Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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evidente che <strong>il</strong> fascino e la forza trainante del m<strong>il</strong>lenario fulgore egizio sarebbe riuscito ad<br />
inglobare anche elementi estranei e potenti come Cesare e Antonio. Le loro meteore<br />
sarebbero cadute nel N<strong>il</strong>o, vivificandolo ma non prosciugandolo. La mancanza di una<br />
completa attitudine strategica da parte di Antonio e l’assenza di un vero e proprio esercito<br />
egiziano determinarono la rovina dei due personaggi con le modalità ben note ormai a tutti.<br />
Quando <strong>il</strong> glaciale Ottaviano fu al cospetto di Cleopatra non si fece coinvolgere della fascino<br />
della regina, desideroso com’era d’inverare negli stessi fatti storici i presupposti mitici della<br />
concezione romulea: “La ‘questione africana’ – che un tempo era costituita da Cartagine –<br />
pareva risorgere. Fu usato ogni mezzo per equiparare Cleopatra a Didone, la fondatrice di<br />
Cartagine” (E. Bradford, cit.p.169). Gli studi moderni hanno dimostrato quanto fu grandioso<br />
e potente l’influsso che l’Egitto esercitò sulla civ<strong>il</strong>tà romana e nonostante le resistenze di<br />
quest’ultima, tanto che si potrebbe rinnovare l’antico motto con queste nuove parole: Graecia<br />
Aegyptusque Capti Ferum Victorem Cepiunt.<br />
GIUNONE … “verrà, forse, pei miseri tempo migliore” (En.: XII, 153)<br />
“Enea, chi degli uomini, chi degli dei l’ha costretto a far guerra, a gettarsi su re Latino<br />
ost<strong>il</strong>mente? L’Italia ha cercato àuspici i fati, ammettiamolo, spinto da Cassandra la folle: ma<br />
lasciare <strong>il</strong> suo campo, questo gli abbiam suggerito, la vita ai venti affidare? e la guerra e le<br />
mura lasciarle in mano a un bambino, voler alleanze tirrene, sconvolgere genti pacifiche? Che<br />
Dio, quale dura potenza nostra l'ha tratto in inganno? Dov'è qui Giunone, o Iri mandata dal<br />
cielo? È indegno che gli Itali cingan di fiamme al suo nascere Troia, indegno che Turno in<br />
patria viva sicuro, lui che P<strong>il</strong>umno ha per avo, la dea Ven<strong>il</strong>ia per madre: che fa se i Teucri<br />
con faci fumose sui Latini si scagliano? se i campi degli altri soggiogano? se portan via<br />
prede, se rubano i suoceri, strappano dalle braccia le spose? e pregano pace, tendendo le<br />
mani, ma reggono armi le poppe? Tu puoi sottrarre Enea dalle mani dei Greci, davanti<br />
all'uomo distendere nebbie e venti impalpab<strong>il</strong>i: tu puoi cambiare la flotta in una schiera di<br />
ninfe: è nefando se ai Rutuli do pur io qualche aiuto? Enea, ignaro, è lontano: e sia pur<br />
lontano ed ignaro! Hai Pafo e l'Idalio, hai l'alta Citera: e perché una città bellicosa, un popolo<br />
indomito provochi? Noi cerchiam di distruggerti le misere cose dei Frigi? noi, o chi i Teucri<br />
infelici mise contro agli Achei? Che motivo ci fu perché sorgessero in armi l'Europa e l'Asia,<br />
e ogni concordia sciogliessero? Io guidai <strong>il</strong> Dardano adultero, che Sparta violasse? Io diedi<br />
l'armi? Io feci scoppiare col desiderio la guerra? Allora dovevi temere pei tuoi: ora è tardi e<br />
lamenti non giusti levi, un vano processo tu agiti!” (En.: X, 65-95).<br />
DIONISIO DI ALICARNASSO… agente del Senato?<br />
Non c’è stato un tempo e un luogo, in cui i Romani<br />
siano stati liberi dalle influenze greche<br />
(Arnaldo Momigliano)<br />
<strong>Il</strong> greco Dionisio di Alicarnasso fu contemporaneo di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> e visse a Roma a partire dal 30<br />
a.C., con lo scopo di far conoscere al mondo greco la storia e le origini della potenza romana.<br />
Frequentò l’ambiente dell’aristocrazia senatoria, le antiche famiglie, ed ebbe accesso a<br />
documenti riservati, cioè conservati nelle biblioteche gent<strong>il</strong>izie e templari, grazie ai quali<br />
riuscì a raccogliere un notevole insieme di dati con i quali potè scrivere le sue Antichità<br />
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