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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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L’OPPOSIZIONE SPIRITUALE A ROMA<br />

E I MOTIVI DEL «CATTIVO ZELO»<br />

“Solo in mestieranti, o in studiosi senza vera vita interiore, i temi di ricerca sono casuali o tralatizi.<br />

Non era certamente un mestierante, ma una ricca personalità umana e scientifica <strong>il</strong> giovane studioso<br />

[Harald Fuchs] che, in anni di trionfanti totalitarismi esaltanti la ‘missione’ civ<strong>il</strong>izzatrice di Roma,<br />

indagava invece l’opposizione spirituale a Roma nel mondo antico”<br />

(M. Mazza: IL VERO E L’IMMAGINATO, p.43 Jouvence, Roma 1999)<br />

Roma contro l’Oriente ellenistico. <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> fin dai primi versi del suo poema stab<strong>il</strong>isce<br />

l’antagonismo mitico-politico dell’Urbe, Venere Genitrice, Enea e Augusto, contro<br />

Cartagine, Tanit e Didone – quest’ultimi essendo i da poco sconfitti Egitto, Iside e Cleopatra;<br />

obbedendo così alla direttiva di Augusto di esaltare <strong>il</strong> nuovo corso della storia romana e<br />

fornendo le basi celebrative alla politica di recupero di antichi valori religiosi non più vissuti<br />

dalla società romana dell’epoca; salvo trascurare culti altrettanto arcaici ma di opposta<br />

concezione, come quello palustre della madre di Latino, Marica. Nella vicenda di Enea e<br />

Didone riecheggia <strong>il</strong> conflitto tra lo stesso Augusto e Cleopatra, quando nei versi dell’Eneide<br />

(IV, 105) <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> mostra una Giunone desiderosa di dare a Cartagine <strong>il</strong> dominio del mondo:<br />

quo regnum Italiae avertere oras. Poco mancò infatti che Giulio Cesare (poi Marco Antonio)<br />

e Cleopatra scrivessero le pagine iniziali di un assetto mondiale del tutto nuovo. La<br />

contrapposizione fu anche fra una visione rigidamente romana, secolarizzatrice, antimitica ed<br />

una più trasversale, mediterranea e che in ambito greco si potrebbe chiamare “cultura del<br />

simposio” 2 ; se infatti i Greci amavano banchettare e andare a teatro i Romani amavano<br />

invece andare al circo per assistere ai più turpi e sanguinosi spettacoli. Come ha scritto infatti<br />

Luciano Canfora «…la guerra determina e permea di sé tutta la realtà romana. La guerra è<br />

lo strumento dell’arricchimento individuale e collettivo, è <strong>il</strong> p<strong>il</strong>astro della società<br />

schiavistica. E gli uomini che fanno innanzitutto e sopra ogni cosa <strong>il</strong> mestiere delle armi sono<br />

animaleschi in ogni loro manifestazione e assassini in ogni loro comportamento». 3<br />

Questa contrapposizione non fu un episodio retorico ma fu vissuta all’interno stesso della<br />

romanità e la si potrebbe identificare, sulla scorta di Orazio (Ep. VII e XVI) in visione<br />

“romulea” e visione “remia” della vita; vide schierati infatti oltre a <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> molti poeti<br />

romani, imbevuti di quell’ellenismo che aveva già fatto dire al greco Isocrate (Panegirico,<br />

50) “<strong>il</strong> nome degli Elleni sia non più distintivo della stirpe, ma della spiritualità, e che si<br />

chiamino elleni coloro che hanno in comune con noi la cultura piuttosto che l’origine”.<br />

Questa contrapposizione si manifestò potentemente, da una parte, nella pervicace avversione<br />

verso <strong>il</strong> culto di Iside, dall’altra, nell’intenzione di Caligola di trasferire la capitale<br />

dell’impero ad Alessandria 4 . Si potrebbero citare tutta una teoria di personaggi legati più o<br />

meno consapevolmente a questa lotta.<br />

2<br />

L’espressione è di A. Fratta: “Tutta la pittura vascolare greca, quella d’importazione e quella originata nelle<br />

città italiote, introduce tra le genti italiche col mezzo dell’immagine la rappresentazione di un diverso ideale di<br />

vita. La kylix, la coppa dal prof<strong>il</strong>o basso ed elegante, miracolo di armonia, simbolo del rito conviviale…”<br />

(Aa.Vv.: I GRECI IN OCCIDENTE. Electa, Napoli 1996)<br />

3<br />

L. Canfora: Cesare, la guerra e le donne – Tutti gli errori di «Roma» (CORRIERE DELLA SERA,<br />

18/3/2006).<br />

4<br />

E. Köberlein: CALIGOLA E I CULTI EGIZI, p.39. Paideia, Brescia 1986. Analoga intenzione forse era in<br />

Giulio Cesare e Antonio<br />

3

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