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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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9 - LE INVETTIVE CONTRO ROMA NEI “LIBRI<br />

SIBILLINI”<br />

Riportiamo un ampio stralcio dal capitolo che Julius Evola scrisse sull’argomento 280 , per<br />

dimostrare come lo spirito anti-romano (non di matrice ebraica, almeno fino all’occupazione<br />

romana della Giudea) non fosse soltanto una figura retorica messa in bocca a Didone, ma un<br />

sentimento diffuso. Inut<strong>il</strong>e precisare che è la romanità “romulea” a venire attaccata e non<br />

certo quella che noi abbiamo definito “remia”. Sull’argomento dei Libri Sib<strong>il</strong>lini si veda<br />

anche <strong>il</strong> libro di A. Peretti La Sib<strong>il</strong>la Bab<strong>il</strong>onese nella propaganda ellenistica, La Nuova<br />

Italia, Firenze 1943, che ha una posizione più equ<strong>il</strong>ibrata rispetto alle tesi oltranziste<br />

dell’Evola. I Libri Sib<strong>il</strong>lini, stando a un’accorata testimonianza di Rut<strong>il</strong>io Namaziano (<strong>Il</strong><br />

Ritorno II, 52), sarebbero poi stati bruciati (sibyllinae fata cremavit) nel 407 dal generale<br />

cristiano St<strong>il</strong>icone. Tuttavia gli originali Libri Sib<strong>il</strong>lini perirono nell’incendio del tempio di<br />

Giove sul Campidoglio nell’83 a.C.<br />

“…Si giunge cosi al periodo dei cosidetti Libri Sib<strong>il</strong>lini Ebraici, che sembrano esser stati<br />

comp<strong>il</strong>ati fra <strong>il</strong> primo e <strong>il</strong> terzo secolo e buona parte del testo dei quali ci è noto. Nel<br />

riguardo, lo Schührer usa l'espressione: «Propaganda ebraica sotto maschera pagana —<br />

judische Propaganda unter heidnischer Maske”; opinione condivisa da uno studioso ebreo,<br />

Alberto Pincherle, che riconosce nei testi in quistione una esplosione di odio ebraico contro le<br />

razze italiche e contro Roma. Qui si ripete, in una forma già tangib<strong>il</strong>e e indiscutib<strong>il</strong>e, una<br />

manovra mistificatrice che già si applicò agli antichi oracoli per <strong>il</strong> fatto che essi, attraverso le<br />

Sib<strong>il</strong>le, cercarono di giustificarsi in funzione di Apollo. Per le relazioni — tutt'altro che<br />

limpide — della religione sib<strong>il</strong>lina col culto apollineo, gli oracoli introdotti a Roma dal re<br />

etrusco si accaparravano, per cosi dire, un superiore titolo di autorità, vezzeggiando la<br />

vocazione apollinea della razza di Roma: e ciò, fino ad Augusto, <strong>il</strong> quale, nel senso di essere<br />

l'iniziatore di una nuova era apollinea e solare, ordinò una revisione dei testi sib<strong>il</strong>lini per<br />

allontanare da essi gli apporti spuri. Naturalmente, le cose stavano in tutt'altro modo, e<br />

l'albero si dava a conoscer dai frutti: è esattamente la serie delle divinità più antisolari che da<br />

quell'oracolo furono introdotte a Roma. Lo stesso alibi fu tentato dai nuovi Libri Sib<strong>il</strong>lini: qui<br />

è <strong>il</strong> puro ebraismo che riveste le sue idee in modo da farle apparire profezia autentica di una<br />

antichissima sib<strong>il</strong>la pagana e da ottener per esse, in Roma, un corrispondente credito. Per cui<br />

si arriva al paradosso incredib<strong>il</strong>e, che molti ambienti romani considerarono come sapienza<br />

della loro stessa tradizione delle imagini apocalittiche, le quali erano esclusivamente<br />

espressioni dell'odio ebraico contro la città romulea e contro le genti italiche. Questi oracoli<br />

possono infatti concepirsi come un pendant dell'Apocalissi giovannea. Ma l'Apocalissi, nella<br />

religione cristiana, è stata interpretata su di un piano universalistico, simbolico e teologico, di<br />

modo che la tesi ebraica, che originariamente vi stava al centro, è rimasta pressoché<br />

cancellata. Negli Oracoli Sib<strong>il</strong>lini essa è invece rimasta allo stato originario. La profezia della<br />

pseudo-sib<strong>il</strong>la si volge contro le razze dei gent<strong>il</strong>i: essa predice la vendetta che l'Asia trarrà di<br />

Roma e la punizione che, più severa della legge del taglione, colpirà la città signora del<br />

mondo. Vale la pena riprodurre qualche passo caratteristico per quest'odio antiromano: «<br />

Quante ricchezze Roma ha ricevuto dall'Asia tributaria, tre volte tante ne riceverà l'Asia da<br />

Roma e le si farà scontare <strong>il</strong> fio delle violenze fatte; e quanti uomini d'Asia diverranno servi<br />

nella residenza degli Italici, venti volte tanti italici miserab<strong>il</strong>i lavoreranno per salario in Asia<br />

280 J. Evola: “Roma e i Libri Sib<strong>il</strong>lini”, in RICOGNIZIONI, Ed. Mediterranee, Roma 1974<br />

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