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dicembre - Cassa Rurale di Pergine Valsugana

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Linea Diretta Socio è stato registrato presso il Tribunale <strong>di</strong> Trento in data 20/12/2010 nr. 29 - Iscrizione al ROC nr. 20818<br />

• Natale 2011<br />

• Bilancio Sociale<br />

• Autonomia, la nostra storia<br />

• Cin cin con la <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong><br />

NE/TN0277/2009<br />

A CURA DELLA CASSA RURALE DI PERGINE | DICEMBRE 2011


| DALLA CASSA RURALE |<br />

Con il Presidente Franco Senesi in questo<br />

numero <strong>di</strong> “Linea Diretta Socio” abbiamo<br />

deciso <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re un argomento che<br />

riteniamo degno <strong>di</strong> grande attenzione:<br />

l’autonomia trentina. Lo facciamo anche in<br />

relazione all’interesse suscitato dalla<br />

serata organizzata da cooperaAzione<br />

reciproca - <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> il 15<br />

novembre scorso presso Palazzo Tomelin.<br />

Un valore, quello dell’autonomia, che<br />

spesso <strong>di</strong>amo per scontato, e che, forse,<br />

non da tutti è adeguatamente conosciuto.<br />

Invece va sviluppato e approfon<strong>di</strong>to<br />

perché fa parte integrante della nostra<br />

vita. Oggi più che mai.<br />

Dimentichiamo quin<strong>di</strong> per un attimo i<br />

gravi problemi che ci angustiano, quali<br />

il debito pubblico, lo spread, il rating,<br />

il bund, la patrimoniale, la liqui<strong>di</strong>tà,<br />

il cre<strong>di</strong>t crunch e chi più ne ha ne metta e<br />

occupiamoci <strong>di</strong> un istituto che,<br />

sapientemente utilizzato, ci può essere<br />

d’aiuto per affrontare i nostri problemi.<br />

Parleremo in altra parte della rivista<br />

della situazione economica.<br />

L’obiettivo <strong>di</strong> “Linea Diretta Socio”, infatti,<br />

non è solo quello <strong>di</strong> informare sull’attività<br />

della <strong>Cassa</strong> ed evidenziare anche la vita<br />

della comunità e dei soci, ma è anche<br />

quello <strong>di</strong> puntare su elementi attuali per<br />

stimolare la <strong>di</strong>scussione. Cre<strong>di</strong>amo che,<br />

soprattutto <strong>di</strong> questi tempi, sia necessario<br />

che ognuno <strong>di</strong> noi sia ben conscio<br />

dell’importanza <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care qualche<br />

minuto della sua giornata al pensiero<br />

ragionato. I fatti che stiamo vivendo ce lo<br />

2 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

| Franco Senesi |<br />

Presidente della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

Sotto l’albero,<br />

l’autonomia<br />

impongono. Perché come <strong>di</strong>ceva Seneca:<br />

«le idee migliori sono proprietà <strong>di</strong> tutti».<br />

Viviamo l’autonomia<br />

Cari Soci, molte volte siamo stati contenti<br />

dei risultati e delle iniziative della nostra<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> e anche il 15 novembre<br />

scorso abbiamo provato un senso <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfazione per il successo <strong>di</strong> un’iniziativa<br />

che ci conferma che siamo sulla strada<br />

giusta, anche quando non facciamo<br />

economia. Con l’incontro sul tema<br />

“Conoscere l’autonomia: un bene comune”<br />

abbiamo voluto provare a <strong>di</strong>ffondere la<br />

conoscenza dell’aspetto storico <strong>di</strong> un valore<br />

insito nel Dna del popolo trentino, ma<br />

abbiamo cercato anche <strong>di</strong> tracciare il<br />

domani <strong>di</strong> una Comunità trentina che<br />

dell’autonomia ha fatto il caposaldo del suo<br />

vivere. Ci siamo chiesti, insomma,<br />

cosa possiamo fare noi per contribuire al<br />

presente e al futuro dell’autonomia.<br />

L’incontro è stato azzeccato in tutti i sensi:<br />

per l’attualità del tema, per l’interesse del<br />

folto pubblico, ma anche perché due<br />

relatori d’eccezione – il Presidente della<br />

Provincia Autonoma <strong>di</strong> Trento Lorenzo<br />

Dellai e il Professor Andrea Leonar<strong>di</strong>,<br />

docente <strong>di</strong> Storia economica – hanno<br />

seminato il germe della conoscenza.<br />

Un viaggio iniziato 1000 anni fa, cresciuto<br />

nelle Regole, arrivato al 1948, quando<br />

venne promulgato lo Statuto <strong>di</strong> Autonomia e<br />

giunto adesso fino a noi. Nell’insolita veste<br />

<strong>di</strong> conduttore della serata, ho cercato <strong>di</strong><br />

stimolare gli interlocutori e ritengo<br />

IL PUNTO


Nella foto<br />

Il professor Andrea Leonar<strong>di</strong>;<br />

Franco Senesi, presidente<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>;<br />

Lorenzo Dellai, presidente<br />

Provincia Autonoma <strong>di</strong> Trento<br />

Cre<strong>di</strong>amo che, soprattutto <strong>di</strong> questi tempi,<br />

sia necessario che ognuno <strong>di</strong> noi sia ben<br />

conscio dell’importanza <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care qualche<br />

minuto della sua giornata al pensiero<br />

ragionato. I fatti che stiamo vivendo ce<br />

lo impongono. Perché come <strong>di</strong>ceva Seneca:<br />

«le idee migliori sono proprietà <strong>di</strong> tutti».<br />

sia andata abbastanza bene, anche al <strong>di</strong> là<br />

<strong>di</strong> ogni personale aspettativa. In circa due<br />

ore <strong>di</strong> interventi i nostri interlocutori sono<br />

riusciti a dare significato a una parola che<br />

per noi trentini si coniuga con un vivere<br />

quoti<strong>di</strong>ano che oramai non potrebbe essere<br />

<strong>di</strong>verso. «Perché non c’è autonomia se,<br />

questa, non è ben ra<strong>di</strong>cata nell’animo <strong>di</strong> una<br />

comunità – ha sottolineato il Presidente<br />

Dellai –. L’autonomia – ha detto ancora – è<br />

qualcosa che ci impone <strong>di</strong> essere protagonisti<br />

delle nostre scelte. Non è gestire competenze<br />

decentrate. È assumersi la responsabilità <strong>di</strong><br />

decidere e scegliere».<br />

Il capitale sociale<br />

Mi trovo perfettamente in sintonia con il<br />

Presidente della Provincia quando <strong>di</strong>ce che<br />

l’autonomia è una storia che parte dal<br />

citta<strong>di</strong>no, che parte dal basso e non è un<br />

decentramento <strong>di</strong> responsabilità, calato<br />

dall’alto. L’autonomia per il Trentino non ha<br />

nulla a che fare con il federalismo.<br />

L’autonomia è senso <strong>di</strong> responsabilità e<br />

obbligo a impegnarsi per essere sempre<br />

migliori. Lo ha <strong>di</strong>mostrato con i numeri<br />

il professor Leonar<strong>di</strong> nel tracciarne il filo<br />

conduttore della storia. Significativo un<br />

esempio: nel 1950 due Regioni autonome<br />

come Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge e Sicilia erano<br />

considerate zone sottosviluppate. Avevano<br />

lo stesso prodotto interno lordo pro capite.<br />

Al giorno d’oggi invece quello trentino è<br />

doppio rispetto a quello siciliano. E, si ba<strong>di</strong><br />

bene, la Sicilia trattiene il 100 per cento<br />

delle imposte pagate sul territorio e gode<br />

inoltre <strong>di</strong> una parte dei trasferimenti<br />

riservati alle Regioni a Statuto or<strong>di</strong>nario.<br />

Il Trentino invece può contare “solo” sul<br />

rientro dei nove decimi delle imposte. Ma<br />

certo non vogliamo fare pagelle. Solo che<br />

questi dati servono a rafforzare la<br />

convinzione che, come ha sottolineato<br />

il Presidente Dellai, il Trentino non è una<br />

mera Provincia, bensì una Comunità<br />

autonoma, cosa ben <strong>di</strong>versa. Evidenzia<br />

infatti la caratteristica <strong>di</strong> un popolo che si<br />

riconosce in un modo <strong>di</strong> vivere e che ha<br />

imparato a gestire il suo territorio e le sue<br />

risorse. Significa che l’autonomia è vacua<br />

se non c’è coinvolgimento e impegno<br />

solidale ben ra<strong>di</strong>cato nell’animo, se non c’è<br />

il capitale sociale, come ci ricorda il prof.<br />

Leonar<strong>di</strong>. Sono questi i valori affermatisi<br />

nella storia dell’autonomia, ma sono anche<br />

i valori della cooperazione che, guarda<br />

caso, in particolare nei popoli dell’arco<br />

alpino hanno sviluppato il talento della<br />

solidarietà e della fratellanza.<br />

L’Accordo <strong>di</strong> Milano<br />

Non possiamo però sottacere che non c’è<br />

autonomia se non c’è economia. Questo è<br />

assodato. Possiamo essere autonomi finché<br />

vogliamo, ma se non produciamo nulla,<br />

nulla può essere speso e reinvestito.<br />

Di conseguenza la nostra autonomia cresce<br />

in base al nostro progre<strong>di</strong>re economico.<br />

Su questo il Presidente è stato molto<br />

chiaro. L’autonomia infatti paga servizi,<br />

finanzia progetti e, in tempi <strong>di</strong> crisi, si mette<br />

al fianco <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori. Gli stessi che<br />

3<br />

| DALLA CASSA RURALE |


| DALLA CASSA RURALE |<br />

magari fino a qualche momento prima<br />

criticavano la stessa autonomia. Un piccolo<br />

sassolino che il Presidente Dellai si è tolto<br />

con il sorriso sulle labbra. Certo che, per<br />

capire la nostra autonomia, serviva anche<br />

capirne i meccanismi <strong>di</strong> finanziamento e su<br />

questo il Presidente è stato esplicativo ed<br />

esaustivo. Lo è stato in particolare in merito<br />

all’Accordo <strong>di</strong> Milano del 2009. Un accordo<br />

che blinda i nove decimi dei trasferimenti e<br />

a tal proposito va fatta una precisazione: lo<br />

Statuto <strong>di</strong> Autonomia è legge costituzionale,<br />

ma non lo è il titolo sesto, e cioè laddove si<br />

fa riferimento ai trasferimenti finanziari. In<br />

questo caso basta una legge dello Stato,<br />

previa intesa – questo grazie ai Padri nobili<br />

della nostra autonomia, ha detto Dellai –<br />

tra Stato e Provincia. A Milano l’intesa c’è<br />

stata e i nove decimi sono stati blindati, così<br />

come sono stati sbloccati i 500 milioni<br />

l’anno (fino al 2018 ) della quota variabile<br />

che lo Stato ci doveva. Sono state cancellate<br />

invece le voci obsolete che si riferivano<br />

all’Iva <strong>di</strong> Esportazione (con l’Europa Unita le<br />

merci viaggiano liberamente). Un accordo<br />

che deve essere rispettato e, visti i tempi,<br />

ben vigilato.<br />

Cultura e formazione<br />

Qualche settimana fa sul “Sette”, il<br />

magazine del “Corriere della Sera”, nella<br />

rubrica “Italians” un lettore scriveva<br />

queste parole al giornalista Beppe<br />

Severgnini: «Perché non chiu<strong>di</strong>amo le<br />

Regioni a statuto speciale? Ormai non<br />

possiamo più permettercele». Parole<br />

4 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

L’autonomia per il Trentino non ha nulla a<br />

che fare con il federalismo. L’autonomia è<br />

senso <strong>di</strong> responsabilità e obbligo a<br />

impegnarsi per essere sempre migliori.<br />

dettate da cattiva informazione e perché<br />

no, forse anche da invi<strong>di</strong>a. Ma è bene<br />

precisare che noi trentini non siamo sul<br />

groppone <strong>di</strong> nessuno. Che le risorse <strong>di</strong> cui<br />

<strong>di</strong>sponiamo, come ha ricordato Dellai,<br />

vengono dal territorio. «Quando esco dal<br />

Trentino – ha rimarcato – sono stufo <strong>di</strong><br />

spiegare le ragioni della nostra autonomia».<br />

Un impegno, questo, che dovremo prenderci<br />

tutti noi, perché l’autonomia non ha nessun<br />

colore politico, ha solo bisogno <strong>di</strong> conoscenza<br />

e buona volontà. E a tale proposito vorrei<br />

citare due parole pronunciate dal Professor<br />

Leonar<strong>di</strong> che danno il senso su cosa bisogna<br />

investire in futuro per garantire all’autonomia<br />

maggiore impegno e responsabilità.<br />

Sono: cultura e formazione. Le due strade<br />

maestre per un’autonomia responsabile e<br />

<strong>di</strong>namica. Non si tratta solo <strong>di</strong> sol<strong>di</strong><br />

insomma. Lo ha detto chiaramente<br />

il Presidente Dellai: «Mi piacerebbe che<br />

anche fra i trentini non passasse sempre<br />

l’idea che autonomia significa contributi.<br />

L’autonomia è qualcosa <strong>di</strong> più e lo si vede<br />

soprattutto adesso in tempo <strong>di</strong> crisi».<br />

Buon Natale<br />

E ora, cari Soci, lasciate che a nome <strong>di</strong><br />

tutta la <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> vi porga i migliori<br />

auguri <strong>di</strong> buon Natale e buone festività.<br />

Sotto l’albero vi auguriamo <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>re i<br />

desideri che più vi stanno più a cuore.<br />

Noi stiamo lavorando, cercando <strong>di</strong> fare la<br />

nostra parte affinché si avveri il più<br />

pressante: la fine <strong>di</strong> questa lunga crisi.<br />

Buon Natale *


| Mauro de Manincor |<br />

Direttore della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

Un Bilancio sano e un patrimonio<br />

che dà garanzia e sicurezza<br />

È necessario, qualora non l’avessimo ancora<br />

fatto, prendere coscienza delle <strong>di</strong>fficoltà,<br />

<strong>di</strong>verse da quelle <strong>di</strong> un tempo, e interrogarci<br />

per trovare nuove idee su come superare<br />

questo momento, potendo contare, per<br />

fortuna, anche su qualche certezza e<br />

su qualche punto <strong>di</strong> forza.<br />

FOCUS<br />

Da un po’ <strong>di</strong> tempo basta seguire qualsiasi<br />

telegiornale o leggere i quoti<strong>di</strong>ani per<br />

conoscere l’ultimo “bollettino <strong>di</strong> guerra”,<br />

talvolta con<strong>di</strong>to <strong>di</strong> inesattezze ed errori,<br />

nonché <strong>di</strong> termini entrati nel linguaggio<br />

comune ma, almeno per i più, ancora<br />

“in<strong>di</strong>gesti”: cds, mercati, spread, btp, bund<br />

ecc. È il quoti<strong>di</strong>ano resoconto <strong>di</strong> una<br />

guerra economica e finanziaria che sta<br />

facendo male a molte persone e che<br />

preoccupa tutti.<br />

E allora c’è chi chiede all’amico, chi viene<br />

in banca a cercare spiegazioni, chi fa da<br />

sé, convinto che sia la soluzione migliore,<br />

chi vive questo clima <strong>di</strong> malessere in<br />

modo in<strong>di</strong>fferente, perché pensa <strong>di</strong> non<br />

poterci far nulla, e tende a farsi trascinare<br />

dagli eventi attendendo solo tempi<br />

migliori e più fortunati.<br />

Credo che in questo clima così burrascoso<br />

non serva poi molto approfon<strong>di</strong>re temi<br />

tecnici e complessi, ma sia più opportuno<br />

pensare al proprio ambito, riflettere e<br />

agire in quello con responsabilità.<br />

Chi è meno giovane ricorderà il periodo<br />

che ha visto il nostro Paese <strong>di</strong>ventare una<br />

potenza economica mon<strong>di</strong>ale, sospinto<br />

dall’iniziativa, dall’impegno e talvolta dalla<br />

fantasia <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni. Quella lunga<br />

fase <strong>di</strong> crescita sembra quantomeno<br />

offuscata, se non terminata del tutto.<br />

È quin<strong>di</strong> necessario, qualora non<br />

l’avessimo ancora fatto, prendere<br />

coscienza delle <strong>di</strong>fficoltà, <strong>di</strong>verse da<br />

quelle <strong>di</strong> un tempo, e interrogarci per<br />

trovare nuove idee su come superare<br />

5<br />

| DALLA CASSA RURALE |


| DALLA CASSA RURALE |<br />

questo momento, potendo contare, per<br />

fortuna, anche su qualche certezza e su<br />

qualche punto <strong>di</strong> forza.<br />

Tra questi annovero, forse con poca<br />

modestia, la nostra <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> che ha<br />

investito tanto sul territorio e sta tuttora<br />

immettendovi più <strong>di</strong> quanto raccoglie.<br />

Il rapporto tra impieghi e raccolta, come<br />

ho avuto modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re presentando il<br />

bilancio semestrale nel corso<br />

dell’Assemblea sociale del 14 ottobre,<br />

ha superato quota 109: per <strong>di</strong>rla in<br />

soldoni, la <strong>Cassa</strong> sta prestando oltre 511<br />

milioni <strong>di</strong> euro dopo averne raccolto da<br />

soci e clienti “solo” 467.<br />

La <strong>di</strong>fferenza viene coperta con i fon<strong>di</strong><br />

presi a prestito da altre banche e<br />

istituzioni cre<strong>di</strong>tizie che, a parte il prezzo<br />

richiesto, si “fidano” della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong>, perché sanno che ha un bilancio<br />

sano e un patrimonio che dà garanzia e<br />

sicurezza. La <strong>Cassa</strong>, infatti, ha parametri<br />

soli<strong>di</strong> che la crisi non ha scalfito. Questo<br />

lo dobbiamo ai soci, ai risparmiatori e agli<br />

impren<strong>di</strong>tori che ci hanno sostenuto per<br />

anni consentendoci <strong>di</strong> mantenere una<br />

certa tranquillità in questo contesto<br />

<strong>di</strong>fficile: occorre esserne fieri e<br />

ringraziare, ma dobbiamo essere<br />

consapevoli che le risorse a <strong>di</strong>sposizione<br />

non sono infinite.<br />

In questo momento, come detto,<br />

il problema maggiore è la raccolta, troppo<br />

bassa per consentire <strong>di</strong> continuare a<br />

sod<strong>di</strong>sfare tutte le richieste <strong>di</strong> prestito che<br />

provengono da chi vuole comprare casa o<br />

6 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

fare altri investimenti. Ci preme far<br />

notare, peraltro, che la situazione<br />

potrebbe essere migliore: se ben<br />

compren<strong>di</strong>amo, infatti, come sia <strong>di</strong>fficile<br />

risparmiare per coloro che hanno red<strong>di</strong>ti<br />

ridotti o che sono stati colpiti dalla crisi,<br />

dobbiamo anche prendere nota dello<br />

spostamento <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> verso banche e<br />

istituti lontani dalle nostre zone, verso<br />

Società che propongono ren<strong>di</strong>menti assai<br />

elevati ma che <strong>di</strong>rottano quanto<br />

raccolgono su altre destinazioni,


Nella foto<br />

Clienti attestano<br />

<strong>di</strong>rettamente la bontà<br />

della nostra missione<br />

La <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> è<br />

intimamente legata<br />

al proprio territorio e da<br />

oltre 90 anni ha un ruolo<br />

e una responsabilità da<br />

portare avanti:<br />

responsabilità che<br />

vorremmo fosse sentita<br />

da tutti e da tutte le<br />

categorie, economiche e<br />

sociali, chiamate come noi<br />

a voler bene e a sostenere<br />

la Comunità con le<br />

modalità ritenute migliori.<br />

sottraendo risorse, <strong>di</strong> fatto, al nostro<br />

territorio. Dall’altra parte ci procura<br />

sod<strong>di</strong>sfazione l’arrivo <strong>di</strong> nuovi clienti e<br />

anche il ritorno <strong>di</strong> chi ha fatto esperienze<br />

con altre banche che sono sì sul territorio<br />

ma estranee ad esso: sono clienti che<br />

attestano, in<strong>di</strong>rettamente, la bontà della<br />

nostra missione.<br />

La <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong>, infatti, è intimamente<br />

legata al proprio territorio e da oltre 90<br />

anni ha un ruolo e una responsabilità da<br />

portare avanti: responsabilità che<br />

vorremmo fosse sentita da tutti e da tutte<br />

le categorie, economiche e sociali,<br />

chiamate come noi a voler bene e a<br />

sostenere la Comunità con le modalità<br />

ritenute migliori. In definitiva chie<strong>di</strong>amo<br />

fedeltà e partecipazione consapevole per<br />

continuare ad alimentare quel circolo<br />

virtuoso che ha finora prodotto buoni frutti<br />

per tutti.<br />

Oltre agli impieghi <strong>di</strong>retti poi, la <strong>Cassa</strong><br />

investe in attività sociali, destinando alle<br />

Comunità cifre considerevoli, ren<strong>di</strong>contate<br />

nel Bilancio Sociale, senza le quali molte<br />

realtà capaci <strong>di</strong> offrire servizi<br />

fondamentali per il bene <strong>di</strong> tanti sarebbero<br />

in <strong>di</strong>fficoltà e costrette a limitare la loro<br />

attività.<br />

Ne abbiamo avuto riconoscimento anche<br />

<strong>di</strong> recente con la pubblicazione del lavoro<br />

<strong>di</strong> ricerca condotto dalla Scuola <strong>di</strong><br />

Preparazione Sociale <strong>di</strong> Trento con<br />

il contributo del Servizio Commercio<br />

e Cooperazione della PAT (se ne parla<br />

in altra parte della rivista) che ha ben<br />

evidenziato la funzione sociale svolta<br />

dalla <strong>Cassa</strong> sia <strong>di</strong>rettamente che per<br />

il tramite dell’Associazione cooperAzione<br />

reciproca.<br />

Chiudo queste brevi note chiedendo a tutti<br />

<strong>di</strong> “esserci” e <strong>di</strong> lavorare con la <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong> per la ripresa. Abbiamo tutti gli<br />

elementi per superare questo <strong>di</strong>fficile<br />

momento e insieme possiamo farcela.<br />

Con i più cari auguri <strong>di</strong> un Natale sereno e<br />

<strong>di</strong> un felice Anno nuovo. *<br />

7<br />

| DALLA CASSA RURALE |


8 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

8 settembre 2011.<br />

La sfera è la forma geometrica<br />

perfetta per eccellenza…<br />

Il mondo, la fede.<br />

Fotonotizia


SPAZIO GIOVANI<br />

| Andrea Zamboni |<br />

Sei mesi <strong>di</strong> bilancio:<br />

buona la prima<br />

Nella foto<br />

Mauro de Manincor<br />

durante l’Assemblea Sociale<br />

dello scorso ottobre<br />

La <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> come ormai ha<br />

abituato da tempo i propri soci e clienti,<br />

ancora una volta si presenta precursore<br />

dei tempi e prima in Trentino in<strong>di</strong>ce<br />

l’Assemblea Sociale: uno spazio da<br />

de<strong>di</strong>care ai risvolti dell’attività bancaria<br />

(e non solo) sul territorio e sul suo tessuto<br />

sociale, ai giovani soci e figli <strong>di</strong> soci<br />

premiati per essersi particolarmente<br />

<strong>di</strong>stinti nell’impegno scolastico e, non<br />

meno importante, per fare il punto della<br />

situazione sull’andamento economico e<br />

finanziario dell’anno in corso. Anche in<br />

questa occasione la comunità ha risposto<br />

in modo importante riempiendo in ogni<br />

or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> posto il palazzetto dell’Istituto<br />

“Marie Curie” che ha ospitato l’evento,<br />

BILANCIO<br />

SOCIALE<br />

e attestati <strong>di</strong> stima e complimenti sono<br />

giunti dalle principali Istituzioni provinciali<br />

<strong>di</strong> settore.<br />

Quali sono quin<strong>di</strong> i risultati realizzati dalla<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> nel primo semestre del 2011?<br />

In estrema sintesi, come puntualmente ed<br />

efficacemente presentato dal Presidente<br />

Franco Senesi e dal Direttore Mauro de<br />

Manincor, si potrebbe <strong>di</strong>re che nella<br />

prima metà dell’anno la gestione è<br />

continuata sulla via tracciata nel 2010<br />

con estrema attenzione al contenimento<br />

dei costi interni <strong>di</strong> struttura e il focus<br />

dell’attività concentrato sul rafforzamento<br />

dei parametri <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà e sul presi<strong>di</strong>o del<br />

rischio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.<br />

In particolare le proposte nei confronti<br />

della clientela hanno riguardato la <strong>di</strong>fesa<br />

della raccolta dei risparmi e la loro<br />

gestione attraverso strumenti finanziari<br />

tra<strong>di</strong>zionali e innovativi, mentre dal lato<br />

del cre<strong>di</strong>to l’attenzione maggiore è stata<br />

volta alla gestione del rimborso dei<br />

finanziamenti già erogati e a una<br />

crescente oculatezza nell’erogazione <strong>di</strong><br />

nuove linee <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to. Nel complesso si<br />

rileva quin<strong>di</strong> un utile in formazione <strong>di</strong> poco<br />

superiore ai 2,2 milioni <strong>di</strong> euro che deriva<br />

da raccolta (risparmi depositati da clienti<br />

e investimenti da parte <strong>di</strong> altre banche) in<br />

calo <strong>di</strong> poco più del 2% per effetto della<br />

riduzione del valore <strong>di</strong> azioni e titoli <strong>di</strong><br />

