br />

verificava un fatto ritenuto grave e importante ma anche lieto e allegro. Corrisponde, grosso<br />

modo e mutatis mutandis, al normale pregare dei cristiani║giunti quasi a terra gli Eneadi<br />

scorgono sulla riva dei equos “cavalli”. In base all’arte augurale di Anchise, sappiamo che lo<br />

scorgerli è un presagio di guerra destinata a concludersi con la pace║i Cyclopum “Ciclopi”,<br />

come abbiamo già detto a proposito dei Datt<strong>il</strong>i, erano una congregazione semi-nomade di<br />

sacerdoti del fuoco tellurico, ab<strong>il</strong>i forgiatori, divenuti in seguito, con l’avvento delle invasioni<br />

achee, dei mostri mitologici║Enceladi “Encelado” era <strong>il</strong> nome greco della divinità pre-greca<br />

dell’Etna, forse analoga ad Adrano, trasformata anch’essa in mostro mitologico dagli<br />

Achei║pater dextram Anchises dat iuveni “<strong>il</strong> padre Anchise porge al giovane la destra”.<br />

Ulteriore segno di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> che mostra come sia sempre Anchise <strong>il</strong> capo riconosciuto. E’<br />

infatti lui che accoglie con benevolenza <strong>il</strong> greco Achemenide, scampato ai Ciclopi║ l’occhio<br />

di Polifemo era come uno argolici clipei “scudo argolico”, della città di Argo sacra a<br />

Giunone, cioè pareva una mezza luna║tertia iam lunae se cornua lumine conplent “i corni<br />

181 Dionisio di Alicarnasso, cit. I, 19.<br />

182 Si potrebbe aggiungere anche quello di Dardano e i popoli <strong>il</strong>lirici dei Dardi o Dardani.<br />

183 Tuttavia è forte <strong>il</strong> sospetto che se Dione, come scrive J. Frazer, sia la stessa cosa che Giunone, anche Didone<br />

potrebbe esserlo, cosicchè una parte del mito didoneo raccontato da greci e romani potrebbe essere l’eco di un<br />

mito fenicio di Tanit! La supposizione che già abbiamo prospettato sul significato di Dodona/Didone come<br />

“colomba” rinforza la tesi del mito fenicio. Da notare che anche nel mito di Semiramide la presenza delle<br />

colombe è notevole.<br />

184 In quest’ultimo caso, come abbiamo ricordato, <strong>il</strong> regalo di Enea a Didone va inteso in senso puramente<br />

ideale. Nella saga pre-verg<strong>il</strong>iana di Enea invece, i riferimenti alla grecità del figlio di Venere sono molto più<br />

materiali.<br />

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