Sante, l'abbraccio dal Presidente - Sezione Vicenza
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Alpini di pace<br />
La penna del najone<br />
Novità in Libreria - 21<br />
Gli alpini, si sa, sono bravi a fare, ma non a dirlo. Ci è voluto Giovanni Lugaresi, un giornalista<br />
che ha fatto la naja nel Genio, ma è “alpino ad honorem” per raccontare le loro imprese<br />
in tempo di pace.<br />
Così “Alpini di pace” (editore Il Preto) racconta “mezzo secolo sul fronte della solidarietà”<br />
ed è arrivato alla quarta edizione, che si arricchisce di alcuni capitoli nuovi.<br />
Raccontano del lavoro dei bassanesi per una scuola in Brasile, del recupero di un percorso<br />
di guerra sul Palon (Monte Grappa), dell’intervento del Gruppo Ana di Premosello (Bs) per<br />
un centro giovanile in Venezuela; si parla anche del “Libro verde”, c’è una commovente<br />
descrizione del Bosco delle “penne mozze” di Cison di Valmarino.<br />
In chiusura un intervento del presidente Perona sul futuro degli alpini e dell’Ana. Più che<br />
un libro per gli alpini, “Alpini in pace” è un libro che gli alpini dovrebbero regalare a chi<br />
non ha avuto la fortuna di portare la penna nera e soprattutto a chi pensa che gli alpini siano<br />
solo dei casinisti e ubriaconi.<br />
Lugaresi fa capire bene come sono stati fatti i principali interventi in tutto il mondo, <strong>dal</strong><br />
Friuli all’Armenia, da Rossosch a Zenica, illustrando la situazione, il perché e la natura<br />
dell’intervento. Descrive il lavoro fatto, cita nomi di persone e sezioni Ana coinvolte, riporta<br />
le spese e le ore lavorate. Ma non è un elenco freddo, perché il giornalista affianca a<br />
tanti dati cronache vivaci, che fanno capire meglio e apprezzare lo spirito alpino di questi<br />
interventi.<br />
D.B.<br />
È uscito l’ennesimo libro sugli alpini. Ma stavolta non si parla di imprese epiche, di episodi di eroismo, di guerre. Sono più di 500<br />
pagine scritte da alpini normali che raccontano la propria normale naja alpina. In tutti i suoi momenti, <strong>dal</strong>l’arrivo della cartolina<br />
all’addestramento al Car, <strong>dal</strong>le manovre ai campi estivi e invernali. E si parla di vita di caserma, guardie, punizioni, picchetti,<br />
addestramento formale, libera uscita, muli, marce.<br />
Un’idea partita dai responsabili del sito Internet dell’Ana nazionale, sul quale s’incrociavano memorie di naja alpina che arrivavano<br />
da tutta Italia. Perché non raccoglierle in un libero queste storie? Perché<br />
non salvare queste memorie? – si sono chiesti. Si è formato così un comitato di<br />
redazione, che ha invitato tutti gli alpini a scrivere della propria naja, racconti da<br />
inserire in un libro. La risposta è arrivata pronta da tutta Italia, con un centinaio di<br />
racconti pubblicati nella loro schiettezza in “La penna del najone”, pubblicato da<br />
Mursia per l’Ana nazionale e presentato all’adunata di Bassano.<br />
Un libro che consiglio a tutti gli alpini, perché a mano a mano che si va avanti con<br />
la lettura escono dai meandri della memoria i ricordi della propria vita militare, si<br />
rivivono quei mesi vissuti con la penna nera, si capisce perché continuiamo ad essere<br />
alpini anche tanti anni dopo il congedo. E i ricordi della “Penna del najone” non sono<br />
solo spensieratezza ed allegria. Si racconta dell’impegno delle missioni all’estero,<br />
dell’aiuto alla gente alluvionata e terremotata. E si racconta di quelli “andati avanti”<br />
anche in tempi di pace, come nel toccante ricordo di Paolo Zimerle, vicentino, dei<br />
due “frati di naja” travolti da una slavina durante un campo invernale in Cadore.<br />
Scrive il presidente Perona nella presentazione: «Ecco quindi un altro tassello<br />
nell’incredibile mosaico della storia degli alpini, una favola moderna di uomini<br />
semplici e perbene che con caparbietà, tenacia e dedizione, incuranti delle mode e<br />
delle tendenze effimere, continuano a custodire e trasmettere i loro valori e il loro<br />
stile di vita».<br />
“La penna del najone” si accompagna perfettamente a “Noi alpini”, lo stupendo<br />
libro di fotografie della naja di Enzo Isaia.<br />
Dino Biesuz