Stato ma anche <strong>di</strong> minor capacità <strong>di</strong><br />

risparmio da parte delle famiglie, e<br />

impieghi (prestiti effettuati a famiglie e<br />

imprese) che invece continuano a crescere<br />

9<br />

| ATTUALITÀ |


| ATTUALITÀ |<br />

anche se a ritmi contenuti (circa 2,5%).<br />

Tra le note positive una conferma della<br />

red<strong>di</strong>tività derivante dalla gestione<br />

caratteristica (raccolta e prestito <strong>di</strong><br />

denaro) che non viene sostanzialmente<br />

influenzata da componenti <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong><br />

natura straor<strong>di</strong>naria (non si registrano<br />

significativi utili e per<strong>di</strong>te su investimenti<br />

e finanziamenti nei primi sei mesi<br />

dell’anno); tra quelle negative invece si<br />

sottolinea il costo sempre maggiore che la<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> deve pagare per raccogliere<br />

liqui<strong>di</strong>tà presso altri istituti bancari,<br />

contingenza che l’ha spinta ad aguzzare<br />

l’ingegno cercando <strong>di</strong> offrire nuovi<br />

strumenti finanziari alla propria clientela<br />

che unissero il pregio della facilità <strong>di</strong><br />

comprensione, semplicità <strong>di</strong> utilizzo e<br />

buona remunerazione senza dover<br />

sopportare il rischio <strong>di</strong> perdere i propri<br />

risparmi investiti.<br />

Per quanto riguarda le previsioni<br />

sull’intero 2011 è <strong>di</strong>fficile definire con<br />

sufficiente accuratezza degli obiettivi da<br />

raggiungere perché l’evoluzione dei<br />

mercati finanziari e l’andamento<br />

dell’economia reale rendono sempre più<br />

incerto poter pianificare a me<strong>di</strong>o termine<br />

l’attività. Sicuramente anche le continue<br />

novità dal punto <strong>di</strong> vista legislativo e<br />

fiscale che la Pubblica Amministrazione e<br />

gli organismi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> settore stanno<br />

mettendo in campo in tema <strong>di</strong> lotta<br />

all’evasione ed elusione fiscale e alle<br />

attività illecite e fraudolente non aiutano<br />

su questo fronte. Aumenteranno quin<strong>di</strong> sia<br />

10 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

la parte dell’utile da sottoporre a prelievo<br />

fiscale sia le procedure <strong>di</strong> controllo<br />

interno sul corretto utilizzo degli<br />

strumenti <strong>di</strong> risparmio (per esempio<br />

i libretti al portatore) e <strong>di</strong> pagamento<br />

(movimentazioni in contanti). Il riflesso <strong>di</strong><br />

queste iniziative sul risultato <strong>di</strong> fine anno<br />

sarà sicuramente negativo, tuttavia a oggi<br />

non è ancora possibile stimarne la<br />

portata. In particolare il problema che più<br />

colpirà la nostra <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> sarà la<br />

riduzione dell’utile da destinare a riserva<br />

e quin<strong>di</strong> a ulteriore e continuo<br />

rafforzamento del patrimonio che, come<br />

già ricordato in precedenti occasioni, è lo<br />

scudo che ci <strong>di</strong>fende dai colpi inferti dalla<br />

crisi e con il quale possiamo continuare<br />

a sostenere e supportare i nostri soci e<br />

clienti in termini finanziari e <strong>di</strong> sviluppo<br />

del territorio.<br />

In conclusione, riprendendo e<br />

parafrasando le parole del Presidente e<br />

del Direttore, si conferma lo stato <strong>di</strong><br />

salute della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> e<br />

aumentano sempre più gli sforzi <strong>di</strong> tutta<br />

l’organizzazione volti a mantenerla tale e<br />

a irrobustirsi sempre più. *<br />

Nella foto<br />

Il presidente Franco Senesi


| Michele Gretter e Gabriele Buselli |<br />

Nella foto<br />

I nostri bravi attori<br />

improvvisati…<br />

A volte fa bene <strong>di</strong>rsi bravi. Cresce<br />

l’autostima e le pile si ricaricano, pronti<br />

a ripartire per una nuova avventura. E se<br />

poi arriva anche l’attenzione degli altri,<br />

tanto meglio. Vuol <strong>di</strong>re che si è colpito nel<br />

segno e che, nella vita, fanno onore gli<br />

azzar<strong>di</strong> (basta prepararli bene) e non le<br />

ritirate. Fa testo la mail del 18 ottobre<br />

arrivata dall’ufficio stampa della<br />

Federazione Trentina della Cooperazione<br />

che scriveva così: «Sappiamo che la <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> ha organizzato una bella<br />

serata. Volevo chiederti se hai voglia <strong>di</strong><br />

scrivere 2-3mila battute, mettendo in<br />

particolare l’attenzione su due aspetti:<br />

anzitutto la CR <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> è la prima che<br />

organizza un incontro con i soci, oltre quello<br />

BILANCIO<br />

SOCIALE<br />

Bilancio Sociale e<br />

cooperAzione reciproca:<br />

abbiamo fame <strong>di</strong> futuro<br />

obbligatorio previsto dallo statuto… poi ci è<br />

piaciuto molto il vostro sforzo <strong>di</strong><br />

“alleggerire” l’incontro, organizzando una<br />

serata allegra, anticrisi, pur trattando temi<br />

seri». E noi, naturalmente, abbiamo<br />

risposto: presente!<br />

In quell’occasione per la <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong>,<br />

infatti, l’obiettivo non era quello <strong>di</strong><br />

replicare, ma <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re. Di dare,<br />

cioè, accanto a ulteriori numeri <strong>di</strong> bilancio<br />

riferiti al 30 giugno, il giusto senso che<br />

deve avere al giorno d’oggi la cooperazione<br />

trentina: la riscoperta del piacere <strong>di</strong> stare<br />

insieme, per decidere insieme se le<br />

iniziative in cantiere nel campo del sociale<br />

vanno nella <strong>di</strong>rezione giusta e se la<br />

percezione che la comunità ne ha è<br />

| ATTUALITÀ |<br />

11


| ATTUALITÀ |<br />

positiva. Impegno non facile <strong>di</strong> questi<br />

tempi, ma tutto ha funzionato alla<br />

perfezione. Prima della cronaca, però, è<br />

doveroso tracciare le coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> cosa<br />

rappresenta la serata del 14 ottobre<br />

andata in scena a <strong>Pergine</strong> presso<br />

l’au<strong>di</strong>torium dell’Istituto “Marie Curie”.<br />

La <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> è stata la<br />

prima che ha organizzato un ulteriore<br />

incontro con i soci, mettendo in pratica<br />

le calde raccomandazioni della<br />

Federazione, che nel nuovo patto<br />

associativo ha stabilito come debbano<br />

essere favoriti i nuovi momenti <strong>di</strong> incontro.<br />

Sbrigate, in sintesi, le dovute precisazioni<br />

eccoci alla serata. Sala affollata <strong>di</strong> soci,<br />

con oltre 600 persone sedute ad aspettare<br />

i numeri del bilancio semestrale, <strong>di</strong> quello<br />

sociale, ma anche le novità legate a<br />

cooperAzione reciproca illustrate grazie a<br />

un canovaccio <strong>di</strong> piacevole intrattenimento<br />

che ha coinvolto gli stessi soci e clienti e<br />

che è stato sottolineato con sod<strong>di</strong>sfazione<br />

dai vertici della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong>. Quin<strong>di</strong>…<br />

Ecco la presentazione del Bilancio Sociale,<br />

forte <strong>di</strong> quasi 900 mila euro, ha detto<br />

Senesi, destinati a iniziative sul territorio.<br />

«È proprio questo ciò che ci rende <strong>di</strong>versi<br />

dalle altre banche: la nostra interazione<br />

con il territorio e la sua gente. La nostra<br />

storia e i nostri valori, che sono sempre<br />

stati quelli <strong>di</strong> aiutare i soci, non <strong>di</strong> pensare<br />

al mero profitto, hanno formato nel corso<br />

dei decenni la nostra identità. È per questo<br />

che, nonostante la crisi, abbiamo deciso <strong>di</strong><br />

continuare a investire nelle associazioni,<br />

12 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

perché cre<strong>di</strong>amo che solo aiutandoci<br />

reciprocamente si può uscire da questa<br />

situazione». È stato questo il concetto<br />

principale che hanno espresso Franco<br />

Senesi, presidente della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong>, e il <strong>di</strong>rettore Mauro de Manincor.<br />

È stato poi il turno <strong>di</strong> Carla Zanella che ha<br />

parlato del braccio sociale della <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>: cooperAzione<br />

reciproca. È il motore solidale della <strong>Cassa</strong><br />

che coniuga il flusso economico con una<br />

serie <strong>di</strong> progetti tangibili nei settori della<br />

scuola, fa testo la Bottega della fantasia<br />

(attività <strong>di</strong> doposcuola) presso la<br />

cooperativa CS4 <strong>di</strong>retta da Nicoletta<br />

Molinari; l’internazionalizzazione, grazie<br />

a corsi <strong>di</strong> inglese rappresentati con ironia<br />

dalla compagnia dei Zampedri Brothers;<br />

della sanità con le iniziative per la<br />

misurazione gratuita <strong>di</strong> pressione,<br />

glicemia, ma anche con<br />

elettrocar<strong>di</strong>ogrammi e ore <strong>di</strong> compagnia<br />

destinate agli ospiti della Casa <strong>di</strong> riposo.<br />

«Iniziative che sono un valore aggiunto del<br />

nostro operare» ha sottolineato il <strong>di</strong>rettore<br />

dell’APSP Gianni Bertol<strong>di</strong>. Poi con il<br />

progetto <strong>di</strong> comunicazione partecipata<br />

realizzato per migliorare, con i<br />

suggerimenti degli stessi soci, le<br />

metodologie <strong>di</strong> lavoro all’APA Sant’Orsola,<br />

progetto illustrato dal <strong>di</strong>rettore Michele<br />

Scrinzi. E sono solo alcuni dei lavori in<br />

Nella foto<br />

I Cori Castel <strong>Pergine</strong><br />

e Genzianella intrattengono<br />

i soci durante<br />

un bel momento canoro<br />

dell’Assemblea Sociale


Un grazie agli attori<br />

improvvisati…<br />

• Lino Girar<strong>di</strong><br />

• Dino Fontanari<br />

• Giannina Pergher<br />

• Silvana Carlin<br />

• Mauro Ciola<br />

• Lino Beber<br />

• Diego Bonvecchio<br />

• Rosy Leopar<strong>di</strong><br />

• Laura Lafeltra<br />

• Sandro Zampedri<br />

• Lorenzo Zampedri<br />

corso d’opera. Il bello è stata la<br />

rappresentazione <strong>di</strong> questi cantieri, un<br />

frangente dove sarebbe stato troppo facile<br />

chiamare il personaggio <strong>di</strong> turno; e così<br />

sono stati gli stessi soci e clienti a<br />

<strong>di</strong>ventare protagonisti su un palco che a<br />

molti incute timore. Prima la cornice dei<br />

cori Genzianella e Castel <strong>Pergine</strong>, poi gli<br />

attori improvvisati, me<strong>di</strong>ci ed esperti che,<br />

con battute e gag, hanno affascinato la<br />

platea, parlando <strong>di</strong> noi, del nostro mondo,<br />

<strong>di</strong> una comunità che si stringe <strong>di</strong> fronte a<br />

una risata che scioglie, ma che fa anche<br />

pensare. È stato bello perché crescere con<br />

la cooperazione è anche questo. E poi,<br />

nell’organizzare l’incontro, il Presidente<br />

Senesi ed Elio Carlin, regista della serata,<br />

avevano sottolineato come fosse doveroso<br />

che, nel campo del sociale, fosse la stessa<br />

comunità a dare e, quin<strong>di</strong>, a percepire in<br />

maggior misura quelle sensazioni che<br />

fanno capire se i messaggi funzionano e se<br />

• Gabriella Piva<br />

• Laura Filippi<br />

• Gemma Pintarelli<br />

Inoltre,<br />

un particolare<br />

ringraziamento a…<br />

• Andrea<br />

Alessandrini<br />

(video associazioni)<br />

• Gruppo Giovani<br />

• Coro Genzianella<br />

• Coro Castel<br />

<strong>Pergine</strong><br />

• Gianni Bertol<strong>di</strong><br />

(Apsp S. Spirito)<br />

• Michele Scrinzi<br />

(S. Orsola scarl)<br />

• Nicoletta Molinari<br />

(CS4)<br />

… e quanti hanno<br />

collaborato alla<br />

buona riuscita della<br />

serata<br />

«È proprio questo ciò<br />

che ci rende <strong>di</strong>versi<br />

dalle altre banche:<br />

la nostra interazione con<br />

il territorio e la sua gente.<br />

La nostra storia e i nostri<br />

valori, che sono sempre<br />

stati quelli <strong>di</strong> aiutare i soci,<br />

non <strong>di</strong> pensare al mero<br />

profitto, hanno formato<br />

nel corso dei decenni<br />

la nostra identità […]».<br />

la tanto cara comunicazione <strong>di</strong>retta,<br />

le relazioni personali cioè, possono essere<br />

ancora il motore <strong>di</strong> maggior cilindrata nel<br />

mondo della comunicazione multime<strong>di</strong>ale<br />

e a piattaforma <strong>di</strong>ffusa. Molte anche le<br />

autorità presenti: in platea sedevano Carlo<br />

Della Sega, <strong>di</strong>rettore della Federazione<br />

trentina delle Cooperative, Enrico Salvetta,<br />

vice<strong>di</strong>rettore della <strong>Cassa</strong> Centrale,<br />

i presidenti delle Casse Rurali <strong>di</strong><br />

Caldonazzo, Cavalese e il <strong>di</strong>rettore della<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> Mezzolombardo,<br />

il consigliere provinciale Renzo Anderle,<br />

i sindaci <strong>di</strong> Civezzano Stefano Dellai e <strong>di</strong><br />

Tenna Antonio Valentini, il vicesindaco <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong> Marina Taffara e l’assessore alle<br />

Politiche sociali Renato Tessadri.<br />

Ebbene il verdetto è stato positivo.<br />

A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> qualche settimana, ancora<br />

non si è spento l’entusiasmo che ha<br />

avvolto questa prima esperienza. Fare dei<br />

soci gli attori della loro comunità ha<br />

pagato e tanto. Tanto che qualcuno ha<br />

azzardato: se in tempi <strong>di</strong> crisi,<br />

dall’esterno, qualcuno ci ha sentito ridere<br />

così forte, forse avrà pensato che non<br />

poteva essere l’assemblea della <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong>, ma l’ospedale psichiatrico che<br />

riapriva! Stay hungry stay foolish. Steve<br />

Jobs docet! *<br />

13<br />

| ATTUALITÀ |


| ATTUALITÀ |<br />

Premi allo stu<strong>di</strong>o:<br />

operazione domani<br />

È vero che le nuove generazioni fanno<br />

fatica ad affermarsi, ma non bisogna mai<br />

<strong>di</strong>menticare che l’istruzione rappresenta<br />

un formidabile ascensore sociale con<br />

evidenti ricadute sulla comunità.<br />

Basterebbe questa frase per sintetizzare<br />

l’importanza dei premi allo stu<strong>di</strong>o che ogni<br />

anno la <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> riconosce<br />

ai suoi giovani. Ma il ragionamento può<br />

andare anche oltre, e merita così un<br />

approfon<strong>di</strong>mento. Basti pensare che ai<br />

tempi attuali la società italiana ha una<br />

mobilità sociale pressoché nulla. Ma nei<br />

decenni passati non era così. L’Italia è<br />

<strong>di</strong>ventata uno dei Paesi più sviluppati del<br />

mondo, grazie a chi ha avuto la voglia <strong>di</strong><br />

mettersi in <strong>di</strong>scussione e <strong>di</strong> salire<br />

i gra<strong>di</strong>ni della scala sociale. Un processo<br />

dove la preparazione risulta determinante<br />

14 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

per affrontare gli anni in cui le energie<br />

intellettuali e fisiche sono al massimo<br />

e garantiscono una straor<strong>di</strong>naria capacità<br />

<strong>di</strong> innovazione e creatività. È vero che in<br />

una società che non cresce gli spazi si<br />

riducono e le <strong>di</strong>fficoltà per affermarsi<br />

aumentano, ma è vero anche che senza<br />

i giovani e la loro vitalità il futuro non è<br />

futuro, ma stallo e autoconservazione.<br />

Per questo è così importante ogni anno<br />

premiare chi s’impegna e guarda al<br />

domani con occhi curiosi e con la voglia<br />

<strong>di</strong> arrivare a quell’orizzonte che può<br />

sembrare tanto <strong>di</strong>stante.<br />

La storia insegna che i giovani sono il<br />

motore dei passaggi da un’epoca all’altra.<br />

E mai come oggi la nostra società sta<br />

mutando, con i nostri ragazzi pronti a<br />

<strong>di</strong>ventarne i protagonisti. *<br />

PREMI<br />

ALLO STUDIO


DIPLOMA DI LICENZA MEDIA<br />

1 Anderle Silvia<br />

2 Beltrami Matteo<br />

3 Cappelletti Chiara<br />

4 Casagranda Giuseppe<br />

5 Casagrande Alessandra<br />

6 Casapiccola Ambra<br />

7 Dal Ri Giulia<br />

8 Delama Giulio<br />

9 Fontanari Amanda<br />

DIPLOMA DI MATURITÀ<br />

1 Anesi Selena<br />

2 Beber Arianna<br />

3 Beber Raniero<br />

4 Bellini Anna<br />

5 Bertotti Gloria<br />

6 Brol Gianluca<br />

7 Caldonazzi Elena<br />

8 Carlin Chiara<br />

DIPLOMA DI LAUREA<br />

1 Andreatta Paolo<br />

2 Anesi Simone<br />

3 Antoniolli Angela<br />

4 Banali Elisa<br />

5 Benedetti Greta<br />

6 Betti Monica<br />

7 Bevilacqua Francesca<br />

8 Bort Rakitha Mary<br />

9 Bortolame<strong>di</strong> Serena<br />

10 Bortolotti Carla<br />

11 Bortolotti Lucio<br />

12 Bortolotti Stefania<br />

13 Broseghini Danilo<br />

14 Carlin Elisabetta<br />

15 Casagrande Stefano<br />

16 Casapiccola Emanuele<br />

17 Cassinari Cristiana<br />

18 Cestari Giacomo<br />

19 Ciurletti Martina<br />

20 Conci Sabrina<br />

21 Cosi Valentina<br />

22 Costi Lorenzo<br />

23 Dalcolmo Valentina<br />

24 Daldoss Carlo Alberto<br />

25 Dalmaso Emanuele<br />

26 Dalprà Sara<br />

10 Gretter Andrea<br />

11 Luchi Elena<br />

12 Malfatti Gloria<br />

13 N<strong>di</strong>murwanko Noa<br />

14 O’connor Chiara<br />

15 Pallaoro Oriana<br />

16 Pintarelli Lara<br />

17 Puecher Chiara<br />

18 Segatta Laura<br />

9 De Manincor Michela<br />

10 Eccher Mattia<br />

11 Eccher Stefania<br />

12 Fontanari Alessia<br />

13 Franchini Mauro<br />

14 Fuchs Sabrina<br />

15 Gadler Luca<br />

16 Groff Nicola<br />

27 De Matteis Andrea<br />

28 Dellai Alessandro<br />

29 Dellai Elisa<br />

30 Diffini Mattia<br />

31 Eccel Fabrizia<br />

32 Eccher Antonella<br />

33 Fedrizzi Lorenza<br />

34 Filippi Andrea<br />

35 Filippi Gabriele<br />

36 Fruet Alessandra<br />

37 Fruet Clau<strong>di</strong>o<br />

38 Giacomello Francesco<br />

39 Giovannini Elena<br />

40 Girar<strong>di</strong> Marco<br />

41 Girar<strong>di</strong> Roberto<br />

42 Guar<strong>di</strong>a Clau<strong>di</strong>o<br />

43 Iseppi Alberto<br />

44 Laner Adriano<br />

45 Leonardelli Ivana<br />

46 Libar<strong>di</strong> Anna<br />

47 Loss Andrea<br />

48 Magnani Mila<br />

49 Maistri Simone<br />

50 Malpaga Anna<br />

51 Margoni Martina<br />

52 Mattevi Monica<br />

19 Stenico Chiara<br />

20 Tambosi Daniela<br />

21 Toldo Miriam<br />

22 Toller Barbara<br />

23 Valer Sara<br />

24 Volpe Marika<br />

25 Zampedri Federica<br />

26 Zuccatti Matteo<br />

17 Marchesoni Giulia<br />

18 Moser Elisa<br />

19 Mosna Marta<br />

20 Nucida Amanda<br />

21 Prada Mattia<br />

22 Todeschini Giulia<br />

23 Valentini Thomas<br />

53 Montibeller Veronica<br />

54 Nadalini Serena<br />

55 Nicolussi Mozze Jessica<br />

56 Nisco Silvia<br />

57 Novizio Lucia<br />

58 Oddo Juliana<br />

59 Offer Maria Luisa<br />

60 Paternoster Alessia<br />

61 Pedrinolla Beatrice<br />

62 Pegoretti Dario Raffaele<br />

63 Pintarelli Manuela<br />

64 Podetti Federica<br />

65 Ravanelli Carla<br />

66 Rizzon Marika<br />

67 Roccabruna Sara<br />

68 Schoefberger Ester<br />

69 Schoefberger Irene<br />

70 Signoretto Andrea<br />

71 Stefani Anna<br />

72 Tavelli Maurizio<br />

73 Tomaselli Mariangela<br />

74 Tononi Martina<br />

75 Zampedri Silvia<br />

76 Zecchini Romina<br />

| ATTUALITÀ |<br />

15


| L’APPROFONDIMENTO |<br />

Bere un caffè in centro a <strong>Pergine</strong> con Mons.<br />

Guido Zendron è una missione impossibile.<br />

Un paradosso per lui, l’uomo della<br />

missione possibile a Salvador Bahia.<br />

Quando entriamo in un bar le mani che<br />

stringe e i sorrisi che <strong>di</strong>lata sulle facce dei<br />

presenti si sprecano. E così noi restiamo a<br />

bocca aperta ad aspettare se lo vuole<br />

macchiato o liscio, il caffè. Deci<strong>di</strong>amo così<br />

<strong>di</strong> punto in bianco <strong>di</strong> trasferirci presso<br />

l’Ufficio soci della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> a Palazzo<br />

Tomelin per realizzare questa “benedetta”<br />

intervista. Ma anche qui le interruzioni<br />

sono decisamente numerose. La notizia<br />

della sua presenza si sparge e allora ecco<br />

la fila per salutare e stringere la mano<br />

a quello che per anni è stato più <strong>di</strong> un<br />

sacerdote e <strong>di</strong> un parroco.<br />

Colui che è stato e continua a essere una<br />

guida spirituale anche a migliaia <strong>di</strong><br />

chilometri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza.<br />

Alla fine però ce la facciamo: Deo Gratias!<br />

Come nasce e come è nata per lei<br />

la vocazione?<br />

La mia vocazione nasce quando<br />

frequentavo la quinta elementare, ricordo<br />

che dei missionari vennero a scuola. In<br />

quell’occasione ci mostrarono delle filmine<br />

(allora si chiamavano così) della loro opera<br />

<strong>di</strong> evangelizzazione; da lì è nato il desiderio<br />

<strong>di</strong> fare quest’esperienza. Una voglia che mi<br />

è rimasta nel cuore nell’infanzia e<br />

nell’adolescenza. Logico e naturale quin<strong>di</strong> il<br />

mio ingresso nel Seminario minore e il mio<br />

percorso religioso. Ma la vocazione è rinata<br />

16 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

Intervista a<br />

| Mons. Guido Zendron |<br />

Il Vescovo della Provvidenza<br />

nel ’91 quando sono stato in Brasile per la<br />

beatificazione <strong>di</strong> suor Paolina, originaria <strong>di</strong><br />

Vigolo Vattaro. Sono stati dunque due<br />

i momenti della mia vocazione, con il<br />

secondo che mi ha fatto ripensare il mio<br />

ruolo. Un viaggio, quello in Brasile, che è<br />

MISSIONI<br />

In Brasile<br />

missione possibile<br />

Le forze che cambiano la storia<br />

sono le stesse che cambiano il cuore<br />

dell’uomo.


Nella foto a pagina 16<br />

Le Favelas <strong>di</strong> Salvadhor Bahia<br />

Nella foto sotto<br />

Nelle Favelas la gente è<br />

aperta, accogliente e solidale<br />

stato decisivo forse per il clima o per il<br />

rapporto instaurato con le persone, non lo<br />

so… So che è rinata e il colpo decisivo è<br />

stato nel ’93 a Pinzolo, quando un<br />

missionario, don Virgilio Resi, che adesso<br />

non c’è più, mi ha fatto la proposta chiara e<br />

forte: vieni in Missione.<br />

È stata dura lasciare la parrocchia<br />

<strong>di</strong> Vigolo Vattaro?<br />

Sì, devo <strong>di</strong>re la verità, a Vigolo Vattaro<br />

si era creata una forte sintonia con le<br />

famiglie e le persone, ma la chiamata era<br />

«La mia vocazione nasce<br />

quando frequentavo la<br />

quinta elementare,<br />

ricordo che dei missionari<br />

vennero a scuola.<br />

In quell’occasione ci<br />

mostrarono delle filmine<br />

della loro opera <strong>di</strong><br />

evangelizzazione; da lì è<br />

nato il desiderio <strong>di</strong> fare<br />

quest’esperienza.<br />

Una voglia che mi è<br />

rimasta nel cuore<br />

nell’infanzia<br />

e nell’adolescenza…».<br />

forte ed ero desideroso <strong>di</strong> fare una nuova<br />

esperienza.<br />

Così nel 1994 arriva a Salvador Bahia<br />

con don Stefano Volani, adesso parroco<br />

a Baselga <strong>di</strong> Piné, che succede?<br />

Succede che ci danno due parrocchie<br />

presso le favelas. 80mila persone in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> violenza e povertà!<br />

Un impatto forte, il primo!<br />

Scioccante! Era <strong>di</strong>fficile capire. Anche non<br />

volendo si ragionava in base a schemi che<br />

non si adattavano alla situazione del<br />

posto. Ragionamenti che si dovevano<br />

cambiare per non farsi travolgere da una<br />

realtà così devastante.<br />

Che impressione si è fatto della gente?<br />

La prima cosa che ti entra dentro è che<br />

sono aperti, gente accogliente e solidale,<br />

dove l’aspetto religioso determina e guida<br />

le scelte della vita. In maggior parte sono<br />

cristiani, ma adesso, purtroppo, stanno<br />

fiorendo anche molte sette.<br />

| L’APPROFONDIMENTO |<br />

17


| L’APPROFONDIMENTO |<br />

Alla provvidenza ci ha mai pensato?<br />

Certo! Era evidente la sproporzione tra<br />

una realtà che metteva in evidenza quello<br />

che io ero e che anche adesso sono.<br />

In questo caso solo la provvidenza poteva<br />

colmare le mie lacune aiutando le mie<br />

scelte senza <strong>di</strong>sperare.<br />

In questo caso per dare risposte<br />

concrete l’aspetto religioso e quello<br />

organizzativo sono complementari.<br />

Come si è organizzato per evitare che<br />

l’uno sovrasti l’altro?<br />

Questa è sempre la fatica più grande.<br />

La <strong>di</strong>fficoltà a trovare un equilibrio tra le<br />

due cose. Nella mia missione pastorale io<br />

ho sempre davanti l’immagine <strong>di</strong> Gesù che<br />

guarisce i <strong>di</strong>eci lebbrosi, ma uno solo <strong>di</strong><br />

loro ritorna riconoscendo che<br />

l’amicizia <strong>di</strong> Gesù era la cosa più<br />

importante, ancor più della guarigione.<br />

Quin<strong>di</strong> se la nostra opera non ci permette<br />

18 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

Se la nostra opera<br />

non ci permette<br />

<strong>di</strong> incontrare l’umanità<br />

nuova <strong>di</strong> Gesù<br />

essa cade su se stessa.<br />

<strong>di</strong> incontrare l’umanità nuova <strong>di</strong> Gesù,<br />

essa cade su se stessa.<br />

Nel caso specifico della Missione,<br />

la nostra preoccupazione è stata sempre<br />

quella <strong>di</strong> decentrare molto creando in<br />

queste aree momenti <strong>di</strong> vicinanza fisica<br />

con la gente. Quando costruiamo una<br />

nuova cappella, vicino ci costruiamo<br />

anche un servizio sociale.<br />

E così è nata una scuola, un doposcuola,<br />

un centro per ragazze madri, ma anche un<br />

teatro costruito in collaborazione con la<br />

Co.F.As. per non parlare poi dei centri <strong>di</strong><br />

formazione professionale.<br />

Quando in Missione arriva qualche<br />

parrocchiano trentino a trovarla che<br />

impressione ne ricava?<br />

È sempre un’impressione positiva perché<br />

vedono la serenità della gente. Allo stesso<br />

tempo sono però colpiti dai bisogni che<br />

incontriamo tutti i giorni. Bisogni che<br />

vengono alleviati dalla solidarietà <strong>di</strong> tanti<br />

enti e privati trentini.<br />

Questi aiuti non li giu<strong>di</strong>ca, a volte,<br />

un modo all’occidentale per lavarsi<br />

la coscienza?<br />

Nessuno può giu<strong>di</strong>care il cuore. La mia<br />

impressione e che questa collaborazione<br />

nasce dalla stima della mia opera e si<br />

riconosce che il lavoro che sto facendo<br />

è utile. Alla base c’è poi una rete <strong>di</strong><br />

solidarietà che è nel Dna del Trentino e<br />

che da anni sta portando avanti in tutti i<br />

luoghi dove ci sono missionari trentini.<br />

Nella foto in alto da sinistra<br />

Le opere nascono dal<br />

coinvolgimento degli abitanti<br />

del posto che vengono formati


Nelle foto in alto da sinistra<br />

Bambini al centro educativo<br />

Alecrim<br />

Nella foto in alto a destra<br />

Celebrazione della S. Messa<br />

al gruppo Scout<br />

[foto archivio Scout <strong>Pergine</strong>]<br />

Se qualcuno le <strong>di</strong>ce che si può aiutare<br />

il prossimo senza attraversare<br />

l’Atlantico che risponde?<br />

Rispondo che non è vero. Per esempio:<br />

se facciamo il rapporto tra numero <strong>di</strong><br />

sacerdoti in Trentino siamo ancora<br />

ricchissimi e lo ve<strong>di</strong>amo a partire da<br />

numeri concreti: la mia Diocesi ha<br />

480mila abitanti e 30 sacerdoti.<br />

E le <strong>di</strong>stanze sono enormi e <strong>di</strong>sagevoli,<br />

penalizzate dall’incuria. Questo rende<br />

<strong>di</strong>fficile la presenza física del sacerdote in<br />

tante comunità spesso abbandonate dagli<br />

enti pubblici e senza i servizi sociali<br />

fondamentali quali salute, educazione,<br />

perfino acqua e luce elettrica.<br />

Aiutare per costruire o aiutare<br />

sempre. Questa fase pastorale, che è<br />

anche <strong>di</strong> sviluppo sociale, sta dando<br />

frutti duraturi?<br />

Sì. Prima cosa, noi non costruiamo mai<br />

niente senza coinvolgere gli abitanti del<br />

posto, altrimenti <strong>di</strong>venta tutto<br />

assistenzialismo senza sviluppo delle<br />

persone. E in questo caso, in un certo<br />

senso, la crisi economica è stata positiva,<br />

ha responsabilizzato, e <strong>di</strong> molto, gli<br />

BIOGRAFIA<br />

DI DON GUIDO<br />

Or<strong>di</strong>nato sacerdote a Trento nel 1978,<br />

<strong>di</strong>viene in questo stesso anno<br />

cappellano a <strong>Pergine</strong> <strong>Valsugana</strong> e nel<br />

1986 Parroco <strong>di</strong> Vigolo Vattaro.<br />

Nel 1994 parte per il Brasile a Salvador<br />

Bahia dove rimane fino al 2008, come<br />

parroco delle parrocchie <strong>di</strong> Cristo<br />

Redentor e Santo Andrè.<br />

È coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong>ocesano della<br />

Catechesi e responsabile della<br />

Pastorale dell’educazione.<br />

Il 17 maggio 2008 viene or<strong>di</strong>nato<br />

Vescovo e il 25 maggio fa il suo<br />

ingresso nella Diocesi <strong>di</strong> Paulo Afonso,<br />

nello stato <strong>di</strong> Bahia.<br />

abitanti del posto. Ricordo che quando<br />

arrivai <strong>di</strong>ssero «non male un Vescovo<br />

italiano, ci porterà i sol<strong>di</strong>». Poi hanno<br />

capito il mio stile e cioè l’aiuto ad avviare<br />

i progetti che poi devono <strong>di</strong>ventare loro.<br />

È una cosa che mi dà sod<strong>di</strong>sfazione.<br />

L’esperienza <strong>di</strong> Salvador sta meravigliando<br />

tutti e il lavoro educativo continua.<br />

| L’APPROFONDIMENTO |<br />

19


| L’APPROFONDIMENTO |<br />

Qual è stata la delusione più grande?<br />

Quella <strong>di</strong> non essere riuscito a legare con<br />

alcuni gruppi <strong>di</strong> persone per dei pregiu<strong>di</strong>zi<br />

reciproci. Ma questa è stata una lezione<br />

<strong>di</strong> vita anche per me.<br />

Mi ha fatto capire che l’unica possibilità<br />

che abbiamo <strong>di</strong> incontrarci con chi è<br />

<strong>di</strong>fferente è solo la misericor<strong>di</strong>a.<br />

Devo aggiungere ancora che più che una<br />

delusione provo anche una certa tristezza<br />

quando davanti a tante necessità ci<br />

scopriamo così limitati.<br />

Chi volesse aiutarla come può farlo?<br />

In questo momento la modalità più<br />

importante sarebbe quella <strong>di</strong> incentivare<br />

le persone a passare due mesi in Brasile<br />

per insegnare un mestiere.<br />

Più dei sol<strong>di</strong> serve formazione con<br />

muratori, idraulici, falegnami, insomma<br />

soprattutto i pensionati possono fare<br />

moltissimo. Ma ci sono altre forme come le<br />

adozioni a <strong>di</strong>stanza e naturalmente anche la<br />

generosità per aiutarci in alcune opere.<br />

Come Diocesi abbiamo una tipografia, due<br />

ra<strong>di</strong>o, un Centro Diocesano <strong>di</strong> formazione,<br />

