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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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consiglio di Augusto poiché quest’ultimo scrisse poi le “Res Gestae Divi Augusti”. Infatti<br />

“<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> si accinse alla composizione dell’Eneide senza entusiasmo, perchè costretto dal<br />

debito di riconoscenza che aveva verso Augusto, e buttò giù <strong>il</strong> materiale prima in prosa, per<br />

trasformarlo poi in versi, quando gli veniva l’estro” 40 . Peraltro anche Ottaviano doveva<br />

sentirsi in debito col poeta, poiché <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> gli aveva dedicato, in occasione della sua nomina<br />

a Pontefice Massimo, all’età di soli 15 anni, <strong>il</strong> componimento La zanzara (Culex), nel quale<br />

lo chiamava rispettosamente “venerando Ottavio, santo fanciullo” e gli augura gloria, fama e<br />

sopravvivenza fra gli Olimpii.<br />

Non mancarono i detrattori contemporanei di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> (e certamente della politica augustea),<br />

tra cui un certo Numitorio, che scrisse un’Antibucolica con toni es<strong>il</strong>aranti e farseschi. In<br />

risposta al verso di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> “nudo ara, nudo semina”, Numitorio verseggiò: “ti verranno i<br />

brividi di freddo”; o ancora: "Titiro, se hai caldo con la toga, a che scopo cercare l’ombra di<br />

un faggio?”, sottintendendo che se la poteva togliere. Un altro: “dimmi, Dameta, cuium pecus<br />

è latino secondo te? Niente affatto, mio caro Egone, così parlano i bifolchi”. Un certo<br />

Carv<strong>il</strong>io Pittore scrisse un libro contro l’Eneide, intitolato lo Stracciaeneide (Aeneidomastix).<br />

Ancora al tempo di Nerone c’era chi giudicava i primi versi dell’Eneide assai duramente:<br />

“Arma virum, non è forse troppo schiumoso e di grossa corteccia, come un vecchio ramo<br />

rattrappito dentro un sughero troppo voluminoso?” 41 Asconio Pedanio scrisse al contrario un<br />

libro in cui confutava questi detrattori. Di queste opere non ci sono rimaste che scarne<br />

notizie, riportate nella Vita di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> di Elio Donato, a sua volta persa ma citata da Servio ed<br />

un larvato cenno di <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> nel prologo del terzo libro delle Georgiche allorchè parla di<br />

“scorno degli invidiosi” (infelix invidia). Non si può comunque negare che tutta la poesia<br />

epica, Omero compreso, fosse asservita a particolari volontà politiche: “Non facciamo alcun<br />

torto ad Omero se lo immaginiamo appoggiato e favorito da circoli aristocratici (ai quali<br />

può anche aver appartenuto): cosa naturale per un’impresa che richiedeva non solo talento,<br />

ma anche molta forza, tempo, risorse materiali e – non da ultimo – spirito pionieristico” 42 .<br />

<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> fu senza dubbio un eccellente poeta ma non certo <strong>il</strong> Vate che molti si ostinano a<br />

celebrare, poichè è stato un emulo di Omero che ha ricalcato sfacciatamente e<br />

abbondantemente, di Apollonio Rodio, di Nevio, di Licofrone e di altri ancora. Una parte<br />

notevole de I Saturnali di Macrobio si occupa dell’analisi del saccheggio sistematico operato<br />

da <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> nei confronti di Omero e di altri poeti. 43 Inoltre, a differenza di Ovidio, è stato un<br />

vero e proprio cortigiano ed un falsario; cortigiano già con Cesare, che identificò nel<br />

personaggio bucoleo di Dafni; poi con Asinio Pollione, nel cui figlio identificò <strong>il</strong> puer della<br />

IV ecloga e infine con Augusto 44 . Fu falsario nel postdatare di alcuni secoli la partenza di<br />

40<br />

M. Scaffidi Abbate: ENEIDE. Newton & Compton, Roma 1994. E’ del tutto retorica, quindi, l’uscita<br />

pubblicitaria a suo favore del poeta Properzio, suo contemporaneo: "fatevi da parte, scrittori Romani, fatevi da<br />

parte Greci: sta nascendo qualcosa più grande dell’<strong>Il</strong>iade".<br />

41<br />

Persio: SATIRE, I, 96<br />

42<br />

J. Latacz: OMERO p.65. Laterza, Bari 1998<br />

43<br />

“Neppur da Tullio Cicerone si astenne: saccheggiò anche quello, pur di accaparrarsi ornamenti da ogni parte”<br />

(Macrobio, SATURNALI VI 2, 30). <strong>Il</strong> Comparetti invece lo difende con queste parole: “…lo è perché doveva<br />

esserlo, né v’era potenza di genio che a tal condizione potesse allora sottrarsi; una emancipazione totale dell’arte<br />

da quanto imponevano le ancor vivissime creazioni greche, era cosa che niuno desiderava, niuno voleva, e<br />

sarebbe stata accolta con indignazione come una anormalità mostruosa ed inintelligib<strong>il</strong>e.”<br />

44<br />

Servio: “intentio Verg<strong>il</strong>ii haec est, Homerum imitari et Augustum laudare a parentibus; namque est f<strong>il</strong>ius<br />

Atiae, quae nata est de Iulia, sorore Caesaris, Iulius autem Caesar ab Iulo Aeneae originem ducit, ut confirmat<br />

ipse Verg<strong>il</strong>ius a "magno demissum nomen Iulo''. Vedi anche l’episodio di Marcello, nipote di Augusto e ancora:<br />

Georgiche, III 46-8.<br />

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