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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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termine è addirittura quasi assente e in Alessandro di Afrodisia “rappresenta <strong>il</strong> massimo<br />

pericolo a cui la ragione f<strong>il</strong>osofica deve far fronte con estrema energia”.<br />

Nel mondo romano <strong>il</strong> destino assume <strong>il</strong> significato, diverso solo formalmente da quello greco,<br />

di enunciato degli Dei (dal verbo fari parlare), quindi non entità a loro sovrastante ma<br />

estrinsecazione della loro volontà. La religione romana tipica si impernia tutta nel continuo<br />

tentativo dell’uomo di interpretare correttamente questo parlare divino e di conformarvisi.<br />

Ciò solo in apparenza però, poiché è noto a tutti come la rituaria prevedesse la possib<strong>il</strong>ità di<br />

“raggirare” la volontà divina: <strong>il</strong> cosiddetto rito romano, per esempio, si differenziava da<br />

quello greco per avere l’officiante <strong>il</strong> capo coperto dal lembo della toga al fine di non doversi<br />

accorgere di eventuali presagi negativi (esplicitamente affermato da Eleno in En.: III, 405). In<br />

comune con quello greco era invece l’usanza di indurre l’animale sacrificale a muovere la<br />

testa in modo da mimare un cenno di assenso alla sua stessa esecuzione. Ancora in quello<br />

romano si interpretavano i presagi con grande disinvoltura, riuscendo così a capovolgere un<br />

“parlare” divino. Si tratta quindi di una tipica religiosità di chiaro stampo politico<br />

ut<strong>il</strong>itaristico, rivolta al controllo e al raffrenamento delle masse incolte. Cosicchè per<br />

Alessandro di Afrodisia <strong>il</strong> Destino “avrebbe delle disastrose conseguenze sul piano della vita<br />

morale e sociale dell’uomo… cioè l’idea del Destino è contratria e incompatib<strong>il</strong>e alle norme<br />

della società”. Non fu certo un caso se questo f<strong>il</strong>osofo dedicò la sua opera più famosa, <strong>il</strong> de<br />

Fato, agli imperatori coreggenti Settimio Severo e Caracalla.<br />

<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> si attiene comunque all’aspetto più esteriore e noto, forse di derivazione etrusca, cioè<br />

quello di entità che sovrasta <strong>il</strong> potere dello stesso Giove. In tal modo la sua esposizione ben si<br />

presta a soddisfare gli intenti politici augustei che stavano dietro la redazione del poema. E’<br />

evidente che una sim<strong>il</strong>e concezione non poteva che approdare ad una visione cosmica del<br />

mondo in termini negativi, cupi, terrifici e ciò è dimostrato dal termine fatale, che anche nella<br />

nostra lingua è sinonimo di morte.<br />

Nel Libro I <strong>il</strong> Fato è citato ben 12 volte, quanti sono i libri stessi, quasi che <strong>il</strong> poeta volesse<br />

premettere al lettore l’impronta ideologica che si voleva conferire al poema. Già nel secondo<br />

esametro di questo Libro si dice che Enea nella sua vicenda è “mosso dal fato” (fato<br />

profugus) - cacozelicamente però, <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> fa dire ad Enea nel Libro IV che se fosse stato per<br />

lui avrebbe agito contro i voleri del Fato! – e la stessa Giunone è consapevole di questa legge<br />

ineluttab<strong>il</strong>e, anche se procrastinab<strong>il</strong>e, personificata nella figura delle tre Parche, statuita<br />

simbolicamente dall’atto di svolgere (volvere) <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o della vita dal fuso dove è involto. <strong>Il</strong><br />

simbolismo della tessitura è tipico nel mondo antico per descrivere l’azione cosmica della<br />

creazione del mondo elementato: l’ordito ne rappresentava l’aspetto fatale, imprescindib<strong>il</strong>e,<br />

mentre la trama era una più libera estrinsecazione degli aspetti più contingenti 297 .<br />

297 Primitivamente l’idea della tessitura è venuta dall’azione del ragno che tesse la tela, per cui i miti che si<br />

riferiscono al ragno e alla sua ragnatela sono da considerarsi come primordiali.<br />

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