Sostegno opere don Guido Zendron<br />

Conto corrente intestato a:<br />

EDUS - Educazione e Sviluppo<br />

n. IT 12 X 08178 35220 000000089614<br />

presso la <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

Causale:<br />

Opere Educative - Don Guido Zendron“<br />

20 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

IL CENTRO<br />

L’e<strong>di</strong>ficio ospita un centro<br />

educativo ed è ubicato<br />

all’interno del quartiere<br />

Santa Cruz; è composto da<br />

tre livelli: piano terra,<br />

primo e secondo (occupato<br />

interamente da una terrazza<br />

coperta).<br />

L'e<strong>di</strong>fico <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 5 aule,<br />

<strong>di</strong> una segreteria, dei bagni<br />

e <strong>di</strong> alcuni locali <strong>di</strong> supporto<br />

quali la biblioteca - sala <strong>di</strong><br />

lettura e alcuni depositi.<br />

Nel centro vengono svolte<br />

attività <strong>di</strong> doposcuola<br />

prevalentemente nel<br />

periodo pomeri<strong>di</strong>ano,<br />

con attività <strong>di</strong> rinforzo<br />

scolastico nelle materie <strong>di</strong><br />

portoghese e matematica;<br />

vengono inoltre svolte<br />

attività musicali e artistiche quali teatro, musica e coro.<br />

Vengono seguiti circa 60 ragazzi <strong>di</strong> età compresa fra i 6 e i 13 anni.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio, in fase <strong>di</strong> ritrutturazione, ospiterà, oltre al doposcuola,<br />

degli ambulatori.<br />

una comunità terapeutica, il Seminario...<br />

Tutto sulle nostre spalle.<br />

Un piccolo aiuto <strong>di</strong> ogni persona <strong>di</strong> qui ci<br />

potrebbe dare una grande boccata <strong>di</strong><br />

ossigeno per poi continuare con più<br />

serenità il nostro lavoro. Questa<br />

solidarietà può <strong>di</strong>ventare molto concreta<br />

anche con i versamenti sul conto corrente.<br />

Cosa <strong>di</strong>ce ai Soci della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong>?<br />

Grazie perché hanno collaborato<br />

all’acquisto <strong>di</strong> una casa destinata ad<br />

ambulatori e doposcuola. Adesso la<br />

stiamo ristrutturando, si trova a Salvador<br />

Bahia nella Favelas. E magari, perché no,<br />

tra qualche anno l’Assemblea dei Soci si<br />

potrebbe proprio tenere qui.<br />

Missione impossibile? Per l’uomo che<br />

crede in Dio l’impossibile <strong>di</strong>venta reale<br />

e ogni seme germoglia e dà frutto. Qui in<br />

Brasile il seme della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> è già<br />

una pianta robusta. *


Intervista a<br />

| Angelo Pasquin |<br />

Angelo<br />

Pasquin<br />

Quella notte <strong>di</strong> Natale del ’43<br />

Il Natale del ’43 mi ha<br />

portato la speranza<br />

<strong>di</strong> Cristo, ma anche<br />

l’amore puro e cristiano<br />

che mi ri<strong>di</strong>ede la forza<br />

<strong>di</strong> raggiungere la mia<br />

Enrica.<br />

Angelo Pasquin ci accoglie nella sua casa<br />

in un salotto caldo. Ha gli occhi umi<strong>di</strong>:<br />

«è il primo freddo» ci <strong>di</strong>ce. Ma forse è<br />

questo tuffo nel passato che lo commuove.<br />

Ci racconta che è nato a San Remy in<br />

Francia il 19 febbraio del 1923. Il padre,<br />

Marcello, lavorava in Francia, minatore,<br />

primo <strong>di</strong> sei figli, quattro maschi e due<br />

femmine. Torna in Italia nel 1928, a<br />

<strong>Pergine</strong>, la mamma Giuseppina è una<br />

Lunz <strong>di</strong> Castagné. Il padre per mantenere<br />

la famiglia continua il suo girovagare per<br />

l’Europa, dopo la Francia la Germania fino<br />

a stabilirsi definitivamente nel 1935<br />

a <strong>Pergine</strong> dove lavora nella “Leyla”,<br />

la miniera <strong>di</strong> ferro <strong>di</strong> Calceranica.<br />

«L’ha fat morir en mucio de zent, quella<br />

miniera» ci <strong>di</strong>ce Angelo. Il padre, infatti,<br />

muore a 56 anni <strong>di</strong> silicosi. Conclude le<br />

scuole con l’avviamento a <strong>Pergine</strong>.<br />

Angelo, quando inizia la tua guerra?<br />

Il 15 settembre del 1942 parto militare<br />

per Merano. Mi vestono a Rovereto, Corpo<br />

IL<br />

PERSONAGGIO<br />

Secondo Artiglieria Alpina. A Merano<br />

rimango poco, si vocifera che<br />

si deve partire per la Russia. Mi tremano<br />

le gambe e cerco una soluzione<br />

iscrivendomi al corso <strong>di</strong> paracadutista<br />

a Tarquinia. Confido nel fatto <strong>di</strong> partire<br />

per il Lazio prima <strong>di</strong> salire sul treno che<br />

eventualmente mi dovrà portare in<br />

Russia. Il destino decide però che a<br />

morire nel gelo ci vada la classe del ’22.<br />

La morte mi sfiora.<br />

Intanto accettano la tua iscrizione e<br />

arrivi a Tarquinia, cosa succede?<br />

Faccio il primo lancio e mi fratturo<br />

il braccio. Con me c’è anche il famoso<br />

boxeur Erminio Spalla, ma lui le braccia<br />

non se le fa spaccare, le aveva allenate.<br />

Mi ricoverano all’ospedale civile, reparto<br />

paracadutisti, e il dottore mi prende sotto<br />

la sua protezione. Mi ingessa il braccio<br />

per due volte. Vuole evitarmi la guerra,<br />

vede che faccio gruppo e che mi rendo<br />

utile per l’intero reparto. Non lesino le<br />

energie. Arrivano gli aviatori feriti, sono<br />

relitti umani, mancano gli arti, i muscoli<br />

sono spappolati. Sono i reduci dei<br />

combattimenti aerei e dei bombardamenti<br />

nel cielo <strong>di</strong> Civitavecchia. Mi rendo conto<br />

che la guerra è solo un macello.<br />

Quando ripren<strong>di</strong> la vita militare?<br />

Dopo circa due mesi mi ricongiungono<br />

al Corpo a Merano, ma non sono più abile<br />

per i lanci e finisco in magazzino.<br />

Arriva la data tragica dell’8 settembre.<br />

| L’APPROFONDIMENTO |<br />

21


| L’APPROFONDIMENTO |<br />

Sono le 20.00 e la notizia dell’armistizio ha<br />

l’effetto <strong>di</strong> un vero e proprio ribaltone.<br />

Nessuno sa cosa fare. L’Italia è allo<br />

sbando e noi militari siamo in mezzo a due<br />

fuochi. Lo Stato Maggiore non esiste più.<br />

Io sono <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a e vedo i militari<br />

scappare. Gli ufficiali minacciano <strong>di</strong><br />

ammazzarci se usciamo dalla caserma.<br />

Il colonnello Gusmano, un meri<strong>di</strong>onale, e<br />

il sottotenente Zamai sono sul cancello<br />

con i fucili spianati. Mi metto a piangere.<br />

A 19 anni sono <strong>di</strong>sperato. Mi salvano<br />

alcuni commilitoni della Valle <strong>di</strong> Non,<br />

reduci dalla Russia. Ne hanno visto <strong>di</strong><br />

peggio, sanno cosa fare, e mi convincono<br />

a saltare il reticolato. Fuggiamo verso<br />

Sinigo. Gua<strong>di</strong>amo l’A<strong>di</strong>ge con la <strong>di</strong>visa e<br />

gli scarponi. In sei giorni <strong>di</strong> cammino<br />

attraversiamo il Passo delle Palade,<br />

ci ristoriamo a Sarnonico, dove ci<br />

riempiamo <strong>di</strong> pane. Ho le piaghe ai pie<strong>di</strong> e<br />

una ragazza, intenerita, mi regala un paio<br />

<strong>di</strong> pantofole. Finalmente arrivo a <strong>Pergine</strong>.<br />

Il paese è tranquillo. Mia madre mi vede,<br />

scoppia a piangere dalla gioia e mi<br />

prepara un piatto <strong>di</strong> minestrone, il più<br />

buono che io abbia mai mangiato.<br />

Ma la tua avventura in <strong>di</strong>visa<br />

non finisce, vero?<br />

No. In paese i tedeschi attaccano i<br />

manifesti per radunare i militari fuggiti.<br />

L’or<strong>di</strong>ne del comando germanico, che ha il<br />

controllo della zona, è quello <strong>di</strong> presentarsi<br />

alla caserma dei carabinieri. Non c’è<br />

alternativa. Mi presento e vengo reclutato<br />

22 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

per la Speer (la Luftwaffe). Sono destinato a<br />

Peschiera, alla caserma Carlo Alberto,<br />

e poi all’aeroporto <strong>di</strong> Ghe<strong>di</strong>. Ho la patente,<br />

il mio compito è quello <strong>di</strong> rifornire le<br />

avanguar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> munizioni. Poi vengo<br />

trasferito a Vestone, nel bresciano,<br />

e mi occupo <strong>di</strong> logistica, aiuto i genieri a<br />

ripristinare i ponti e le vie <strong>di</strong> comunicazione<br />

colpite dai bombardamenti alleati.<br />

La lotta partigiana non vi toccava?<br />

Proprio a Vestone una mattina esco dal<br />

garage con il camion e i partigiani mi<br />

Nella foto<br />

Angelo Pasquin sotto le armi


«Il 15 febbraio 1944, nella fase finale della<br />

seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, Montecassino<br />

venne a trovarsi sulla linea <strong>di</strong> scontro degli<br />

eserciti: il luogo <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o fu,<br />

nello spazio <strong>di</strong> tre ore, ridotto a un cumulo<br />

<strong>di</strong> macerie, sotto le quali trovarono la morte<br />

molti dei rifugiati».<br />

Nella foto<br />

L’abbazia oggi<br />

e dopo i bombardamenti<br />

<strong>di</strong> Montecassino<br />

bloccano. Sono una dozzina e mi intimano<br />

<strong>di</strong> seguirli. Arriviamo alla caserma dei<br />

carabinieri <strong>di</strong> Vestone che hanno già<br />

svaligiato <strong>di</strong> tutto. Mi costringono a<br />

guidare il camion carico <strong>di</strong> munizioni<br />

e materiale bellico fino a Bagolino. Mentre<br />

scaricano la merce si attrezzano per<br />

contrastare un eventuale attacco dei<br />

repubblichini <strong>di</strong> Salò. Sono in mezzo a due<br />

fuochi, ma la mia buona stella mi aiuta.<br />

La gente mi conosce e mi apprezza,<br />

questo convince i partigiani a lasciarmi<br />

andare e ritorno al Comando tedesco.<br />

E i tedeschi che fanno?<br />

Mi fanno passare una brutta mezz’ora con<br />

la canna del fucile puntata allo stomaco.<br />

Mi interrogano, ma poi si convincono della<br />

mia buona fede e abbassano le armi.<br />

Quando arrivi a Montecassino?<br />

Poche settimane dopo, da Ghe<strong>di</strong>, ci<br />

mettono al volante <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong><br />

camion. Siamo venti autisti, italiani,<br />

francesi, russi, ognuno ha in cabina due<br />

soldati tedeschi. Impossibile scappare,<br />

tentare una sortita. Il viaggio è lunghissimo<br />

perché durante il trasferimento dobbiamo<br />

rifornire anche le truppe e quin<strong>di</strong> siamo a<br />

<strong>di</strong>sposizione 24 ore su 24 per ogni<br />

evenienza. Siamo sempre nel mirino dei<br />

mitragliamenti dei caccia americani.<br />

Ma la gente del posto si rende conto che<br />

siamo solo dei poveri <strong>di</strong>sgraziati e ci aiuta<br />

in<strong>di</strong>candoci le strade più protette.<br />

Devo <strong>di</strong>re che i tedeschi erano spietati,<br />

ma anche coraggiosi, quando arrivavano le<br />

incursioni, noi fuggivamo dal convoglio<br />

e ci riparavamo nei fossi, loro restavano<br />

imperterriti al pezzo, fermi immobili<br />

qualsiasi cosa potesse succedere.<br />

Come si comportavano i tedeschi con<br />

voi e la gente del posto?<br />

Io non mi posso lamentare, non mi hanno<br />

mai toccato o fatto violenza. Certo che ho<br />

visto cose davvero terribili. Un giorno un<br />

militare italiano, un certo Paletti da<br />

Brescia, tentò <strong>di</strong> rubare alcuni litri <strong>di</strong><br />

benzina. Lo presero e lo fucilarono<br />

all’istante proprio davanti a me.<br />

Gli spararono due colpi nel petto.<br />

Prima <strong>di</strong> accasciarsi fece un ghigno, che<br />

sembrava un sorriso, e volse lo sguardo<br />

nella mia <strong>di</strong>rezione.<br />

Gli occhi mi si riempirono <strong>di</strong> lacrime, era<br />

un caro amico, ma non potevo fare nulla.<br />

Nessuno poteva fare nulla.<br />

Era la legge della guerra.<br />

| L’APPROFONDIMENTO |<br />

23


| L’APPROFONDIMENTO |<br />

Arrivi a Montecassino nel <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

del ’43. A giugno sarebbero <strong>di</strong>vampate<br />

le battaglie che avrebbero <strong>di</strong>strutto<br />

l’antica Abbazia. Si sentiva nell’aria<br />

l’imminenza della trage<strong>di</strong>a?<br />

Eh sì. La sera il cielo <strong>di</strong>vampava <strong>di</strong> fuochi.<br />

Le tensione era palpabile. Certe notti gli<br />

esplosivi facevano luce più del sole.<br />

Qual era il tuo stato d’animo?<br />

Ero convinto <strong>di</strong> morire. Una sensazione<br />

strana, quasi <strong>di</strong> accettazione. La morte in<br />

guerra è una compagna che ti sveglia<br />

improvvisamente e ti chiama. Ce l’hai<br />

sempre a fianco. Impari a conviverci e<br />

a volte <strong>di</strong>venta quasi una liberazione<br />

sentire che ti ghermisce. Tanti soldati la<br />

cercavano la morte. Non si riparavano<br />

dalle bombe e dai proiettili. Volevano farla<br />

finita. Non credevano più in nulla,<br />

non c’era più speranza.<br />

La speranza è il messaggio più grande<br />

del Natale. E la notte <strong>di</strong> Natale del ’43<br />

come la passi?<br />

Il Natale del ’43 mi ha portato la speranza<br />

<strong>di</strong> Cristo, ma anche l’amore. Un amore<br />

cristiano. Ricordo Elena, una ragazza del<br />

posto, bella come il sole, un fiore in un<br />

deserto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sperazione. Mi cercava, mi<br />

chiedeva se avevo vestiti da lavare.<br />

Mi confidava che la madre la voleva<br />

sposata con un ragazzo del posto, ma che<br />

lei amava solo me. Un amore che io non<br />

potevo permettermi, e poi il mio cuore era<br />

già impegnato con Enrica che mi<br />

24 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

Nel 1948 si sposa con<br />

Enrica Viviani, purtroppo<br />

scomparsa il 28 gennaio<br />

del 1998. Ogni giorno<br />

la va a trovare al cimitero<br />

e la rimpiange. Ha messo<br />

al mondo tre figlie e vive<br />

sereno la sua vita.<br />

A Natale il suo sorriso<br />

però si fa più largo e gli<br />

occhi gli si addolciscono.<br />

Si siede in poltrona<br />

e viaggia a ritroso.


Nella foto<br />

Angelo con la moglie Enrica<br />

in un momento felice<br />

aspettava in Trentino. Io ero solo un<br />

soldato, senza un futuro e con la morte<br />

negli occhi, tutti i giorni. Però è stato un<br />

raggio <strong>di</strong> sole. La <strong>di</strong>mostrazione che<br />

anche quando tutto sembra volgere<br />

al termine ci può essere la rinascita.<br />

La ricordo ancora con la sua parlata<br />

romanesca, quell’entusiasmo nel<br />

salutarmi. Un’energia che mi ha fatto<br />

forza a guardare avanti.<br />

Era vicino a me la notte <strong>di</strong> Natale<br />

a Montefiascone.<br />

La sua famiglia e i suoi parenti mi avevano<br />

invitato. L’unico soldato ammesso al desco<br />

<strong>di</strong> quella straor<strong>di</strong>naria famiglia che<br />

continuava a vivere incurante delle bombe<br />

e delle nazionalità <strong>di</strong> tante <strong>di</strong>vise.<br />

Cosa mangiaste?<br />

Non so come, ma riuscirono a metter in<br />

tavola un menù eccezionale: tagliatelle,<br />

coniglio arrosto, il panettone, vino, un<br />

vino favoloso, specialmente il bianco.<br />

Ne bevetti alcuni bicchieri, mi scaldarono<br />

il cuore. Elena mi guardava <strong>di</strong> soppiatto<br />

sorridendomi.<br />

Nasceva Gesù e il mistero dell’amore<br />

scaldava quella notte <strong>di</strong>sperata. Tra le<br />

bombe due ragazzi rappresentavano la<br />

forza dell’avvenire.<br />

Ma l’importante fu la forza <strong>di</strong> quel<br />

sentimento che non sbocciò mai.<br />

Capii che bisogna credere, che la vita<br />

mi avrebbe riservato un futuro.<br />

Che Gesù non era arrivato sulla terra<br />

invano. Ed ebbi ragione.<br />

Dopo questa riflessione gli occhi <strong>di</strong> Angelo<br />

Pasquin si perdono nel vuoto. Dopo due<br />

ore <strong>di</strong> domande, nell’iride gli passano<br />

migliaia <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>. Sembra <strong>di</strong> vederlo<br />

questo giovane soldato che torna a<br />

sorridere alla vita in una notte <strong>di</strong> Natale.<br />

Perché per lui ci fu un futuro.<br />

Angelo Pasquin portò a casa la pelle.<br />

Sopravvisse alle terribili battaglie <strong>di</strong><br />

Montecassino. Tornò alla sua <strong>Pergine</strong> nel<br />

1944, fu tradotto a Kufstein, da dove era<br />

destinato ai lager della Polonia. Fuggì<br />

ancora una volta con un amico <strong>di</strong> Trento.<br />

Salito clandestinamente sul treno al<br />

Brennero riuscì a eludere i controlli.<br />

La situazione era confusa, i mezzi fermi<br />

e nessuno sapeva cosa fare.<br />

A Bolzano recuperò un passaggio su un<br />

camion tedesco, arrivando fino a Trento.<br />

Raggiunse Tione dove ad aspettarlo c’era<br />

la sua fidanzata Enrica. Fino al termine<br />

del conflitto si <strong>di</strong>ede alla macchia.<br />

Il 25 aprile, la guerra finisce.<br />

Nel 1948 si sposò con Enrica Viviani,<br />

purtroppo scomparsa il 28 gennaio del<br />

1998. Ogni giorno la va a trovare al cimitero<br />

e la rimpiange. Ha messo al mondo tre<br />

figlie e vive sereno la sua vita.<br />

A Natale il suo sorriso però si fa più largo<br />

e gli occhi gli si addolciscono.<br />

Si siede in poltrona e viaggia a ritroso.<br />

Vede quella tavola imban<strong>di</strong>ta e vede Elena,<br />

una ragazza che gli <strong>di</strong>ede la forza <strong>di</strong><br />

superare la guerra e <strong>di</strong> raggiungere la sua<br />

Enrica. Adesso chissà dov’è.<br />

Buon Natale Elena. *<br />

| L’APPROFONDIMENTO |<br />

25


| CUSTODI DELLA MEMORIA |<br />

Baldassare Ceola (sui registri dell’archivio<br />

parrocchiale talora scritto Ciola) nacque<br />

a <strong>Pergine</strong> il 29 settembre 1846.<br />

Era figlio <strong>di</strong> Domenico (1805) e <strong>di</strong> Angela<br />

Tommasini (1812) <strong>di</strong> Baldessare e<br />

Francesca Dallarosa. La famiglia era<br />

originaria <strong>di</strong> Centa.<br />

Domenico si era sposato nel 1838<br />

ed erano nati sette figli: Fer<strong>di</strong>nando (nato<br />

a Centa 1839-1902), Emilio (nato a Centa<br />

1841-1922 sepolto nel cimitero <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong>), gli altri figli sono nati in quel <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong>: Angelo (1842-1913), Baldassare<br />

(1846-1913), Luigia (1850), G. Battista<br />

(1852-1863) e Francesco (1853).<br />

Baldassare fu volontario nella guerra<br />

del 1866 e partecipò ai combattimenti in<br />

<strong>Valsugana</strong> nella <strong>di</strong>visione Me<strong>di</strong>ci;<br />

congedato, seguì la carriera nella<br />

Pubblica Sicurezza.<br />

Come tutti i suoi familiari, era <strong>di</strong><br />

sentimenti “italianissimi” e la sua<br />

avversione alla dominazione asburgica<br />

lo aveva fatto allontanare, come molti altri<br />

intellettuali trentini, dalla sua terra<br />

percorrendo le <strong>di</strong>verse tappe della<br />

carriera <strong>di</strong> funzionario in Italia. Sposato<br />

con Eleonora Spreti aveva avuto tre figli:<br />

Annetta, Giovanni e Malvina. Nel gennaio<br />

1900 fu nominato questore <strong>di</strong> Milano e,<br />

26 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

A cura <strong>di</strong><br />

Coor<strong>di</strong>nò le indagini sulla<br />

morte <strong>di</strong> Joe Petrosino<br />

| Luciano Dellai e Lino Beber|<br />

questore a Milano e a Palermo<br />

in tale veste, coinvolto negli avvenimenti<br />

legati all’uccisione del re Umberto I per<br />

opera dell’anarchico Gaetano Bresci<br />

il 29 luglio 1900.<br />

Nominato il 1° marzo 1905 Ispettore<br />

Generale al Ministero dell’Interno,<br />

fu quin<strong>di</strong> inviato come questore a Palermo<br />

nel luglio 1907 e in questa sede si <strong>di</strong>stinse<br />

subito nell’intransigente lotta contro<br />

gli ambienti mafiosi.<br />

Il 6 marzo 1909, a Palermo, si incontrò con<br />

Joe Petrosino (Padula 1860-1909),<br />

il famoso poliziotto americano che, venuto<br />

in Italia per combattere la mafia ra<strong>di</strong>cata<br />

negli Stati Uniti, trovò la morte il 12 marzo<br />

1909 a Piazza Marina a Palermo. Spettò<br />

al questore Ceola svolgere le indagini<br />

sull’assassinio con un rapporto inviato<br />

al Presidente della sezione d’accusa del<br />

RICORDI<br />

Il perginese<br />

Baldassare Ceola


Nella foto<br />

La cartolina in<strong>di</strong>rizzata<br />

al questore Ceola da parte<br />

del fratello Baldassarre<br />

PETROSINO<br />

Nel marzo del 1909 circa 250.000 persone<br />

parteciparono al funerale <strong>di</strong> Joe Petrosino a New York,<br />

un numero che fino ad allora non era mai stato<br />

raggiunto da alcun funerale in America. Petrosino<br />

era stato ucciso alle 20.45 <strong>di</strong> venerdì 12 marzo 1909,<br />

con quattro colpi <strong>di</strong> pistola in Piazza Marina<br />

a Palermo dove era arrivato per combattere la mafia<br />

e infliggere un duro colpo all’organizzazione della<br />

Mano nera. La missione era top secret, ma a causa<br />

<strong>di</strong> una fuga <strong>di</strong> notizie tutti i dettagli furono pubblicati<br />

sul “New York Herald”. Petrosino partì comunque<br />

convinto che in Sicilia la Mafia, come a New York,<br />

non si azzardasse a uccidere un poliziotto.<br />

Purtroppo in Sicilia avvenne <strong>di</strong>versamente.<br />

La mafia non fece sconti al nemico irriducibile della<br />

malavita italiana trapiantata negli Stati Uniti, celebre<br />

in America come in Italia quale protagonista della<br />

lotta al racket.<br />

Il governo mise subito a <strong>di</strong>sposizione la somma <strong>di</strong> 10.000 lire, corrispondenti a<br />

quasi 40.000 euro attuali, per chi avesse fornito elementi utili a scoprire i suoi<br />

assassini. La paura della mafia però è più forte dell’attrazione esercitata da<br />

quell’elevata offerta <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>: le bocche rimasero chiuse.<br />

Giuseppe Joe Petrosino era nato a Padula, in provincia <strong>di</strong> Salerno, il 30 agosto 1860.<br />

Era emigrato con la famiglia a New York nel 1873.<br />

Nel 1877, Joe (come ormai si chiamava) prese la citta<strong>di</strong>nanza statunitense.<br />

Assunto dall’amministrazione municipale nel 1895 Petrosino era stato promosso<br />

sergente <strong>di</strong>mostrando gran<strong>di</strong> doti investigative.<br />

Una carriera costellata <strong>di</strong> successi fino al tragico 12 marzo del 1909.<br />

Tribunale <strong>di</strong> Palermo il 2 aprile 1909; ciò<br />

permise <strong>di</strong> tramutare in arresto il fermo <strong>di</strong><br />

tre<strong>di</strong>ci sospettati e <strong>di</strong> spiccare i mandati<br />

<strong>di</strong> cattura per due latitanti.<br />

Nel libro <strong>di</strong> Arrigo Petacco “Joe Petrosino”<br />

(Mondadori 1972) alle pagine 161-170 è<br />

pubblicata integralmente l’inchiesta del<br />

questore Ceola.<br />

L’opera del nostro concitta<strong>di</strong>no per far<br />

luce sull’organizzazione mafiosa non ebbe<br />

le conclusioni sperate e nel luglio 1909<br />

il Ceola fu richiamato a Roma e collocato<br />

a riposo col titolo <strong>di</strong> Prefetto del Regno<br />

(“promoveatur ut amoveatur”, locuzione<br />

latina che tradotta letteralmente vuol<br />

<strong>di</strong>re “sia promosso affinché sia rimosso”).<br />

Baldassare Ceola, ritiratosi con amarezza<br />

dalla vita attiva, moriva a Milano<br />

il 1° aprile 1913.<br />

Una storica cartolina che riguarda la vita<br />

del “Circolo Trentino <strong>di</strong> Milano” fu inviata a<br />

<strong>Pergine</strong> da Baldassare al fratello Angelo<br />

per invitarlo al banchetto d’onore offerto<br />

in occasione della promozione da questore<br />

<strong>di</strong> Milano a Ispettore Generale a Roma.<br />

Si nota l’in<strong>di</strong>rizzo, privo <strong>di</strong> qualsiasi<br />

in<strong>di</strong>cazione dell’appartenenza del comune<br />

<strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> allo stato austriaco. *<br />

| CUSTODI DELLA MEMORIA |<br />

27


| VITA DI COMUNITÀ |<br />

Sembra quasi una storia inventata, <strong>di</strong><br />

quelle che si potevano leggere nell’800.<br />

Erano create quasi apposta, racconti<br />

“strappalacrime”. Nel finale si salvano<br />

tutte o quasi, per l’opera pia <strong>di</strong> qualche<br />

“signore” che così voleva magari<br />

aggiustare i conti con il Padreterno.<br />

Ma per “zio Toni” (non ha moglie, non ha<br />

figli, ma aveva un sacco <strong>di</strong> fratelli e gli è<br />

rimasto solo Mario) che appunto è zio <strong>di</strong><br />

molti nipoti e pronipoti, è una drammatica<br />

realtà. Adesso ha 88 anni e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> giorni<br />

