Sante, l'abbraccio dal Presidente - Sezione Vicenza

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14.06.2013 Views

28 - La vita dei Gruppi Tonezza del Cimone Primi al torneo di sci Il 9 marzo il nostro gruppo ha vinto il toneo sezionale di sci per il terzo anno consecutivo. Un plauso va a tutti i concorrenti, alpini e amici degli alpini, i quali dimostrano di saper sciare molto bene e di fare buon gioco di squadra. I vincitori del torneo al ritorno a casa hanno dato sfogo alla propria gioia percorrendo le strade strombazzato. Quest’anno la gara di discesa si è svolta a Malga Rivetta. Alpini e bambini Torri di Quartesolo - Lerino 30° Anniversario costituzione Il programma per il 30° anniversario del Gruppo Alpini Torri-Lerino è stato portato a termine con una grande partecipazione di soci e di simpatizzanti, con giudizi positivi ed incoraggianti da parte di tutti, soprattutto per quanto riguarda la mostra di reperti, postazioni e trincee della 1° guerra mondiale. La mostra è stata visitata da circa 500 ragazzi, accompagnati da insegnanti e dirigenti scolastici, ed hanno dimostrato tutti I ragazzi durante la rappresentazione Alpini che si fanno onore Il Colonnello degli alpini Edoardo MAGGIAN, vicentino, già Sottocapo di Stato Maggiore Operativo del Comando Truppe Alpine, dal mese di febbraio è stato trasferito presso il comando SETAF di VICENZA con l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore (NATO), Rappresentante Militare Italiano e Comandante della caserma “C.Ederle”. Dalla sezione di Vicenza i migliori auguri di buon lavoro. grande interessamento, curiosità e voglia di approfondimento delle tematiche proposte, ambientate nei tre grandi monti del vicentino. A ricordo di questo importante appuntamento, che si spera possa essere rammentato per lungo tempo, è stata donata a tutti gli studenti la bandiera italiana. Per la serata culturale del 03 ottobre la illustrazione di Pierantonio Graziani, componente del Circolo Culturale, di filmati della 1° Guerra Mondiale con tema “Diario dal Corno di Cavento” con un buon numero di presenze circa 80 fra soci e simpatizzanti. Il 19 ottobre sala gremita e grande successo per la presentazione del volumetto che ripercorre la storia dei primi trent’anni di vita del Gruppo Alpini Torri-Lerino: il Gen. Domenico Innecco ha presentato questo lavoro, che attraverso immagini fotografiche e pagine di ricordi, con qualche innesto “storico”, ripercorre trent’anni di attività del Gruppo. Durante la serata alcuni rappresentanti delle classi V° Elementare di Torri e Lerino hanno portato il lavoro eseguito dagli alunni a ricordo della visita alla mostra. Da sottolineare la presenza del 1° direttivo del Gruppo, ai quali è stata donata una pergamena di riconoscenza. Il coro Alpini di Creazzo ha aperto e concluso la serata con alcune cante.I festeggiamenti si sono conclusi il 17 novembre al Palasport con “100.000 gavette di ghiaccio”, riservato agli studenti delle Scuole Medie di Torri e Marola che hanno seguito con molto attenzione la rappresentazione ed anche il successivo intrattenimento proposto dall’attore Andrea Brugnera; e l’altro alla sera.

Sull’Altipiano di Tonezza, la vita prima della Guerra Sull’Altipiano di Tonezza, in una contrada sopra il paese, dove i prati si inerpicano fino alle perdici dello Spitz, era nato nel marzo del 1886 Nicolò Fontana. A ventanni, come tutti i ragazzi di quei monti, fu chiamato a fare il soldato negli “Alpini”, nella 60ª compagnia del “Vicenza”. Nei primi anni del ‘900, l’Italia era ancora in pace e nelle estati di quegli anni, gli Alpini del Batt. Vicenza erano occupati prevalentemente nella esecu- zione di opere campali sui monti a ridosso del confine con l’Austria e sicuramente Nicolò, pratico dei luoghi, fu impiegato nella costruzione della “ Strada degli Alpini” una mulattiera che da Arsiero, per il versante di Rio Freddo, sale fino al Monte Cimone e sull’Altipiano di Tonezza. Ritornato da militare, una dura vita da boscaiolo gli permetteva di vivere, mantenere la famiglia, moglie e figli. “Casa sua” Le nostre storie - 29 Nicolò Fontana, Alpino del “ Val Leogra”, voleva soltanto rivedere “ Casa sua”. Emblema del Battaglione: la Penna Nera con sullo sfondo, contro l’azzurro del cielo, la vetta del Cimone. Il “Val Leogra” per la conquista del 23 luglio 1916, fu decorato di Medaglia d’Argento La Guerra Poi, la “Guerra”. Nicolò, trentenne, fu richiamato nella 260ª Compagnia del “ Val Leogra”. E la guerra si combatteva proprio a “Casa sua”, poco sopra il paese, sul sovrastante Altipiano dei “Fiorentini”. Il suo Battaglione fu dislocato in alta Val Terragnolo, verso Folgaria, e, nell’autunno e nell’inverno di quel 1915, primo anno di guerra, Nicolò, nei turni di riposo dal servizio di trincea riusciva a salire sul vicino Monte Maggio presidiato dalVicenza”, da dove riusciva a vedere, in basso a destra, il suo Altipiano e la sua contrada nei pressi di Tonezza. E anche nelle brevi licenze, mentre i commilitoni scendevano al piano, lui saliva sul Monte Toraro e con poche ore di cammino, costeggiando da vicino le trincee di prima linea, riusciva a scendere per il passo della Vena alla sua casa in contrada Fontana. La “Strafexpedition”, la ritirata Poi, a maggio 1916, la “ Strafexpedition”. Sotto l’urto nemico, il fronte cedette. L’Altipiano di Tonezza dovette essere abbandonato e sfollati tutti gli abitanti. Nicolò col suo Battaglione dovette ritirarsi dalla Val Terragnolo e salire sul Col Santo, sul Pasubio, per schierarsi in una ultima disperata difesa. Dal Pasubio ebbe sicuramente modo di vedere il suo Altipiano, il suo paese colpito dalle cannonate, invaso, Sul dolce declivio che scende dallo Spitz, tra i pascoli, sono le contrade dell’altipiano di Tonezza.

