Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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eligiosa egiziana che era invisa ad Augusto e la cui denigrazione rientrava nel suo<br />
programma di propaganda ideologica. L’occasione venne al poeta dalla devozione che la sua<br />
amante Cinzia riservava al culto di iside (II, 33): “…sono già dieci notti che Cinzia s’è data<br />
al servizio divino. Ma che vadano in malor i culti che la figlia d’Inaco ha mandato dalle<br />
tiepide correnti del N<strong>il</strong>o alle matrone d’Ausonia!” (…) “Siano maledetti i rituali che una dea<br />
egizia ha mandato alle donne d’Italia!” Dubitiamo fortemente che Properzio avrebbe potuto<br />
esprimersi con questa malagrazia se Cinzia fosse stata devota ad un culto patrio… 87 . Del<br />
resto ciò è riconsciuto apertamente anche dalla critica: “In Properzio i motivi del servitium<br />
amoris ribaltano in serie negativa i valori civ<strong>il</strong>i tradizionali”. 88 Nonostante Mecenate lo<br />
invitasse ripetutamente a comporre in favore di Augusto, <strong>il</strong> poeta non si piegò praticamente<br />
mai, se non con una celebrazione retorica all’inizio del suo quarto Libro, tanto pregevole e<br />
manierata quanto priva di quel mordente che sapeva intingere così efficacemente nelle sue<br />
elegie.<br />
QUINTO ORAZIO FLACCO… <strong>il</strong> voltabandiera<br />
“Incompiuti fati spingono i Romani<br />
e <strong>il</strong> delitto della fraterna uccisione,<br />
da ché fu versato <strong>il</strong> sangue innocente di Remo,<br />
maledetto per la posterità”<br />
(Epodi, VII, 17)<br />
<strong>Il</strong> famoso poeta romano venne attratto nell’orbita del circolo augusteo di Mecenate (circa nel<br />
38 a.C.) allorchè l’establishment si accorse della pericolosità delle sue tesi. Infatti negli Epodi<br />
VII e XVI, redatti nel confuso periodo in cui <strong>il</strong> potere di Augusto non si era ancora<br />
consolidato, Orazio, forse sulla scia del pensiero sallustiano, invitava <strong>il</strong> lettore ad<br />
abbandonare la partita e ritirarsi. Sosteneva che i Romani, “empia generazione dal sangue<br />
maledetto”, scontavano la colpa di avere ucciso Remo, la città di Roma era maledetta e<br />
giorno sarebbe venuto che sarebbe stata abitata dalle bestie selvatiche, non più dagli uomini.<br />
Bisognava prendere <strong>il</strong> largo e raggiungere le mitiche Isole Fortunate nell’estremo Occidente;<br />
solo in tal modo si sarebbe potuto sfuggire ai misfatti dell’Età del Ferro. E’ evidente come<br />
questo epodo si contrapponga alle pretese di grandezza della da poco scritta Quarta Ecloga di<br />
<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> e, quindi, vada ad intaccare gli interessi del circolo politico che faceva capo ad<br />
Augusto e Mecenate. Orazio aveva comandato una legione nella battaglia di Ph<strong>il</strong>ippi<br />
nell’esercito repubblicano che si contrapponeva ai Triumviri, così come Messalla Corvino.<br />
Una volta “arruolato” sotto Augusto la sua adulazione si riversò smaccata nelle opere<br />
letterarie, tra cui <strong>il</strong> Carme Secolare nel quale avvalorò la leggenda etrusca di Enea. Questa<br />
leggenda venne poi “romanizzata” facendo discendere Enea nel Lazio dall’Etruria dove vi<br />
sarebbe sbarcato proveniente da Troia 89 . Orazio divenne l’amico più intimo di Mecenate e<br />
87 “Properzio viene a trovarsi d’accordo con Augusto nell’antipatia per Iside. Un accordo, ovviamente, solo<br />
apparente. Le cause dell’antipatia sono decisamente diverse ed è paradossale davvero che Properzio, a causa<br />
della sua impazienza sessuale, venga a trovarsi in consonanza con un tratto ideologico augusteo: anche lui, come<br />
Augusto, vorrebbe cacciare Iside da Roma, ma solo perché non sopporta di dover giacere dieci giorni senza la<br />
sua amante. Una motivazione decisamente poco “augustea” (G.B. Conte: Un’ospite malsopportata. <strong>Il</strong> culto di<br />
Iside a Roma tra avversione politica e antifemminismo. Sta in Aa.Vv.: ISIDE, p.687 Electa, Roma 1997).<br />
88 Introduzione di F. Varieschi a Ovidio: AMORES Mondadori, M<strong>il</strong>ano 1994.<br />
89 “La tradizione della venuta di Enea nel Lazio vetus attraverso l’Etruria era ancora viva, a Roma, alla fine del<br />
I° sec. a.C.; anzi era appoggiata dall’imperatore [Augusto], ed era ufficialmente ricordata durante le pubbliche<br />
feste” (…) “Con Orazio, verosim<strong>il</strong>mente, siamo di fronte alle poche parole che riassumono la autentica<br />
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