<strong>di</strong> Natale ne ha passati tanti.<br />

Con rammarico, ed è comprensibile, <strong>di</strong>ce<br />

(e quasi ti dà una mazzata) «Non ricordo<br />

nessun Natale particolare». Possibile?<br />

È una frase che non riusciamo nemmeno<br />

a concepire. Anche perché c’è la<br />

consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ricordare il Natale <strong>di</strong> quel<br />

tal anno perché eravamo a New York, o<br />

alle Mal<strong>di</strong>ve, o a Cuba, o chissà dove, o ci<br />

hanno regalato chissà cosa. Per fortuna,<br />

da noi, c’è ancora (e sono magari tanti) chi<br />

trascorre il Natale in casa, tutt’al più, in<br />

qualche ristorante o luogo <strong>di</strong> montagna,<br />

ma con i famigliari, con i figli, con i<br />

nipotini, tra regali (e sono sempre troppi),<br />

leccornie, abbuffate. Ma almeno si salva la<br />

faccia perché attorno al tavolo ci sono<br />

appunto i figli, le loro mogli, i nipotini (cui<br />

regalare strani marchingegni), magari<br />

qualche fratello. “Zio Toni”, invece no.<br />

E lo <strong>di</strong>ce appunto con velata tristezza.<br />

«Per me, per noi in casa, era una giornata<br />

come tante altre. Certo si andava a Messa,<br />

ci mancherebbe. Ma altrimenti, giorno<br />

28 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

A cura <strong>di</strong><br />

| Roberto Gerola |<br />

Volere è potere<br />

piatto, come tanti altri. Posso paragonare<br />

il giorno <strong>di</strong> Natale alla domenica, ma non<br />

tutte. C’era il papà che preparava<br />

qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso. Ricordo che gli<br />

piaceva far da mangiare. E allora non era<br />

sempre crauti e patate (o polenta).<br />

Di crauti se ne consumavano a “conzi” (quei<br />

recipienti specifici per fare e conservare i<br />

crauti). Appunto, qualche domenica, il papà<br />

preparava il gulasch o i canederli. Usava<br />

quanto c’era tra<strong>di</strong>zionalmente in casa dei<br />

conta<strong>di</strong>ni. Come loro, anche se papà era<br />

fabbro, tenevamo qualche coniglio,<br />

qualche gallina, un maiale che si uccideva<br />

in <strong><strong>di</strong>cembre</strong> e allora i crauti erano un po’<br />

più saporiti. La festa, se così era, finiva lì,<br />

punto e basta».<br />

«Non ho un Natale da ricordare».<br />

E poi, “zio Toni”, e occorre <strong>di</strong>rla tutta, ha<br />

avuto una vita in salita. Dobbiamo <strong>di</strong>re,<br />

infatti, che ha praticamente trascorso<br />

tutta la gioventù (da poco prima <strong>di</strong><br />

compiere 6 anni e per 20 anni) steso.<br />

Cioè, vedeva il mondo da steso, nel senso<br />

che ha vissuto stando steso. Incre<strong>di</strong>bile.<br />

E <strong>di</strong> rammaricarsi, ora, durante questo<br />

suo ricordo del “non Natale”, ne ha tutti<br />

i motivi. Perché, non è che dopo dei<br />

vent’anni “da steso” la sua vita sia stata<br />

quanto meno “in piano”. No, ha dovuto<br />

combattere con la sua infermità<br />

provocatagli da un caso <strong>di</strong> malasanità<br />

(si <strong>di</strong>rebbe ora) che lo ha segnato per tutti<br />

LA STORIA<br />

Antonio Frisanco<br />

“Toni”, l’artigiano


Nella foto<br />

Antonio Frisanco con alcuni<br />

amici cacciatori.<br />

Andare a caccia era l’unico<br />

suo <strong>di</strong>vertimento<br />

gli altri 82 anni, partendo da quel giorno e<br />

arrivando fino alla data in cui ne ha<br />

compiuto 88, praticamente l’altro ieri.<br />

E così sarà anche prossimamente.<br />

A questo punto <strong>di</strong>ciamo tutto il nome <strong>di</strong><br />

“zio Toni” anche perché è stato<br />

protagonista, qualche mese fa, <strong>di</strong><br />

un’intervista sul “Trentino”, ma poi, evento<br />

molto più importante, ha avuto una serata<br />

pubblica alla quale ha partecipato anche<br />

la comunità. Si tratta <strong>di</strong> Antonio Frisanco,<br />

l’artigiano del ferro, del Molin del Palù.<br />

Insieme al fratello Mario è sopravvissuto<br />

a tutti (ed erano tanti) fratelli. I suoi<br />

coetanei erano andati a scuola, lui no;<br />

avevano fatto amicizia con altri ragazzi,<br />

qualcuno era stato anche (forse)<br />

“spiazarol”, lui no; negli anni da<br />

giovanissimo, c’era per tutti la scuola,<br />

qualche scorribanda, qualche gioco<br />

insieme, qualche gita. Per lui no.<br />

Nemmeno la vicinanza dei genitori<br />

almeno in quegli anni confinato in un<br />

istituto per <strong>di</strong>sabili a Venezia. Anche lì,<br />

lo ha visto il giorno <strong>di</strong> “non Natale”.<br />

Di quella garza <strong>di</strong>menticata nella ferita alla<br />

gamba, nessuno appunto si era accorto.<br />

E aveva solo sei anni, anzi, mancavano<br />

ancora alcuni mesi. E quando, vent’anni<br />

dopo, riuscirà a mettersi in pie<strong>di</strong>, avrà da<br />

fare i conti con la sopravvivenza: non aveva<br />

ancora imparato nulla, lo avevano passato<br />

dalla prima elementare alla seconda solo<br />

perché aveva saputo <strong>di</strong>segnare un aereo<br />

(li vedeva passare in cielo quando era a<br />

Venezia, visto che lì vicino c’era il campo<br />

d’aviazione), ma fu solo per qualche<br />

settimana. Quasi sempre letto d’ospedale<br />

o letto <strong>di</strong> casa. Quando si mise in pie<strong>di</strong><br />

dovette imparare tutto da auto<strong>di</strong>datta.<br />

Supplì con l’impegno, la forza <strong>di</strong> volontà,<br />

l’intelligenza, l’arguzia, l’inventiva e portò<br />

avanti da solo (i primi anni) l’officina<br />

paterna, visto che il suo maestro era morto<br />

per una <strong>di</strong>agnosi sbagliata (se lo portò via<br />

una polmonite scambiata per una semplice<br />

in<strong>di</strong>sposizione): un altro caso <strong>di</strong><br />

malasanità. E poi un altro ancora quando<br />

gli morì un fratello («non è niente» gli<br />

aveva detto il me<strong>di</strong>co, ma era un infarto).<br />

Beh, “zio Toni” ha dei buoni motivi per non<br />

avere un Natale da ricordare. Ha tante<br />

altre cose da ricordare, ma forse, anzi<br />

sicuramente, ne avrebbe fatto a meno.<br />

I traguar<strong>di</strong> raggiunti, le opere artigianali<br />

realizzate gli sono stati sicuramente <strong>di</strong><br />

conforto, ma che significato hanno davanti<br />

al fatto che «Non ho un Natale da<br />

ricordare». Ora ha scritto un libretto con<br />

la sua lunga storia. Glielo hanno dato alle<br />

stampe, lui lo ha regalato ai famigliari,<br />

ai parenti, a qualche amico. Perché? Glielo<br />

hanno detto in tanti: «zio Toni, sei un<br />

esempio da seguire». È testimone <strong>di</strong> una<br />

vita senza “un Natale da ricordare”. Ma,<br />

forse, per lui, sarà questo Natale 2011 da<br />

ricordare. La speranza c’è sempre anche<br />

a 88 anni. *<br />

| VITA DI COMUNITÀ |<br />

29


| VITA DI COMUNITÀ |<br />

<strong>Pergine</strong> Spettacolo Aperto vince il Best Territory<br />

Improvement Award, l’“oscar” dei festival italiani<br />

La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio<br />

<strong>di</strong> giovedì 10 novembre da Bologna:<br />

<strong>Pergine</strong> Spettacolo Aperto ha vinto il FoF,<br />

l’awards 2011, quello che è l’“oscar”<br />

nazionale dei festival. Un successo che fa<br />

grande l’iniziativa del festival perginese,<br />

vista la gran<strong>di</strong>ssima adesione per la terza<br />

e<strong>di</strong>zione. Sono stati oltre 200 i ban<strong>di</strong><br />

ricevuti e oltre 100 i festival partecipanti.<br />

Tra le nomination dei 15 premi in palio,<br />

si trovavano, infatti, festival prestigiosi<br />

come Roma Europa Festival, MITO,<br />

Festival della scienza <strong>di</strong> Genova e festival<br />

nuovissimi come quello sull’Innovazione<br />

responsabile <strong>di</strong> Forlì, vincitore nella<br />

categoria “start up”. I premi sono stati<br />

ideati per sostenere un settore<br />

estremamente vitale, nonostante la crisi,<br />

segnalando alla stampa, alle istituzioni,<br />

al mercato e alla stessa comunità <strong>di</strong><br />

festival le eccellenze nel settore degli<br />

eventi culturali. Vengono assegnati<br />

riconoscimenti per le modalità <strong>di</strong><br />

comunicazione (miglior manifesto,<br />

miglior sito web, miglior programma<br />

cartaceo, miglior sigla), per le<br />

partnership (con le istituzioni, le<br />

fondazioni bancarie, gli sponsor privati),<br />

PREMI<br />

PSA: in Italia è<br />

il Festival dei Festival<br />

30 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

PERGINE SPETTACOLO APERTO<br />

Nato nel 1976, <strong>Pergine</strong> Spettacolo Aperto è il più longevo dei festival<br />

trentini. Inizialmente unico palcoscenico estivo della regione, dal 1999<br />

si specializza nella formazione <strong>di</strong> giovani artisti con laboratori e<br />

produzioni musicali, <strong>di</strong> danza, opera e teatro. Negli ultimi anni questa<br />

vocazione si rinnova con un lavoro ancora più preciso sul territorio,<br />

prendendo le mosse dal luogo più doloroso e significativo per la storia<br />

<strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>: l’ex Ospedale Psichiatrico. Spazi <strong>di</strong>menticati che vogliono<br />

essere ancora abitati, prima che ne spariscano le tracce o che non se ne<br />

riconoscano più i segni, <strong>di</strong>ventano ogni estate contenitori <strong>di</strong><br />

sperimentazione e <strong>di</strong> produzioni artistiche connesse a vario titolo con la<br />

devianza, il <strong>di</strong>sagio e la marginalità. Una vera e propria fucina creativa<br />

che trova nell’accoglienza del <strong>di</strong>verso la sua linfa vitale.<br />

«Un riconoscimento che ci emoziona,<br />

ma che soprattutto sancisce la bontà<br />

delle scelte intraprese, aiutandoci<br />

nel <strong>di</strong>fficile compito <strong>di</strong> convincere<br />

anche i nostri interlocutori<br />

del delicato cambiamento in atto»,<br />

sostiene Cristina Pietrantonio,<br />

<strong>di</strong>rettrice artistica dal 2007.


Un contatto nato dalla<br />

Cooperativa S. Orsola<br />

per l’innovatività e l’efficacia<br />

delle azioni sul pubblico e sul<br />

territorio. <strong>Pergine</strong> Spettacolo<br />

Aperto è risultato vincitore <strong>di</strong><br />

uno dei più ambiti: il Best<br />

Territory Improvement Award,<br />

assegnato ex aequo con<br />

“Peperoncino Jazz”, che mette in<br />

rete ben 30 comuni della Calabria.<br />

Quella <strong>di</strong> mettere in evidenza il passato<br />

e la storia della città, riferita all’ex<br />

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE<br />

Presidente Paolo Oss Noser<br />

Vicepresidente Marcello Pallaoro<br />

Gabriele Buselli<br />

Gianluca Filippi<br />

Roberto Filippi<br />

Marco Frisanco<br />

Emanuele Masi<br />

CON LA COLLABORAZIONE DI<br />

Ugo Baldessari<br />

Paola Bertol<strong>di</strong><br />

Andrea Mariotti<br />

manicomio, è stata un’iniziativa<br />

vincente, non solo per la<br />

memoria collettiva, che non<br />

può <strong>di</strong>menticare, ma anche per<br />

arricchire il territorio <strong>di</strong> una<br />

cultura che può<br />

sembrare <strong>di</strong>fficile.<br />

Guardarsi dentro<br />

significa elaborare<br />

concetti che sono propri<br />

e che nessun altro può<br />

fare suoi senza<br />

intercettare gli umori<br />

del tessuto sociale <strong>di</strong><br />

partenza. Così è la<br />

storia dell’ex Ospedale<br />

psichiatrico. Una storia e<br />

un modo <strong>di</strong> interpretarla<br />

che incuriosisce chi ci<br />

osserva da fuori.<br />

E sono tanti, davvero tanti<br />

e qualificati. *<br />

| VITA DI COMUNITÀ |<br />

31


| VITA DI COMUNITÀ |<br />

32 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

COMPLEANNO<br />

In piazza la festa dei<br />

20 anni de “La Strada”<br />

I vent’anni, <strong>di</strong>cono, sia l’età più bella. L’età<br />

della spensieratezza e delle illusioni, ma<br />

anche dei gran<strong>di</strong> progetti che, a volte, si<br />

realizzano. E poi, anche nel lessico<br />

quoti<strong>di</strong>ano, quante volte si <strong>di</strong>ce: se avessi<br />

ancora vent’anni. Ebbene, la cooperativa<br />

sociale “La Strada” questi vent’anni se li<br />

sta godendo tutti. Li ha festeggiati ai primi<br />

<strong>di</strong> ottobre a <strong>Pergine</strong> con i <strong>di</strong>pendenti,<br />

gli utenti e gli amici. Una festa riuscita<br />

sotto tutti i punti <strong>di</strong> vista, se è vero che il<br />

giorno successivo i vertici della<br />

cooperativa, seduti al tavolino <strong>di</strong> un bar in<br />

Piazza Municipio, avevano la faccia stanca,<br />

ma decisamente sod<strong>di</strong>sfatta. Organizzare<br />

una festa non è cosa semplice, ma tutti<br />

hanno dato una mano rime<strong>di</strong>ando anche ai<br />

piccoli problemi che sorgono a ogni<br />

momento. Un progetto andato a buon fine e<br />

curato dalla stessa cooperativa “La Strada”<br />

con la cooperativa Mercurio e<br />

cooperAzione reciproca.<br />

L’importante era arrivare in tempo per<br />

il momento clou, con la storia <strong>di</strong> questi<br />

vent’anni che si è snodata sul palco sotto<br />

le sembianze <strong>di</strong> un racconto intriso <strong>di</strong><br />

testimonianze. Voltarsi in<strong>di</strong>etro è stato<br />

interessante, ma qualcuno aveva le gambe<br />

che tremavano a pensare a tutto quello<br />

che si è costruito. Partire con una grande<br />

idea non basta, ci vogliono impegno e<br />

determinazione. Quella che il Presidente<br />

Luca Macuglia e la <strong>di</strong>rettrice Monica Pilati<br />

mettono in moto ogni mattina per<br />

garantire un servizio sul territorio che non<br />

deve incepparsi mai. Lo possono fare<br />

perché hanno uno staff fidato<br />

e competente <strong>di</strong> circa cento <strong>di</strong>pendenti<br />

che macina chilometri su chilometri.<br />

Ma torniamo alla festa. Tanti hanno voluto<br />

esserci, dai soci fondatori alle autorità fino<br />

ai lavoratori, ma la vera emozione è stata<br />

vedere gli utenti in Piazzetta Fruet<br />

ad ascoltare gli aneddoti, a prendere<br />

coscienza <strong>di</strong> quante persone hanno<br />

creduto in questa sfida sociale.<br />

Si è visto concretamente come il mondo,<br />

che ogni mattina si alza, metta in<br />

movimento migliaia <strong>di</strong> tasselli. In questo<br />

mosaico, che è la vita, ognuno ha il suo<br />

ruolo, ognuno dà il suo contributo. Lo ha<br />

fatto chi ha partorito l’iniziativa, ma anche<br />

chi ci ha creduto fin dall’inizio<br />

sostenendola economicamente.<br />

E adesso? La cooperativa “La Strada” è<br />

sempre al volante. Quando si ha vent’anni<br />

la fatica non si sente. *


Strenne<br />

<strong>di</strong> Natale<br />

IL CORO CASTEL ROCCA<br />

CELEBRA 40 ANNI CON UN CD<br />

Quest’anno il Coro celebra il 40° anniversario<br />

della sua fondazione e in occasione <strong>di</strong> tale<br />

traguardo ha voluto realizzare il primo CD<br />

della propria storia canora.<br />

Il CD, dal titolo “Cantiamo l’armonia”, contiene<br />

16 brani tratti dal repertorio <strong>di</strong> canti popolari e<br />

folkloristici nazionali e internazionali, alcuni<br />

accompagnati al piano da Silvia Refatti, e uno con l’accompagnamento<br />

musicale <strong>di</strong> chitarra (Manuela Fontanari) e fisarmonica (Giorgio<br />

Bonecher). Il Coro è <strong>di</strong>retto dal M° Moreno Sartori e il Presidente è<br />

Antonietta Leonardelli.<br />

Il CD è stato presentato il giorno 27 novembre presso la Casa degli<br />

Artisti <strong>di</strong> Madrano.<br />

QUARTO CD PER IL CORO CASTEL PERGINE<br />

Il giorno 27 <strong><strong>di</strong>cembre</strong>, presso l’au<strong>di</strong>torium<br />

delle Scuole “Don Milani”, il Coro Castel<br />

<strong>Pergine</strong> ha presentato il nuovo CD “Dove devo<br />

cercare”. È questa la quarta incisione che<br />

racchiude le canzoni più significative<br />

interpretate dal 2000 al 2009 con la <strong>di</strong>rezione<br />

del M° Gino Froner.<br />

Oltre ai canti della montagna e alle canzoni<br />

popolari italiani molti sono i pezzi internazionali (Sudamerica,<br />

Sudafrica, Israele, America, Grecia, Francia e Spagna). Il CD segue i<br />

precedenti “Che bel cantar”, 1979 - “Itinerari”, 1989 - “Coro Castel<br />

<strong>Pergine</strong>”, 2000. La copertina del CD è opera <strong>di</strong> Alvise Dellai, anni 86,<br />

cantore del coro fin dalla sua fondazione.<br />

BASKET PERGINE<br />

I SUOI PRIMI 25 ANNI!<br />

Sabato 19 novembre presso la palestra<br />

delle Scuole “Garbari” <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>, in<br />

occasione della partita <strong>di</strong> Campionato<br />

Serie “D” Regionale tra Basket <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong> <strong>Pergine</strong> e la Virtus Alto Garda,<br />

si è svolta una breve ma significativa<br />

cerimonia per celebrare i 25 anni <strong>di</strong><br />

attività sportiva dell’Associazione Basket<br />

<strong>Pergine</strong>. È stata l’occasione per regalare<br />

a tutto il pubblico presente (circa 300<br />

persone) la maglietta azzurra del tifoso<br />

doc!!! Il Presidente del Basket <strong>Pergine</strong><br />

Dimitri Santuari ha ripercorso la storia del<br />

sodalizio sportivo dalla nascita nel 1986<br />

fino ai giorni nostri ricordando come la<br />

società sia attiva oltre che con la prima<br />

squadra con altre 6 squadre giovanili con<br />

un movimento che coinvolge circa 130<br />

ragazzi e ragazze.<br />

Dimostrazione <strong>di</strong> stima e riconoscimento<br />

anche dal Presidente del CONI<br />

Provinciale Giorgio Torgler e<br />

dall’Assessore comunale Renato Tessadri<br />

che ha consegnato al Presidente Santuari<br />

una targa ricordo.<br />

Un particolare ringraziamento è andato<br />

alla <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> che in questi<br />

25 anni ha sempre sostenuto l’Associazione<br />

e in particolar modo un paio <strong>di</strong> anni fa<br />

quando è stato determinante il contributo<br />

per l’acquisto del pulmino per trasportare<br />

i ragazzi nelle varie trasferte.<br />

La presenza del Direttore de Manincor<br />

è stata molto gra<strong>di</strong>ta con l’omaggio<br />

<strong>di</strong> un pallone da basket firmato da tutti<br />

gli atleti della prima squadra a ricordo<br />

<strong>di</strong> questa giornata.<br />

| VITA DI COMUNITÀ |<br />

33


| VITA DI COMUNITÀ |<br />

| Clau<strong>di</strong>o Morelli |<br />

Serata <strong>di</strong> poesia.<br />

Omaggio a<br />

Giorgio Mottesi<br />

La grande poetessa Wislawa Szymborska<br />

(Nobel nel 1996) in una sua stupenda<br />

poesia racconta una serata dove alla<br />

presentazione <strong>di</strong> un libro sono presenti<br />

do<strong>di</strong>ci persone: «metà è venuta perché<br />

piove, gli altri sono parenti», mentre in<br />

prima fila un vecchietto sonnecchia.<br />

Con la potenza sarcastica che l’ha resa<br />

celebre la poetessa polacca mette in<br />

risalto come alle serate letterarie e alle<br />

presentazioni <strong>di</strong> libri il pubblico scarseggi<br />

e sia in genere <strong>di</strong>stratto e più propenso a<br />

seguire magari un match <strong>di</strong> pugilato che<br />

la lettura <strong>di</strong> qualche poesia. Anche da noi<br />

non sono rare simili situazioni: romanzieri<br />

o poeti che presentano le loro fatiche a un<br />

pubblico sparuto e vagamente interessato.<br />

A meno che.<br />

A meno che non si organizzi la serata in<br />

modo <strong>di</strong>verso e coinvolgente. Come è<br />

stato fatto lo scorso 9 settembre per<br />

il libro <strong>di</strong> Giorgio Mottesi “Ancora<br />

n’emozion”, raccolta <strong>di</strong> poesie ine<strong>di</strong>te<br />

fatte stampare dal Comune a <strong>di</strong>eci anni<br />

dalla morte del poeta perginese.<br />

Teatro “Don Bosco” stracolmo e pubblico<br />

partecipe per un evento che è stato<br />

dettagliatamente pubblicizzato in varie<br />

forme e per tempo.<br />

Naturalmente nessuna pubblicità potrà<br />

essere efficace se l’autore proposto non è<br />

considerato valido, se non è amato o<br />

conosciuto. Nel caso <strong>di</strong> Mottesi da questo<br />

punto <strong>di</strong> vista si andava sul sicuro.<br />

Ma a rendere frizzante e formidabile la<br />

presentazione del nuovo libro è stato<br />

34 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

lo spettacolo <strong>di</strong> contorno allestito<br />

da Elio Carlin, referente per coperAzione<br />

reciproca, con il coinvolgimento <strong>di</strong> attori,<br />

musicisti e Coro Castel<strong>Pergine</strong>.<br />

Uno spettacolo che ripercorreva la vita <strong>di</strong><br />

Mottesi nei suoi momenti più significativi<br />

e dove erano sceneggiate e rese teatrali<br />

alcune delle sue più fortunate poesie.<br />

Molto suggestivi inoltre e<br />

particolarmente riusciti i video ideati per<br />

l’occasione da Alessandro Bencivenga.<br />

La brillante presentazione <strong>di</strong> Gabriele<br />

Buselli ha poi garantito una scansione<br />

dei tempi e degli interventi; e così la<br />

serata ha riscontrato un indubbio<br />

successo.<br />

Al <strong>di</strong> là dell’evento in sé, la serata ha<br />

<strong>di</strong>mostrato che la presentazione <strong>di</strong> un libro<br />

o una qualsiasi manifestazione letteraria<br />

può avere un grande riscontro se<br />

opportunamente pubblicizzata e quando<br />

sia strutturata in modo da coinvolgere<br />

molte associazioni e competenze.<br />

Allora le emozioni e le suggestioni sono<br />

garantite, la noia ban<strong>di</strong>ta.<br />

Ovviamente non è materialmente<br />

possibile fare sempre un lavoro del<br />

genere per ogni serata, per ogni incontro<br />

letterario, ma certo la presentazione del<br />

libro <strong>di</strong> Mottesi è stato un bell’esempio,<br />

una traccia feconda.<br />

Forse così, come <strong>di</strong>ce ancora la<br />

Szymborska, i poeti non sarebbero<br />

condannati, in mancanza <strong>di</strong> muscoli, a<br />

mostrare al mondo «poesiole da leggersi<br />

a scuola – tutt’al più – o Musa». *<br />

CULTURA


SPAZIO GIOVANI<br />

| Michele Gretter |<br />

A.C.S. Canale:<br />

malati <strong>di</strong> volontariato<br />

Nella foto<br />

Carnevale 1965<br />

Trentacinque anni d’attività: anche se non<br />

sembra, ne è passato <strong>di</strong> tempo dal quel<br />

marzo del 1976, quando i giovani del<br />

paese <strong>di</strong>edero vita a un gruppo affiatato<br />

per organizzare i più svariati eventi, dal<br />

carnevale al concorso <strong>di</strong> pittura: in poche<br />

parole l’associazione “Amici Cultura e<br />

Sport Canale”. Per festeggiare al meglio<br />

il compleanno Lino Beber, membro del<br />

<strong>di</strong>rettivo, nonché storiografo ufficiale delle<br />

memorie perginesi, e Fabio Pergher,<br />

presidente dell’associazione, hanno<br />

realizzato un libro intitolato “Nel mezzo<br />

del cammin: 35 anni <strong>di</strong> vita dell’A.C.S.<br />

Canale”. Un’opera ricca <strong>di</strong> fotografie e<br />

ricor<strong>di</strong>, che racconta la crescita verso la<br />

maturità dell’associazione, a tutt’oggi<br />

impegnata in svariati ambiti sociali.<br />

VOLONTARIATO<br />

«Eravamo un gruppo <strong>di</strong> giovani che voleva<br />

fare qualcosa per noi, ma specialmente per<br />

Canale – racconta Fabio Pergher –.<br />

All’epoca in paese c’era solo il bar e io, che<br />

avevo un bambino piccolo, volevo fargli<br />

trovare qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso, un luogo più<br />

