Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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stridente e salta agli occhi quindi l’incongruenza fra devozione al Destino e devozione al<br />
culto astrale di Venere! En passant segnaliamo che questo dato precorre quello della stella<br />
seguita dai Re Magi nei Vangeli.║augurium L’augurio è <strong>il</strong> tipico presagio dell’arte augurale<br />
o avispicina, consistente nel trarre indicazioni dal volo degli uccelli. Non risulta che i<br />
Cartaginesi coltivassero in modo particolare questo tipo di divinazione mentre è certo che<br />
l’arte augurale in Roma non fosse praticata dalle donne. Del resto i Romani avevano tolto<br />
dalla loro religione ogni forma di divinazione oracolare (femmin<strong>il</strong>e); avevano<br />
“masch<strong>il</strong>izzato” queste discipline rendendole più razionali tramite l’impiego delle regole<br />
dell’analogia. Cicerone (de Divinatione I,17,31) citando la vicenda di Atto Navio ci ha<br />
mostrato questo modo di razionalizzare l’arte divinatoria. Nel Libro VII vedremo invece una<br />
forma di divinazione oracolare, cioè femmin<strong>il</strong>e.║Penthes<strong>il</strong>ea furens La forsennata<br />
Pentes<strong>il</strong>ea, mitica regina delle Amazzoni che si vuole abbia combattuto a fianco dei<br />
Troiani 121 . Non è un caso se <strong>il</strong> popolo matriarcale delle Amazzoni (dotate dei caratteristici<br />
“scudi lunati”) sia stato accomunato ai Troiani.║Didone appare forma pulcherrima<br />
bellissima d’aspetto, così come dovette apparire Cleopatra a Cesare e ad Antonio..║(*)<br />
Come non vedere in questo mandato gioviano di iustitia dedit gentis frenare superbas tenere<br />
a freno con la legge genti superbe un parallelo col successivo (VI, 851) “tu regere imperio<br />
populos, Romane, memento…parcere subiectis et debellare superbos”? E’ quasi un<br />
riconoscimento del ruolo imperiale di Cartagine (cioè dell’Oriente), se si può scorgere in<br />
alcuni versi dell’Eneide un occulto tentativo di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> di esprimere propri convincimenti!<br />
Ultimamente gli studiosi hanno ritenuto la fondazione di Cartagine come una scelta voluta<br />
dai Fenici del Libano, volta a fungere da cardine geopolitico del dominio fenicio, essendo<br />
posta esattamente a metà strada e a metà Mediterraneo. Infatti la presenza della vicinissima<br />
città di Utica rendeva assurda la fondazione di una nuova colonia.║parce pio generi<br />
risparmia una progenie devota: tutta la stirpe eneade “deve” riflettere le caratteristiche di<br />
pietas religiosa del capo.║La penisola italiana era detta dai Greci Hesperiam Esperia, cioè<br />
Vesperia, la Terra del Tramonto, d’Occidente, ma Espero o Vespero è anche Venere quale<br />
stella della sera. Ciò potrebbe stare a significare un antico sistema di navigazione basato<br />
sull’osservazione del moto di Venere, come già affermato da Varrone (vedi<br />
Appendici)║hospitio prohibemur harenae Si nega <strong>il</strong> riparo della spiaggia: <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> ricorda<br />
un vecchio trattato romano-cartaginese 122 che permetteva alle navi romane danneggiate di<br />
sostare nei porti punici. Le navi spiaggiate dovevano invece allontanarsi entro cinque<br />
giorni.║Dardanidae Dardanidi sono i Troiani in quanto discendenti dal ramo occidentale<br />
originatosi con Dardano. Secondo l’impostura ripresa da <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> 123 , Dardano sarebbe giunto<br />
nella Troade dall’Italia e precisamente da Corito 124 . In base a questo dato mitico artificioso<br />
Augusto poteva giustificare ideologicamente l’espansionismo romano in Oriente e la<br />
conquista dell’Egitto! 125 Dionisio di Alicarnasso scrisse invece di una origine greca di<br />
121 Nell’<strong>Il</strong>iade non è fatta menzione di Pentes<strong>il</strong>ea come tale ma soltanto in opere successive.<br />
122 J. Heurgon: IL MEDITERRANEO OCCIDENTALE, p. 379, Laterza, Bari 1985<br />
123 <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> ha tratto spunto da leggende etrusche preesistenti che parlavano di un’origine italica di Dardano.<br />
124 Identificab<strong>il</strong>e in Tarquinia che, antecedentemente al 1922 della nostra epoca si chiamava Corneto (Alberto<br />
Palmucci: VIRGILIO E CORI[N]TO-TARQUINIA. STAS e Regione Lazio, 1998). E’ curioso che nessuno tra i<br />
moderni zelatori di questo mito menzioni i riferimenti storici dell’origine balcanica dei Dardanidi (J. W<strong>il</strong>kes:<br />
GLI ILLIRI. Ecig, Genova 1998).<br />
125 In realtà, come dimostrato anche dal ritrovamento nell’etrusca Veio delle statuette di Enea in fuga da Troia,<br />
potrebbe essere vero esattamente l’opposto. Pertanto perde di valore l’obiezione di certuni che vogliono addurre<br />
come fattore di prova di un’origine emigratoria italiana di Dardano, <strong>il</strong> ritrovamento in Tunisia di cinque cippi –<br />
posti da m<strong>il</strong>itari etruschi romanizzati nel I secolo a.C. e scritti in un etrusco “ceretano” – recanti l’iscrizione<br />
“Custodisci gli Dei Dardanidi qui portati al sicuro di lontano”. Si tratta al contrario della testimonianza<br />
dell’affezione di quegli esuli per le loro presunte origini troiane “al fine di rivendicare, dinanzi al mondo grecoromano,<br />
di esser loro i veri Troiani” (A. Palmucci), proprio nel momento in cui, a distanza di tanti secoli, erano<br />
costretti di nuovo a peregrinare! Cfr. G. Herm: L’AVVENTURA DEI FENICI, p.208, M<strong>il</strong>ano 1997 e M.<br />
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