Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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LICOFRONE…agente letterario di Roma<br />
La figura di Licofrone ci interessa qui soltanto per l’opera intitolata Alessandra (cioè<br />
Cassandra sorella di Paride) a lui attribuitagli. Pare però che l’autore non sia <strong>il</strong> noto<br />
Licofrone, tragediografo del III sec. a.C., bensì un omonimo vissuto almeno 100 anni dopo di<br />
lui. Ciò lo si è desunto in base ad accurate analisi del testo dell’Alessandra, dove ci sono<br />
delle allusioni alla vittoria di Publio Cornelio Scipione sui Cartaginesi a Zama nel 202 a.C.<br />
L’opera, già dagli antichi definita oscura ed allusiva, è interessante perché potrebbe essere<br />
uno scritto apologetico - redatto da un letterato greco compiacente - di quel mito etruscotroiano<br />
ripreso dai Romani per dignificare <strong>il</strong> proprio passato e giustificare le mire<br />
imperialistiche sulla Grecia e gli stati anatolici. Si tratta infatti di tutta una serie di profezie<br />
che vengono elencate in forma discorsiva fino a culminare in quelle che decantano i fasti di<br />
Enea e la conquista da parte di un non troppo misterioso (Scipione) vendicatore dei Troiani!<br />
Dall’analisi testuale dell’Alessandra si nota tutta una curiosa geometria di avvenimenti<br />
fatidici che si alternano in Occidente e in Oriente.<br />
“<strong>Il</strong> monologo di Cassandra appare, pur nell'oscurità della forma, perfettamente calibrato. La<br />
serie degli eventi mitici che sfocia nella storia non si limita ai rapporti tra i Greci e i Troiani<br />
prima e i Romani e i Greci poi, ma si estende in lungo e in largo nel Mediterraneo. <strong>Il</strong><br />
racconto doloroso dei ritomi, conseguenza di antichissimi eventi, precede ogni altra<br />
narrazione, poiché è legato alla guerra di Troia che rappresenta <strong>il</strong> futuro più vicino alla<br />
veggente. Al cuore della storia, alla lontana causa di ogni contrasto <strong>il</strong> vaticinio giunge<br />
quando ogni cosa relativa a Troia è già stata vaticinata, ogni morto sepolto e <strong>il</strong> seme di<br />
Troia affidato a Enea germoglia nel Lazio tra <strong>il</strong> promontorio Circeo e le estreme propaggini<br />
della Campania. Solo allora (v. 1282) la visione si inabissa nel passato mitico per scoprire le<br />
origini di tutti i mali nel ratto di Iò. Da questo punto <strong>il</strong> poeta segue Erodoto fino alla<br />
sconfìtta di Serse. Le guerre dei popoli si succedono nei secoli e a ogni attacco segue <strong>il</strong><br />
contraccolpo. Primi sono i Fenici, detti Camiti dalla città di Carne sul Mar Rosso, a rapire<br />
da Argo la fanciulla Iò. I Greci rispondono alla provocazione portando via dalla Fenicia la<br />
vergine Europa. Erodoto (12) precisa che furono i Cretesi (cfr. v. 1297 Cureti) a portare<br />
Europa nella loro isola dandola in moglie al re Asterio. L'episodio ebbe un seguito, poiché i<br />
Cretesi, con a capo Teucro, andarono direttamente nella Troade, dove Dardano sposò<br />
Arisba, figlia di Teucro. Europa va a Creta, Arisba va a Troia. Ancora i Greci tentano<br />
l'Oriente con la spedizione argonautica e <strong>il</strong> rapimento di Medea dalla Colchide. Teseo e<br />
Eracle fanno la spedizione contro le Amazzoni che, a loro volta, devastano l'Attica. La<br />
ripresa tocca all'Asia da cui parte <strong>Il</strong>o alla conquista di Tracia e Macedonia, quindi Eracle si<br />
reca in Oriente a distruggere Troia. L'Asia risponde inviando dalla Lidia Tarconte e Tirreno<br />
che si stab<strong>il</strong>iscono in Etruria. A questo punto <strong>il</strong> teatro della lotta include l'Occidente italico.<br />
La serie dei rapimenti induce Paride a portare via Elena da Sparta. I Greci rispondono<br />
distruggendo Troia con la spedizione guidata da Agamennone. Con spirito pionieristico i<br />
Greci si espandono in Oriente, Oreste nell'Eolide, Neleo nella Ionia, i Dori nella Doride.<br />
Dalla grande diaspora dei superstiti duci achei nel Mediterraneo nasce la fondazione delle<br />
colonie occidentali. Lo spazio più ampio è occupato dal nostos di Odisseo secondo un<br />
itinerario parzialmente diverso da quello omerico. Ma c'è Enea, superstite troiano, che<br />
compie un viaggio sim<strong>il</strong>e a quello dei duci achei, approda a Lavinio e da origine alla stirpe<br />
di Roma. Se Enea si incontra con Odisseo in Etruria e stringe con lui un accordo alla<br />
presenza di Tarconte e Tirreno, ciò riguarda in qualche modo la situazione locale. Sul fronte<br />
delle grandi potenze la guerra continua, riaccesa da Mida che dalla Frigia va, come <strong>Il</strong>o, a<br />
conquistare Tracia e Macedonia. Non meno favoloso degli eroi antichi Serse, gigante del<br />
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