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Sante, l'abbraccio dal Presidente - Sezione Vicenza

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Ecco un po’ di storia del nostro Tricolore.<br />

La bandiera tricolore venne adottata alla fine del 1797 con<br />

la repubblica Cisalpina; soppressa durante la dominazione<br />

austriaca, solo nel 1848 divenne la Bandiera del regno di<br />

Sardegna e nel 1^61 del regno d’Italia. Con la scomparsa<br />

della monarchia, cioè dopo la 2A guerra mondiale e l’avvento<br />

della Repubblica, perse lo scudo crociato che era nella<br />

parte bianca. II Tricolore è tornato ad essere, nell’aspetto,<br />

quello originario, come indicato <strong>dal</strong>l’articolo 12 della<br />

Costituzione.<br />

Il ns. Marchi, militare per scelta – anche se sicuramente<br />

attaccato ai valori della sua famiglia – ci lascia questo<br />

simbolo che viene sì da lontano ma è, per noi tutti sempre<br />

attuale quale valore fondamentale dell’unità d’Italia.<br />

Ricordare il suo particolare attaccamento al servizio ed il<br />

voler gelosamente CUSTODIRE per sé il più grande, il<br />

massimo simbolo d’Italia, non è solo fare memoria di un<br />

fatto ma è anche un impegno per noi, per i ns. figli e ns.<br />

nipoti, ad assumere la responsabilità di riconoscersi italiani<br />

dentro questo Tricolore e far sì che questo magnifico<br />

esempio non cada nell’oblio. Onorando Marchi onoriamo<br />

chi ha fatto fino in fondo il proprio dovere sicuramente<br />

con tanti sacrifici ma nel rispetto dell’autorità ed ha voluto<br />

conservare il massimo simbolo d’Italia – il TRICOLORE<br />

– con molta discrezione ma tanta cura, per sé, per la suo<br />

famiglia, per NOI.<br />

Questa BANDIERA è la nostra forza e deve essere sempre il<br />

nostro pilastro fondamentale!<br />

Oggi poi, 25 aprile, cerchiamo di recuperare in noi, umilmente,<br />

i principi del ricordo, della riconoscenza, della pietà e<br />

della solidarietà verso chi, come Marchi, ha tanto dato affinchè<br />

questi principi possano contribuire ad avere una società<br />

unita e sempre migliore, sotto l’egida del TRICOLORE.<br />

Un grazie profondo e riconoscente, caro Marchi, per il<br />

profumo di PATRIA che hai oggi dato a noi tutti con questo<br />

omaggio.<br />

Generale Angelo Baraldo<br />

Il giorno del ricordo siamo qui oggi al piedi di questo monumento,<br />

forse per tanti solo un simbolo, ma per molte<br />

persone questi simboli sparsi nei nostri paesi sono il segno<br />

di grande servizio e onore per la patria, e per questo senso<br />

del dovere i nostri cari sono stati chiamati a difendere<br />

ciò che a tutti noi sta a cuore. la pace per il nostro grande<br />

popolo italiano. Le nuove generazioni penseranno che<br />

oramai è qualcosa di lontano, è vero sono passati decenni,<br />

ma non per questo lo si deve considerare solo un passaggio<br />

della storia, e questo monumento è qui per ricordarci<br />

che la vita di molti soldati è stata data per la nostra libertà.<br />

Sono nata nel ‘38 e rimasta orfana nel ‘41^ pensate che<br />

ricordo posso avere, della seconda guerra poco e la prima<br />

l’ho sentita raccontare come tanti di voi. Ho nel cuore il<br />

ricordo di un papà che non ho conosciuto, ovvero solo<br />

La vita dei Gruppi - 23<br />

l’essermi seduta un giorno sulle sue ginocchia. Dopo questo<br />

episodio solo la miseria e la disperazione di una donna<br />

rimasta vedova a 27 anni con 2 bambini da crescere. Forse<br />

una storia come tante altre.... ma come tutte le donne della<br />

grande guerra.<br />

Con un gran coraggio una forza che fino all’ultimo ha fatto<br />

si che questo monumento non venisse abbandonato. Un<br />

fiore non è tanto, ma è il modo più semplice per ricordare<br />

chi ci ha reso liberi e per tanti soldati sepolti nei cimiteri<br />

militari riportare il loro nome e il loro spirito fra noi famigliari<br />

e amici, nel proprio seppur piccolo paese dove hanno<br />

stretto al proprio petto per l’ultima volta coloro che vivono<br />

con il ricordo di un sorriso.<br />

Amici ricordiamoci dei nostri soldati, non per le medaglie<br />

al valore, ma per il coraggio e la lealtà verso la patria, e da<br />

questo coraggio è nata la nostra libertà. Grazie papà perchè<br />

anche se il tuo corpo è a Bari qui in questa piazza con i tuoi<br />

commilitoni rappresenti la pace.<br />

Sacco Angelina<br />

figlia del soldato di fanteria Sacco Silvio<br />

LA BANDIERA D’ITALIA<br />

Sei nata a Reggio Emilia<br />

il 7 Gennaio 1797<br />

nella “Sala del Tricolore”<br />

<strong>dal</strong> pensiero<br />

e dai cuore,<br />

del Sacerdote Compagnoni.<br />

Tu,<br />

stendardo della Repubblica Cispadana<br />

sei stata resa “Universale”a Modena,<br />

nel Congresso del 21 Gennaio,<br />

grandioso, speciale.<br />

I Tuoi colori sono:<br />

il “VERDE” della Speranza”,<br />

il “BIANCO” della Fede,<br />

il “ROSSO”, della Carità.<br />

...il VERDE<br />

come le nostre Pianure,<br />

...il BIANCO,<br />

come le nevi delle Alpi e Appennini,<br />

...il ROSSO,<br />

come il sangue versato<br />

dai nostri compatrioti<br />

per l’unione della nostra terra.<br />

Noi Italiani,<br />

attorno a Tè viviamo<br />

e ci stringiamo a Tua difesa e gloria,<br />

fino all’ultimo momento della nostra sera,<br />

della nostra storia.<br />

Marangon Giovanni<br />

Tezze di Arzignano 4 Novembre 2007

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