dicembre - Cassa Rurale di Pergine Valsugana

| L’APPROFONDIMENTO |
Arrivi a Montecassino nel dicembre
del ’43. A giugno sarebbero divampate
le battaglie che avrebbero distrutto
l’antica Abbazia. Si sentiva nell’aria
l’imminenza della tragedia?
Eh sì. La sera il cielo divampava di fuochi.
Le tensione era palpabile. Certe notti gli
esplosivi facevano luce più del sole.
Qual era il tuo stato d’animo?
Ero convinto di morire. Una sensazione
strana, quasi di accettazione. La morte in
guerra è una compagna che ti sveglia
improvvisamente e ti chiama. Ce l’hai
sempre a fianco. Impari a conviverci e
a volte diventa quasi una liberazione
sentire che ti ghermisce. Tanti soldati la
cercavano la morte. Non si riparavano
dalle bombe e dai proiettili. Volevano farla
finita. Non credevano più in nulla,
non c’era più speranza.
La speranza è il messaggio più grande
del Natale. E la notte di Natale del ’43
come la passi?
Il Natale del ’43 mi ha portato la speranza
di Cristo, ma anche l’amore. Un amore
cristiano. Ricordo Elena, una ragazza del
posto, bella come il sole, un fiore in un
deserto di disperazione. Mi cercava, mi
chiedeva se avevo vestiti da lavare.
Mi confidava che la madre la voleva
sposata con un ragazzo del posto, ma che
lei amava solo me. Un amore che io non
potevo permettermi, e poi il mio cuore era
già impegnato con Enrica che mi
24 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011
Nel 1948 si sposa con
Enrica Viviani, purtroppo
scomparsa il 28 gennaio
del 1998. Ogni giorno
la va a trovare al cimitero
e la rimpiange. Ha messo
al mondo tre figlie e vive
sereno la sua vita.
A Natale il suo sorriso
però si fa più largo e gli
occhi gli si addolciscono.
Si siede in poltrona
e viaggia a ritroso.