Sante, l'abbraccio dal Presidente - Sezione Vicenza
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4 - Storie dell’adunata<br />
Grazie, protezione civile alpina<br />
A Bassano, due passi da casa, proprio l’occasione giusta per<br />
fare un po’ di baldoria con gli amici, ritrovare i vecchi commilitoni,<br />
la sfilata…già deve essere stata proprio una bella<br />
festa.. ma non per tutti. Non per coloro che hanno prestato<br />
servizio 24 ore durante i tre giorni dell’Adunata rinunciando<br />
a quelle cose che tutti aspettano da un anno all’altro: i volontari<br />
di Protezione Civile ANA.<br />
Siamo così abituati a vederli al nostro fianco da non farci<br />
neanche più caso eppure sono lì a lavorare perché la nostra<br />
festa abbia a svolgersi nel migliore dei modi, una forza “silenziosa”<br />
ed indispensabile per l’Adunata in qualsiasi parte<br />
dell’Italia essa si faccia. Ci chiediamo spesso che organizzazione<br />
avrebbe, quali sicurezze, quale protezione ci dovrebbero<br />
essere se i volontari di Protezione Civile decidessero di<br />
non partecipare e di non essere sempre pronti e disponibili<br />
a fare servizio durante la nostra festa. Ci chiediamo spesso<br />
anche se c’è abbastanza considerazione per tutto questo,<br />
pensate: di questi volontari ben 183 erano della <strong>Sezione</strong> di<br />
<strong>Vicenza</strong> così suddivisi: 15 operatori radio che hanno curato<br />
i collegamenti tra il Grappa ed il Centro Operativo, 52 volontari<br />
della Squadra Sanitaria Sezionale che hanno gestito<br />
il pronto soccorso dell’Ospe<strong>dal</strong>e vecchio, in Via delle Fosse,<br />
mettendo a disposizione, oltre a medici ed infermieri, squadre<br />
di soccorritori a piedi che hanno pattugliato il centro<br />
cittadino pronti ad intervenire in caso di necessità, attrezzature<br />
sanitarie di ogni tipo e moderne ambulanze; 118 volontari<br />
delle varie squadre di Protezione Civile della nostra<br />
<strong>Sezione</strong> che hanno operato in collaborazione ma molto più<br />
spesso in sostituzione, con le forze dell’ordine gestendo da<br />
venerdì a domenica sera ben 12 incroci tra la viabilità interna<br />
di Bassano e la viabilità esterna su strade Provinciali e<br />
Regionali ricevendo spesso, come ringraziamento per il la-<br />
Sono rimasto parecchi anni dopo il militare, senza andare<br />
alle Adunate Nazionali. Anzi: andai a quella di Treviso - credo<br />
nel ’65 - e non sentii più la voglia di tornare. Non che non<br />
mi fosse piaciuta nel suo insieme ma, non mi era piaciuta<br />
per come l’avevo vissuta io.<br />
Non ne avevo semplicemente colto l’essenza. Ci andai pensandola<br />
quasi un’appendice della naia. Pensavo di ritrovare<br />
qualche compagno lasciato da nemmeno un paio d’anni, per<br />
stare insieme allegri a raccontarci di come avevamo ripreso<br />
il ritmo dell’allora tanto agognata “vita borghese”. Incontrai<br />
soltanto il maresciallo Del Fabbro con la sua fanfara; la stessa<br />
nella quale ero stato fino ad un paio d’anni prima. – Sei<br />
sempre il solito lavativo? – mi chiese bonariamente ma nemmeno<br />
poi tanto. – Magari! – risposi. Il lavoro infatti, mi diede<br />
appena il tempo di scendere <strong>dal</strong> treno alla stazione di <strong>Vicenza</strong><br />
voro svolto, gli insulti di coloro che intendevano trasformare<br />
la festa in una sarabanda di pericolosi trabiccoli e di quanti<br />
pretendevano di poter transitare in zone interdette alla circolazione.<br />
Tutto questo per 24 ore suddivise in turni di otto<br />
ore. Da non dimenticare il supporto logistico fornito dai volontari<br />
AIB alle piazzole di atterraggio degli elicotteri.<br />
A questo va aggiunto il fatto che, a causa della sistemazione<br />
logistica fornita <strong>dal</strong>la <strong>Sezione</strong> di Bassano, che definire infelice<br />
è puro eufemismo, non è stato possibile per i volontari<br />
godere del meritato riposo tra un turno e l’altro essendo i<br />
locali assegnati confinanti con due locali notturni aperti <strong>dal</strong>le<br />
22,00 alle 06,00 di mattina. Una grande soddisfazione si<br />
è avuta <strong>dal</strong>la nostra mostra di Protezione Civile allestita a<br />
Palazzo Agostinelli. Come altro si può dimostrare il senso<br />
di appartenenza, la vittoria di un gioco di squadra? Da soli<br />
si può fare un pezzo di percorso ma solo in gruppo si può<br />
raggiungere una vetta!<br />
Sfilano le squadre sanitarie<br />
La musica unisce gli alpini<br />
e non mi mollò più per i quarant’anni che seguirono.<br />
Gli anni passarono ed a volte mi capitò di incrociare in autostrada<br />
dei pullman e vetture vistosamente fasciati di tricolori,<br />
con il nome dei gruppi o le sezioni che accorrevano alle<br />
Adunate o ne tornavano. Li guardavo come cose ormai lontane<br />
e mi prendeva la nostalgia; rivedevo i miei compagni e gli<br />
ufficiali e alla fine li ricordavo tutti con simpatia e ripensavo<br />
alle cose fatte insieme: le fatiche (poche), l’allegria (tanta), i<br />
pasti in caserma (tanti) e quelli in trattoria (pochi), le marce,<br />
gli addestramenti, l’odore acre dei muli ed il profumo secco<br />
del dopobarba che iniziai ad usare proprio a militare. A<br />
volte mi sentivo gli occhi pizzicare e subito e passandoci sopra<br />
il dorso della mano mi promettevo: - La prossima volta,<br />
all’adunata ci sarò anch’io! - ma per molti anni non mantenni<br />
la promessa. Non la mantenni fino a quando apparve su