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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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poi Saturno dominavano in quei luoghi (1600/1700 a.C.) 235 ║Semihominis Caci <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />

comincia a narrare con grande libertà la vicenda del semiferino Caco, un mostro che<br />

angariava le genti della Roma ante litteram. La verità storica è ben diversa: Caco<br />

rappresentava la primitiva popolazione liguro-sicula, legata ai culti tellurici e ai sacrifici<br />

umani che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> non poteva certo far figurare fra gli antenati di Augusto! Caco era noto<br />

infatti anche agli Etruschi ma in tutt’altra ottica, in versione ellenica, quasi “un personaggio<br />

di tipo Apollineo, suonatore di cithara”, 236 inviato da Marsia in Italia per insegnare alle genti<br />

l’arte augurale. Un buono, insomma, contrariamente al senso greco del suo nome, omofono di<br />

kakòs, cattivo. Sono stati i Greci, infatti, i soli a fare di Caco un personaggio negativo,<br />

contrapponendogli nella leggenda <strong>il</strong> connazionale Evandro (=uomo buono). Al tempo in cui i<br />

Greci percorrevano le rotte costiere italiane infatti rischiavano di venire accolti in malo modo<br />

dai popoli indigeti, come rammenta Servio (8, 269): “Presso i nostri antenati, si accoglievano<br />

raramente gli stranieri, se non avevano lo ius hospitii, poiché non si sapeva con quali<br />

intenzioni essi giungevano”. Le intenzioni, del resto, erano a dir poco piratesche se non<br />

colonizzatrici. Sarà spesso capitato che qualche avanguardia greca facesse una brutta fine in<br />

più di una località, tanto da ingenerare nei Greci (e poi nei Romani: vedi gli Argei) le<br />

leggende più truculente. <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> ereditò la figura negativa di Caco – tanto che uno studioso<br />

americano scrisse che Caco “divenne cattivo solo quando i Romani impararono <strong>il</strong> greco”…<br />

Tuttavia un retaggio della sua regalità originaria si è mantenuto in alcuni particolari che non<br />

sono sfuggiti agli studiosi. <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong>, per esempio, ha spostato la sede di Caco dall’originario<br />

colle Palatino (dove c’è ancora <strong>il</strong> toponimo delle scalae Caci), dove aveva la regia,<br />

all’Aventino attribuendogli una ferina spelonca! Ciò non toglie che le regiae del Lazio<br />

primordiale fossero esse stesse macabre, potendo avere gli stipiti delle porte adorni delle teste<br />

dei nemici sacrificati. 237 Caco era dunque uno dei tanti antichi re italici, forse non<br />

indoeuropei, regnante a Valentia sul Palatino (Festo, 326. 28 L), ucciso per l’irruzione nelle<br />

sue sedi di nuove popolazioni. Un autorevole autore latino, Cassio Hemina, già citato per<br />

aver ricordato in epoca storica la presenza della scrofa al posto della lupa, scrisse che Caco<br />

venne ucciso non da Ercole (nome che del resto veniva tributato a chiunque avesse una forza<br />

superiore alla norma) ma dal guerriero italico Garano. 238 (*) Per terminare questa lunga nota<br />

ci sarebbe da domandarsi se in questo Libro VIII, che fu forse <strong>il</strong> primo ad essere scritto da<br />

<strong>Virg<strong>il</strong>io</strong>, <strong>il</strong> poeta latino con la “centralità” della storia di Caco non abbia anche voluto,<br />

cacozelicamente, far intravedere a quei pochi uomini colti che conoscevano le antiche storie<br />

mitiche, quale fosse la vera origine del mito di re Latino e <strong>il</strong> vero approdo di Enea! Ci<br />

riferiamo a quanto già detto circa <strong>il</strong> greco Lacinio e sua figlia Laurina. Curiosamente, ma non<br />

troppo, anche nella vicenda di quest’ultimo personaggio sembra esservi la stessa avventura di<br />

Ercole e Caco, trasposta poi più a Nord dell’originaria Crotone/Cortone/Corito 239 . ║Latium<br />

viene accreditata la falsa etimologia del Lazio dal verbo latere, stare nascosto, ricollegandosi<br />

alla fuga di Saturno in questa regione dopo essere stato detronizzato da Giove. In realtà la<br />

parola – se non viene da un termine greco – dovrebbe significare “territorio aperto, vasto,<br />

235<br />

<strong>Il</strong> primo insediamento fu sul Gianicolo, <strong>il</strong> colle più alto di Roma (metri 85) mentre <strong>il</strong> Campidoglio sarebbe<br />

stato una pertinenza, prima di prendere <strong>il</strong> sopravvento con <strong>il</strong> successivo mitico re Saturno, giunto dalla Grecia.<br />

Al di là delle leggende, i primi abitatori di Roma furono i Liguri e i Siculi, una stirpe di incerta definizione, poi<br />

scacciati dagli Aborigeni, nome dietro cui si nasconderebbe <strong>il</strong> popolo dei Sabini , anche se Catone li distingue<br />

nettamente sia dagli Aborigeni che dai Pelasgi. Dalla mescolanza di Sabini e Siculi sarebbero poi derivati i<br />

Latini. Cfr. A. Carandini: LA NASCITA DI ROMA, Einaudi, Torino 1997. Vedi anche p.523 per una<br />

interessante descrizione dei luoghi così come li avrebbe visti l’Enea virg<strong>il</strong>iano.<br />

236<br />

Capdev<strong>il</strong>le, cit. p.143. Lo stesso autore per tutte le notizie qui riferite riguardo a Caco.<br />

237<br />

Ciò spiega perché <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> definisca con accenti tenebrosi la reggia di Latino a Laurento (vedi anche quella di<br />

Priamo: II, 504)<br />

238<br />

Pseudo-Aurelio Vittore: ORIGINE DEL POPOLO ROMANO, 6, 1-7<br />

239<br />

Si veda l’inizio del XV Libro delle METAMORFOSI di Ovidio.<br />

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