tranquillo, dove poter crescere <strong>di</strong>vertendosi.<br />

Eravamo un gruppo eterogeneo, molte teste<br />

e altrettante idee, ma tutti miravano a<br />

un’unica destinazione, quella <strong>di</strong> migliorare<br />

la vita della nostra frazione».<br />

Un’associazione cresciuta e molto attiva,<br />

ma che deve ringraziare il volontariato…<br />

«È proprio questa la nostra forza. Noi<br />

eravamo, e siamo, mossi dalla voglia <strong>di</strong> fare<br />

del bene all’abitato <strong>di</strong> Canale e ai suoi<br />

residenti: cre<strong>di</strong>amo nell’impegno, nella<br />

solidarietà e amiamo il posto dove viviamo».<br />

| VITA DI COMUNITÀ |<br />

35


| VITA DI COMUNITÀ |<br />

Un’esperienza pluridecennale che vi ha<br />

fatti crescere assieme all’associazione,<br />

ma oggi com’è la situazione?<br />

«Siamo sempre attivi, anche se bisogna<br />

ammettere che abbiamo qualche <strong>di</strong>fficoltà<br />

con gli adolescenti, specialmente coi ragazzi.<br />

Saranno le troppe tentazioni, le molte<br />

possibilità loro offerte oppure noi che non<br />

sappiamo coinvolgerli, ma una volta<br />

raggiunta l’età del motorino, non si vedono<br />

più. Fortunatamente abbiamo un gruppo<br />

<strong>di</strong> quattro-cinque ragazze, il gruppo<br />

“Giocherete”, che contribuiscono attivamente<br />

alla vita dell’attività, specialmente<br />

coi bambini. Un altro rammarico è<br />

l’incapacità <strong>di</strong> coinvolgere i nuovi canaloti,<br />

persone che hanno comperato casa nella<br />

nostra frazione, ma che non partecipano alla<br />

vita sociale <strong>di</strong> Canale».<br />

Molti parlano oggi della crisi del<br />

volontariato, così ti chie<strong>di</strong>amo:<br />

nascerebbe oggi la vostra associazione?<br />

«Non credo. Oggi s’assiste a una fuga<br />

generale dalle presidenze: ci sono troppi<br />

rischi e responsabilità. Basti pensare<br />

al numero <strong>di</strong> permessi richiesti per<br />

organizzare la polenta, offerta<br />

gratuitamente, alla festa <strong>di</strong> carnevale». *<br />

36 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

Nelle foto dall’alto<br />

Carnevale 1994<br />

Momenti <strong>di</strong> attivita del gruppo<br />

“Giocherete”<br />

Passeggiata ecologica<br />

alla scoperta della natura


SPAZIO GIOVANI<br />

| Michele Gretter |<br />

La serata “Conoscere l’autonomia.<br />

Un bene comune”, che lo scorso<br />

15 novembre ha permesso ai perginesi<br />

<strong>di</strong> sentire dal vivo il Professor Andrea<br />

Leonar<strong>di</strong>, storico economico, e Lorenzo<br />

Dellai, Presidente della Provincia,<br />

impegnati in una <strong>di</strong>scussione sulle origini<br />

e sulle cause della nostra autonomia,<br />

ci ha dato l’idea <strong>di</strong> stilare una breve storia<br />

sul percorso iniziato nel me<strong>di</strong>oevo e<br />

conclusosi momentaneamente con<br />

“l’Accordo <strong>di</strong> Milano” (2009).<br />

568 - 774<br />

Creazione del Ducato longobardo del<br />

Trentino. Si tratta del primo utilizzo del<br />

nome “Trentino” per in<strong>di</strong>care i territori<br />

<strong>di</strong>pendenti dal municipio <strong>di</strong> Trento. Del<br />

Ducato non facevano parte la <strong>Valsugana</strong>,<br />

<strong>di</strong>pendente da Feltre, Riva, sotto il<br />

controllo <strong>di</strong> Brescia, Avio e Brentonico,<br />

rientranti nel Ducato <strong>di</strong> Verona.<br />

1004<br />

L’imperatore del Sacro Romano Impero<br />

Enrico II dota il vescovo <strong>di</strong> Trento del<br />

potere temporale, creando il Principato<br />

vescovile, che durerà fino alle guerre<br />

napoleoniche (1814). Nel 1027 Corrado II<br />

il Salico crea una struttura analoga anche<br />

in Alto A<strong>di</strong>ge, delegando i poteri al vescovo<br />

<strong>di</strong> Bressanone.<br />

1202<br />

Le comunità trentine si autoregolavano<br />

con le Carte <strong>di</strong> Regola, documenti che<br />

INCONTRO<br />

Conoscere l’autonomia<br />

Un bene comune<br />

Un <strong>di</strong>battito, tra<br />

il Professor Andrea<br />

Leonar<strong>di</strong> e il Presidente<br />

della Provincia Lorenzo<br />

Dellai, sulle origini e<br />

sulle cause della nostra<br />

autonomia, per conoscere<br />

al meglio la nostra storia.<br />

riportavano <strong>di</strong>ritti e doveri degli abitanti,<br />

decisi dalle assemblee <strong>di</strong> uomini liberi.<br />

Il documento più antico pervenuto a noi<br />

è quello riguardante Civezzano, risalente<br />

al 1202.<br />

1401<br />

«Leopoldo, duca d’Austria e conte del Tirolo,<br />

conferma le grazie, i privilegi, le buone<br />

consuetu<strong>di</strong>ni della comunità <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> […]<br />

antichissime consuetu<strong>di</strong>ni, libertà,<br />

go<strong>di</strong>menti, immunità ed esenzioni della<br />

Comunità e gastal<strong>di</strong>a della giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong>». 1 Testimonianza <strong>di</strong> come anche<br />

la nostra comunità si autoregolasse con<br />

le Carte <strong>di</strong> Regola, grazie a dei privilegi<br />

ottenuti nel 1356 e confermati<br />

ufficialmente negli statuti anche nel 1516.<br />

1819<br />

Il governo austriaco concede alla regione<br />

Tirolo - Vorarlberg un’autonomia,<br />

| VITA DI COMUNITÀ |<br />

37


| VITA DI COMUNITÀ |<br />

Nelle foto dall’alto<br />

Un’immagine <strong>di</strong> quello che era rimasto dopo la<br />

“Notte dei Fuochi”, l’11 giugno 1961<br />

Alcide De Gasperi<br />

Stretta <strong>di</strong> mano tra Alcide De Gasperi<br />

e Karl Gruber durante l’accordo del 1946<br />

comprendente un proprio governatore e<br />

una Dieta eletta dal popolo, inse<strong>di</strong>ata a<br />

Vienna. A questa assemblea presero parte<br />

trentini illustri come Cesare Battisti,<br />

Alcide De Gasperi, don Lorenzo Guetti ed<br />

Enrico Conci.<br />

1918<br />

Al termine del primo conflitto mon<strong>di</strong>ale<br />

il Trentino e l’Alto A<strong>di</strong>ge passano al Regno<br />

d’Italia.<br />

1946<br />

Il 5 settembre il capo provvisorio del<br />

Governo italiano, Alcide De Gasperi,<br />

e il ministro degli esteri austriaco,<br />

Karl Gruber, firmano un accordo che<br />

riconosce l’importanza <strong>di</strong> proteggere le<br />

minoranze etniche.<br />

1957<br />

Il 17 novembre il leader dell’SVP, Silvius<br />

Magnago, chiede la completa autonomia<br />

per la provincia <strong>di</strong> Bolzano, al grido<br />

<strong>di</strong> “Los von Trient”. Cominciano gli anni<br />

<strong>di</strong> attriti tra trentini e altoatesini,<br />

che culmineranno con la “Notte dei<br />

fuochi” (11 giugno 1961) quando furono<br />

fatti esplodere 47 tralicci dell’energia<br />

elettrica.<br />

1972<br />

Il 20 gennaio entra in vigore il nuovo<br />

Statuto d’autonomia, detto “Pacchetto”,<br />

che aumenta i poteri delle due province<br />

autonome.<br />

38 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

2009<br />

Lo Stato italiano raggiunge un accordo,<br />

detto <strong>di</strong> Milano perché firmato nella città<br />

meneghina, il 30 novembre con le Province<br />

<strong>di</strong> Bolzano e Trento. Con tale accordo<br />

il governo concede nuove deleghe alle<br />

Province in materia finanziaria. *<br />

1 Tratto da PIETRO<br />

ALESSANDRINI “Memorie <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong> e del <strong>Pergine</strong>se”, Arti<br />

Grafiche Saturnia, Trento, 1972.


| Don Remo Vanzetta |<br />

Parroco a <strong>Pergine</strong> <strong>Valsugana</strong><br />

Lettera<br />

<strong>di</strong> Natale<br />

Come noi<br />

Dalle mie parti si <strong>di</strong>ce «l’è soto i altri»:<br />

si intende lavorare alle <strong>di</strong>pendenze, una<br />

cosa molto comune e accettata.<br />

Da qualche parte ho letto che è facile<br />

stare sopra gli altri, un po’ più <strong>di</strong>fficile è<br />

stare sotto gli altri, ma la cosa più <strong>di</strong>fficile<br />

<strong>di</strong> tutte è stare alla pari degli altri.<br />

Forse è per questo che è <strong>di</strong>fficile la<br />

democrazia, l’equità, l’uguaglianza, e<br />

anche il matrimonio, e anche l’amicizia.<br />

“Essere come Dio” è stata la tentazione<br />

del serpente. “Essere come l’uomo” è<br />

stata la pazzia <strong>di</strong> Dio: Gesù s’è fatto in<br />

tutto simile a noi, fuorché nel peccato,<br />

peccato che è poi voler “essere come<br />

Dio”, sopra gli altri. Questo Gesù alla<br />

pari, che abita sul mio piano, <strong>di</strong>etro la<br />

porta accanto, anzi dentro le mie porte,<br />

è la sensazione più profonda che ho a<br />

Natale. Mi fa sentire familiare <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong><br />

un Dio con noi, appunto. A Natale mi<br />

passa la paura <strong>di</strong> Dio, e anche dell’uomo,<br />

perché non mi sento più solo e non mi<br />

sentirò mai più solo.<br />

Perché Gesù è venuto ad abitare da noi, a<br />

con<strong>di</strong>videre la nostra vita nella sua realtà;<br />

non a fare una breve vacanza curiosa, una<br />

bella esperienza esotica da noi. Prima <strong>di</strong><br />

camminare davanti a noi, prima <strong>di</strong><br />

insegnarci la strada, si è fatto portare in<br />

braccio e si è fatto condurre per mano; poi<br />

si è messo al passo con noi e si è messo a<br />

camminare accanto a noi. Ha fatto la fila<br />

NATALE 2011<br />

con noi, anzi, tutta la trafila. Da bambino<br />

in su. Da garzone in su. Ha imparato<br />

a leggere e scrivere; ha imparato a poco<br />

a poco il mestiere <strong>di</strong> uomo, ha imparato a<br />

poco a poco il mestiere <strong>di</strong> falegname.<br />

Trent’anni come uno qualunque <strong>di</strong> noi,<br />

trent’anni come uno tra i più poveri <strong>di</strong> noi.<br />

Prima <strong>di</strong> incominciare a fare miracoli,<br />

a fare il maestro; prima <strong>di</strong> annunciare<br />

il Regno <strong>di</strong> Dio e salvarci, è stato<br />

semplicemente tra noi, è vissuto con noi.<br />

Con noi ha con<strong>di</strong>viso le gioie e bevuto un<br />

bicchiere. Non è venuto a togliere la fatica<br />

e la sofferenza ma a portarla con noi.<br />

Ha lavorato e ha pianto, come noi, con noi.<br />

L’amore è stato definito come “vivere con”<br />

e “vivere per”. Quasi quasi il fatto che<br />

Gesù sia vissuto con noi mi commuove <strong>di</strong><br />

più del fatto che è morto per noi.<br />

Sappiamo tutti per esperienza quale<br />

grande significato abbia per le persone,<br />

in qualunque età, la presenza <strong>di</strong> qualcuno<br />

che ti tenga la mano, che ti si sieda<br />

accanto, che semplicemente stia con te e<br />

non ti lasci solo. Sappiamo quanto manchi<br />

a un bambino un genitore che faccia <strong>di</strong><br />

tutto per lui, ma che non ci sia mai a casa,<br />

a giocare insieme a lui. Gesù ha preso<br />

molto sul serio questo vivere con noi:<br />

trent’anni su trentatré. Anche da questo<br />

conosciamo che egli ci ha molto amato.<br />

E noi siamo chiamati ad amare come lui<br />

ha amato noi. Il più delle volte non occorre<br />

fare molto per gli altri: basta esserci.<br />

E affrontare insieme i problemi. *<br />

| SPIRITUALMENTE |<br />

39


| SPIRITUALMENTE |<br />

Da poco più <strong>di</strong> un anno, l’Arcivescovo <strong>di</strong><br />

Trento mi ha chiamato ad essere parroco<br />

delle 6 comunità della Valle dei Mocheni-<br />

Bersntol, la cosiddetta Valle Incantata.<br />

Catapultato dalla zona “me<strong>di</strong>terranea” <strong>di</strong><br />

Arco, con caratteristiche proprie, che vanno<br />

dalla natura, al numero della popolazione,<br />

alla mentalità, al modo <strong>di</strong> vivere la propria<br />

fede e religiosità, ad un nuovo luogo<br />

particolare e tutto da scoprire del Trentino.<br />

Una valle “chiusa” geograficamente, ma<br />

assolutamente non nel resto; almeno<br />

questo è quello che noto e mi colpisce<br />

sempre <strong>di</strong> più. Quando si passa dalla<br />

galleria che da <strong>Pergine</strong> porta a Canezza e<br />

in Valle, sovrastata dalla bellissima croce<br />

illuminata <strong>di</strong> notte, si scorge uno<br />

spettacolare anfiteatro naturale che fa<br />

rimanere incantati e meravigliati.<br />

Nell’evolversi delle stagioni non si può che<br />

godere delle sfumature del cielo, dei colori<br />

e dei profumi delle piante, dei boschi e dei<br />

fiori. Tutto aiuta ad entrare in punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong><br />

in quella <strong>di</strong>mensione propria <strong>di</strong> ogni uomo,<br />

cattolico o no, credente o no, che è la<br />

<strong>di</strong>mensione spirituale: si guarda, si<br />

ammira, si ringrazia…<br />

Per noi cristiani è un grazie al Signore che<br />

potremmo esprimere con il Salmo 8<br />

“quanto è grande il tuo nome su tutta la<br />

terra… se guardo il tuo cielo, opera delle tue<br />

<strong>di</strong>ta, la luna e le stelle che tu hai fissate, che<br />

cosa è l’uomo…?”<br />

Gli abitanti della Valle sono circa 1800,<br />

sud<strong>di</strong>visi in 6 parrocchie e nei rispettivi 4<br />

40 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

| Don Daniele Laghi |<br />

Parroco in Valle dei Mòcheni<br />

Prete<br />

nella Valle<br />

comuni. In tre <strong>di</strong> questi si parla una<br />

lingua particolare che non conosco,<br />

<strong>di</strong>fficile per me da imparare... Ma un po’<br />

alla volta qualcosa comincio a capire. Qui<br />

le case non sono raggruppate come un<br />

normale paese ma sparse un po’<br />

dappertutto tra tantissimi masi e frazioni;<br />

ci si chiede come si viveva un tempo e,<br />

soprattutto, come poter raggiungere tutti<br />

oggi. Osservando le mani <strong>di</strong> tanti uomini<br />

e donne si capisce che hanno sempre<br />

lavorato duramente. Tanti sono emigrati<br />

all’estero, altri hanno lavorato come<br />

“kromeri”: una vita dura un tempo!<br />

La gente è tenace e caparbia, non si<br />

arrende mai. L’amore per la propria terra<br />

è forte e si rivela anche nella volontà <strong>di</strong><br />

sostenere e promuovere la coltura dei<br />

Piccoli Frutti, un ingegnoso e affascinante<br />

progetto partito da poche persone e che,<br />

oggi, ha portato il marchio della<br />

Sant’Orsola a essere conosciuto a livello<br />

internazionale dando lavoro a tanti. Qui le<br />

persone sono riflessive e ricche <strong>di</strong> tanta<br />

fede “con<strong>di</strong>ta” da sana, bella e profonda<br />

tra<strong>di</strong>zione, che si concretizza nella<br />

collaborazione tra le famiglie.<br />

LA FEDE OGGI<br />

«Qui le persone sono riflessive e ricche<br />

<strong>di</strong> tanta fede “con<strong>di</strong>ta” da sana, bella e<br />

profonda tra<strong>di</strong>zione, che si concretizza nella<br />

collaborazione tra le famiglie. […]».


Nella foto<br />

La Chiesa <strong>di</strong> Palù del Fersina<br />

… Anch’io provo a fare la mia parte!<br />

Inizialmente mi ero riproposto <strong>di</strong> visitare<br />

tutte le famiglie. Poi mi sono reso conto<br />

che era impossibile … Allora ho pensato <strong>di</strong><br />

essere presente in modo <strong>di</strong>verso e cioè<br />

mettendomi accanto alle persone. Visito<br />

gli ammalati a casa e negli ospedali,<br />

scambio due parole con le persone che<br />

incontro per strada, dai bambini agli<br />

adulti; mi soffermo con la gente nei vari<br />

luoghi <strong>di</strong> ritrovo o bevo il caffè insieme<br />

alle mamme, dopo che hanno portato i<br />

bimbi all’asilo; collaboro con le scuole<br />

elementari nelle varie iniziative; cerco <strong>di</strong><br />

essere presente alle sagre e feste<br />

campestri animate e proposte dalle tante<br />

associazioni operanti in valle (alpini,<br />

pompieri, cacciatori, gruppi giovani) E<br />

nello sport mi alleno (parola grossa!) con<br />

la Polisportiva Bersntol. Insomma, tutto<br />

aiuta a camminare assieme e fare<br />

comunità.<br />

Il parroco qui è visto ancora come una<br />

presenza importantissima. Assieme al<br />

maresciallo, al sindaco e al farmacista è<br />

un’autorità, una persona da rispettare, da<br />

ascoltare, che si cerca, con cui ci si<br />

confronta, che coor<strong>di</strong>na, raccoglie e mette<br />

insieme le idee e le proposte. Quando<br />

passo a pie<strong>di</strong> o in macchina le persone<br />

suonano il clacson oppure si tolgono il<br />

cappello e <strong>di</strong>cono l’antico “sia lodato Gesù<br />

Cristo”; a volte mi sento strano<br />

sentendomi chiamare “Signor Parroco”,<br />

inadeguato e piccolo per un compito più<br />

grande <strong>di</strong> me.<br />

Ma non sono solo. Tutti insieme<br />

costruiamo la Chiesa, perché siamo tutti<br />

fratelli e sorelle. È importante la<br />

collaborazione, la corresponsabilità nel<br />

camminare come comunità cristiana.<br />

Oggi il parroco deve sud<strong>di</strong>vidersi tra più<br />

parrocchie. I preti sono <strong>di</strong>minuiti rispetto<br />

al passato! Questo, a volte, può <strong>di</strong>spiacere.<br />

È nomale che ogni parrocchia desideri<br />

avere un parroco tutto per sé, non in<br />

senso egoistico ma affettivo. È normale<br />

che ognuno desideri avere nel proprio<br />

paese tutte le funzioni e tutte le messe<br />

domenicali. Ma essere Chiesa oggi<br />

prevede e chiede a tutti la propria parte. Io<br />

aggiungo che il parroco è prima <strong>di</strong> tutto un<br />

uomo che tenta <strong>di</strong> vivere insieme agli altri<br />

| SPIRITUALMENTE |<br />

41


| SPIRITUALMENTE |<br />

«Il parroco qui è visto ancora come una presenza<br />

importantissima. Assieme al maresciallo, al sindaco<br />

e al farmacista è un’autorità, una persona<br />

da rispettare, da ascoltare, che si cerca, con cui ci si<br />

confronta, che coor<strong>di</strong>na, raccoglie e mette insieme<br />

le idee e le proposte […]».<br />

la fede nel Signore, portando la Parola e<br />

spezzando il Pane <strong>di</strong> vita. Ma anche il<br />

parroco sente il bisogno <strong>di</strong> qualcuno che<br />

lo ascolti, che venga a trovarlo.<br />

Egli cerca <strong>di</strong> guidare le comunità tenendo<br />

presenti le proprie doti e i propri limiti<br />

umani, ma anche le particolarità culturali,<br />

spirituali e tra<strong>di</strong>zionali della zona in cui<br />

opera. Questo per me è fondamentale,<br />

basti pensare al culto dei morti e alle<br />

tra<strong>di</strong>zioni che qui sono fortunatamente<br />

ancora molto vive.<br />

Voglio ora esprimere le mie parole <strong>di</strong><br />

elogio e <strong>di</strong> ringraziamento alle<br />

amministrazioni comunali, a tutti gli enti e<br />

associazioni con i quali si lavora insieme<br />

per costruire la nostra Comunità. Pur<br />

tenendo presente i compiti <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong><br />

noi, alla fine le persone all’interno del<br />

“municipio” sono in gran parte le stesse<br />

che operano nella “chiesa”: c’è poca<br />

<strong>di</strong>fferenza e oggi, più <strong>di</strong> ieri, si cresce solo<br />

collaborando, facendo sinergia <strong>di</strong> tutte le<br />

forze. Qui a Natale e Pasqua si brinda e ci<br />

si scambiano gli auguri tutti insieme: con<br />

l’amministrazione comunale, gli enti e le<br />

varie associazioni.<br />

42 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

E insieme abbiamo sostenuto la<br />

can<strong>di</strong>datura <strong>di</strong> Sant’Orsola e dell’intera<br />

Valle per avere, il prossimo 18 aprile 2012,<br />

la 2a tappa del Giro del Trentino per<br />

ciclisti professionisti.<br />

Insieme abbiamo dato il via a tante<br />

iniziative per far conoscere la bellezza e<br />

l’originalità della zona.<br />

Insieme abbiamo con<strong>di</strong>viso la Giornata<br />

del Ringraziamento, occasione per<br />

ringraziare dei doni ricevuti da Dio (frutto<br />

della terra e lavoro), abbiamo aiutato chi<br />

non aveva da mangiare, abbiamo<br />

benedetto i bambini il 6 gennaio.<br />

Non vi ho parlato delle <strong>di</strong>fficoltà. A volte le<br />

incomprensioni reciproche e le cose da<br />

migliorare sono molte, ma non serve<br />

parlarne. Di quelle si fa presto a fare<br />

elenchi!<br />

Ma chi non ha da migliorare qualcosa<br />

nella propria vita e nel proprio operato?<br />

Grazie a Dio nessuno nasce maestro.<br />

Ringrazio <strong>di</strong> questa sempre nuova<br />

esperienza <strong>di</strong> Dio che mi arricchisce e<br />

ogni giorno mi insegna ad essere uomo,<br />

cristiano e prete. *


SPAZIO GIOVANI<br />

| Chiara Gadler |<br />

<strong>Pergine</strong> <strong>Valsugana</strong><br />

12 NOVEMBRE 2011 - 8 GENNAIO 2012<br />

CIN CIN DEL SOCIO<br />

È scoppiata a <strong>Pergine</strong> la voglia <strong>di</strong> Natale,<br />

una voglia che si chiama “PerzenLand”.<br />

Il 12 novembre, con un po’ in anticipo sul<br />

calendario, è stata inaugurata la seconda<br />

e<strong>di</strong>zione de “Il Villaggio delle meraviglie”.<br />

Alla realizzazione <strong>di</strong> questa iniziativa, che si<br />

pone come obiettivo la valorizzazione della<br />

città e del suo centro storico dal punto <strong>di</strong><br />

vista non solo commerciale, ma anche<br />

turistico e culturale, hanno collaborato<br />

MERCATINI<br />

DI NATALE<br />

Il Villaggio<br />

delle Meraviglie<br />

CIN CIN è un’iniziativa della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> e del C.O.P.I.<br />

nell’ambito dei mercatini <strong>di</strong> Natale (PerzenLand).<br />

Il buono, offerto dalla <strong>Cassa</strong> e allegato alla rivista, vi offre la<br />

possibilità <strong>di</strong> brindare al Natale.<br />

Presentatelo alle casette che espongono la scritta “CIN CIN…”.<br />

Vi verrà offerto un buon brulé o una bibita analcolica a vostra scelta.<br />

CIN CIN e Buone Feste con C.O.P.I. e la <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong>!<br />

quest’anno centinaia <strong>di</strong> volontari e<br />

associazioni. Durante l’inaugurazione dei<br />

mercatini hanno ricevuto i ringraziamenti<br />

delle autorità locali, del C.O.P.I. e<br />

dell’Azienda <strong>di</strong> Promozione Turistica, con<br />

un momento allietato dalla Banda Sociale<br />

che ha suonato l’inno <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.<br />

Poi è davvero piaciuto lo spettacolo molto<br />

suggestivo inscenato dalle famose<br />

maschere dei Krampus <strong>di</strong> Amstetten, città<br />

gemellata. Grande affluenza <strong>di</strong> pubblico e<br />

spettacolo per tutti, gran<strong>di</strong> e piccini. L’idea<br />

<strong>di</strong> fondo che caratterizza il mercatino è la<br />

valorizzazione dell’intera comunità locale<br />

creando un paesaggio <strong>di</strong> aggregazione che<br />

unisce <strong>Pergine</strong>, la Val dei Mòcheni e tutta la<br />

Comunità. Una delle novità <strong>di</strong> quest’anno a<br />

questo proposito sono le casette in Piazza<br />

Gavazzi che offrono le specialità<br />

eno-gastronomiche tipiche della Valle dei<br />

Mòcheni. Il viaggio continua poi lungo Via<br />

Pennella verso il Municipio: le strade piene<br />

<strong>di</strong> luci e decorazioni portano al mercatino<br />

<strong>di</strong> Natale, con le tipiche casette che offrono<br />

simpatici souvenir e la possibilità <strong>di</strong> un<br />

caldo ristoro a base <strong>di</strong> vin brulé. Molteplici<br />

sono poi le iniziative per l’animazione del<br />

centro storico che dureranno fino all’8<br />

gennaio: cori locali, trenini, rie<strong>di</strong>zioni degli<br />

antichi giochi come “La Volpe e le Galline”,<br />

presentazioni dei vecchi lavori artigianali e<br />

molto altro ancora. Auguri <strong>di</strong> grande<br />

successo a tutti, come ha<br />

sottolineato Franco Senesi, Presidente<br />

della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong>. Buon viaggio a<br />

“PerzenLand”! *<br />

| PERGINE CHE VIVE |<br />

43


| PERGINE CHE VIVE |<br />

44<br />

CALENDARIO<br />

DEGLI EVENTI<br />

Sabato 3 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Ore 10.30: “Cori sotto l’Albero”<br />

- Coro Edera<br />

• Musica con i Bifolk Band<br />

• Ciocco Day - laboratorio/degustazione<br />

<strong>di</strong> cioccolateria<br />

• “Le Fiabe Scolpite” scultore n° 4<br />

• Diretta ra<strong>di</strong>o Genius<br />

• Laboratorio del Gusto<br />

a Palazzo Hippoliti<br />

• Musica con i Beatrich trio folk Fiera <strong>di</strong><br />

Primiero<br />

• lnizia la mostra dei Presepi<br />

in Via Maier e S. Elisabetta<br />

Domenica 4 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Alphom - il Corno delle Alpi<br />

• Schuhplatder Traminer - musica folk<br />

tirolese<br />

• Ore 17.00: Coro Calicantus<br />

Chiesa San Carlo<br />

• Ciocco Day - laboratorio e<br />

degustazione <strong>di</strong> cioccolateria<br />

• “Le Fiabe Scolpite” scultore n° 5<br />

• Antico gioco “La Volp e le Galline”<br />

3° round<br />

• Animazione con i ragazzi<br />

<strong>di</strong> San Patrignano<br />

• Artigiani <strong>di</strong> un tempo all’opera<br />

• Trenino - Pony<br />

Mercoledì 7 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Alphorn - il Corno delle Alpi<br />

• Trenino - Pony<br />

Giovedì 8 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Musica con i Palaearlearmusikantn<br />

• Animazione con i Ragazzi del Sogno<br />

• “Le Fiabe scolpite” scultore n° 6<br />

• Trekking con Pony e Asini<br />

• Artigiani <strong>di</strong> un tempo all’opera<br />

• Trenino<br />

Venerdì 9 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Animazione: i ragazzi<br />

<strong>di</strong> San Patrignano<br />

• Trekking con Pony e Asini<br />

• Trenino<br />

LINEA DIRETTA SOCIO<br />

DICEMBRE 2011<br />

Sabato 10 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Concerto della Banda Sociale <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong><br />

• Vlarotzer Spietzpiebler <strong>di</strong> Fierozzo<br />

(Musica e Folk della Valle dei Mòcheni)<br />

• Mangiafuoco e giocolieri<br />

• l Folletti <strong>di</strong> Babbo Natale<br />

• Gli Arcieri<br />

• Animazione con i Ragazzi del Sogno<br />

• l Trombini <strong>di</strong> San Bartolomeo delle<br />

Montagne<br />

• Feuer Nacht - la città illuminata fino a<br />

tar<strong>di</strong> con giochi <strong>di</strong> luce, candele e torce<br />

• La Fucina con Andrea Iori, scultore in<br />

ferro<br />

• Artigiani <strong>di</strong> un tempo all’opera<br />

• Laboratorio del Gusto<br />

a Palazzo Hippoliti<br />

• Diretta Ra<strong>di</strong>o Genius<br />

• Trenino - Pony<br />

Domenica 11 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Babbo Natale<br />

• Alphom - il Corno delle Alpi<br />

• Zivignago ’87<br />

• Animazione: i Ragazzi del Sogno<br />

• Trekking con Pony e Asini<br />

• Trenino<br />

Sabato 17 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Ore 10.30: “Cori sotto l’Albero”<br />

Coro Edera<br />

• Ore 17.00: Coro Calicantus<br />

• Vlarotzer Spietzpiebler <strong>di</strong> Fierozzo<br />

(Musica e Folk della Valle dei Mòcheni)<br />

• Laboratorio del Gusto<br />

a Palazzo Hippoliti<br />

• Diretta Ra<strong>di</strong>o Genius<br />

da Piazza Municipio<br />

• Trenino - Pony<br />

Domenica 18 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Babbo Natale<br />

• Concerto della Banda <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

• Musica con la Bifolk Band<br />

• Animazione: i ragazzi<br />

<strong>di</strong> San Patrignano<br />

• Ore 10.00: Arrivo da Bassano del treno<br />

a vapore con sfilata <strong>di</strong> benvenuto in<br />

costume asburgico<br />

• Arrivo della Corsa dei Babbi Natale<br />

da Levico Terme a <strong>Pergine</strong><br />

• Gli artigiani <strong>di</strong> un tempo all’opera<br />

• Diretta Ra<strong>di</strong>o Genius<br />

da Piazza Municipio<br />

• Trenino - Pony<br />

Orario <strong>di</strong> apertura<br />

Dalle ore 10.00 alle ore 20.00<br />

DICEMBRE 2011<br />

LU 5 12 19 26<br />

MA 6 13 20 27<br />

ME 7 14 21 28<br />

GI 1 8 15 22 29<br />

VE 2 9 16 23 30<br />

SA 3 10 17 24 31<br />

DO 4 11 18 25<br />

GENNAIO 2012<br />

LU 2 9 16 23 30<br />

MA 3 10 17 24 31<br />

ME 4 11 18 25<br />

GI 5 12 19 26<br />

VE 6 13 20 27<br />

SA 7 14 21 28<br />

DO 1 8 15 22 29<br />

Sabato 24 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Babbo Natale<br />

