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Il Cattivo Zelo - Virgilio e il segreto dell'Eneide - ANTICA MADRE

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Appendici), di cui la moglie di Latino, Amata, era la sacerdotessa. Nella reggia di Priamo,<br />

analoga funzione doveva essere esercitata da Ecuba o Cassandra.║oracula Fauni re Latino<br />

turbato dai portenti che colpiscono sua figlia Lavinia decide di consultare i responsi di<br />

Fauno, che nella religione latina sostituisce <strong>il</strong> greco Pan. Fauno viene descritto da <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />

come figlio di Pico e nipote di Saturno. Più verosim<strong>il</strong>mente, come dissero gli stoici, egli è<br />

figlio dell’anima del mondo, l’Etere. 217 La sede dell’oracolo era presso una fonte Albunea 218 ,<br />

cascata d’acqua che esalava vapori mefitici. Qui <strong>il</strong> consultante doveva sgozzare e scuoiare<br />

delle pecore e dormire sulle loro pelli. In sonno avrebbe ricevuto <strong>il</strong> vaticinio del Dio. <strong>Il</strong><br />

numero di cento va inteso come iperbole 219 , probab<strong>il</strong>mente si trattava di un piccolo<br />

armento║(*) sanguine l’oracolo di Fauno profetizza a Latino che i Troiani daranno lustro al<br />

nome latino col sangue Altra cacozelia virg<strong>il</strong>iana? <strong>Il</strong> nome di Roma non avrebbe potuto<br />

eccellere in modo meno volgare?║(*) Anchises fatorum arcana reliquit Anchise mi rivelò i<br />

segreti del destino Qui abbiamo certamente <strong>il</strong> più gigantesco imbroglio virg<strong>il</strong>iano di tutto <strong>il</strong><br />

poema. Infatti nel Terzo Libro <strong>il</strong> poeta aveva messo in bocca all’arpia Celeno la profezia che<br />

gli Eneadi avrebbero saputo della terra promessa al momento in cui avessero, per una fame<br />

volpina, mangiato le mensae. Ciò accade qui nel Settimo Libro ma, incredib<strong>il</strong>mente, non solo<br />

i troiani non sono affetti da quella tremenda fame di cui parlava Celeno, ma <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong><br />

attribuisce <strong>il</strong> ricordo della profezia a suo padre Anchise e non più a Celeno: “<strong>il</strong> padre, sì, ora<br />

ricordo, <strong>il</strong> padre Anchise mi diede questo <strong>segreto</strong> del fato: ‘quando te, figlio, la fame, giunto a<br />

ignota contrada, consumata ogni cosa, le mense forzerà a divorare, allora spera le case, là<br />

finalmente – ricorda – i primi tetti potrai fabbricare e cinger di mura’ (trad. R. Calzecchi-<br />

Onesti). Ora, per quanto <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> abbia fatto qualche errore nel suo poema, non possiamo<br />

permetterci di credere che abbia fatto un errore così madornale, né si può invocare la mancata<br />

revisione dello stesso. Qui abbiamo un’altra cacozelia e non delle minori! Per comprenderlo,<br />

bisogna considerare le due volte in cui ricorre <strong>il</strong> verbo ricordare. Prima con Enea, che dice<br />

malamente “ora ricordo”, poi con Anchise che invita <strong>il</strong> figlio a ricordare…sbagliato. Come<br />

non mettere in relazione questi ricordi con quegli altri del Terzo Libro, nei quali Anchise,<br />

come abbiamo visto, ricorda male i racconti circa l’antica Madre? <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong>, per l’ennesima<br />

volta, a beneficio del lettore accorto, vuole sancire che <strong>il</strong> mito troiano di Roma è un falso ed<br />

un…cattivo ricordo! 220 ║augusta ad moenia regi alle auguste mura del re Enea invia<br />

ambasciatori nella capitale latina ed è questo <strong>il</strong> passo dove, pur non ancora citata, compare la<br />

città di Laurento. <strong>Il</strong> suo sito non è stato ancora trovato dagli archeologi - alcuni anzi negano<br />

sia mai esistita assim<strong>il</strong>andola a Lavinio 221 -, tuttavia l’esistenza dell’antica via Laurentina che<br />

terminava a 12 miglia da Roma, e della s<strong>il</strong>va laurentina, potrebbe testimoniare della sua<br />

esistenza. Forse è ricoperta dalla macchia mediterranea della tenuta presidenziale di<br />

Castelporziano║primas in litore sedes. Come si è visto, <strong>Virg<strong>il</strong>io</strong> fa imboccare agli Eneadi <strong>il</strong><br />

217<br />

Calpurnio Siculo: EGLOGHE, I, 33.<br />

218<br />

Dov’era esattamente questa sede oracolare? Anche se Servio addita una fonte Albunea presso Tivoli,<br />

potrebbe situarsi, sulla scorta delle osservazioni di M. Guarducci, di F. Castagnoli e L. Qu<strong>il</strong>ici, in località la<br />

solforata presso Tor Tignosa. Tuttavia, senza voler togliere valore a questa identificazione, fonti solfuree<br />

c’erano e ci sono in un vasto areale: lo scrivente ricorda che da piccolo, v<strong>il</strong>leggiando nella spiaggia dove venne<br />

allestito un set del f<strong>il</strong>m “Cleopatra” con Liz Taylor e Richard Burton (località Lido di Cincinnato), vide una<br />

fonte del genere la quale esalava a distanza vapori sulfurei. Del resto è più verosim<strong>il</strong>e che l’oracolo di Fauno<br />

fosse vicino alle antiche lagune, oggi insabbiate, dove c’era la sede sacrale del Sol Indiges o Katachtonios.<br />

219<br />

In latino centum ha pure <strong>il</strong> significato di “svariato”.<br />

220<br />

In uno scolio al verso in questione contenuto nel codice Parisinus Latinus 7930 è scritto: “[Anchises fatorum<br />

arcana reliquit] hoc autem non praedixit Anchises, sed Caeleno: unde vel catasiopomenon intelligendum est vel<br />

divinitatem Anchisae assignat, qui ubique divinus dicitur. Naevius enim dicit Venerem libro futura continentes<br />

Anchisae dedisse, unde reliquit aut mandavit significat aut libros reliquit qui haec responsa continebant”. Con <strong>il</strong><br />

che la cacozelia non viene inficiata.<br />

221<br />

In realtà Servio dice solo che Latino ribattezzò Lavinio col nome Laurolavinio per un lauro rinvenuto dopo la<br />

morte di suo fratello Lavino (VII 59).<br />

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