Sull’Altipiano di Tonezza, la<br />

vita prima della Guerra<br />

Sull’Altipiano di Tonezza, in<br />

una contrada sopra il paese,<br />

dove i prati si inerpicano fino<br />

alle perdici dello Spitz, era<br />

nato nel marzo del 1886 Nicolò<br />

Fontana. A ventanni, come tutti<br />

i ragazzi di quei monti, fu<br />

chiamato a fare il soldato negli<br />

“Alpini”, nella 60ª compagnia<br />

del “<strong>Vicenza</strong>”.<br />

Nei primi anni del ‘900, l’Italia<br />

era ancora in pace e nelle estati<br />

di quegli anni, gli Alpini del<br />

Batt. <strong>Vicenza</strong> erano occupati<br />

prevalentemente nella esecu-<br />

zione di opere campali sui monti a ridosso del confine con<br />

l’Austria e sicuramente Nicolò, pratico dei luoghi, fu impiegato<br />

nella costruzione della “ Strada degli Alpini” una mulattiera<br />

che da Arsiero, per il versante di Rio Freddo, sale fino al<br />

Monte Cimone e sull’Altipiano di Tonezza.<br />

Ritornato da militare, una dura vita da boscaiolo gli permetteva<br />

di vivere, mantenere la famiglia, moglie e figli.<br />

“Casa sua”<br />

Le nostre storie - 29<br />

Nicolò Fontana, Alpino del “ Val Leogra”, voleva soltanto rivedere “ Casa sua”.<br />

Emblema del Battaglione:<br />

la Penna Nera con sullo sfondo,<br />

contro l’azzurro del cielo, la vetta<br />

del Cimone.<br />

Il “Val Leogra” per la conquista<br />

del 23 luglio 1916, fu decorato<br />

di Medaglia d’Argento<br />

La Guerra<br />

Poi, la “Guerra”. Nicolò, trentenne, fu richiamato nella<br />

260ª Compagnia del “ Val Leogra”.<br />

E la guerra si combatteva proprio a “Casa sua”, poco sopra<br />

il paese, sul sovrastante Altipiano dei “Fiorentini”.<br />

Il suo Battaglione fu dislocato in alta Val Terragnolo, verso<br />

Folgaria, e, nell’autunno e nell’inverno di quel 1915, primo<br />

anno di guerra, Nicolò, nei turni di riposo <strong>dal</strong> servizio di trincea<br />

riusciva a salire sul vicino Monte Maggio presidiato <strong>dal</strong><br />

“<strong>Vicenza</strong>”, da dove riusciva a vedere, in basso a destra, il suo<br />

Altipiano e la sua contrada nei pressi di Tonezza. E anche nelle<br />

brevi licenze, mentre i commilitoni scendevano al piano, lui<br />

saliva sul Monte Toraro e con poche ore di cammino, costeggiando<br />

da vicino le trincee di prima linea, riusciva a scendere<br />

per il passo della Vena alla sua casa in contrada Fontana.<br />

La “Strafexpedition”, la ritirata<br />

Poi, a maggio 1916, la “ Strafexpedition”. Sotto l’urto nemico,<br />

il fronte cedette. L’Altipiano di Tonezza dovette essere<br />

abbandonato e sfollati tutti gli abitanti. Nicolò col suo<br />

Battaglione dovette ritirarsi <strong>dal</strong>la Val Terragnolo e salire sul<br />

Col Santo, sul Pasubio, per schierarsi in una ultima disperata<br />

difesa. Dal Pasubio ebbe sicuramente modo di vedere il<br />

suo Altipiano, il suo paese colpito <strong>dal</strong>le cannonate, invaso,<br />

Sul dolce declivio che scende <strong>dal</strong>lo Spitz, tra i pascoli, sono le contrade dell’altipiano di Tonezza.

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