• Concerto della Banda <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

• Ore 16.00 “Cori sotto l’Albero”<br />

• Gli Arcieri<br />

• Diretta Ra<strong>di</strong>o Genius<br />

da Piazza Municipio<br />

• Trenino - Pony<br />

• Auguri in Contrada<br />

Sabato 31 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

• Diretta Ra<strong>di</strong>o Genius<br />

da Piazza Municipio<br />

Giovedì 5 gennaio<br />

• Aspettando le Befane <strong>di</strong> Via Maier<br />

Venerdì 6 gennaio<br />

• Premiazione del Concorso<br />

“Le Fiabe Scolpite”<br />

• Festa delle Befane in Via Maier<br />

Sabato 7 gennaio<br />

• Diretta Ra<strong>di</strong>o Genius<br />

da Piazza Municipio<br />

Domenica 8 gennaio<br />

• Musica con i Palaearlearmusikantn<br />

• Gran Finale con “Polenta e formài<br />

rostì” con gli Alpini <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>


| PERGINE CHE VIVE |<br />

45


Arte * Storia * Cultura<br />

i percorsi della memoria<br />

[Foto Paoli - Archivio Luciano Dellai]<br />

in agenda<br />

TEATRO<br />

SABATO 10 DICEMBRE 2011 • ORE 16.00<br />

FUORI ABBONAMENTO<br />

La Piccionaia - I Carrara - Teatro Stabile <strong>di</strong><br />

Innovazione con il contributo dell’Associazione<br />

Regionale Apicoltori del Veneto<br />

LA DANZA DELLE API<br />

con Carlo Presotto e Matteo Balbo<br />

drammaturgia e regia <strong>di</strong> Carlo Presotto<br />

MERCOLEDÌ 14 DICEMBRE 2011 • ORE 20.45<br />

Attori & Tecnici<br />

TRAPPOLA PER TOPI<br />

<strong>di</strong> Agatha Christie<br />

regia <strong>di</strong> Stefano Messina<br />

SABATO 7 GENNAIO 2012 • ORE 16.00<br />

FUORI ABBONAMENTO<br />

La Baracca scarl<br />

CAPPUCCETTO ROSSO<br />

<strong>di</strong> Bruno Cappagli, Fabio Galanti e Carlotta Zini<br />

regia <strong>di</strong> Fabio Galanti ed Enrico Montalbani<br />

LUNEDÌ 9 GENNAIO 2012 • ORE 20.45<br />

Teatro dell’Archivolto<br />

LA DONNA CHE SBATTEVA<br />

NELLE PORTE<br />

<strong>di</strong> Roddy Doyle<br />

regia <strong>di</strong> Giorgio Gallione<br />

GLI SPETTACOLI AVRANNO LUOGO PRESSO IL TEATRO DON BOSCO DI PERGINE VALSUGANA<br />

ad eccezione degli spettacoli in trasferta in<strong>di</strong>cati, per i quali è previsto il trasporto gratuito con autocorriera.<br />

a teatro<br />

con mamma<br />

e papà<br />

a teatro<br />

con mamma<br />

e papà<br />

46 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2012 • ORE 20.45<br />

Deda / L’Uovo Teatro Stabile <strong>di</strong> Innovazione<br />

TRENTINI & TRENTONI<br />

monologo brillante<br />

<strong>di</strong> e con Andrea Castelli<br />

GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2012 • ORE 20.45<br />

Associazione Parole e Musica<br />

IO FÒ BUCHI NELLA SABBIA<br />

<strong>di</strong> Enrico Vaime e Massimo Bagliani<br />

regia <strong>di</strong> Enrico Vaime<br />

GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012 • ORE 20.45<br />

Politeama srl e Associazione Culturale MLG<br />

RADICE DI 2<br />

<strong>di</strong> Adriano Bennicelli<br />

regia <strong>di</strong> Enrico Maria Lamanna<br />

GIOVEDÌ 8, VENERDÌ 9 MARZO 2012 • ORE 20.30<br />

TEATRO AUDITORIUM DI TRENTO<br />

spettacolo riservato agli abbonati della Stagione teatrale<br />

La Contrada - Teatro Stabile <strong>di</strong> Trieste<br />

L’APPARENZA INGANNA<br />

<strong>di</strong> Francis Veber<br />

regia <strong>di</strong> Tullio Solenghi<br />

La foto storica allegata a questo numero <strong>di</strong> “Linea<br />

Diretta Socio” si riferisce al palazzo del Municipio<br />

nell’omonima piazza nel centro <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una foto che evidenzia la struttura dello<br />

stabile prima dell’intervento <strong>di</strong> sopraelevazione<br />

effettuato nella seconda metà dell’800. Nel suo<br />

complesso l’e<strong>di</strong>ficio è composto da due corpi <strong>di</strong>stinti,<br />

<strong>di</strong> cui la parte anteriore è la più antica (la data su uno<br />

dei portali riporta il 1697).<br />

Si noti al piano terra l’avvolto de<strong>di</strong>cato alla pesa<br />

pubblica. Al primo piano trovava spazio, invece,<br />

il Monte dei Pegni. Adesso è sede del Municipio.<br />

GIOVEDÌ 15, VENERDÌ 16, SABATO 17 MARZO 2012<br />

ORE 20.30<br />

TEATRO SOCIALE DI TRENTO<br />

spettacolo riservato agli abbonati della Stagione teatrale<br />

Compagnia della Rancia<br />

HAPPY DAYS<br />

<strong>di</strong> Garry Marshall - traduzione <strong>di</strong> Michele Renzullo<br />

regia <strong>di</strong> Saverio Marconi<br />

LUNEDÌ 26 MARZO 2012 • ORE 20.45<br />

Sosia & Pistoia<br />

RIONDINO ACCOMPAGNA<br />

VERGASSOLA<br />

AD INCONTRARE FLAUBERT<br />

<strong>di</strong> e con David Rion<strong>di</strong>no e Dario Vergassola<br />

VENERDÌ 13 APRILE 2012 • ORE 20.30<br />

NUOVO TEATRO COMUNALE DI BOLzANO<br />

spettacolo riservato agli abbonati della Stagione teatrale<br />

Teatro Stabile <strong>di</strong> Torino/Teatro Regionale Alessandrino<br />

RUSTEGHI (i nemici della civiltà)<br />

da “I Rusteghi” <strong>di</strong> Carlo Goldoni<br />

regia <strong>di</strong> Gabriele Vacis<br />

Informazioni presso la Biblioteca comunale<br />

tel. 0461.502390<br />

* La Stagione <strong>di</strong> Prosa ha avuto inizio il 16 novembre 2011: riportiamo<br />

gli altri spettacoli in programma<br />

RASSEGNA TEATRALE<br />

Fuoristagione 11_12<br />

Teatro delle Garberie ore 21<br />

dal 24 ottobre ’11 al 9 maggio ’12<br />

MUSICA<br />

Mercoledì 14 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

ore 20.30<br />

Sede <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

Palazzo Tomelin, Piazza Gavazzi<br />

<strong>Pergine</strong> <strong>Valsugana</strong><br />

Concerto a Natale<br />

“L’Elisir d’Amore”<br />

G. Donizetti<br />

CINEFORUM<br />

EFFETTO NOTTE<br />

Teatro Don Bosco ore 20.45<br />

I film saranno proiettati tutti i venerdì<br />

dal 21 ottobre 2011 al 30 marzo 2012<br />

(pausa invernale dal 17 <strong><strong>di</strong>cembre</strong><br />

al 12 gennaio inclusi).


carta da poesia<br />

Federico García Lorca<br />

Canzone ingenua<br />

Mamma.<br />

Io voglio essere d’argento.<br />

Figlio.<br />

Avrai molto freddo.<br />

Mamma.<br />

Io voglio essere d’acqua.<br />

Figlio.<br />

Avrai molto freddo.<br />

Mamma.<br />

Ricamami sul tuo cuscino.<br />

Questo sì!<br />

Ora stesso!<br />

Paesaggio<br />

La sera per sbaglio<br />

si vestì <strong>di</strong> freddo.<br />

Dietro i vetri appannati<br />

tutti i bambini<br />

vedono tramutarsi in uccelli<br />

un albero giallo.<br />

La sera è <strong>di</strong>stesa<br />

lungo il fiume.<br />

Un rossore <strong>di</strong> mela<br />

sui tetti tremola.<br />

FEDERICO GARCÍA LORCA<br />

Federico García Lorca nasce a<br />

Fuentevaqueros, vicino a Granada, nel 1898.<br />

È considerato il più popolare poeta <strong>di</strong><br />

lingua spagnola e uno dei principali<br />

rappresentanti del teatro moderno.<br />

La sua poesia, centrata principalmente sui<br />

temi del destino e della morte, affonda<br />

le ra<strong>di</strong>ci nella cultura andalusa,<br />

caratterizzata da una fusione <strong>di</strong> elementi<br />

arabi e gitani.<br />

I suoi versi cantano passioni umane<br />

elementari in una forte compenetrazione<br />

<strong>di</strong> sogno e realtà. I lavori teatrali, oltre<br />

La chitarra<br />

Comincia il pianto<br />

della chitarra.<br />

Si rompono le coppe dell’alba.<br />

Comincia il pianto<br />

della chitarra.<br />

È inutile<br />

farla tacere.<br />

È impossibile<br />

farla tacere.<br />

Piange monotona<br />

come piange l’acqua,<br />

come piange il vento<br />

sulla neve.<br />

È impossibile<br />

farla tacere.<br />

Piange per cose<br />

lontane.<br />

Arena del caldo meri<strong>di</strong>one<br />

che chiede camelie bianche.<br />

Piange freccia senza bersaglio<br />

la sera senza domani<br />

e il primo uccello morto<br />

sul ramo.<br />

Oh, chitarra,<br />

cuore trafitto<br />

da cinque spade!<br />

a far propria l'ere<strong>di</strong>tà dei canti gitani,<br />

mutuano elementi dei canti tra<strong>di</strong>zionali<br />

spagnoli e della poesia surrealista.<br />

La lingua fonde spontaneità e raffinato<br />

lirismo, creando immagini sorprendenti<br />

e originali metafore.<br />

Dal 1919 al 1934 Federico García Lorca<br />

vive principalmente a Madrid, dove<br />

frequenta la cerchia <strong>di</strong> letterati e artisti<br />

della sua generazione, come Salvador Dalí,<br />

Luis Buñuel e Rafael Alberti.<br />

Si de<strong>di</strong>ca anche alla musica e nel 1922<br />

crea insieme col compositore Manuel<br />

de Falla il progetto del primo festival del<br />

Il silenzio<br />

Ascolta, figlio, il silenzio.<br />

È un silenzio ondulato,<br />

un silenzio,<br />

dove scivolano valli ed echi<br />

e che piega le fronti<br />

al suolo.<br />

Verlaine<br />

La canzone,<br />

che mai <strong>di</strong>rò,<br />

s’è addormentata sulle mie labbra.<br />

La canzone,<br />

che mai <strong>di</strong>rò.<br />

Sui caprifogli<br />

c’era una lucciola,<br />

e la luna pungeva<br />

con un raggio l’acqua.<br />

Allora io sognai?<br />

La canzone<br />

Che mai <strong>di</strong>rò.<br />

Canzone piena <strong>di</strong> labbra<br />

e <strong>di</strong> alvei lontani.<br />

Canzone piena <strong>di</strong> ore<br />

perdute nell’ombra.<br />

Canzone <strong>di</strong> stelle vive<br />

sopra un perpetuo dì.<br />

cante jondo, il canto zingaresco tipico della<br />

Spagna meri<strong>di</strong>onale. La raccolta <strong>di</strong> liriche<br />

<strong>di</strong> tema andaluso, “Romancero gitano”<br />

(1928), incontra i favori della critica e lo<br />

rende figura preminente fra il gruppo <strong>di</strong><br />

poeti noto come Generazione del ’27.<br />

Nel 1931 riceve dal nuovo governo<br />

repubblicano l'incarico <strong>di</strong> organizzare un<br />

gruppo teatrale itinerante, La Barraca.<br />

Nel 1936, allo scoppio della guerra civile<br />

spagnola García Lorca è arrestato a<br />

Granada dai nazionalisti, che lo fucilano<br />

a Viznar senza processo.<br />

47


| ARTE IN BANCA |<br />

| Daniele Lazzeri |<br />

Carlo Girar<strong>di</strong><br />

Il dominio <strong>di</strong> un artista è strettamente se stesso<br />

Di aneddoti ed episo<strong>di</strong> da raccontare nella<br />

lunga carriera artistica <strong>di</strong> Carlo Girar<strong>di</strong><br />

ce ne sono un’infinità. È da cinquant’anni,<br />

infatti, che l’artista perginese lavora<br />

instancabilmente alle sue tele, fin da<br />

quando, nel 1961, esce dal glorioso<br />

Magistero d’Arte <strong>di</strong> Venezia che ha<br />

frequentato al termine degli stu<strong>di</strong> presso<br />

l’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Trento.<br />

E risale proprio all’avventura veneziana<br />

il primo, curioso, ricordo che ci regala<br />

Girar<strong>di</strong> durante una serie <strong>di</strong> colloqui<br />

intrattenuti con lui nelle ultime settimane.<br />

«Mi trovavo sul Canal Grande – ci racconta<br />

sorridendo oggi come allora – quando vi<strong>di</strong><br />

passare a bordo <strong>di</strong> una piccola<br />

imbarcazione il grande artista Emilio<br />

Vedova. Le sue opere erano state da poco<br />

escluse dalla Biennale <strong>di</strong> Venezia e, per<br />

protesta, cominciò a gettare in acqua i suoi<br />

quadri, inveendo contro l’organizzazione».<br />

Frammenti indelebili nella memoria <strong>di</strong><br />

Girar<strong>di</strong> che ricorda con piacere i tempi<br />

andati quando, con gli amici Bruno<br />

Degasperi e Giuseppe Fontanari, infilati gli<br />

stivali da pesca, si recavano nello specchio<br />

d’acqua <strong>di</strong> Piazza San Marco, sommersa<br />

dall’alta marea, a <strong>di</strong>pingere. «I quadri<br />

servivano per sbarcare il lunario, per<br />

guadagnarsi un piatto <strong>di</strong> minestra calda»<br />

che, si sa, è stata la base alimentare <strong>di</strong><br />

tanti gran<strong>di</strong> artisti.<br />

Ma non c’è rimpianto o sofferenza nei<br />

ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Girar<strong>di</strong>. Anzi, ci racconta <strong>di</strong><br />

quest’atmosfera, a tratti surreale, con<br />

ironia, umiltà e pacatezza, tipici del suo<br />

48 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

carattere. «Una Bohème all’italiana – la<br />

definisce – invece che parigina», che è<br />

propria del senso profondo <strong>di</strong> una vita<br />

anticonformista e, perché no, sregolata,<br />

appannaggio degli artisti squattrinati ma<br />

liberi.<br />

ARTE IN BANCA<br />

Prosegue la serie <strong>di</strong> articoli de<strong>di</strong>cati<br />

agli artisti e alle opere presenti nelle filiali<br />

della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.


Ma il Magistero non è stata per Girar<strong>di</strong> la<br />

scelta giusta. Lì «si imparava ad<br />

insegnare» mentre, col senno <strong>di</strong> poi,<br />

«avrei <strong>di</strong> gran lunga preferito fare<br />

A pagina 48<br />

Paesaggio, 1985<br />

tecnica mista su tela, cm 90x80<br />

A fianco<br />

Notturno “tetti rossi”, 1992<br />

tecnica mista su tela, cm 90x80<br />

Parete Est Inviolata, 1993<br />

tecnica mista su tavola, cm 70x80<br />

l’Accademia dell’Arte». Ma, tutto<br />

sommato, anche questo non è un<br />

rimpianto per Carlo Girar<strong>di</strong> che, agli stu<strong>di</strong><br />

accademici, ha sopperito con “l’accademia<br />

della vita”.<br />

Proveniente da una famiglia <strong>di</strong> agricoltori,<br />

ha imparato fin da piccolo il senso profondo<br />

del sacrificio nei campi e del dover lottare<br />

per conquistare anche il più piccolo<br />

traguardo. Fatica e sudore, impegno e<br />

de<strong>di</strong>zione «non solo danno più valore alle<br />

cose ma sono forieri <strong>di</strong> maggior<br />

sod<strong>di</strong>sfazione». Una famiglia, quella <strong>di</strong><br />

Girar<strong>di</strong>, che, riconosciuto l’indubbio talento,<br />

lo ha sempre sostenuto nelle scelte<br />

scolastiche e nella decisione <strong>di</strong> trasferirsi<br />

a Venezia per proseguire gli stu<strong>di</strong>.<br />

«Di ogni esperienza ho fatto un tesoro<br />

– ci racconta –. Quando sono uscito dal<br />

Magistero, avevo un bagaglio <strong>di</strong> nozioni<br />

importante e una raccomandazione da<br />

parte dei docenti che mi ha segnato<br />

il cammino: seguite sempre i gran<strong>di</strong><br />

Maestri». Eh già, che Maestri sarebbero<br />

altrimenti, se non si seguissero le loro<br />

orme. «Capitò a Michelangelo e a<br />

Raffaello e ai gran<strong>di</strong> della pittura e così<br />

feci anch’io. Il mio sguardo si rivolse,<br />

fin da subito, alle eccellenze<br />

dell’espressionismo tedesco, a Klimt e a<br />

Kokoschka, una continua maturazione<br />

verso l’astrattismo che è uno dei traguar<strong>di</strong><br />

che mi sono prefissato». Le opere <strong>di</strong><br />

Girar<strong>di</strong> portano i segni <strong>di</strong> questi<br />

riferimenti, tramite i tratti e i colori <strong>di</strong><br />

un’esperienza che attinge alle emozioni<br />

| ARTE IN BANCA |<br />

49


| ARTE IN BANCA |<br />

Proveniente da una<br />

famiglia <strong>di</strong> agricoltori,<br />

ha imparato fin da piccolo<br />

il senso profondo del<br />

sacrificio nei campi<br />

e del dover lottare per<br />

conquistare anche il più<br />

piccolo traguardo. Fatica<br />

e sudore, impegno<br />

e de<strong>di</strong>zione «non solo<br />

danno più valore alle cose<br />

ma sono forieri <strong>di</strong><br />

maggior sod<strong>di</strong>sfazione».<br />

e allo spirito della realtà che circonda<br />

l’artista.<br />

«Sono un ricercatore <strong>di</strong> forma, colore e<br />

tecniche – <strong>di</strong>ce Girar<strong>di</strong> – e in questo senso<br />

ho sempre stimato l’amico Luigi Senesi,<br />

perché è riuscito a compiere pienamente<br />

queste evoluzioni. In lui ho visto<br />

il coraggio delle sperimentazioni».<br />

Sperimentazioni che <strong>di</strong>mostrano il potere<br />

più nobile dell’illustrazione: quello <strong>di</strong><br />

saper essere simbolo e linguaggio<br />

universale.<br />

Girar<strong>di</strong>, legato alla sua <strong>Pergine</strong>, dove<br />

nasce nel 1941, porta i suoi quadri in<br />

Messico, agli inizi degli anni ’90, per una<br />

mostra itinerante durante le celebrazioni<br />

per i 500 anni dalla scoperta dell’America<br />

in collaborazione con i “Trentini nel<br />

mondo” e, ogni anno, a Kempten, in<br />

Germania, dove incontra perio<strong>di</strong>camente<br />

gli amici artisti al <strong>di</strong> là del Brennero.<br />

Sempre in continua attività, non teme e<br />

50 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

non cerca il confronto e la competizione:<br />

«La mia, è una sfida esclusivamente con<br />

me stesso, una sfida continua che, per sua<br />

stessa natura, non ha un termine».<br />

Un artista a tutto tondo, impermeabile<br />

al giu<strong>di</strong>zio degli addetti ai lavori.<br />

«Alla critica ufficiale non bado, il mio vero<br />

critico è il pubblico». Ci sorride e ritorna<br />

al suo lavoro. *<br />

Sopra dall’alto<br />

Verde speranza, 1980,<br />

acrilico su tela, cm 100x100<br />

Dopo la tempesta, 1997,<br />

acrilico su tela, cm 110x110


Nella foto in alto<br />

Raffaello - la scuola <strong>di</strong> Atene<br />

con Aristotele e Platone<br />

Nella foto a destra<br />

Le sinapsi spruzzano<br />

minutissime goccioline <strong>di</strong><br />

sostanze speciali che agiscono<br />

da messaggeri trasmettendo lo<br />

stimolo da un neurone all’altro<br />

| Lino Beber |<br />

me<strong>di</strong>co chirurgo<br />

Il riso<br />

fa buon sangue<br />

Nella Bibbia (Libro dei Proverbi 17,22) così<br />

sta scritto: «L’animo allegro fa buon<br />

sangue; lo spirito triste secca le ossa».<br />

Il filosofo greco Aristotele ci <strong>di</strong>ce: «È la<br />

capacità <strong>di</strong> ridere che <strong>di</strong>stingue gli animali<br />

dagli uomini». È l’uomo, e non l’animale,<br />

a essere dotato del muscolo risorio del<br />

Santorini, situato lateralmente alle labbra,<br />

che quando si contrae fa ritrarre la bocca.<br />

I muscoli risorio e grande zigomatico<br />

provocano la risata. Nella risata, oltre a<br />

tutti i muscoli mimici della faccia, lavora<br />

il grande muscolo <strong>di</strong>aframma, che <strong>di</strong>vide<br />

il torace dall’addome. Il riso libera tutta<br />

una serie <strong>di</strong> messaggeri chimici – in<br />

particolare serotonina, encefaline ed<br />

endorfine – che scacciano l’ansia, la<br />

depressione, la paura e il dolore. Il riso è<br />

utile alla circolazione del sangue e attiva<br />

il nostro sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, chiamato con<br />

aggettivo moderno immunitario. Per<br />

ridere mettiamo in moto oltre sessanta<br />

muscoli (pellicciai, mimici, cervicali), per<br />

piangere solo una ventina. Il primo<br />

sorriso compare sul volto <strong>di</strong> un bambino<br />

entro le prime sei settimane <strong>di</strong> vita e, con<br />

il pianto, è uno dei pochi mezzi che ha per<br />

comunicare.<br />

Il saggio filosofo Socrate aveva affermato<br />

che «non conviene curare il corpo, se non si<br />

cura anche lo spirito» e nei tempi moderni<br />

si è riscoperto che il ridere può essere<br />

una terapia utile per accelerare la<br />

guarigione anche <strong>di</strong> mali fisici oltre che<br />

psichici. Tra le nuove terapie alternative<br />

LA TERAPIA<br />

DEL SORRISO<br />

alla me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionale è nata la<br />

“Comicoterapia”, un metodo <strong>di</strong> guarigione<br />

che trova le sue basi nella Gelotologia<br />

(dal greco “gelos”, che vuol <strong>di</strong>re “riso”).<br />

Ridere cambia l’atteggiamento mentale,<br />

gli effetti biologici e psicologici del riso<br />

sono tutti positivi. Ridere è un esercizio<br />

muscolare e respiratorio che libera le vie<br />

respiratorie superiori. Il riso può far<br />

cessare una crisi <strong>di</strong> asma, può migliorare<br />

l’insufficienza respiratoria <strong>di</strong> chi soffre <strong>di</strong><br />

enfisema polmonare e la pressione<br />

arteriosa cala.<br />

Ridere è il mezzo più sano per vivere<br />

meglio, sfidando le frustrazioni della vita.<br />

L’umorismo in me<strong>di</strong>cina andrebbe<br />

utilizzato <strong>di</strong> più. Lo si vede in corsia: chi fa<br />

battute e scherza con i malati è molto più<br />

umano. Ricor<strong>di</strong>amo che:<br />

• la miglior vitamina che ci sia si estrae<br />

dall’allegria;<br />

| PENSIAMO ALLA SALUTE |<br />

51


| PENSIAMO ALLA SALUTE |<br />

• l’allegria è la cura <strong>di</strong> tutti i mali;<br />

• il sorriso è la benzina dell’anima;<br />

• un sorriso costa meno dell’elettricità,<br />

ma dona più luce.<br />

Uno degli epigrammi del latino Marziale<br />

recita: «Ride, si sapis» (= Ri<strong>di</strong>, se sei<br />

saggio).<br />

Galeno Clau<strong>di</strong>o, me<strong>di</strong>co dell’imperatore<br />

romano Marco Aurelio, ci ha lasciato<br />

questo suo pensiero: «Il bravo me<strong>di</strong>co è<br />

colui che sa <strong>di</strong>vertire il paziente mentre la<br />

natura lo sta curando».<br />

Trilussa ha definito l’umorismo la cintura<br />

<strong>di</strong> salvataggio nel fiume della vita. È lo<br />

zucchero della vita; ma quanta saccarina<br />

in commercio!<br />

Conoscete la <strong>di</strong>fferenza tra il me<strong>di</strong>co<br />

specialista, il me<strong>di</strong>co generico e<br />

l’anatomo-patologo (= il me<strong>di</strong>co delle<br />

autopsie!)?<br />

• Me<strong>di</strong>co specialista è chi sa tutto <strong>di</strong><br />

niente.<br />

• Me<strong>di</strong>co generico è chi sa niente <strong>di</strong> tutto.<br />

• L’unico a capire qualcosa è l’anatomopatologo,<br />

quando fa le autopsie, peccato<br />

però che arriva troppo tar<strong>di</strong>!!!<br />

52 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

Sapete perché i chirurghi si mettono<br />

i guanti a operare? Per non lasciare<br />

impronte <strong>di</strong>gitali.<br />

Qualche colmo:<br />

• per un car<strong>di</strong>ologo… essere un rubacuori!<br />

• per un malato… morire in una casa <strong>di</strong><br />

salute!<br />

• per un me<strong>di</strong>co… essere paziente!<br />

Epigrafe sulla tomba <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co. «Qui<br />

giace colui per il quale molti giacciono».<br />

I migliori me<strong>di</strong>ci sono il dottor DIETA, il<br />

dottor RIPOSO e il dottor OTTIMISMO,<br />

visto che il dottor MENANNI (= meno anni)<br />

non esercita più.<br />

E per concludere:<br />

Preghiera per il buonumore<br />

(S. Tommaso Moro 1477-1535)<br />

Signore, dammi una buona <strong>di</strong>gestione e<br />

anche qualcosa da <strong>di</strong>gerire.<br />

Donami la salute del corpo col<br />

buonumore necessario per mantenerla.<br />

Donami un’anima che non conosca la<br />

noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,<br />

e non permettere che io mi crucci<br />

eccessivamente<br />

per quella cosa troppo invadente che si<br />

chiama “io”.<br />

Signore, donami il senso dell’umorismo.<br />

Conce<strong>di</strong>mi la grazia <strong>di</strong> comprendere uno<br />

scherzo affinché nella vita<br />

conosca un po’ <strong>di</strong> gaiezza e possa farne<br />

parte anche agli altri. Amen. *


Storia ed evoluzione<br />

<strong>di</strong> un’idea e <strong>di</strong> un logo<br />

È stato ideato per dare<br />

maggior risalto all’azione<br />

sociale della <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> (fa<br />

testo la “A” maiuscola<br />

all’interno della parola<br />

“cooperAzione”) e per<br />

rimarcare la paternità<br />

della <strong>Cassa</strong> stessa.<br />

COOPERAZIONE<br />

RECIPROCA<br />

È questo il nuovo logo <strong>di</strong> cooperAzione<br />

reciproca <strong>Pergine</strong>.<br />

È stato ideato per dare maggior risalto<br />

all’azione sociale della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong> (fa testo la “A” maiuscola all’interno<br />

della parola “cooperAzione”) e per<br />

rimarcare la paternità della <strong>Cassa</strong> stessa.<br />

I due soggetti sono infatti complementari<br />

e viaggiano all’unisono nell’essere forza<br />

motrice <strong>di</strong> sviluppo e socialità, due binari <strong>di</strong><br />

azione che non possono essere <strong>di</strong>sgiunti e<br />

che devono richiamare un’identità precisa,<br />

quella della cooperazione principio<br />

fondante della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong>.<br />

Per questo è stato deciso che il logo ponga<br />

in evidenza che cooperAzione reciproca e la<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> sono la stessa anima. *<br />

| COOPERAZIONE RECIPROCA |<br />

53


SPAZIO GIOVANI<br />

| Andrea Zamboni |<br />

Figli:<br />

scuola e sport<br />

tra bisogni <strong>di</strong> crescita e desideri dei genitori<br />

«Io non riuscivo a stare seduto al mio<br />

banco per più <strong>di</strong> un’ora consecutiva!».<br />

«Io caricavo la sveglia alle cinque per<br />

alzarmi a stu<strong>di</strong>are!».<br />

«Io sono riuscita a rafforzare la mia<br />

capacità <strong>di</strong> concentrazione!».<br />

«… non è come un liceo classico… ma c’è<br />

da fare un bel po’!».<br />

Pensereste che queste esternazioni<br />

riguardo al loro rapporto con la scuola<br />

vengono da un campione olimpico, un<br />

campione italiano, una campionessa del<br />

mondo e un campione europeo?<br />

Ebbene sì! E si sono riuniti tutti e quattro<br />

alla <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> in occasione<br />

della serata dal titolo “Figli: scuola e<br />

sport, tra bisogni <strong>di</strong> crescita e desideri dei<br />

genitori” organizzata da cooperAzione<br />

reciproca <strong>Pergine</strong> in collaborazione con<br />

il Gruppo Giovani <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

e tenutasi l’11 novembre scorso presso<br />

la sede <strong>di</strong> Palazzo Tomelin.<br />

Apertura dell’incontro affidata alle<br />

riflessioni del Dottor Ezio Bincoletto,<br />

psichiatra, psicoterapeuta e<br />

neuropsichiatra infantile, sul rapporto tra<br />

il mondo e la personalità dei bambini e<br />

degli adolescenti con quelli <strong>di</strong> genitori<br />

e adulti in genere, nonché sul ruolo che la<br />

scuola può avere nello sviluppo <strong>di</strong> una<br />

corretta relazione con il tema della<br />

competitività.<br />

Il bambino, nella sua maturazione fisica e<br />

mentale, attraversa varie fasi <strong>di</strong> sviluppo<br />

che lo conducono a esplorare se stesso e<br />

le modalità <strong>di</strong> relazione con gli altri.<br />

54 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

SERATA SPORT<br />

Tema dell’incontro è stato il rapporto<br />

tra il mondo e la personalità dei bambini<br />

e degli adolescenti con quelli <strong>di</strong> genitori<br />

e adulti in genere, nonché sul ruolo<br />

che la scuola può avere nello sviluppo<br />

<strong>di</strong> una corretta relazione con il tema<br />

della competitività.


