Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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l’enunciazione della massima concezione religiosa augustea che percorrerà tutto <strong>il</strong> poema,<br />
dall’inizio alla fine.║lavinia litora le spiaggie lavinie, così dette perché approdando nel<br />
Lazio Enea conoscerà la nuova sposa, Lavinia figlia di Latino. Servio, con dotta<br />
argomentazione, nega questa lettura (aggiungendo che spiaggia è un traslocativo per terra)<br />
ma io ritengo che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> volesse stab<strong>il</strong>ire un parallelo con le spiagge di Troia, nei cui pressi<br />
perse la prima moglie Creusa.║La dea di Cartagine era Tanit che i Romani identificarono con<br />
Iunonis Giunone Celeste. Prima di venire assim<strong>il</strong>ata alla greca Hera aveva un antichissimo<br />
culto latino come probab<strong>il</strong>e compagna di Giano. Era particolarmente venerata quale Giunone<br />
Sospita (Salvatrice) nella città di Lanuvio, più nota in epoca imperiale come Lanivio e<br />
distante pochi ch<strong>il</strong>ometri dalla città di Lavinio che si vuole fondata da Enea. Questa omofonia<br />
è piuttosto curiosa 100 , specie se si considera che Enea era <strong>il</strong> “nemico” dichiarato dalla Dea<br />
(soltanto alla fine del dodicesimo Libro Giunone si rappacificherà con i Troiani). Circa le<br />
origini di Lanuvio è recente <strong>il</strong> ritrovamento di frammenti di intonaco avvenuto nel 1969 a<br />
Taormina e appartenenti al ginnasio dell'antica Tauromenion, dove si parla di Fabio Pittore e<br />
gli si attribuisce la narrazione dell'arrivo in Italia, in seguito alla guerra di Troia, di un certo<br />
Λανιοως , fondatore nel Lazio di una cittadina, che avrebbe in seguito preso da lui <strong>il</strong> nome.<br />
Un’altra tradizione vuole che venisse fondata dai Siculi. A riguardo è da menzionare <strong>il</strong><br />
ritrovamento nel 1962 nel territorio di Centuripe, in provincia di Catania, di una lastra in<br />
calcare duro locale, in dialetto dorico, che attesta rapporti di fratellanza (συγγενεια) tra le due<br />
cittadine, e a cui ha fatto seguito nel 1974 un rinnovato gemellaggio. Nel 341 a.C. Lanuvio si<br />
ribellò per la seconda volta contro Roma assieme ad altre città latine ma i Romani la<br />
rispettarono, chiedendo in cambio di associarsi alla gestione del santuario di Giunone, luogo<br />
sacro famosissimo non solo nel Lazio antico, ma nell'intera area mediterranea. Durante <strong>il</strong><br />
periodo romano, fino alla caduta dell'Impero d'occidente, le fortune della città furono<br />
praticamente legate a questo santuario, nel quale accaddero prodigi strepitosi, narrati da<br />
Livio, Cicerone ed altri autori classici. Stando ad una testimonianza che si ricava dal quarto<br />
libro delle Elegie di Properzio e dal trattato zoologico di Eliano, ogni anno sul far della<br />
primavera alcune fanciulle dovevano porgere delle focacce ad un serpente sacro a Giunone<br />
Sospita che si trovava nel santuario: se l’animale accettava l’offerta veniva ritenuto presagio<br />
di buoni raccolti, se la rifiutava, veniva ritenuto presagio di carestia, e la fanciulla veniva<br />
offerta in sacrificio. Per una curiosa coincidenza, <strong>il</strong> cognato di Mecenate, Licinio Murena, poi<br />
messo a morte da Augusto, era uno dei maggiorenti della città e la sua famiglia si era<br />
occupata dell’ampliamento del santuario di Giunone. Oggi i resti del santuario sono contenuti<br />
all’interno di un edificio di Salesiani…. la statua della Dea è invece nei Musei Capitolini.<br />
L’imperatore romano Settimio Severo, nativo di Leptis Magna, 62 miglia a sud-est di<br />
Cartagine, introdurrà in seguito, a Roma, <strong>il</strong> culto vero e proprio di Tanit. Dopo la morte,<br />
Settimio venne dichiarato Dio dal Senato di Roma. E’ curioso che questo imperatore – che<br />
tentò di trasformare Leptis Magna in una seconda Roma -, vide la luce nel terzo centenario<br />
della distruzione di Cartagine║Come dichiara esplicitamente Giunone e lo stesso Enea più<br />
avanti, deos gli Dei che porta con sé nel Lazio sono i Penati. In questo caso <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> intende<br />
semplicemente gli Dei più caratteristici di una comunità e non gli Dei Penati della religione<br />
latina (ciò lo si evince quando più avanti parla anche di “libici Penati”). Infatti queste divinità<br />
sono del tutto estranee al mondo egeo.║Latio <strong>il</strong> Lazio antico era una porzione molto ridotta<br />
di quella che è oggi la omonima regione amministrativa. Comprendeva pressappoco <strong>il</strong><br />
territorio a Sud del Tevere, cioè le provincie di Roma e Latina.║<strong>Il</strong> sito di Romae Roma fu sin<br />
da epoche antichissime un importante centro viario dei traffici dell’Italia centrale e popolato<br />
ben prima della data tradizionale di fondazione. Come tale venne frequentato da mercanti<br />
fenici, etruschi, greci e fors’anche egiziani. Della fondazione di Roma sono state raccolte<br />
100 Secondo alcuni la parola si riferisce alla lana della pelle di capra con cui era rivestito <strong>il</strong> simulacro della Dea.<br />
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