Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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Dardano (vedi Appendici); “ma quest’origine arcade di Dardano non è un’invenzione di<br />
Dionisio; essa è copiosamente attestata, e fin da un’età molto antica (…) è fuor di dubbio che<br />
i Troiani erano una di quelle popolazioni preelleniche insediate da tempi antichissimi<br />
nell’Ellade e che dovettero in parte emigrare, quando arrivarono i Greci veri e propri, verso<br />
nuove terre, soprattutto nella Troade” 126 . Oltre all’Arcadia, anche Creta fu vista come patria<br />
d’origine di Dardano. Ma la versione iù attendib<strong>il</strong>e ci pare un’altra. Secondo una versione, i<br />
“Troiani” sarebbero approdati nelle loro peregrinazioni anche in Puglia, dando origine alla<br />
stirpe dei Dardi o Dardani e fondando la città di Dardano; Solino riferisce esplicitamente che<br />
questi Dardi sarebbero stati troiani. Questo dato è interessante se si considera che di fronte<br />
alla Puglia, in Albania, Kosovo e Macedonia settentrionale, era stanziata la popolazione<br />
<strong>il</strong>lirica dei Dardani. Appiano di Alessandria, nella sua Storia Romana, riferisce che questi<br />
dardani derivavano dal famoso Dardano che però era figlio di…<strong>Il</strong>lirio! “Nel mondo greco e in<br />
quello romano, gli um<strong>il</strong>i dardani amanti della musica stanziati nelle lontane valli oltre la<br />
Macedonia finirono con l’essere collegati a un popolo dell’Asia Minore nord-occidentale che<br />
aveva <strong>il</strong> loro stesso nome e lo trasmise alla regione della Dardania, da cui deriva la<br />
denominazione moderna di Dardanelli. Altre coincidenze di nomi etnici, come quello degli<br />
abitanti della Misia, in Asia Minore e della Mesia balcanica, o dei frigi e dei brigi, sono state<br />
ut<strong>il</strong>izzate a sostegno della teoria che esistesse un legame tra i Balcani e l’Asia Minore.<br />
Secondo una tesi alquanto diffusa <strong>il</strong> presumib<strong>il</strong>e contesto di tale legame sarebbe<br />
rappresentato dal movimento su larga scala di popoli alla fine dell’età del bronzo (intorno<br />
alla fine del 1200 a.C.), quando alcune delle potenze affacciate sul Mediterraneo orientale<br />
furono colpite dagli attacchi dei cosiddetti ‘popoli del mare’. Al tempo di Roma, la natura<br />
del legame tra i dardani balcanici e quelli asiatici era una questione molto più delicata, che<br />
venne spiegata con un movimento nella direzione opposta, attribuendo l’insediamento dei<br />
dardani ad occidente dei traci a un certo Dardano, che governava su numerose tribù<br />
dell’Asia Minore ed era, secondo la tradizione, <strong>il</strong> fondatore della casa regnante troiana. <strong>Il</strong><br />
fatto non è trascurab<strong>il</strong>e se si considera che all’epoca i re di alcune delle grandi potenze del<br />
mondo antico, come l’Epiro, la Macedonia e Roma, rivendicavano la propria discendenza<br />
dalla stirpe troiana. Ma se Dardano e la sua gente avessero avuto origine dal popolo<br />
balcanico, i modi notoriamente rozzi di quest’ultimo avrebbero provocato un qualche<br />
imbarazzo, e pertanto nella versione corrente i dardani erano un popolo imparentato con i<br />
troiani e regredito nella nuova patria a uno stato di barbarie” 127 .║Quae te tam laeta tulerunt<br />
saecula? Quale l’epoca cotanto felice che ti prescelse?”. Questa frase forse troppo<br />
laudatoria in bocca ad un “romano” potrebbe essere un altro dei versi occulti di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> per<br />
esaltare un’epoca remota nella quale vigeva un ordinamento non patriarcale, quello stesso che<br />
ricordava i tempi felici decantati nelle Bucoliche.║Un altro verso analogo per significato al<br />
precedente è questo: semper honos nomenque tuum laudesque manebunt sempre ricorderò <strong>il</strong><br />
tuo nome, <strong>il</strong> tuo onore e la tua gloria. Sembra quasi che sia <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> in persona e non Enea a<br />
volersi impegnare nel rendere immortale Didone, ovvero Cleopatra, cioè <strong>il</strong> mito dell’Oriente.<br />
Nella descrizione dello scudo di Enea (8, 671-713), come vedremo, vi è una chiara<br />
definizione dell’antitesi Oriente-Occidente.║circumtextum croceo velamen acantho abito<br />
orlato di biondo acanto: l’acanto è la pianta ornamentale per eccellenza del mondo greco.<br />
Torelli: STORIA DEGLI ETRUSCHI, p.273, Bari 1973. Acutamente poi, Alberto Palmucci ha scritto che la D<br />
di Dardanidi era stata scritta con una lettera speciale: “ciò dovrebbe voler dire che, nella loro lingua, <strong>il</strong> nome di<br />
Dardano non era prima conosciuto, e che la loro convinzione di essere imparentati con i Troiani, si rifaceva ad<br />
una tradizione che fino ad allora non aveva contemplato la figura di Dardano (…) I cippi della Tunisia<br />
potrebbero esser posteriori alle prime letture che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> faceva del poema che andava componendo”.<br />
126 J. Bérard: LA MAGNA GRECIA, p.347, Torino 1973.<br />
127 J. W<strong>il</strong>kes: GLI ILLIRI p.144. Ecig, Genova 1998. Questo Autore dà una spiegazione di carattere estetico e<br />
non si avvede del problema ideologico che noi abbiamo segnalato. Tuttavia la sua citazione conforta comunque<br />
la nostra tesi.<br />
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