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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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seme di Perseo, invade la Grecia. La risposta, seguendo <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o della Nemesi, tocca ad<br />

Alessandro Magno, al quale <strong>il</strong> vaticinio giunge oltrepassando 150 anni di storia. Alessandro,<br />

celato nella metafora abbastanza trasparente di un ardente leone, in cui si incrociano le<br />

stirpi di Eaco e Dardano, sottomette la Grecia, costringendo i capi achei a servire un<br />

personaggio meno fac<strong>il</strong>e da identificare detto «lupo di Galadra», nel quale non è<br />

irragionevole, seguendo <strong>il</strong> Ciaceri, riconoscere Antipatro, strategòs tes Euròpes, come si<br />

legge in Diodoro Siculo. Si giunge così alla profezia conclusiva. (…) Ma c’è ancora qualcosa<br />

da aggiungere: la guerra tra Greci e Persiani non è vista da Erodoto, fonte di Licofrone per<br />

questa parte degli avvenimenti, solo copme lo scontro dei due paesi tra loro, ma come<br />

l’anello di una catena di assalti che parte dall’antichità mitica e mostra l’uno contro l’altro<br />

addirittura due continenti (…) ciò che conta e segna <strong>il</strong> posto negli schieramenti è <strong>il</strong> lontano<br />

seme della razza che anche i coloni portano impresso come segno indeleb<strong>il</strong>e della loro<br />

origine e dal quale sono indotti a seguire <strong>il</strong> cammino dei padri perpetuandone le gesta. Se<br />

dunque, come pare indiscutib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> discendente di Cassandra è un uomo di guerra che<br />

compie imprese di gran valore e conquista i primi premi chiudendo un cerchio di ost<strong>il</strong>ità<br />

iniziato nelle nebbie del mito, tale insieme di tratti induce a riconoscere nel lontano parente<br />

un altro grande condottiero romano: P. Cornelio Scipione, vincitore a Zama (Naraggara) e<br />

annientatore della potenza cartaginese. La vittoria su Cartagine conclude infatti <strong>il</strong> gran ciclo<br />

iniziato dai Fenici col ratto di Iò e sancisce, con la definitiva attuazione della nemesi storica,<br />

la fine delle guerre secolari al centro delle quali è la presa di Troia. La strepitosa vittoria del<br />

202 a. C. pone fine alla seconda guerra punica, consolida <strong>il</strong> potere dei Romani e porta alla<br />

ribalta la figura di Scipione. (…) Possiamo supporre che <strong>il</strong> Licofrone sia stato un greco,<br />

vissuto a lungo in Italia. Lo testimonia la sua cap<strong>il</strong>lare conoscenza dei luoghi e dei popoli<br />

italici, i calchi dal latino, la visione profondamente fìloromana che si venne a formare al<br />

tempo delle grandi vittorie di Zama, Cinoscefale, Pidna, la consapevolezza dell'inarrestab<strong>il</strong>e<br />

potenza di Roma, che anima la storia di Polibio, creatore del mito degli Scipioni, vincitori<br />

sul campo di battaglia, ma anche spiriti <strong>il</strong>luminati, aperti alla comprensione del messaggio<br />

imperituro dell'Ellade. Solo con la distruzione della potenza cartaginese si può considerare<br />

concluso <strong>il</strong> ciclo degli assalti che hanno origine prima di Troia e fine dopo Troia, la cui<br />

caduta rappresenta <strong>il</strong> nodo centrale degli eventi.” 90 .<br />

Non è escluso, quindi, che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> possa avere letto l’opera in questione poiché ci sono<br />

nell’Eneide dei riferimenti che sembrano presi alla lettera dall’opera di Licofrone. Anche<br />

Pierre Grimal 91 vede nell’Alessandra “<strong>il</strong> personaggio principale di un poema profetico,<br />

scritto nel momento in cui i Romani cominciavano a intervenire direttamente negli affari<br />

della Grecia”<br />

SILIO ITALICO<br />

Canto la guerra che ha innalzato al cielo la gloria degli Eneadi<br />

e sottomesso la feroce Cartagine alle leggi dell’Enotria<br />

(S. Italico: le Guerre Puniche, I, 1)<br />

“Ammiratore di Cicerone e soprattutto di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong>, per quest’ultimo aveva una vera e propria<br />

venerazione: ne conservava statue e ritratti in ogni sua v<strong>il</strong>la e ne celebrava <strong>il</strong> compleanno con<br />

90 Introduzione di V. Gigante Lanzara a Licofrone: ALESSANDRA. Rizzoli, M<strong>il</strong>ano 1998.<br />

91 P. Grimal: DIZIONARIO DI MITOLOGIA GRECA E ROMANA. Paideia, Brescia 1987<br />

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