Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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avvenuto entro i confini di Corito. Esso ha luogo infatti nei pressi di un famoso lucus…» 243 .<br />
Che Corito fosse anche un territorio oltre che una città lo attesta anche Rut<strong>il</strong>io Namaziano, al<br />
verso 600 del suo componimento <strong>Il</strong> Ritorno.║bis sex lectissima matrum corpora dabit sono<br />
rare nell’Eneide le note di colore erotico, pertanto assume maggiore risalto la promessa che<br />
Ascanio fa al giovane Niso, che se questi riuscirà nell’impresa di rompere l’assedio rutulo e<br />
raggiungere Enea a Pallanteo, suo padre in premio gli darà dodici 244 corpi leggiadri di<br />
donne prese al nemico. Se è vero che i troiani avevano penuria di donne dopo la partenza<br />
dalla Sic<strong>il</strong>ia, è’ però evidente lo spregio della figura femmin<strong>il</strong>e insito in questo bottino di<br />
guerra da parte della stirpe di Augusto, così come è evidente la cacozelia virg<strong>il</strong>iana; (*) sei<br />
versi prima, <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> aveva menzionato un regalo di Didone ai troiani: “due tripodi, due<br />
grossi talenti d’oro e un antico cratere”. Ci pare di notare una voluta contrapposizione di<br />
st<strong>il</strong>e, così come Ovidio stesso farà nella lettera di Didone ad Enea 245 ║calor ossa reliquit alla<br />
notizia della morte di Eurialo, <strong>il</strong> calore abbandona le ossa della madre. Per gli antichi le<br />
ossa erano la sede dell’anima vegetativa; ciò spiega perché veniva data tanta importanza ad<br />
esse nella magia dei riti funebri║Remulo Ascanio uccide in combattimento <strong>il</strong> rutulo Numano,<br />
detto però Remulo, che aveva sposato la sorella minore di Turno. Si può scorgere un<br />
cacozelico accostamento ideologico tra Remo/Remulo e Ascanio/Romolo. Non a caso<br />
Remulo oltraggia i Troiani così come, secondo la leggenda, Remo avrebbe oltraggiato<br />
Romolo. Particolare ulteriore: entrambe le vicende si svolgono nei pressi di un…fossato║ <strong>il</strong>le<br />
suo cum gurgite flavo accepit venientem ac mollibus extulit undis et laetum sociis, abluta<br />
caede, remisit <strong>il</strong> Dio del fiume, Tiberino, che all’inizio del Libro aveva incoraggiato Enea,<br />
stavolta si dà pena di salvare Turno dall’annegamento: quello col suo mulinello biondo lo<br />
accolse, sulle tenere onde lo sollevò e lieto ai compagni, mondo di strage, restituì.<br />
L’inopinato bagno, l’aveva anche purificato dalle uccisioni. Un servizio completo dal parte<br />
del fiume “compaesano”. E’ evidente qui, come in tanti altri passi, come <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> dia un colpo<br />
al cerchio ed uno alla botte, non volendo concedere ad Augusto nulla senza prendersi una<br />
cacozelica rivincita letteraria║<br />
243 Salvatore V. Furci: I POPOLI DELLA COSTA, p.42. Segno, Udine 2003. A parte questa citazione<br />
confermata da Rut<strong>il</strong>io Namaziano, ciò che scrive l’autore è da prendere con <strong>il</strong> beneficio dell’inventario, là dove<br />
si appoggia manifestamente alle teorie del frate Annio da Viterbo.<br />
244 Come anche nel caso delle ninfe che Giunone promette ad Eolo, la dozzina vien qui data in maniera arcaica.<br />
Bis sex “due volte sei”, poiché un tempo le cifre superiori al dieci, cioè alle dita delle mani, venivano espresse<br />
con la ripetizione del gesto numerale.<br />
245 <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> non voleva denigrare la sensib<strong>il</strong>ità dei Troiani ma solo quella della discendenza eneadica di<br />
Ottaviano Augusto, che aveva es<strong>il</strong>iato una figlia ed una nipote a causa della loro vita sessuale. Infatti, subito<br />
dopo, emerge la delicata sensib<strong>il</strong>ità di Eurialo, che si premura per <strong>il</strong> destino di sua madre in caso della propria<br />
morte. <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> in sovrappiù fa dire ad Eurialo che sua madre non appartiene alla discendenza di Enea ma<br />
Priami de gente vetusta dell’antica schiatta di Priamo (vedi Appendici). Credo che i riferimenti siano troppi per<br />
poter parlare di un caso fortuito…<br />
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