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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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dagli dei. Infatti, gli indovini gli avevano presagito nei loro carmi che non avrebbe potuto<br />

impedire impunemente la fondazione di una città che sarebbe stata erede di una grande<br />

destino; e i fuggiaschi riuscirono a scamparla.<br />

Fu così che Elissa, giunta nel golfo africano [dove avrebbe fondato Cartagine], sollecitò<br />

l’amicizia degli abitanti della zona, ben contenti dell’arrivo di genti straniere e della<br />

possib<strong>il</strong>ità di scambi commerciali; in seguito, avendo comprato lo spazio di terra che poteva<br />

venire circondato da una pelle di bue, su cui avrebbe potuto ristab<strong>il</strong>ire le energie dei suoi<br />

compagni, esaurite per la lunga navigazione, finchè non fossero ritornate, ordinò di tagliare la<br />

pelle in striscie sott<strong>il</strong>issime e così riuscì ad impossessarsi di uno spazio più grande di quello<br />

che aveva ottenuto; da questo fatto <strong>il</strong> posto prese <strong>il</strong> nome di Byrsa. In seguito, gli abitanti dei<br />

dintorni, che per speranza di guadagno avevano portato agli ospiti molte mercanzie,<br />

affluirono in massa e concorsero alla formazione di una specie di città. Gli ambasciatori della<br />

[vicina] città di Utica, da parte loro, recarono dei doni, come a dei parenti, e li invitarono a<br />

edificare una città là dove la sorte li aveva portati. Anche gli Africani desideravano<br />

moltissimo che gli esuli rimanessero. Fu così che, grazie al consenso di tutti, venne fondata<br />

Cartagine, stab<strong>il</strong>endo <strong>il</strong> pagamento di un tributo annuale in cambio del suolo occupato dalla<br />

città. Durante gli scavi di fondazione, si trovò una testa di bue, presagio di una città prospera,<br />

è vero, ma sempre schiava e oppressa dal lavoro. Per tal motivo la sede della città venne<br />

dislocata altrove e lì, rinvennero la testa di un cavallo, presagio di un popolo potente e<br />

guerriero, che dette alla città un auspicio favorevole. Genti nuove affluirono per la gran<br />

reputazione ed in poco tempo divennero cittadine di una grande città.<br />

Allorchè i Cartaginesi prosperavano in virtù dei loro commerci, <strong>il</strong> re dei Mass<strong>il</strong>i, Iarba,<br />

convocati dieci notab<strong>il</strong>i punici, chiese in matrimonio Elissa, minacciando in caso contrario<br />

una guerra. Gli ambasciatori, temendo di riferire la notizia così com’era alla regina, agirono<br />

con spirito punico: riferirono che <strong>il</strong> re chiedava gli si inviasse qualcuno in grado di inciv<strong>il</strong>ire i<br />

costumi dei suoi sudditi, ma chi avrebbe desiderato abbandonare nazione e famiglia per<br />

andare a stare in mezzo a dei barbari che vivevano come bestie? Rimproverati dalla regina<br />

per essersi rifiutati di condurre una vita più aspra per <strong>il</strong> bene di una patria che avrebbe potuto<br />

richiedere anche <strong>il</strong> sacrificio della loro vita, se fosse stato necessario, essi rivelarono la<br />

minaccia del re, aggiungendo che ciò che Elissa aveva detto ora doveva lei stessa metterlo in<br />

pratica, se aveva a cuore la sorte della città. Ingannata da questa astuzia, dopo aver a lungo<br />

invocato <strong>il</strong> nome dello sposo Acherbas, tra lacrime e lamenti penosi, rispose infine che<br />

avrebbe fatto ciò che le imponeva <strong>il</strong> destino.<br />

Dopo una d<strong>il</strong>azione di tre mesi, fece erigere una pira funebre nella parte più elevata della città<br />

quasi volesse placare i Mani dello sposo e dedicargli prima delle [nuove] nozze dei sacrifici,<br />

fece immolare numerose vittime ma, presa una spada, salì sulla pira e rivoltasi dall’alto al<br />

popolo, disse che si sarebbe ricongiunta allo sposo, quasi che questo glielo avesse ordinato, e<br />

mise fine alla sua vita. Così, per tutto <strong>il</strong> tempo che Cartagine rimase invitta, essa venne<br />

onorata come una dea.<br />

Questa città fu fondata settantadue anni prima di Roma e, così come <strong>il</strong> suo valore si manifestò<br />

nelle imprerse belliche, così <strong>il</strong> suo governo fu agitato da guerre intestine. Tra gli altri mali,<br />

essa vennero afflitta anche dalla pest<strong>il</strong>enza, ed in tale occasione sacrificò in espiazione, con<br />

crimini e cerimonie sanguinose, immolando uomini come vittime sacrificali e conducendo<br />

sugli altari piccoli bambini, quelli che comunemente suscitano sentimenti di tenerezza, anche<br />

fra i nemici, chiedendo la benevolenza degli dei versando <strong>il</strong> sangue proprio di coloro a favore<br />

della cui vita gli dei vengono più spesso supplicati!<br />

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