Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE
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come un rinnegato) e la cosa viene spiegata da Pierre Grimal in questo modo: “questo non è<br />
un caso, se si pensa alle ascendenze etrusche di Mecenate, i cui antenati avevano regnato<br />
sulle città etrusche, e che era ora uno degli amici più intimi di Augusto” 230 . ║cervum <strong>il</strong> cervo<br />
della latina S<strong>il</strong>via (= la donna delle selve), la cui uccisione determina <strong>il</strong> primo versamento di<br />
sangue fra troiani e latini è un animale sacro della sfera dionisiaca. Non sappiamo se <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />
abbia volutamente scelto l’episodio con un intento simbolico, tuttavia resta <strong>il</strong> fatto che nel<br />
mondo mediterraneo c’era l’uso di onorare alcuni cervi semiaddomesticati lasciandoli liberi e<br />
adornandoli con diademi e fregi di varia natura, come ci ricorda anche un episodio delle<br />
Metamorfosi di Ovidio (X, 106). Come infatti scrisse <strong>il</strong> Bachofen, <strong>il</strong> cervo, per via<br />
dell’aspetto screziato della sua pelle, ricorda la maculazione della Luna e quindi pertiene alla<br />
sfera dionisiaca, cioè alla commistione di terrestre e lunare: “ma la sua connessione con la<br />
donna lunare non si fonda solo su questa somiglianza. Essa traspare anche dalle sue corna<br />
ramificate e dalla sua usanza di farle cadere e nasconderle nella terra, che è qui<br />
un’immagine della terra materna, la quale fa crescere dal suo seno gli alberi della<br />
foresta” 231 . <strong>Il</strong> cervo è quindi anche un animale psicopompo, funerario e rigenerativo. La sua<br />
morte determina <strong>il</strong> profondo sconquasso dei precedenti assetti sociali del Lazio║Ad nos vix<br />
tenuis famae perlabitur aura Se nel libro successivo <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> descriverà le schiere al seguito<br />
di Enea, qui abbiamo la descrizione di quelle che seguono Turno ma <strong>il</strong> poeta mette<br />
cacozelicamente le mani avanti circa quel che di falso dovrà raccontare: solo una fievole<br />
voce ci lambisce le orecchie, egli scrive a riguardo delle conoscenze che al suo tempo si<br />
avevano della storia più antica del Lazio║Mezentius appare qui la figura di Mezenzio, già re<br />
di Cere, che <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> fa apparire come l’unico etrusco ost<strong>il</strong>e ai Latini e quindi a Enea.<br />
Abbiamo già fatto notare come <strong>il</strong> poeta ribalti i fatti storici presentando gli Etruschi come<br />
spontanei alleati dei Romani mentre nella realtà tra l’Urbe e l’Etruria ci fu un lungo e<br />
secolare conflitto. Circa la spaventosa crudeltà del sovrano cerite (X, 485-8), <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> deve<br />
avere elaborato in questo caso delle leggende prettamente magnogreche che riecheggiarono <strong>il</strong><br />
massacro pubblico dei prigionieri greci catturati da Cere dopo la battaglia navale di Aleria del<br />
540 a.C.║<br />
230 P. Grimal: DIZIONARIO DI MITOLOGIA GRECA E ROMANA sub voce. Paideia, Brescia 1987.<br />
231 J.J. Bachofen: IL SIMBOLISMO FUNERARIO DEGLI ANTICHI p.247. Guida, Napoli 1989.<br />
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