Nella foto<br />

Un momento dell’incontro<br />

a Palazzo Tomelin<br />

Caratteristica peculiare dei più piccoli è<br />

la catalogazione <strong>di</strong> tutto quanto<br />

sperimentano in classi <strong>di</strong>cotomiche:<br />

bianco o nero, giusto o sbagliato, morbido<br />

o duro, vincere o perdere. Crescendo<br />

imparano poi a declinare gli estremi nelle<br />

loro varie gradazioni iniziando ad<br />

apprezzare le infinite tonalità che<br />

separano il bianco dal nero,<br />

a contestualizzare i giu<strong>di</strong>zi, ecc.<br />

In questo percorso <strong>di</strong> crescita devono<br />

essere necessariamente aiutati dagli<br />

adulti… ma gli adulti sono sempre in<br />

grado <strong>di</strong> essere un buon esempio?<br />

Spesso no! Capita sovente <strong>di</strong> incontrare<br />

alle partitelle <strong>di</strong> calcio tra le squadre dei<br />

pulcini genitori scatenati che incitano<br />

il proprio pargolo in modo eccessivo,<br />

arrivando ad<strong>di</strong>rittura a insultare l’arbitro<br />

o l’allenatore e quin<strong>di</strong> mettendo in<br />

<strong>di</strong>scussione l’autorità che in quel<br />

momento era <strong>di</strong>ventata il punto <strong>di</strong><br />

riferimento per il bambino. Questo tipo<br />

<strong>di</strong> adulto è veramente cresciuto?<br />

Nelle riflessioni del Dottor Bincoletto la<br />

risposta è sicuramente negativa: «No,<br />

questi genitori non sono riusciti a<br />

completare il proprio percorso <strong>di</strong> crescita,<br />

si sono fermati alla fase 4, quella in cui<br />

non esiste la competizione come mezzo <strong>di</strong><br />

costruzione della personalità, come<br />

confronto positivo con gli altri, ma<br />

soltanto come un modo per <strong>di</strong>mostrare<br />

la capacità <strong>di</strong> sopraffazione,<br />

<strong>di</strong> annientamento dell’altro; per loro esiste<br />

soltanto il vincitore, tutti gli altri hanno<br />

perso, il secondo non conta nulla.<br />

Non esiste in questi casi il valore<br />

formativo della competizione, del<br />

confronto; si tratta soltanto <strong>di</strong> vedere<br />

realizzarsi attraverso il successo del<br />

proprio figlio gli insuccessi personali<br />

del genitore. E non c’è un modo per farli<br />

guarire… lavorare con i bambini è<br />

possibile, con gli adulti no… vanno<br />

pesantemente redarguiti e, per quanto<br />

possibile, allontanati dall’ambiente!».<br />

Parole forti quelle dello psicologo, ma che<br />

rendono l’idea della situazione e delle<br />

problematiche che affronta<br />

quoti<strong>di</strong>anamente nello svolgimento<br />

della sua professione.<br />

Dalla teoria alla pratica, qual è stata<br />

l’esperienza dei campioni dello sport nei<br />

confronti del loro rapporto con i genitori<br />

e con la scuola?<br />

Cristian Zorzi, campione olimpico <strong>di</strong> sci <strong>di</strong><br />

fondo, racconta <strong>di</strong> un rapporto complicato<br />

con la scuola, per lui che è<br />

fondamentalmente uno spirito libero:<br />

ha scelto <strong>di</strong> praticare lo sport a livello<br />

professionistico proprio per guadagnarsi<br />

la sua fetta <strong>di</strong> libertà e in<strong>di</strong>pendenza.<br />

Con il senno <strong>di</strong> poi riconosce la mancanza<br />

<strong>di</strong> una formazione scolastica adeguata,<br />

ma grazie agli insegnamenti appresi<br />

attraverso la pratica sportiva è riuscito a<br />

coltivare grande forza <strong>di</strong> volontà e spirito<br />

<strong>di</strong> sacrificio che gli hanno permesso <strong>di</strong><br />

conseguire sia il titolo <strong>di</strong> maestro <strong>di</strong> sci<br />

che quello <strong>di</strong> allenatore e preparatore<br />

sportivo. Nelle sue parole <strong>di</strong> genitore<br />

| COOPERAZIONE RECIPROCA |<br />

55


| COOPERAZIONE RECIPROCA |<br />

traspare inoltre l’impegno a fare in modo<br />

che i propri figli possano crescere in modo<br />

sereno e tranquillo, senza sentirsi in<br />

obbligo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> essere all’altezza<br />

del famoso genitore.<br />

Anche per Martino Fruet, campione<br />

italiano <strong>di</strong> mountain bike, lo sport a livello<br />

professionistico è una via per conquistare<br />

la piena conoscenza <strong>di</strong> sé e dei propri<br />

limiti… senza <strong>di</strong>menticare però che non si<br />

tratta <strong>di</strong> una carriera che può andare<br />

avanti per sempre e quin<strong>di</strong> il<br />

conseguimento del <strong>di</strong>ploma rimane un<br />

traguardo importante per il quale vale<br />

la pena anche <strong>di</strong> sacrificare qualche bella<br />

ora <strong>di</strong> sonno mattutina…<br />

Eleonora Strobbe, campionessa del<br />

mondo <strong>di</strong> tiro con l’arco, inverte invece<br />

le priorità: al primo posto viene la scuola!<br />

La pratica dello sport è ad<strong>di</strong>rittura<br />

propedeutica nel suo caso al<br />

miglioramento del ren<strong>di</strong>mento scolastico<br />

perché allena la sua capacità <strong>di</strong><br />

attenzione. Per lei è risultato molto<br />

importante il ruolo dei genitori come<br />

sostenitori e supporter a bordo campo,<br />

ma a tempo debito anche vigili urbani<br />

sempre pronti ad in<strong>di</strong>carle la retta via<br />

nella crescita culturale e scolastica.<br />

Il più giovane del quartetto, il velocista<br />

Marco Lorenzi, campione europeo con la<br />

staffetta 4x400 mt, sta frequentando<br />

l’istituto per geometri a Trento: una delle<br />

prime scuole pensate appositamente per<br />

i giovani che praticano sport a livello<br />

agonistico e si avviano a intraprendere<br />

56 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

Gli adulti sono sempre in grado <strong>di</strong> essere<br />

un buon esempio? Spesso no! Alcuni<br />

genitori si sono fermati alla fase in cui<br />

non esiste la competizione come mezzo<br />

<strong>di</strong> costruzione della personalità, come<br />

confronto positivo con gli altri, ma soltanto<br />

come un modo per <strong>di</strong>mostrare la capacità<br />

<strong>di</strong> sopraffazione, <strong>di</strong> annientamento dell’altro.<br />

la via del professionismo. Anche nel suo<br />

caso è molto forte il legame con i genitori<br />

che lo seguono sempre alle manifestazioni<br />

più importanti e non gli fanno mancare<br />

il proprio, misurato, supporto.<br />

Serata come sempre magistralmente<br />

condotta da Gabriele Buselli e che ha<br />

ricevuto ampi apprezzamenti da tutti gli<br />

intervenuti, in primis i <strong>di</strong>rigenti scolastici<br />

degli istituti locali che hanno confermato<br />

l’impegno <strong>di</strong> tutto il mondo della<br />

formazione a fare in modo che la scuola si<br />

adoperi sempre più per dare risposte<br />

concrete ai bisogni <strong>di</strong> formazione dei<br />

giovani a 360°. *<br />

Nella foto<br />

Il volantino dell’evento


MARTINO FRUET<br />

<strong>Pergine</strong>se, classe 1977, consegue il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> geometra presso l’istituto “Marie Curie” <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.<br />

Colonna portante della Nazionale Italiana <strong>di</strong> mountain bike della quale fa parte ormai ininterrottamente da oltre<br />

15 anni, corre da sempre con la squadra trentina dell’Arcobaleno Carraro Team. In carriera vanta 4 titoli italiani<br />

(3 nella specialità del cross country nelle <strong>di</strong>verse categorie degli junior, under 23 ed élite, e un titolo a squadre<br />

nella specialità 24h-endurance), 2 medaglie ai campionati mon<strong>di</strong>ali ed europei e una vittoria in coppa del<br />

mondo. Non si contano poi le affermazioni e i po<strong>di</strong> in gare nazionali. Al 67° posto nella classifica UCI a livello<br />

mon<strong>di</strong>ale (3° degli italiani) e primo in quella italiana stilata dalla FCI (Federazione Ciclistica Italiana).<br />

MARCO LORENZI<br />

<strong>Pergine</strong>se, classe 1993, frequenta il<br />

corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> per geometri e<br />

conseguirà il <strong>di</strong>ploma il prossimo anno.<br />

Tesserato per il GS <strong>Valsugana</strong> Trentino<br />

dopo una prima esperienza nel<br />

pattinaggio velocità su pista corta<br />

(short track), si de<strong>di</strong>ca prima alle gare <strong>di</strong> mezzofondo per poi<br />

specializzarsi nella velocità prolungata (200, 300 e 400<br />

metri). Detiene il record italiano della 4x400 m, dei 300 m e<br />

dei 400 m nella categoria allievi (quest’ultimo registrato nei<br />

trials <strong>di</strong> Mosca vali<strong>di</strong> per la qualificazione alle Olimipia<strong>di</strong><br />

Giovanili <strong>di</strong> Singapore del 2010); nonché nella 4x400 m e nei<br />

400 m categoria junior. Medaglia d’argento alle Olimpia<strong>di</strong><br />

Giovanili <strong>di</strong> Singapore 2010 nella staffetta. Nella classifica<br />

internazionale IAAF è 2° europeo e 6° a livello mon<strong>di</strong>ale.<br />

Selezionato nel gruppo <strong>di</strong> 12 giovani atleti del “progetto<br />

azzurro” per le olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Rio de Janeiro del 2016.<br />

CRISTIAN ZORZI<br />

Moenese, classe 1972, frequenta 3 anni<br />

l’istituto per ragionieri ma poi abbandona<br />

perché «mi sembrava <strong>di</strong> essere un leone<br />

in gabbia!». Tesserato con il gruppo<br />

sportivo delle Fiamme Gialle, dopo una<br />

brillante carriera in Coppa del Mondo si<br />

de<strong>di</strong>ca oggi alle gare su lunghe <strong>di</strong>stanze e a un progetto <strong>di</strong><br />

crescita de<strong>di</strong>cato alle nuove leve. Fassano un po’ atipico,<br />

anziché de<strong>di</strong>carsi allo sci da <strong>di</strong>scesa preferisce la <strong>di</strong>sciplina<br />

nor<strong>di</strong>ca dello sci da fondo sulle orme del conterraneo Franco<br />

Nones. Debutta in nazionale giovanile nel 1988 e corre la sua<br />

prima gara <strong>di</strong> Coppa del Mondo nel 1993 a Dobbiaco. Trova la<br />

sua <strong>di</strong>mensione nelle gare sprint e a partire dalla fine degli<br />

anni ’90 svernicia più volte gli assi norvegesi con volate al<br />

car<strong>di</strong>opalma che gli consentono <strong>di</strong> conquistare 3 medaglie<br />

olimpiche (un oro nella 4x10 km a Torino 2006, un argento<br />

nella 4x10 km a Salt Lake City 2002 e un bronzo nella sprint<br />

sempre a Salt Lake City 2002), due mon<strong>di</strong>ali (un oro nella<br />

sprint a Sapporo 2007 e un argento nella sprint a Lahti 2001)<br />

e 14 ai campionati italiani.<br />

Molto conosciuto anche al <strong>di</strong> fuori dell’ambiente sportivo per<br />

il suo carattere esuberante ed estroverso che gli ha valso è il<br />

soprannome <strong>di</strong> Zorro per via della tipica esultanza con<br />

maschera sugli occhi.<br />

DANIEL OSS<br />

<strong>Pergine</strong>se, classe 1987, consegue il<br />

<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> geometra presso l’istituto<br />

“Marie Curie” <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.<br />

In bici già dall’età <strong>di</strong> 7 anni con la<br />

società sportiva Aurora <strong>di</strong> Trento,<br />

squadra che non abbandonerà fino<br />

al passaggio tra i <strong>di</strong>lettanti, il suo percorso <strong>di</strong> crescita è<br />

costellato <strong>di</strong> vittorie e gran<strong>di</strong> risultati.<br />

La prima affermazione importante arriva nel 2000 quando<br />

vince il campionato italiano nella categoria esor<strong>di</strong>enti.<br />

Tra gli allievi e gli juniores, oltre alle affermazioni su strada,<br />

coglie la vittoria del titolo italiano su pista.<br />

La convocazione in nazionale gli frutta invece una medaglia<br />

<strong>di</strong> bronzo ai campionati europei. 3 stagioni tra i <strong>di</strong>lettanti<br />

dove conquista 11 prestigiosi successi, culminate con<br />

l’8° posto ai mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> Varese, e poi il passaggio tra i<br />

professionisti nelle fila del Team Liquigas con all’attivo<br />

2 vittorie e 2 convocazioni in nazionale.<br />

Forse per sintetizzare la sua personalità basterebbe<br />

prendere in prestito un motto che scan<strong>di</strong>sce sul suo sito:<br />

“Never settle!”.<br />

ELEONORA STROBBE<br />

<strong>Pergine</strong>se, classe 1992, dopo aver<br />

conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Liceo<br />

Scientifico al “Da Vinci” <strong>di</strong> Trento<br />

attualmente frequenta l’università.<br />

Grande appassionata della sua<br />

<strong>di</strong>sciplina, il tiro con l’arco, pratica<br />

attraverso la quale ha scoperto <strong>di</strong> rafforzare in modo<br />

significativo il proprio carattere. Ancorché giovanissima è già<br />

campionessa del mondo (titolo conquistato in Ungheria nel<br />

2010 nella specialità dell’arco nudo) ed europea (titolo<br />

conquistato lo scorso mese <strong>di</strong> settembre in Toscana nella<br />

medesima specialità). Tesserata per il Club Arcieri Piné,<br />

il suo curriculum sportivo è pieno zeppo <strong>di</strong> successi e<br />

affermazioni: nelle ultime due stagioni ha preso parte a una<br />

sessantina <strong>di</strong> competizioni vincendone quarantasette… una<br />

bella me<strong>di</strong>a! Premiata quale atleta dell’anno 2010 dal<br />

Comune <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.<br />

| COOPERAZIONE RECIPROCA |<br />

57


SPAZIO GIOVANI<br />

| Marianna Moser |<br />

Intervista<br />

a Eleonora Strobbe<br />

Qualche anno fa i giovani sono stati<br />

definiti dei bamboccioni, che passano<br />

il loro tempo a giocare ai videogiochi, che<br />

si <strong>di</strong>sinteressano della propria Comunità,<br />

che non sanno cosa significhi il sacrificio.<br />

Da questo numero <strong>di</strong> Linea Diretta Socio<br />

vogliamo invece <strong>di</strong>mostrare che esistono<br />

ragazze e ragazzi che sono modelli <strong>di</strong><br />

impegno, determinazione e coraggio per i<br />

loro coetanei.<br />

Iniziamo dalla giovane arciere perginese<br />

Eleonora Strobbe, campionessa europea<br />

nel tiro dell’arco, una delle protagoniste<br />

della serata organizzata dal Gruppo<br />

Giovani <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> de<strong>di</strong>cata<br />

allo sport.<br />

FORZA ELE, FORZA DAI,<br />

FORZA ELE CHE CE LA FAI!!!<br />

Chi sei?<br />

Sono Eleonora Strobbe, ho 19 anni, vivo<br />

a <strong>Pergine</strong> e stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>azione linguistica<br />

presso l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trento.<br />

Ho iniziato a praticare il tiro con l’arco nel<br />

2005 e nel 2007 sono entrata in nazionale.<br />

Complimenti per la celere e brillante<br />

carriera! Come hai iniziato a praticare<br />

uno sport così particolare come il tiro<br />

con l’arco?<br />

Ho accompagnato la mia migliore amica a<br />

provare da un suo zio che aveva un vecchio<br />

arco e così un po’ alla volta mi sono<br />

appassionata.<br />

58 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

Secondo te quali sono gli ingre<strong>di</strong>enti<br />

vincenti nella tua <strong>di</strong>sciplina?<br />

Nella mia <strong>di</strong>sciplina è più importante la<br />

concentrazione che la forza fisica anche<br />

se nella mia specialità, il tiro a campagna,<br />

è richiesta una buona preparazione<br />

atletica per affrontare i tortuosi percorsi.<br />

Quali invece sono le <strong>di</strong>fficoltà?<br />

È importante mantenere la calma,<br />

pensare e riflettere a quello che si è fatto.<br />

Quanto ti ha aiutato lo sport nella vita<br />

<strong>di</strong> tutti i giorni?<br />

Ho imparato a essere più sicura <strong>di</strong> me<br />

stessa, nell’ambiente del tiro con l’arco<br />

INTERVISTA<br />

Nella foto in alto<br />

Eleonora Strobbe<br />

Nella foto in alto<br />

Il prof. Ezio Bincoletto,<br />

psichiatra, psicoterapeuta<br />

e neuropsichiatra infantile


INTERVISTA AL PROF. EZIO BINCOLETTO<br />

PSICHIATRA, PSICOTERAPEUTA E NEUROPSICHIATRA INFANTILE<br />

LA MEDICINA È UN’ARTE<br />

Chi è?<br />

Me<strong>di</strong>co, specializzato in psichiatria. Mi occupo da quasi venti anni <strong>di</strong><br />

bambini e adolescenti. La mia formazione è <strong>di</strong> carattere analitico<br />

freu<strong>di</strong>ana ma sono da sempre appassionato <strong>di</strong> tutto ciò che attiene<br />

ai giovani.<br />

Come mai la scelta <strong>di</strong> psichiatria?<br />

È la cosa più vera nella me<strong>di</strong>cina, la mia tesi <strong>di</strong> laurea trattava della<br />

psicosomatica, nelle malattie la gran parte è psicologica, è la parte<br />

più scientifica della me<strong>di</strong>cina.<br />

In che senso scientifica?<br />

La me<strong>di</strong>cina è una grande arte, più che una scienza e ho deciso <strong>di</strong><br />

entrare nell’arte. Pren<strong>di</strong>amo ad esempio la me<strong>di</strong>cina cinese che non è<br />

una me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionale. Si deve acquisire la consapevolezza che<br />

esistono dei meccanismi che fanno funzionare il corpo prima che<br />

la mente, prima ancora della me<strong>di</strong>cina.<br />

Si ricorda un particolare episo<strong>di</strong>o della sua vita professionale?<br />

Non uno in particolare ma <strong>di</strong>verse prognosi che i ragazzi possono<br />

avere non solo sulla base della gravità ma anche con la speranza <strong>di</strong><br />

curarsi. Di fronte ai problemi adolescenziali, bisogna pensare al male<br />

minore, non sottovalutare la situazione, anche la malattia più grave<br />

può essere momentanea.<br />

Che cosa è cambiato rispetto ai giovani che seguiva all’inizio<br />

della sua carriera?<br />

Ora i giovani sono più impacciati, più inesperti, intolleranti alle<br />

frustrazioni. Sono più protetti, a loro vengono evitate un sacco <strong>di</strong><br />

frustrazioni, sono molto più deboli. Anche se rimango dell’idea che<br />

i giovani sono sempre più intelligenti dei vecchi.<br />

Che ruolo può avere in questo lo sport?<br />

Lo sport crea speranze, illusioni, frustrazioni. È comunque un’attività<br />

dove il corpo è messo in gioco a <strong>di</strong>fferenza della televisione e della play<br />

station o facebook dove non si fa fatica, o perlomeno non quella fisica.<br />

Lei ha mai praticato qualche sport?<br />

Sì, mezzo fondo a livello provinciale durante le scuole superiori, e ciò<br />

mi ha aiutato nella mia carriera, ma mi sono sempre de<strong>di</strong>cato anche<br />

alla musica, suono la tastiera e canto.<br />

Consigli?<br />

Pochi videogiochi e se possibile praticate uno sport, insomma fate ma<br />

usate anche la testa.<br />

ti conoscono e ti apprezzano anche al <strong>di</strong><br />

fuori del mondo sportivo.<br />

A scuola? Come riesci a conciliare<br />

stu<strong>di</strong>o e sport?<br />

La <strong>di</strong>fficoltà maggiore è stata la maturità<br />

perché era richiesta una maggiore<br />

costanza. Durante l’anno scolastico gli<br />

insegnanti seguivano le mie gare ed erano<br />

contenti dei miei risultati anche se a volte<br />

mi riprendevano se calava il mio<br />

ren<strong>di</strong>mento scolastico.<br />

Puoi dare un consiglio a chi vuole<br />

avvicinarsi al mondo dello sport ma<br />

che allo stesso tempo non vuole<br />

rinunciare allo stu<strong>di</strong>o?<br />

Dotarsi innanzitutto <strong>di</strong> un’agenda. Bisogna<br />

essere molto organizzati e credere in sé<br />

stessi, devi essere forte ma si può fare.<br />

Anche l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trento si<br />

sta muovendo a riguardo con il progetto<br />

Top Sport. Sono previste agevolazioni verso<br />

gli atleti che si immatricolano come ad<br />

esempio la possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la data<br />

<strong>di</strong> un esame se in quel giorno stabilito<br />

dell’appello è prevista una gara. *<br />

Grazie Eleonora per essere<br />

un esempio per tutti noi,<br />

non abbiamo dubbi che<br />

come <strong>di</strong>cono i tuoi amici sì<br />

«ce la farai»!<br />

| COOPERAZIONE RECIPROCA |<br />

59


| COOPERAZIONE RECIPROCA |<br />

Attività<br />

in corso<br />

LA BOTTEGA<br />

DELLA FANTASIA<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che è sempre possibile<br />

iscriversi alla Bottega della Fantasia.<br />

Il servizio, che copre la fascia oraria<br />

16.00-18.00 dal lunedì al venerdì,<br />

prevede un sostegno per gli alunni<br />

delle scuole elementari nello<br />

svolgimento dei compiti<br />

e un laboratorio in lingua inglese.<br />

Referente del Progetto per CS4:<br />

Cristiana Betta 329 6228538<br />

Info presso l’Ufficio Soci<br />

della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

al numero verde 800 365 822<br />

CONVENZIONI<br />

NICE TO MEET YOU<br />

Presso l’Associazione Nice To Meet You<br />

è possibile frequentare corsi <strong>di</strong> inglese<br />

con agevolazioni sulla quota <strong>di</strong><br />

partecipazione per soci e clienti della<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.<br />

Informazioni presso<br />

Associazione Nice To Meet You<br />

Palazzo Cerra - Piazza Garbari, 5<br />

<strong>Pergine</strong> <strong>Valsugana</strong> (Trento)<br />

Mobile phone 339.6554447<br />

60 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

CORSO DI POWER POINT<br />

In previsione per la prossima primavera anche un corso sull’utilizzo<br />

del programma <strong>di</strong> presentazioni grafiche Power Point. Come <strong>di</strong><br />

consueto verrà inviata una proposta alla clientela, la quale può già<br />

esprimere il proprio interesse chiedendo informazioni presso l’Ufficio<br />

Soci della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> ed eventualmente lasciando una preadesione.<br />

CORSI DI INGLESE E INFORMATICA<br />

OCCHIO ALLA SALUTE<br />

Sono partite, in queste<br />

settimane, le nuove e<strong>di</strong>zioni<br />

dei corsi <strong>di</strong> “English for<br />

beginners” e “Alfabetizzazione<br />

informatica” proposti<br />

da cooperAzione reciproca con<br />

la collaborazione<br />

dell’Università Popolare<br />

Trentina, iniziative che ancora<br />

una volta hanno riscosso<br />

grande successo.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo gli orari <strong>di</strong> accesso al servizio <strong>di</strong> monitoraggio<br />

gratuito della pressione e delle glicemie<br />

A PERGINE<br />

presso l’APSP Santo Spirito, piano terra<br />

ogni primo venerdì del mese dalle ore 9.00 alle ore 11.00<br />

A CANEZZA<br />

presso l’ambulatorio della Casa Sociale “ex Casel”<br />

ogni primo mercoledì del mese dalle ore 9.00 alle ore 11.00


Nel sociale<br />

noi ci siamo<br />

L’importante è esserci. No, non è così<br />

facile, non si tratta solo <strong>di</strong> partecipare.<br />

In questo caso ci vuole molto <strong>di</strong> più.<br />

Ci vuole un’ idea vincente, un’ottima<br />

squadra e tanta voglia <strong>di</strong> mettersi<br />

a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una Comunità che vuole<br />

crescere: quella impegnata e collaborativa<br />

in tutti i campi, soprattutto nel sociale.<br />

Per questo è nata cooperAzione reciproca<br />

che, a soli pochi anni dai suoi primi passi,<br />

è già un esempio da seguire con attenzione<br />

a livello provinciale. Ne fa fede la ricerca,<br />

curata dalla Scuola <strong>di</strong> Preparazione Sociale<br />

e dal Servizio Commercio e Cooperazione<br />

della Provincia, presentata lo scorso<br />

8 ottobre presso il Palazzo della Provincia<br />

a Trento dagli autori Francesco Gabbi e<br />

Andreas Fernades.<br />

In quell’occasione, alla presenza dei vertici<br />

della Federazione e delle tre Casse Rurali<br />

coinvolte, sono stati posti in evidenza tre<br />

enti satelliti, quelli creati dalle Casse<br />

Rurali che si sono impegnate in un<br />

percorso <strong>di</strong> ridefinizione delle loro<br />

strutture, con l’obiettivo <strong>di</strong> rafforzare la<br />

funzione sociale, così come nei dettami<br />

della Cooperazione trentina. Un’azione<br />

SPAZIO<br />

SOCIALE<br />

Progetti e servizi con le risorse destinate alla comunità<br />

Nelle foto<br />

La presentazione della ricerca<br />

decisa in prima persona, evitando cioè <strong>di</strong><br />

delegare una funzione importante della<br />

loro attività. In questi tre enti rientra<br />

cooperAzione reciproca, assieme ad ASSeT<br />

Bassa Vallagarina e Fondazione <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> Trento.<br />

Tre realtà che per le Casse Rurali<br />

significano tre sfide su vari livelli, da<br />

quello economico-finanziario a quello<br />

organizzativo. Sono cioè strumenti<br />

innovativi per la gestione delle risorse<br />

che le Casse destinano alla comunità.<br />

Lo fanno con progetti e servizi che al<br />

tempo stesso intendono creare un circuito<br />

virtuoso <strong>di</strong> conoscenza e collaborazione<br />

tra la popolazione. In questo campo<br />

cooperAzione reciproca ha già <strong>di</strong>mostrato<br />

<strong>di</strong> essere davvero all’avanguar<strong>di</strong>a.<br />

Lo è anche perché le persone coinvolte in<br />

quello che è anche un “faticoso lavoro <strong>di</strong><br />

sperimentazione sociale” lo hanno fatto e<br />

lo fanno esulando da quello che può essere<br />

definito un orario <strong>di</strong> lavoro. L’impegno è<br />

a tutto campo perché è vero che ogni<br />

progetto, per essere vincente, allo stato<br />

nascente deve avere una caratteristica<br />

determinante: l’entusiasmo. *<br />

| COOPERAZIONE RECIPROCA |<br />

61


SPAZIO GIOVANI<br />

| Alessandro Merlini |<br />

In gita<br />

insieme<br />

E insieme è trascorso un altro anno, ricco<br />

come sempre <strong>di</strong> occasioni <strong>di</strong> ritrovo per<br />

i nostri Soci, che hanno potuto vivere<br />

nuove e interessanti scoperte grazie alle<br />

sempre apprezzate gite proposte dalla<br />

<strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>.<br />

Anche quest’anno abbiamo potuto vedere<br />

con piacere quanto sia stato apprezzato<br />

il programma con una piena<br />

partecipazione per ognuno dei viaggi in<br />

programma, in alcuni casi andati<br />

letteralmente a ruba!<br />

Il calendario delle escursioni ha portato<br />

i nostri Soci a conoscere varie realtà,<br />

passando dal fascino immenso dell’eterna<br />

città <strong>di</strong> Roma ai paesaggi naturali della<br />

Maremma, dalla colorata fiera<br />

dell’Euroflora alle riproduzioni in scala<br />

dell’“Italia in Miniatura”, e arrivando fino<br />

62 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

alla vicina Germania dove si sono potuti<br />

esplorare i paesaggi bavaresi pedalando<br />

in bicicletta e visitare alcuni dei famosi<br />

castelli della Baviera, davvero spettacolari.<br />

Possiamo affermare con orgoglio che<br />

come sempre la rappresentanza dei nostri<br />

Soci è stata encomiabile nell’entusiasmo e<br />

nella partecipazione a questi eventi, anche<br />

NEWS SOCI<br />

Anche quest’anno abbiamo potuto vedere<br />

con piacere quanto sia stato apprezzato<br />

il programma proposto, che ha visto<br />

una piena partecipazione per ognuno<br />

dei viaggi in programma, in alcuni casi<br />

andati letteralmente a ruba!


