Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
testimoniano le dignità del padre Anchise 97 -, anche se Menecrate riferisce che a Troia non<br />
gli vollero riconoscere un’alta carica sacerdotale 98 . Avrebbe portato via con sé da Troia le<br />
statue - i Palladii - dei Grandi Dei di Samotracia, impiantandoli quindi nel Lazio. La divinità<br />
pred<strong>il</strong>etta dagli Eneadi fu Venere e <strong>il</strong> rapporto che lega Enea alla Dea madre, specie nelle<br />
leggende pre-virg<strong>il</strong>iane (gli eressero templi lungo tutto <strong>il</strong> tragitto emigratorio), potrebbe<br />
essere una mitizzazione del summenzionato sacerdozio, così come già per Anchise. Enea –<br />
secondo la leggenda magnogreca “romanizzata” - sbarcò nel Lazio nei pressi della foce di un<br />
piccolo fiume a sud del Tevere, <strong>il</strong> Numicio (ora Fosso di Pratica), lì dove esisteva già un<br />
antico santuario che i Latini avevano dedicato a Sol Indiges (Sole Tellurico. Dionisio lo<br />
chiama Zeus Katachtònios). Questa località dovrebbe essere la vera Laurento della tradizione<br />
che come capitale del regno latino non sarebbe mai esistita, identificandosi quest’ultima,<br />
invece, in Alba, sui Colli Albani. Secondo la leggenda Enea sarebbe morto in battaglia sette<br />
anni dopo contro i Rutuli o scomparso alcuni anni dopo nei pressi del Numicio, venendo<br />
divinizzato e omologato alla preesistente divinità del sole tellurico.║Città antichissima della<br />
Frigia, Troiae Troia, nota agli Ittiti come Taruiša. Le numerose distruzioni-ricostruzioni<br />
della città farebbero pensare ad una successione di diverse popolazioni: locali, minoiche,<br />
micenee ecc., le quali si contendevano la posizione dominante sui traffici commerciali dei<br />
Dardanelli. Nell’Età del Bronzo v’era l’usanza che diverse etnie si ripartissero la residenza di<br />
una città. Si è anche ipotizzato che i Troiani fossero un popolo di ascendenza ittita e gli<br />
Etruschi troiani fuggiaschi. Peraltro la tesi che Troia fosse uno stato vassallo dell’impero ittita<br />
era già stata affermata da Diodoro Siculo (II, 22) <strong>il</strong> quale però nulla sapendo, come tutti gli<br />
antichi, degli Ittiti, li confondeva con gli Assiri. E’ significativo <strong>il</strong> fatto che nella città etrusca<br />
di Veio, datate almeno dal 450 a.C., gli archeologi abbiano rinvenuto diverse statuette votive<br />
raffiguranti Enea che porta in braccio Anchise e tiene in mano <strong>il</strong> figlioletto Ascanio. Queste<br />
immagini erano troppo antiche per poter risentire di un influsso romano e testimoniano così<br />
dell’importanza vissuta dagli Etruschi del mito greco della diaspora troiana. <strong>Il</strong> Gheorghiev<br />
poi, vuole che la parola etruria deriva da Troia 99 . Fu conquistata dagli Achei nel Giugno del<br />
1.184 (cronologia di Eratostene), data in cui, quindi, andrebbe situata la partenza degli<br />
Eneadi. Secondo <strong>il</strong> racconto di un commentatore bizantino di Licofrone, la città sarebbe stata<br />
“consegnata” ai Greci dalla gens di Antenore, colui che fondò Padova; per altri proprio da<br />
Enea. Oltre a quello di Enea e Antenore, altri gruppi troiani emigrarono, come Egesto e<br />
Selimo in Epiro e in Sic<strong>il</strong>ia. Anche in questi casi è da notare la presenza di importanti<br />
santuari di Venere. E’ notizia riportata da Orazio e Svetonio che Giulio Cesare avesse avuto<br />
in animo di ricostruire Troia e trasferirvi la sede dello Stato Romano. Ma fu solo propaganda,<br />
come più tardi fece anche Nerone, perorando una supplica dei suoi abitanti║In realtà Enea<br />
non fu primus <strong>il</strong> primo a giungere dall’Ellade in Italia anzi, è probab<strong>il</strong>e che non vi giunse<br />
mai. Già esistevano lungo la penisola empori e fondaci commerciali greci e fenici. La<br />
leggenda di Enea prese piede in ambito latino solo nel sesto secolo ed era di provenienza<br />
magnogreca.║fato profugus fuggiasco a causa del Destino è fin dalle prime parole<br />
97 Nevio scrisse che Anchise aveva ricevuto da Venere dei libri oracolari (libros futura continentes).<br />
98 Come sintesi dei racconti di antichissimi scrittori (Callistrato, Satiro e Arctino), Dionisio di Alicarnasso (I,<br />
67) riferisce che Dardano lasciò a Samotracia <strong>il</strong> culto misterico dei Grandi Dei e portò nella futura Troade solo <strong>il</strong><br />
culto exoterico, religioso di essi. Ciò spiegherebbe perché Menecrate di Xanto scrisse che ad Enea non si volle<br />
riconoscere una certa qualifica sacerdotale. Allusione alla pretesa di voler impersonare <strong>il</strong> culto esoterico di<br />
Samotracia? O forse <strong>il</strong> sacerdozio di Poseidone, vacante da nove anni, da quando cioè l’ultimo sacerdote non era<br />
stato in grado di prevedere lo sbarco dei Greci?<br />
99 G. Herm: L’AVVENTURA DEI FENICI, p.208. Garzanti, M<strong>il</strong>ano 1997. Si dimostra scettico a questo<br />
riguardo G. Facchetti (L’ENIGMA SVELATO DELLA LINGUA ETRUSCA, p.37. Newton & Compton, Roma<br />
2000) <strong>il</strong> quale però riporta la sua opinione che Etruria derivi da e-trusia e aggiungendo che “effettivamente <strong>il</strong><br />
passaggio *Trosia>*Trohia>Troia sarebbe inquadrab<strong>il</strong>e nelle normali regole di mutamento fonetico della lingua<br />
greca”. Quindi Etruria, secondo <strong>il</strong> Gheorghiev, significherebbe “da Troia”.<br />
42