Nella foto<br />

Un momento della gita<br />

a “Italia in Miniatura”<br />

Il calendario delle escursioni ha portato i nostri Soci a<br />

conoscere varie realtà, passando dal fascino immenso<br />

dell’eterna città <strong>di</strong> Roma ai paesaggi naturali della<br />

Maremma, arrivando fino alla vicina Germania.<br />

<strong>di</strong> fronte a situazioni meteorologiche<br />

talvolta poco incoraggianti o a lunghe ore<br />

<strong>di</strong> viaggio in pullman.<br />

La proposta più apprezzata cre<strong>di</strong>amo sia<br />

stata la visita alla “città eterna” Roma,<br />

almeno a giu<strong>di</strong>care dalla velocità con la<br />

quale si sono chiuse le iscrizioni. Per tre<br />

giorni i partecipanti sono stati guidati alla<br />

scoperta delle antiche meraviglie della<br />

Capitale e hanno potuto godersi suggestivi<br />

scorci e interessanti spiegazioni<br />

sapientemente esposte dalla guida turistica.<br />

Hanno riscosso molto interesse anche le<br />

visite alla manifestazione “Euroflora” <strong>di</strong><br />

aprile, dove un immenso e variopinto<br />

giar<strong>di</strong>no botanico <strong>di</strong> ben quin<strong>di</strong>ci ettari ha<br />

riunito a Genova piante e fiori provenienti<br />

da ogni parte del mondo, e l’attrazione<br />

“Italia in Miniatura” a Rimini, nella quale<br />

si potevano ammirare oltre 270<br />

riproduzioni in scala dei monumenti e dei<br />

gioielli architettonici <strong>di</strong> tutta italia,<br />

contornate da una piacevole cornice verde.<br />

Per i più sportivi è stata inserita nel mese<br />

<strong>di</strong> giugno una “pedalata culturale” in<br />

bassa Baviera, dove i Soci hanno potuto<br />

percorrere in bici tranquille strade<br />

pianeggianti contornate dai laghi <strong>di</strong> cui la<br />

regione è fiorente e da centri caratteristici<br />

come la citta<strong>di</strong>na Bad Tolz, per arrivare in<br />

luoghi avvincenti come l’abbazia <strong>di</strong><br />

Beni<strong>di</strong>ktbeuren, una delle più antiche<br />

della Baviera, naturalmente contorniata<br />

dallo scenario maestoso delle Alpi.<br />

Tre giorni sono stati poi impiegati per la<br />

visita della Maremma e dell’Argentario,<br />

dove si sono potuti apprezzare gli angusti<br />

vicoli della splen<strong>di</strong>da e suggestiva citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Pitigliano e le famose acque termali <strong>di</strong><br />

Saturnia, per poi gustarsi la vista delle isole<br />

Giannutri, Elba, Montecristo e Corsica;<br />

particolare interesse ha destato la visita <strong>di</strong><br />

una parte dell’Argentario con Orbetello e<br />

Porto Ercole, antico borgo <strong>di</strong> pescatori<br />

protetto dalle poderose fortezze costruite<br />

al tempo dei Presi<strong>di</strong> Spagnoli.<br />

L’ultima proposta, nel mese <strong>di</strong> ottobre, ha<br />

portato i nostri avventurieri a visitare tre dei<br />

rinomati e romantici castelli bavaresi tra cui<br />

è sicuramente emblematico il meraviglioso<br />

castello <strong>di</strong> Neuschwanstein, costruito da<br />

Ludwig II al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> un laghetto nello<br />

splen<strong>di</strong>do scenario alpino: conosciuto come<br />

il Castello delle fiabe, l’arredo è sontuoso e<br />

le pitture all’interno rappresentano temi<br />

delle opere <strong>di</strong> Wagner, ed è situato<br />

all’interno <strong>di</strong> un contesto naturale davvero<br />

meraviglioso. Molto coinvolgenti anche le<br />

visite guidate agli altri due castelli: quello<br />

<strong>di</strong> Hohenschwangau, testimonianza del<br />

Romanticismo del XIX secolo, e il grazioso<br />

Linderhof, dove interni sfarzosi e giar<strong>di</strong>ni<br />

meravigliosi contenenti delle opere<br />

spettacolari come la colorata Grotta <strong>di</strong><br />

Venere hanno allietato il gruppo<br />

raccogliendo consensi unanimi.<br />

Sperando <strong>di</strong> riuscire ancora a catturare<br />

il vostro interesse con gite <strong>di</strong> comune<br />

interesse, vi <strong>di</strong>amo appuntamento per un<br />

2012 ricco <strong>di</strong> altri viaggi, ancora tutti da<br />

scoprire. *<br />

| NEWS |<br />

63


Fotoricordo<br />

GITE SOCI<br />

2011


AGEVOLAZIONI<br />

Socio Card: i nuovi<br />

esercenti convenzionati<br />

Ricor<strong>di</strong>amo a tutti i nostri soci che per<br />

gli acquisti natalizi è possibile utilizzare<br />

la Socio Card e usufruire <strong>di</strong> un’ampia<br />

gamma <strong>di</strong> agevolazioni concordate con<br />

gli Esercenti della nostra zona. L’elenco<br />

è <strong>di</strong>sponibile presso tutte le filiali.<br />

Do you speak english<br />

NUOVA EDIZIONE DESTINATA A SOCI E FIGLI DI SOCI<br />

DI ETÀ COMPRESA TRA I 18 E 35 ANNI<br />

CooperAzione reciproca organizza una nuova e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> DO YOU SPEAK<br />

ENGLISH, corso <strong>di</strong> inglese riservato a Soci e figli <strong>di</strong> Soci <strong>di</strong> età<br />

compresa tra 18 e 35 anni.<br />

I corsi sono tenuti da docenti <strong>di</strong> madrelingua e organizzati<br />

per livelli.<br />

Si svolgeranno a partire da febbraio, per la durata <strong>di</strong> circa<br />

3 mesi, con una lezione settimanale in orario preserale<br />

o serale.<br />

CooperAzione reciproca interverrà con un contributo a<br />

copertura parziale del corso.<br />

ISCRIZIONI ENTRO IL 16 GENNAIO 2012.<br />

| NEWS |<br />

65


| NEWS |<br />

La Filiale<br />

<strong>di</strong> Civezzano<br />

Per la Comunità <strong>di</strong> Civezzano la sede della<br />

Filiale della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> è un<br />

luogo decisamente importante.<br />

Fin dal momento dal suo inse<strong>di</strong>amento, in<br />

Via Milana, la <strong>Cassa</strong> ha pensato non solo<br />

a spazi per servizi e sportelli, ma anche<br />

per incontri e momenti dove fare<br />

informazione. Fa testo la sala pubblica,<br />

gestita dal Comune. Situata al piano<br />

superiore e <strong>di</strong> recente rimessa a nuovo.<br />

Sempre in tema <strong>di</strong> lavori, anche<br />

il piano terra, dove la banca opera<br />

<strong>di</strong>rettamente, è stato oggetto <strong>di</strong> una serie<br />

<strong>di</strong> ammodernamenti funzionali e molto<br />

azzeccati. Adesso gli sportelli<br />

garantiscono maggior riservatezza e un<br />

salottino permette <strong>di</strong> attendere il proprio<br />

turno in tutta tranquillità. Migliorie<br />

decisamente apprezzate dalla clientela.<br />

Segnali che ci <strong>di</strong>cono che il cre<strong>di</strong>to<br />

cooperativo lascia il segno soprattutto nel<br />

suo territorio e nel suo tessuto socioeconomico.<br />

Ma an<strong>di</strong>amo a conoscere chi ogni giorno,<br />

alla Filiale <strong>di</strong> Civezzano, dal lunedì al<br />

venerdì, si mette a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> Soci e<br />

clienti. Il responsabile è Elvio Fontanari.<br />

A Civezzano è un volto noto. Responsabile<br />

dal 2008 ha lavorato presso la filiale anche<br />

nel periodo che andava dall’84 all’88.<br />

Le sue sono, dunque, parole avvalorate da<br />

un’esperienza profonda.<br />

«La piazza – ci <strong>di</strong>ce – è molto esigente e<br />

sottolinea la vocazione commerciale degli<br />

abitanti. La concorrenza è molto<br />

agguerrita. Civezzano – continua – è vicina<br />

66 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

alla città e ad altre proposte, quin<strong>di</strong><br />

bisogna saper cogliere le esigenze dei<br />

clienti in ogni aspetto».<br />

Insomma bisogna battagliare. Un aspetto,<br />

questo, che però permette <strong>di</strong> crescere.<br />

Il confronto è sempre costruttivo.<br />

In questo campo Elvio Fontanari può<br />

comunque contare su un’ottima squadra.<br />

Un team professionale e ben affiatato con<br />

il vice Luciano Dorigoni e la cassiera<br />

Alessandra Beber.<br />

«La clientela è costante – aggiunge<br />

ancora – e fuori dal rapporto <strong>di</strong> lavoro è<br />

nata anche qualche bella amicizia».<br />

In fin dei conti il lavoro, in banca, è fatto<br />

anche <strong>di</strong> relazioni umane. *<br />

FILIALI<br />

Nella foto<br />

Elvio Fontanari, responsabile;<br />

Luciano Dorigoni, vice<br />

responsabile<br />

e la collaboratrice<br />

Alessandra Beber<br />

Via Milana, 15<br />

38050 Civezzano (TN)<br />

tel. 0461.500111<br />

fax 0461.858680<br />

e-mail: info@cr-pergine.net<br />

RESPONSABILE<br />

Elvio Fontanari<br />

VICE RESPONSABILE<br />

Luciano Dorigoni<br />

COLLABORATRICE<br />

Alessandra Beber


TI PRESENTO UN AMICO…<br />

Conto Deposito:<br />

risparmio sicuro e garantito!<br />

* alcune tipologie <strong>di</strong> conto<br />

corrente non sono collegabili a<br />

Conto Deposito (Primoconto,<br />

Investiconto, Conto <strong>di</strong> Servizio)<br />

Cos’è?<br />

Conto Deposito è il nuovo prodotto della<br />

<strong>Cassa</strong> che consente <strong>di</strong> accantonare<br />

somme <strong>di</strong> denaro e gestire le liqui<strong>di</strong>tà<br />

senza aprire una polizza titoli, ad un tasso<br />

<strong>di</strong> remunerazione più elevato rispetto ad<br />

un conto corrente.<br />

Particolarmente adatto a sod<strong>di</strong>sfare<br />

aspettative <strong>di</strong> semplicità, sicurezza e<br />

trasparenza, rappresenta un’interessante<br />

opportunità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione degli<br />

investimenti.<br />

Adatto anche alla clientela giovane che<br />

intende accantonare delle piccole somme<br />

<strong>di</strong> denaro puntando ad una maggiore<br />

remunerazione del deposito.<br />

BANCA<br />

INFORMA<br />

Dove si attiva?<br />

Presso ogni filiale della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong>; è un prodotto destinato a titolari<br />

<strong>di</strong> conto corrente attivo* presso la <strong>Cassa</strong><br />

<strong>Rurale</strong> che siano maggiorenni e residenti<br />

in Italia.<br />

Perché è comodo?<br />

Perché hai un’assoluta flessibilità nella<br />

gestione dei tuoi risparmi.<br />

Se vuoi, puoi anche costruirti un piano <strong>di</strong><br />

accumulo, stu<strong>di</strong>ato in base alle tue<br />

esigenze <strong>di</strong> importo e periodo,<br />

pre<strong>di</strong>sponendo un giroconto (mensile,<br />

trimestrale, ecc.) dal tuo conto corrente.<br />

Come si fa?<br />

Una volta aperto Conto Deposito, potrai<br />

decidere se vincolare in tutto o in parte<br />

le somme versate, ovvero<br />

“accantonarle” per un determinato<br />

periodo <strong>di</strong> tempo.<br />

La durata del<br />

vincolo puoi<br />

deciderla in<br />

base alle tue<br />

esigenze,<br />

scegliendo tra<br />

le <strong>di</strong>verse<br />

scadenze proposte dalla banca.<br />

Alla scadenza, la somma vincolata tornerà<br />

su Conto Deposito insieme agli interessi<br />

netti maturati nel periodo <strong>di</strong> vincolo.<br />

Quando vorrai, potrai nuovamente<br />

vincolarli secondo le tue esigenze.<br />

Potrai sempre svincolare le somme prima<br />

| NEWS |<br />

67


| NEWS |<br />

della scadenza, e farle tornare <strong>di</strong>sponibili<br />

in tempo reale su Conto Deposito,<br />

senza penalizzare il capitale investito.<br />

Quanto costa?<br />

È un prodotto completamente<br />

gratuito, senza alcuna spesa<br />

<strong>di</strong> apertura, <strong>di</strong> gestione e<br />

<strong>di</strong> chiusura.<br />

I vantaggi sono tanti: informati<br />

presso la tua filiale <strong>di</strong> fiducia! *<br />

FOGLI INFORMATIVI DISPONIBILI<br />

PRESSO LA SEDE E LE FILIALI<br />

DELLA CASSA RURALE DI PERGINE<br />

68 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

SPORTELLI BANCOMAT SEMPRE PIÙ UTILI…<br />

LIBERTÀ DI PAGAMENTO SENZA ATTESE!<br />

Se fino a qualche anno fa lo sportello bancomat era “semplicemente”<br />

il luogo dove prelevare sol<strong>di</strong> fuori l’orario <strong>di</strong> sportello, oggi le aree self<br />

permettono molto <strong>di</strong> più.<br />

Ti ricor<strong>di</strong>amo infatti che presso la maggior parte dei nostri sportelli<br />

bancomat hai la possibilità <strong>di</strong> compiere molteplici operazioni<br />

(PAGAMENTO CANONE RAI, TV DIGITALE, BOLLO ACI, BOLLETTE<br />

TELECOM, RICARICHE CELLULARI…) 24 ore su 24, in totale autonomia,<br />

senza attese e al <strong>di</strong> fuori dell’orario <strong>di</strong> sportello.<br />

In più, presso i nostri bancomat <strong>di</strong> Piazza Gavazzi, Centro Commerciale<br />

Tamarisi, Ponte Regio, Civezzano, Madrano e Piazza Serra puoi pagare<br />

PERFINO I BOLLETTINI POSTALI (sia in bianco che precompilati!)...


PARLIAMO DI… ASSIHOME<br />

La polizza assicurativa per la casa in <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong><br />

Assihome è una polizza <strong>di</strong><br />

assicurazione sulla casa.<br />

Protegge la casa in modo<br />

completo perché offre garanzie<br />

a “primo rischio assoluto”,<br />

senza franchigie, scoperti, né<br />

<strong>di</strong>stinzioni <strong>di</strong> tipologia<br />

costruttiva.<br />

Oltre alle tra<strong>di</strong>zionali coperture<br />

(incen<strong>di</strong>o, scoppio, acqua<br />

condotta, fenomeni atmosferici,<br />

atti vandalici o dolosi) Assihome<br />

consente <strong>di</strong> assicurare anche i pannelli solari e<br />

l’impianto fotovoltaico, gli appartamenti presi in affitto<br />

ANTIRICICLAGGIO: PAGAMENTI IN CONTANTI<br />

ATTENZIONE AI NUOVI LIMITI<br />

Si ricorda che il Decreto legge n. 138, del 13 agosto<br />

2011, ha mo<strong>di</strong>ficato nuovamente i limiti d’importo per il<br />

trasferimento <strong>di</strong> denaro contante, titoli al portatore,<br />

assegni e libretti al portatore.<br />

QUESTE LE NOVITÀ<br />

Trasferimento <strong>di</strong> denaro contante<br />

o <strong>di</strong> libretti <strong>di</strong> deposito bancari o postali<br />

al portatore o <strong>di</strong> titoli al portatore<br />

A partire dal 13 agosto 2011 è vietato il trasferimento <strong>di</strong><br />

denaro contante o <strong>di</strong> libretti <strong>di</strong> deposito bancari o postali<br />

al portatore o <strong>di</strong> titoli al portatore in euro o in valuta<br />

estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti <strong>di</strong>versi,<br />

quando il valore oggetto <strong>di</strong> trasferimento è<br />

complessivamente pari o superiore a 2.500 euro.<br />

Il trasferimento è vietato anche quando è effettuato con<br />

più pagamenti inferiori alla soglia, che appaiono<br />

artificiosamente frazionati.<br />

Il trasferimento può tuttavia essere eseguito per il<br />

tramite <strong>di</strong> Banche, istituti <strong>di</strong> moneta elettronica e Poste<br />

Italiane S.p.A. Gli assegni bancari, circolari e postali<br />

emessi per importi pari o superiori a 2.500 euro devono<br />

per motivi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, gli<br />

appartamenti o le stanze <strong>di</strong><br />

albergo presi in affitto per le<br />

vacanze, gli appartamenti a<strong>di</strong>biti<br />

a bed & breakfast.<br />

La polizza prevede la rinuncia alla<br />

rivalsa, salvo il caso <strong>di</strong> dolo, verso<br />

parenti e affini, ospiti temporanei,<br />

collaboratori o altre persone <strong>di</strong> cui<br />

l’assicurato deve rispondere.<br />

Se la casa è inagibile, la polizza<br />

rimborsa le spese per un alloggio sostitutivo e quelle<br />

per la rimozione, il trasloco, il deposito del contenuto.<br />

recare la clausola <strong>di</strong> non trasferibilità, oltre<br />

l’in<strong>di</strong>cazione del nome o della ragione sociale<br />

del beneficiario.<br />

Il saldo dei libretti <strong>di</strong> deposito bancari o postali<br />

al portatore deve essere inferiore alla nuova soglia<br />

dei 2.500 euro.<br />

| NEWS |<br />

69


| NEWS |<br />

PARLIAMO DI…<br />

Previdenza<br />

complementare<br />

La previdenza complementare nasce<br />

con lo scopo <strong>di</strong> fornire un’integrazione alle<br />

pensioni erogate dal sistema obbligatorio,<br />

al fine <strong>di</strong> assicurare un futuro più sereno<br />

e incrementare il red<strong>di</strong>to a chi andrà in<br />

pensione nei prossimi anni.<br />

Le riforme pensionistiche degli anni ‘90<br />

prevedono il calcolo della pensione<br />

secondo i contributi versati e non più sulla<br />

base delle ultime retribuzioni (o degli<br />

ultimi red<strong>di</strong>ti, per i lavoratori autonomi).<br />

Ciò determinerà una progressiva<br />

riduzione delle pensioni percepite che<br />

potrebbero, per le fasce <strong>di</strong> lavoratori più<br />

giovani, raggiungere poco più del 50%<br />

rispetto all’ultima retribuzione.<br />

Per questo motivo è necessario pensare,<br />

sin d’ora, a una forma <strong>di</strong> sicurezza<br />

ulteriore per il proprio futuro. Agire in<br />

tempo per costruirsi una pensione<br />

complementare consentirà con modesti<br />

contributi <strong>di</strong> poter contare sul sostegno<br />

<strong>di</strong> una pensione aggiuntiva, solida e<br />

sicura, in grado <strong>di</strong> mantenere inalterato<br />

il proprio tenore <strong>di</strong> vita anche dopo<br />

il pensionamento.<br />

La <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> propone<br />

ai propri Soci e Clienti l’interessante<br />

soluzione dell’Istituto regionale per la<br />

previdenza complementare PensPlan<br />

Plurifonds.<br />

Cos’è PensPlan Plurifonds?<br />

PensPlan Plurifonds è un Fondo pensione<br />

complementare. Lo scopo del Fondo è<br />

70 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

quello <strong>di</strong> garantire agli iscritti una somma<br />

che integrerà, sotto forma <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta o <strong>di</strong><br />

capitale, la pensione da loro maturata con<br />

il sistema previdenziale obbligatorio.<br />

Per quali ragioni conviene iscriversi<br />

a PensPlan Plurifonds?<br />

PensPlan Plurifonds pone le basi per una<br />

pensione integrativa adeguata e comporta<br />

vantaggi notevoli. Ad esempio, i<br />

versamenti contributivi non sono soggetti<br />

a IRPEF. Il risparmio cresce con<br />

l’incremento del red<strong>di</strong>to complessivo.<br />

Il limite massimo annuo <strong>di</strong> versamenti che<br />

godono della deducibilità fiscale è pari<br />

a 5.164,57 euro e anche la tassazione<br />

della gestione patrimoniale è minore<br />

rispetto a quella <strong>di</strong> altri investimenti.<br />

Inoltre, la tassazione delle prestazioni <strong>di</strong><br />

PensPlan Plurifonds è molto conveniente<br />

e si riduce in base agli anni <strong>di</strong><br />

permanenza nel fondo: una ragione in più<br />

per aderire il prima possibile.<br />

Chi può iscriversi a PensPlan<br />

Plurifonds?<br />

Dal 2007 tutti possono aderire a PensPlan<br />

Plurifonds. Ora infatti le nuove norme<br />

PENSIONI<br />

PensPlan Plurifonds è un Fondo pensione<br />

complementare, che garantisce agli iscritti<br />

una somma che integrerà la pensione<br />

maturata con la previdenza obbligatoria.


consentono a tutti i produttori <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

sul territorio nazionale <strong>di</strong> accedere ai<br />

Fon<strong>di</strong> aperti, come PensPlan Plurifonds.<br />

Tutti quin<strong>di</strong> possono beneficiare degli<br />

sgravi fiscali offerti, nei limiti <strong>di</strong> legge.<br />

Inoltre, anche coloro che sono privi <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>to possono aderire a PensPlan<br />

Plurifonds: se risultano fiscalmente a<br />

carico <strong>di</strong> un altro contribuente, il beneficio<br />

fiscale derivante dai contributi versati<br />

spetta a quest’ultimo.<br />

Quando si maturano le prestazioni <strong>di</strong><br />

PensPlan Plurifonds?<br />

L’iscritto ha <strong>di</strong>ritto a ricevere le prestazioni<br />

da parte <strong>di</strong> PensPlan Plurifonds<br />

al momento della maturazione del <strong>di</strong>ritto<br />

al pensionamento nel regime obbligatorio,<br />

se ha aderito a una forma previdenza<br />

complementare da almeno 5 anni (per il<br />

computo si tiene conto anche <strong>di</strong> eventuali<br />

perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> permanenza in altri Fon<strong>di</strong>).<br />

È vero che si possono iscrivere<br />

a PensPlan Plurifonds anche<br />

i famigliari a carico?<br />

Sì. Nel caso <strong>di</strong> iscrizione <strong>di</strong> famigliari<br />

fiscalmente a carico (ad esempio figli o<br />

coniuge) la defiscalizzazione dei contributi<br />

riguarda il capofamiglia.<br />

Attenzione: resta fermo il limite annuo<br />

<strong>di</strong> euro 5.164,57, comprensivo dei<br />

versamenti propri e <strong>di</strong> quelli dei<br />

famigliari.<br />

Prima <strong>di</strong> andare in pensione, posso<br />

utilizzare il mio capitale?<br />

Si possono ottenere delle anticipazioni sul<br />

capitale accumulato dopo almeno 8 anni<br />

<strong>di</strong> permanenza nel Fondo. L’anticipazione<br />

può essere concessa in qualsiasi<br />

momento, senza permanenza minima,<br />

solo per gravi motivi <strong>di</strong> salute.<br />

Se l’anticipazione è richiesta per l’acquisto<br />

la costruzione o la ristrutturazione della<br />

prima casa, per l’iscritto o per i suoi figli,<br />

il massimo richie<strong>di</strong>bile è il 75% del<br />

capitale; questo limite vale anche per<br />

le spese sanitarie. Per ogni altra esigenza<br />

personale, il limite massimo<br />

dell’anticipazione è invece il 30% della<br />

posizione maturata.<br />

Dov’è possibile rivolgersi per aderire<br />

a PensPlan Plurifonds?<br />

Presso tutte le Filiali della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Pergine</strong> è possibile aderire al Fondo più<br />

adatto alle proprie esigenze. *<br />

| NEWS |<br />

71


UN NUOVO MODO<br />

DI VIVERE<br />

L’OPERA LIRICA<br />

In collaborazione con<br />

“Gli amici della musica<br />

<strong>di</strong> <strong>Pergine</strong>”<br />

INGRESSO LIBERO<br />

Natale 2011<br />

Il Presidente con il Consiglio<br />

<strong>di</strong> Amministrazione,<br />

il Collegio Sindacale,<br />

la Direzione e tutto il personale<br />

augurano un sereno Natale<br />

e un Felice Anno Nuovo<br />

La <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> è lieta <strong>di</strong> invitarvi al<br />

L’Elisir d’Amore<br />

G. DONIZETTI<br />

MERCOLEDÌ 14 DICEMBRE 2011 • ore 20.15<br />

Palazzo Tomelin Sede <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong><br />

Il quadro in copertina è dell’artista perginese Carlo Girar<strong>di</strong>. Il titolo “Dopo il<br />

temporale” è estremamente significativo e calza in maniera particolare alla<br />

nostra attualità e alla voglia <strong>di</strong> ripartire lasciando alle spalle un periodo <strong>di</strong>fficile. Il<br />

cielo che si apre e le vele che riprendono a gonfiarsi in<strong>di</strong>cano che è possibile<br />

partire per una nuova rotta. Un viaggio che deve essere costruttivo, confidando<br />

nelle forze che cambiano la storia e il cuore degli uomini. È questo il senso del<br />

Natale e della venuta <strong>di</strong> Cristo in mezzo all’umanità.<br />

72 LINEA DIRETTA SOCIO DICEMBRE 2011<br />

E POI…<br />

Direttore e<strong>di</strong>toriale: Franco Senesi<br />

Direttore responsabile: Gabriele Buselli<br />

Comitato <strong>di</strong> redazione: Franco Senesi,<br />

Mauro de Manincor, Elio Carlin, Carla Zanella,<br />

Alessandra Morelli, Gabriele Buselli<br />

Hanno collaborato: Lino Beber, Luciano Dellai, Chiara<br />

Gadler, Michele Gretter, don Daniele Laghi, Daniele Lazzeri,<br />

Alessandro Merlini, Clau<strong>di</strong>o Morelli, Marianna Moser,<br />

Maura Spinosa, don Remo Vanzetta, Andrea Zamboni.<br />

Per le foto: Giorgio Mariotti<br />

Redazione presso la sede centrale<br />

della <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Pergine</strong> - Banca <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />

Cooperativo - Società Cooperativa<br />

38057 <strong>Pergine</strong> <strong>Valsugana</strong> (TN) • Piazza Gavazzi, 5 c.p. 36<br />

tel. 0461.500111 • fax 0461.531146<br />

e-mail: info@cr-pergine.net • www.cr-pergine.net<br />

Cura grafica e stampa:<br />

Publistampa Arti grafiche, <strong>Pergine</strong> <strong>Valsugana</strong><br />

La carta utilizzata per questa pubblicazione<br />

proviene da foreste ambientalmente amministrate<br />

ed è stampata da Publistampa Arti Grafiche

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